No Straight Roads – Recensione

Sviluppatore: Metronomik Publisher: Sold Out Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Il rock, genere musicale che ha spiazzato la società agli inizi degli anni Sessanta, con fan in tutto il mondo e capace di farsi nemici in ogni dove, tra chi crede sia la musica del demonio e chi, invece, porta i suoi esponenti su un piano divino creando miti e leggende al limite del folkloristico.

Immaginate ora che il rock venga cancellato dall’esistenza, dimenticato, e sostituito dall’EDM (Electronic Dance Music), tra l’altro diventando fonte di sostentamento energetica della vostra città. In No Straight Roads di Metronomik succederà letteralmente questo e sarà compito dei videogiocatori riportare in auge la potentissima musica rock e capeggiare tra i distretti di Vinyl City governati dalla cattivissima NSR. Riscaldate plettri, bacchette, chitarre e amplificatori, oggi si suona il rock, ma non senza qualche piccolo intoppo.

no straight roads

A tutto rock!

Benvenuti a Vinyl City, cittadina fittizia in cui la musica EDM regna incontrastata, anche perché è l’unica fonte di sostentamento della città. Ogni cosa dipende dalla musica e tutto è basato su di essa, anche commercio ed economia. Governata dalla NSR, azienda leader del settore, e dai suoi musicisti che a loro volta dirigono i distretti in cui è divisa la città, Vinyl City tentenna ad andare avanti a causa di continui blackout causati dalla scarsa energia prodotta dalla musica che capeggia in zona. Ed è qui che entreranno in gioco i due protagonisti principali: Mayday e Zuke, i Bunkbed Junction, due musicisti rock indipendenti impegnati in quello che è un talent per riuscire finalmente a emergere dalle fogne in cui vivono.

In questo talent show, organizzato dalla NSR stessa, i giudici non sono altro che la leader dell’azienda, Tatiana, e i suoi musicisti, che si riveleranno essere poi i boss da sconfiggere. I due, dopo una strabiliante esibizione che servirà da tutorial, verranno scartati solo perché suoneranno della musica rock anziché della sana EDM. Sarà quindi compito del videogiocatore iniziare una vera e propria rivoluzione musicale basata sulla dipartita dei membri della NSR, con conseguente scalata nella classifica e consenso da parte dei fan che lentamente inizieranno ad apprezzare di nuovo la musica rock.

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Bunkbed Junction alla riscossa

Il gameplay di No Straight Roads sarà quasi del tutto basato sulla musica. Durante il talent show, come già detto, si prenderà confidenza con le meccaniche di gioco che uniranno il genere hack ‘n’ slash ai rhythm game. Ascoltando bene la musica si riuscirà a capire quando schivare o contrattaccare i colpi dei nemici con rapide parate o quando sarà possibile attaccare di propria iniziativa, usando i potenti attacchi di Mayday o quelli velocissimi di Zuke. Meccanica che all’inizio può anche risultare simpatica, ma che purtroppo negli scontri seguenti sembrerà perdersi poiché si sarà più impegnati a evitare i pericoli degli scenari che ad ascoltare la colonna sonora, quindi il tutto si ridurrà allo spam convulso dei tasti di attacco.

Durante l’avventura sarà possibile reclutare dei fan, sia sconfiggendo i boss dei quartieri, meccanica sui cui verte tutto No Straight Roads poiché non ci sarà null’altro da fare, che compiendo azioni di ripristino dell’elettricità previa raccolta di batterie denominate “mini qwasa”. Reclutare tanti fan significherà avere un’enorme possibilità di potenziamento, dato che l’albero delle abilità del duetto sarà basato sul numero di seguaci che vi seguiranno durante l’avventura. Questa piccolissima parte gestionale avverrà nelle fogne, rifugio dei due diviso in più settori, tra cui un’officina, una sala tattica e addirittura una zona per concerti abusivi. Un simpatico modo di riempire il vuoto cosmico di Vinyl City con il vuoto cosmico delle fogne in cui, sostanzialmente, non potrete fare nulla di realmente interessante oltre che applicare i potenziamenti alle armi o ai personaggi.

Musica per le orecchie

Come già precisato, a farla da padrona in No Straight Roads è sicuramente la componente musicale, ma la veste grafica risulta essere di una qualità disarmante. Luci, colori, design, tutto sembra essere figlio del migliore dei lavori di animazioni mai creati; i più studiati saranno sicuramente colpiti dai rimandi ai lavori di Dženndi Tartakovskij, primo su tutti Tatiana, boss finale di No Straight Roads, che nelle sue apparizioni non farà altro che ricordarci il malvagio Aku di Samurai Jack. Si spazia tra disegni stilizzati al 3D in cel-shading, con piccoli frammenti di animazione old school che faranno pensare al videogiocatore più e più volte che No Straight Roads avrebbe funzionato molto meglio sul grande schermo.

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Veramente degne di nota le boss fight che daranno veramente tanto benessere agli occhi e alle orecchie del videogiocatore, ma che si perderanno nella realizzazione tecnica, risultando particolarmente noiose, poco dinamiche e che termineranno sempre allo stesso modo. Restano comunque momenti di altissima qualità sotto la scrittura e la direzione artistica, con personaggi memorabili e situazioni clamorose che strapperanno un sorriso o anche una piccola lacrima ai videogiocatori. Degno di tantissima nota il boss DJ Subatomic Supernova, capace di controllare i pianeti e l’astronomia, con una colonna sonora realmente sublime e che servirà da apripista nella scalata alla classifica di No Straight Roads. A far contenti i videogiocatori più legati alla cultura pop ci saranno anche fantastici rimandi a meme da internet, citazioni musicali o legate all’animazione giapponese e tante altre chicche tutte da scoprire.

Tiriamo le somme

No Straight Roads è la concretizzazione della tipica frase “è bravo ma non si applica”. Duole molto dirlo, ma ci sono degli aspetti che fanno storcere più e più volte il naso quali noia, un gameplay scialbo e forse poco interesse nello sviluppare un titolo che intrattenga sia sul fronte ludico che su quello godibile senza il pad alla mano. No Straight Roads risulta un capolavoro per gli occhi e le orecchie, con due protagonisti che cattureranno subito chi si trova davanti allo schermo e i personaggi secondari ben realizzati; le musiche la fanno da padrona, ma un pizzico di ostacoli in meno negli scenari non avrebbe portato in secondo piano l’importanza della colonna sonora durante i combattimenti, perdendo quindi quella simpatica meccanica che permette di schivare seguendo il tempo della composizione. Tutto sommato è un titolo che potrebbe far sperare in meglio per lo studio di sviluppo, capitanato dalle due entità che hanno portato al pubblico titoli come Final Fantasy XV e Street Fighter V.

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Trofeisticamente parlando: un Platino rock!

La scalata al Platino di No Straight Roads non sarà una passeggiata, a differenza dell’impresa di sconfiggere l’EDM. Tra i trofei in cui bisognerà compiere azioni nello specifico e quelli in cui non bisognerà morire durante gli scontri con i boss, capeggiano i trofei legati alla difficoltà, una bella gatta da pelare dato che, già a normale, alcune boss fight risulteranno abbastanza tediose, complici una hitbox mal congegnata, la telecamera ballerina o gli ingenti danni che i boss causeranno senza motivo apparente. Alla fine di tutto ciò, però, il cacciatore di trofei veterano potrà sfoggiare una fantastica coppa nella propria bacheca e aver avuto l’onore di partecipare nell’impresa di riportare in auge uno dei generi musicali più amati di sempre!

VERDETTO

No Straight Roads è un titolo che eccelle nella sua componente grafica e musicale, una vera gioia per occhi e orecchie del videogiocatore che, però, si troverà in mano qualcosa che meccanicamente tende a non funzionare molto bene, con un gameplay a tratti tedioso e poco divertente. No Straight Roads è però degno di essere giocato e anche amato nonostante i piccoli difetti, pronto a dare tanto al bagaglio culturale del videogiocatore.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.