One Punch Man: A Hero Nobody Knows – Recensione

Sviluppatore: Spike Chunsoft Publisher: Bandai Namco Piattaforma: PS4 Genere: Picchiaduro Giocatori: 1-2 (Online: 1-2) PEGI: 12 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Di tie-in dedicati alle più disparate serie animate ne abbiamo visti a bizzeffe e, proprio come le ciambelle, non tutti riescono con il buco. Oltre infatti ai titoli dedicati al mondo di Naruto e al gruppo di Guerrieri Z di Dragon Ball, nell’ultimo periodo abbiamo visto sempre più trasposizioni mediocri come JUMP Force o il primo capitolo che vede come protagonisti i giovani eroi della U.A. in My Hero One’s Justice; a questi, ve lo diciamo fin dall’inizio, si aggrega anche One Punch Man: A Hero Nobody Knows, tie-in dell’omonima serie di successo anime e manga che nasce inizialmente come webcomic dalla penna di ONE e successivamente serializzata grazie alle spettacolari tavole di Yūsuke Murata. Questa vede le gesta dell’eroe più forte dell’universo, Saitama, che, dopo un duro (ma neanche tanto) allenamento perde i capelli ma in cambio riceve una forza senza pari, capace di distruggere qualsiasi nemico con un solo pugno.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

Colpo Mortale: Serie Seria: PUGNO SERIO!

Per chi non conoscesse l’opera originale, One Punch Man, e in particolare il personaggio di Saitama, nascono in netta contrapposizione a tutti gli shōnen del momento dove il belloccio protagonista, di volta in volta, deve battere nemici sempre più forti. La particolarità di Saitama, invece, è quella di aver ottenuto una forza senza pari grazie al duro allenamento, e nessun nemico è in grado di tenergli testa, nemmeno il conquistatore di mondi lord Boros, senza dubbio il personaggio più forte affrontato dal protagonista, capace di distruggere un pianeta con un singolo attacco. Quello che distingue l’opera dalla massa, oltre alla forte ironia che permea all’interno di ogni pagina, è quindi la depressione che Saitama deve affrontare ogni giorno a causa della sua forza, dato che non esiste un qualsivoglia modo per fargli provare l’ebrezza di una vittoria per il rotto della cuffia e non esiste essere capace anche solo di ferirlo.

Vi starete quindi chiedendo come sia possibile sviluppare un videogioco con un protagonista pressoché invincibile, beh… semplice, dandovi la possibilità di creare un vostro avatar e farlo combattere al posto di Saitama.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

One Punch Man: A Hero Nobody Knows segue infatti tutto il primo arco narrativo della serie animata ma, dato che Saitama è sempre l’ultimo ad arrivare sul posto quando c’è qualche calamità in corso, sarà il nostro avatar a sfruttare il tempo a disposizione e affrontare gli esseri misteriosi prima dell’arrivo del nostro implacabile protagonista.

Per quanto la storia segua di pari passo l’intero arco narrativo, che si conclude con la sconfitta del conquistatore planetario Boros, tutti gli scontri risultano fin troppo sbrigativi, senza un minimo di dialogo o di trama di sottofondo. Non ci ritroveremo mai ad affrontare i vari sottoposti del Re degli Abissi, così come non affronteremo mai gli sgherri di lord Boros, il cui combattimento si concluderà con un semplice pugno, eliminando di netto tutta la spettacolarità delle animazioni che contraddistinguevano la prima stagione animata.

Raffica di pugni normali

Dopo una breve creazione del personaggio, inizialmente molto scarna data l’assenza di qualsivoglia modifica estetica che andrà invece sbloccata avanzando nella storia principale, e un lungo tutorial, dove ci verranno spiegate dettagliatamente tutte le basi del combattimento, tra colpi deboli, pesanti, parate, schivate e mosse speciali, verremo relegati alla classe di eroi C e il nostro compito sarà quello di scalare la classifica raggiungendo la classe S. E qui il castello inizia subito a crollare.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

Nonostante la presenza di un mondo aperto, anche se di dimensioni molto ridotte, One Punch Man: A Hero Nobody Knows è essenzialmente un picchiaduro e sarà quindi necessario affrontare calamità sempre più grandi man mano che avanzeremo nella storia. Qual è quindi il problema? Il tutorial messoci a disposizione all’inizio del gioco andrà a farsi benedire dopo circa due scontri e si andrà ad adottare la classica tattica del premere lo stesso tasto fin quando non si raggiunge la vittoria. Questo perché all’interno del titolo non esiste uno straccio di combo; la parata istantanea, che dovrebbe attivare una sorta di teletrasporto, è sostanzialmente impossibile da eseguire (non è chiaro se per la legnosità dei movimenti o a causa dell’input lag) ed eseguire una delle varie mosse speciali è letteralmente inutile, dato che tutte risultano nettamente più deboli dell’unica combo base eseguita premendo continuamente il tasto Quadrato.

Tutto ciò è davvero un peccato perché le carte in tavola per poter essere un titolo divertente c’erano. Basti pensare alla possibilità di scelta della classe del protagonista tra Normale, Esper, Potenza, Macchina, Arma o Essere Misterioso, tutte con un diverso stile di combattimento copiato dagli eroi più famosi come Genos, Tank Top Master e Tatsumaki o, perché no, la possibilità di personalizzare totalmente lo schema di mosse speciali del nostro avatar scegliendo tra una miriade di colpi, sempre derivati dagli eroi facenti parte dall’Associazione. A questo si aggiunge la possibilità di equipaggiare fino a tre abilità che ci aiuteranno in battaglia e la possibilità di potenziare manualmente l’avatar posizionando i punti Crescita guadagnati in base alle nostre esigenze, scegliendo se aumentare i punti vita, l’attacco, i colpi mortali, le tecniche o il fascino (che potenzierà esclusivamente i personaggi che scenderanno in campo, purtroppo, dato che non c’è alcuna interazione con la popolazione).

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

Cannone inceneritore!

Dato che One Punch Man: A Hero Nobody Knows non punta a essere un picchiaduro competitivo, anche le varie calamità durante gli scontri sono interessanti tra la caduta di alcuni meteoriti, l’arrivo di una tempesta di fulmini o la possente presenza di King “L’Eroe più forte della Terra”, che grazie al suo King Engine riesce a terrorizzare il lottatore davanti a sé lasciandolo in balia dell’avversario. A questo si aggiunge anche un piccolo drone che porta sul campo di battaglia alcuni potenziamenti utili come l’aumento della difesa, dell’attacco o una cura istantanea.

Non è tutto, perché c’è anche la possibilità che un eroe famoso venga a supportarci durante uno scontro, come ad esempio Stinger, Fubuki, Mumen Rider o Tank Top Master (insieme a molti altri, garantito, ma non li elenchiamo tutti) e una volta raggiunto il campo di battaglia potranno essere liberamente utilizzabili, anche se nettamente più forti del nostro avatar. Non manca l’arrivo (e qui si parla di una probabilità più che remota) di Saitama che, una volta sul campo, distruggerà l’avversario con un solo pugno, un po’ come Exodia in Yu-Gi-Oh!. Purtroppo, però, tutto questo viene come sempre distrutto dall’unica combo disponibile che renderà inutile persino il cambio eroe.

Io… sono uno che fa l’eroe per hobby

Arrivati invece nella zona open world del titolo, la situazione è disastrosa. Abbiamo provato One Punch Man: A Hero Nobody Knows su PlayStation 4 Pro e vedere una mappa così piccola avere così tanti cali di frame rate è stato a tratti imbarazzante, cali che ovviamente non mancano anche nei combattimenti, soprattutto se si utilizza la classe Macchina di Child Emperor. Alcune zone, come il quartiere abbandonato, sono letteralmente impraticabili, dato che il titolo tocca forse i 10 fps, la linea dell’orizzonte è minima e i personaggi presenti all’interno della mappa, soprattutto quelli che ci affideranno le varie fetch quest, appariranno dopo circa cinque secondi, facendoci sempre pensare a qualche bug, dato che l’indicatore è presente sul posto ma non il personaggio. Anche la realizzazione tecnica generale fa a spallate con uno dei primissimi titoli dell’epoca PlayStation 2, con uno stacco notevole invece per quanto riguarda gli eroi protagonisti, modellati decisamente meglio rispetto al resto dell’ambiente, con tanto di animazioni facciali che invece mancano al resto dei personaggi e, soprattutto, al nostro (mono) espressivo avatar.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

Va segnalata, infine, anche la ripetitività delle missioni, principali o secondarie che siano, dove ci ritroveremo ad affrontare sempre gli stessi nemici senza alcuna variazione. Tutti saranno sempre uguali tra loro con giusto qualche differenza sugli accessori equipaggiati e magari una tonalità di colore diverso. Le uniche variazioni arrivano quando bisognerà scontrarsi contro i boss principali della serie, come Vaccine Man, lo scarabeo Asura, il Re degli Abissi o lord Boros, dove il boss sarà sempre più forte del nostro avatar e il nostro scopo sarà unicamente quello di sopravvivere fino allo scadere del tempo in modo che, successivamente, Saitama verrà a salvare la situazione.

Trofeisticamente parlando: la giustizia di Platino

Per quanto il titolo non sia questo gran capolavoro, fortunatamente raggiungere la coppa di Platino è un gioco da ragazzi. Nei quarantasette trofei totali bisognerà esclusivamente completare gli undici capitoli della trama principale, potenziare al massimo le tecniche di combattimento e completare almeno cento missioni secondarie. Una volta fatto questo, sarà il turno del grind estremo; bisognerà infatti diventare un eroe di classe S e raggiungere il livello giocatore 99.

VERDETTO

One Punch Man: A Hero Nobody Knows è palesemente un titolo atto a far cassa. L'impegno riposto è minimo, ma non vogliamo farne una colpa a Spike Chunsoft, studio di sviluppo del gioco, piuttosto all'esiguo budget affidato da parte di Bandai Namco. Il titolo è rivolto essenzialmente a un pubblico di minori e i fan rimarranno parecchio scottati dalla realizzazione complessiva, nonostante sia presente la possibilità di poter utilizzare liberamente tutti gli eroi più famosi del primo arco narrativo. Difficilmente vedremo arrivare un secondo capitolo e tutto questo è un peccato, dato che l'opera originale è di tutt'altra caratura; magari, se il progetto passasse nelle mani di CyberConnect2, ne potremmo vedere delle belle, soprattutto per quanto riguarda il secondo arco narrativo con la presenza di Garou e Suiryu, entrambi, fortunatamente, in arrivo attraverso il season pass.

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.

1 commento

Comments are closed.