No Man’s Sky – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Hello Games Developer: Hello Games
Piattaforma: PS4 Genere: Sandbox Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 71.99€

Dopo anni dal suo annuncio finalmente, grazie ad Hello Games, possiamo mettere le mani sul tanto atteso No Man’s Sky, titolo in eslcusiva console PS4 a tema fantascientifico. No Man’s Sky (NMS) ci da l’oppurtunità di viaggiare liberamente per l’universo, scoprire nuove forme di vita, catalogare in una sorta di enciclopedia flora, fauna e tutti i pianeti che scopriremo nel nostro, lunghissimo viaggio.

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Dove nessuno è mai arrivato

Parlare di No Man’s Sky non è un’impresa semplice, non solo perché da qui fino alla fine dei nostri giorni sarà letteralmente impossibile visitare tutto l’universo messoci a disposizione, dati i 18 trilioni di pianeti presenti (18.446.744.073.709.551.616), ma anche perché si creerà un’esperienza diversa per ognuno di noi. Questo perché ogni persona che avvia il gioco si troverà su un pianeta diverso e in un sistema diverso, certo la prima missione sarà uguale per tutti (sistemare l’astronave e lasciare il pianeta), ma una volta nello spazio profondo ognuno potrà gestire il gioco come meglio crede.

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Anche valutare No Man’s Sky non è semplice, ci troviamo davanti ad un titolo unico nel suo genere, ci sono ovviamente similitudini con altri giochi, ma No Man’s Sky più che un gioco sarebbe più corretto definirlo esperimento. Per chi non avesse seguito lo sviluppo del gioco fino alla sua uscita, ogni pianeta, ogni sistema solare, ogni galassia, ogni essere vivente ed ogni pianta sarà creata proceduralmente, sarà infatti difficilissimo trovare un pianeta uguale ad un altro (simile, ma mai uguale), non solo per la differenza estetica, ma anche di clima. Ogni pianeta avrà la sua temperatura calda o fredda che sia, le sue tempeste, piogge e quant’altro, così come anche i sistemi solari saranno tutti diversi tra loro. Di base troviamo una stazione spaziale in ogni sistema, essenziale per il rifornimento e la vendita/acquisto di materiali, ma poi la quantità di pianeti e lune sarà del tutto causale.

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Ma andiamo con ordine e cerchiamo di rispondere a qualche domanda, questo perché in tantissimi non hanno ancora ben chiara una cosa fondamentale: cos’è No Man’s Sky.

Iniziamo subito con il dire che No Man’s Sky non è un gioco per tutti, fin dai primi cinque minuti sarà chiaro che o lo si ama o lo si odia, non ci sono vie di mezzo ed anche con i futuri aggiornamenti non credo possano mai esistere… perché? Semplice, perché NMS, come già detto, non è un gioco come gli altri ed è anche difficile inserirlo in una determinata categoria, perché non ci troviamo di fronte ad un RPG, un FPS o un simulatore spaziale, NMS è pura e semplice esplorazione.

L’universo ti attende

Come detto NMS non è un gioco per tutti e per quanto possa piacere, il punto focale del gioco è l’esplorazione ed è ovvio che dopo un po’ la noia sopraggiunge, per questo è un titolo che o lo si ama o lo si odia, come direbbe qualcuno. Viaggiare di pianeta in pianeta, di sistema in sistema, cercando di recuperare materiali e Unità (la moneta di gioco) prima o poi stancherà, questo perché in-game non esistono missioni, tutto ciò che farete all’interno dell’universo sarà sempre e solo una vostra scelta; nessuno vi vieta di sterminare una razza aliena o di rendere completamente disabitato un pianeta, ma il tutto resterà fine a se stesso. Dopo una trentina di ore di gioco tutti, nessuno escluso, ci renderemo conto che in No Man’s Sky dobbiamo fare sempre le stesse cose, un numero di volte tendente all’infinito e cioè scendere su un pianeta, cercare qualche potenziamento per l’Exotuta, craftare qualche materiale da poter vendere, catalogare le forme di vita, partire alla volta di un nuovo pianeta e ricominciare.

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Se fino a ieri credevate che una volta messo piede su un pianeta iniziavate a sparare a destra e a manca vi sbagliavate di grosso, le forme di vita sui vari pianeti sono pochissime, a volte addirittura assenti, quelle ostili ancora meno, gli unici casi dove le armi faranno la loro comparsa sarà per fermare le sentinelle che vi attaccheranno durante il crafting (non è chiaro il motivo, ma credo sia una sorte di protezione planetaria) oppure se state trasportando un carico prezioso alcuni pirati spaziali potrebbero attaccarvi cercando di distruggere la vostra nave (al momento il massimo numero di nemici apparsi è stato 13, ma attaccavano uno per volta).

In NMS siete completamente soli e da soli dovrete affrontare le varie difficoltà che vi capiteranno durante i viaggi, come il rimanere a piedi, senza carburante in un pianeta dal clima totalmente ostile, dove le tempeste sono all’ordine del giorno e la temperatura scende a -180°, oppure cercare di gestire le risorse attraverso un misero inventario che vi farà imprecare non poco.

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E proprio a proposito dell’inventario bisogna spendere qualche parola. Probabilmente uno dei 13 sviluppatori di Hello Games deve essere un sadico, visto che già dopo cinque minuti esatti di gioco il nostro inventario sarà pieno. Come in Resident Evil questo si divide in slot, in ogni spazio potremo mettere ovviamente un elemento e questo combinato allo spazio ridottissimo dell’inventario dell’Exotuta e, inizialmente anche della nave, è un enorme ostacolo, si perché già nella fase iniziale di riparazione della navicella ci ritroveremo in difficoltà, dato che oltre alla raccolta di materiali come plutonio, carbonio, ferro, rame, nichel, e così via dovremo costruire anche oggetti (come le lastre di cartite) per sistemare materialmente l’astronave ed ogni lastra occuperà uno slot; non andranno mai ad accumularsi, il che rende il crafting davvero frustrante. Precisiamo però che almeno i materiali base possono accumularsi fino ad un massimo di 250 nella tuta e 500 nell’inventario della nave, cosa che comunque non rende meno frustrante il tutto.

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Fortunatamente acquistando navi più grandi, lo spazio a nostra disposizione aumenterà, chiaramente bisogna sempre pagare il giusto prezzo per una grande nave e senza un’esplorazione a tappeto sui vari pianeti difficilmente riuscirete a comprare astronavi più grandi. Anche l’inventario della Exotuta può essere ingrandito a patto però di trovare delle piccole stazioni che potenzieranno la suddetta tuta. Il primo potenziamento è gratis, dal secondo in poi salirà di 10.000 Unità per ogni upgrade; le stazioni ovviamente non saranno facili da trovare, bisognerà infatti esplorare per bene ogni pianeta per trovare le piccole stazioni di potenziamento, trovando invece un Pass dell’Atlante ad ogni stazione di rifornimento ci sarà un upgrade.

Proceduralità poco intelligente

Siccome l’intero gioco basa tutto sulla proceduralità – sì, anche la colonna sonora – i nemici non seguono dei pattern di movimento prestabiliti, non si nascondono, non reagiscono in base a ciò che fate e la stessa IA è a volte del tutto assente. Dopo qualche combattimento contro le sentinelle capirete subito che per nascondervi alla loro vista basterà avere semplicemente qualcosa sulla testa, senza entrare obbligatoriamente in un avamposto, un discorso simile vale anche per l’uccisione di un animale o per il crafting sfrenato. Ogni volta che ucciderete un animale o state raccogliendo risorse una sentinella arriverà a controllare, basterà fermarvi per i classici 2/3 secondi di controllo e riprendere poi ciò che stavate facendo indisturbati, le sentinelle vi attaccheranno solo ed unicamente se verrete colti sul fatto.

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Anche la proceduralità ha i suoi problemi e dopo oltre 50 ore di gioco, una raccolta senza sosta e l’esplorazione di un bel po’ di pianeti ormai i problemi di No Man’s Sky li abbiamo provati tutti. Si parte con pianeti con una flora sempre uguale, magari con un colore differente, totale assenza di forme di vita aliena sui pianeti, errori nell’interfaccia (ad ogni atterraggio vi verrà fatto un breve resoconto su ciò che il pianeta contiene, ebbene anche se ci sarà scritto “Flora e Fauna: assente” troverete comunque animali e piante), sistemi molto piccoli, spesso con un solo pianeta all’interno e come dicevamo in precedenza un’IA quasi del tutto assente.

Anche studiare le lingue diventa pesante dopo poco tempo. All’inizio attira quella sorta di lore sulle tre razze aliene presenti, ma è talmente criptica e spesso inutile che l’unica cosa che riuscirete  a capire è che i Gek erano un popolo guerrafondaio e chiunque opponesse resistenza veniva completamente annientato.

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Ciò che realmente può far divertire il giocatore, seguendo una sorta di lore, o sottotrama, che dir si voglia, è la via dell’Atlante, che è anche l’unico modo per raggiungere il centro dell’universo, altrimenti irraggiungibile a causa della troppa distanza in anni luce. Seguendo la strada dell’Atlante, infatti, potremo entrare nei buchi neri, che altro non sono che dei teleport che ci manderanno in un sistema causale, ma a molti anni luce più avanti; purtroppo ad ogni salto effettuato tutto ricomincerà da capo e fino al raggiungimento della prossima interfaccia dell’Atlante ci vorrà un po’ di tempo.

Oltre al fattore noia, bisogna prendere atto anche di tutto ciò che era stato promesso e poi non inserito nel gioco, feature interessantissime come la scelta della fazione, battaglie interstellari, diventare un cacciatore di taglie, schierarsi a favore di una fazione, commerciare e anche combattere. Nonostante la pubblicazione dei quattro video una settimana prima dell’uscita del gioco “Esplora, Commercia, Combatti, Sopravvivi” il commercio si basa solo sul vendere i propri materiali per liberare spazio deall’invetario e il mercato è totalmente gestito dalla CPU, così il prezzo varia solo in base a quale sistema stiamo visitando, nulla di più, e dato che l’interazione con gli NPC è ridotta all’osso, essere amico o meno di una razza, non influisce minimanente.

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Anche il combattimento è appena abbozzato, gli unici combattimenti che affronterete saranno contro le sentinelle, nel tentativo di prendere un oggetto illegale come la Sfera di Gravitini o nel tentativo di sfondare una porta chiusa, inoltre salire al massimo livello di allerta è praticamente impossibile e basta entrare in un qualsiasi edificio per uscire dal loro campo visivo.

La più grande pecca di No Man’s Sky però è che ogni sistema visitato sarà una “scatola chiusa”, questo perchè senza effettuare un Salto nell’iperspazio, sarà letteralmente impossibile raggiungere un altro sistema semplicemente volando, restando praticamente intrappolati nel sistema attuale.

Infine data la totale assenza di un multiplayer, vi restarà fissa un’unica e semplice domanda: qual è la razza del protagonista?

Trofeicamente parlando: lo spazio (in)finito

In ambito trofei No Man’s Sky è molto semplice, abbiamo infatti un totale di 23 trofei tra cui: 6 bronzi, 8 argenti, 8 ori e uno scintillante trofeo di Platino. Ottenere l’ambito trofeo è facilissimo, vi basterà infatti semplicemente giocare, senza fare nessuna azione particolare. Andando sull’opzione “Viaggio” avrete a disposizione l’intera schermata di missioni da fare, che si suddividono in: incontri alieni, sopravvivenza estrema, parole scoperte, sentinelle distrutte, astronavi distrutte, esplorazione a piedi, esplorazione spaziale, unità accumulate e scoperte caricate. Dovrete arrivare al livello 10  di ognuna per raggiungere il Platino e concentrandovi solo sui trofei, il tempo richiesto è di circa una cinquantina di ore, forse meno giocando senza la patch, il che facilita di molto le cose.

VERDETTO

No Man's Sky è un gioco di nicchia, rovinato purtroppo dal suo stesso hype, anche a causa di annunci e promesse non mantenute. Il gioco inizialmente diverte per circa una ventina di ore, poi si cade irrimediabilmente nella monotonia e purtroppo non c'è modo di uscirne, perchè a conti fatti non abbiamo nulla da fare nel gioco se non cercare di raggiungere il centro dell'universo. Non è comunque un brutto gioco, anzi, è un ottimo esperimento che potrebbe tranquillamente essere usato da altre case di sviluppo più blasonate nel tentativo di creare qualcosa di molto più vasto. Purtroppo il prezzo può scoraggiare molti e anche noi consigliamo di recuperarlo solo nel caso di una buona offerta, volendo anche in digitale, visto le dimensioni ridottissime (solo 4 GigaByte).

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.

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