PixARK – Recensione

Sviluppatore: Snail Games USA Publisher: Snail Games USA Piattaforma: PS4 Genere: Sandbox Giocatori: 1 (Online: 2-64) PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

E’ l’anno di grazia 2009, quando Markus “Notch” Persson fonda una sconosciuta Mojang e pubblica il suo primo lavoro su PC. Ovviamente parliamo di Minecraft, titolo che ha superato qualsiasi record di vendite e che dieci anni dopo la sua uscita continua a dominare il mercato e la scena del web. Probabilmente il successo ottenuto da questo gioco, dalle meccaniche tanto semplici quanto complesse, è proprio dovuto alla rete, strumento che grazie al supporto di un’immensa community ha contribuito a espandere le possibilità all’interno del mondo di gioco con diverse mod e a condividere le proprie creazioni e le proprie avventure attraverso piattaforme quali YouTube. Minecraft è sinonimo di libertà e dietro le sue dinamiche apparentemente limitate si nasconde un videogioco praticamente infinito; Mojang, di fatto, ha inventato un nuovo genere, quello dei sandbox, che riesce a comprendere tutti gli altri esistenti.

Durante questo primo decennio di vita, molte software house hanno cercato di insidiare il suo straordinario successo replicando, quasi a piè pari, le sue meccaniche. Tra i più celebri tentativi possiamo citare Portal Knights, Dragon Quest Builders e ARK: Survival Evolved. Se i primi due hanno fatto rotta verso una più forte e completa componente ruolistica, i ragazzi di Studio Wildcard, invece, si sono concentrati sul portare un’esperienza più selvaggia, combattiva e un comparto tecnico più “realistico”. Ma cosa succede unendo il design a cubetti di Minecraft con il mondo di ARK: Survival Evolved? Semplice, nasce PixARK, survival sandbox sviluppato da Snail Games.

Prendiamo un pizzico da lì e un po’ da qui

Una volta avviato il titolo dovremo scegliere se iniziare un’avventura single player o multiplayer online, decidendo in questo caso se entrare in un server già esistente o crearne uno proprio, privato o a libero accesso. Se siete abituati alla grande utenza che solitamente popola questi titoli, in questo caso farete fatica a trovare lobby aperte. Inoltre, il menù principale è gestito in malo modo e risulta quasi un’impresa solamente capire come avviare una partita. Già in queste prime fasi si vede che Snail Games è una software house inesperta e che PixARK è un gioco ancora acerbo.

In questo sandbox survival è possibile creare a proprio piacimento il personaggio principale attraverso un editor che promette una “robusta personalizzazione”. A conti fatti, però, le possibilità offerte non sono poi così vaste e si limitano a poche caratteristiche fisiche selezionabili, tra cui il taglio degli occhi, del viso e dei capelli. Finalmente è giunto il momento di atterrare nel mondo di PixARK con un palloncino (qualcosa ci suggerisce che sia un easter egg verso Fortnite) e di immergerci completamente nelle sue infinite possibilità. A scanso di equivoci è bene precisare: in questo gioco non è presente alcun accenno di trama.

Ci ritroveremo ben presto in un mondo selvaggio (generato casualmente), popolato da bestie feroci e giganteschi dinosauri, non necessariamente carnivori. Nudi e senza oggetti con cui difenderci, inizia la lotta per la sopravvivenza e, in primis, come qualsivoglia sandbox, è indispensabile la raccolta di legname per la costruzione di asce, spade e picconi, utili per facilitare il combattimento e il loot. Successivamente è consigliabile craftare un abito, per esplorare in tutta sicurezza l’enorme mappa di gioco, e creare una base operativa. Tale processo, che potrebbe richiedere parecchio tempo in base alle dimensioni del vostro progetto, risulta essere fondamentale, in quanto è basilare avere sempre un letto e dei contenitori a disposizione. Queste, d’altronde, sono azioni che abbiamo fatto in tanti altri titoli, per cui anche per una software house non dovrebbe essere molto complesso riprendere queste meccaniche da altre fonti. Così non è per Snail Games. Fabbricare un singolo oggetto è un processo lento e complesso che richiede grande abilità con il pad. Infatti doversi districare tra i complessi menù (progettati chiaramente per PC) è un inferno. Il DualShock 4 mette a disposizione dei giocatori e degli sviluppatori un comodo touch pad, era così difficile implementarlo? 

Ma torniamo a noi. La nostra prima piccola catapecchia non è solamente un luogo in cui conservare materiali, ma un vero e proprio rifugio contro i pericoli e gli animali feroci, soprattutto al calare della notte. Durante le ore di buio, PixARK si trasforma in un gioco molto difficile in cui i dinosauri bramano la vostra carne: sputatori che annebbiano la vista, bestie enormi che vi inseguono e mostri paurosi… l’oscurità sarà il vostro peggiore nemico. In queste fasi arriva il secondo grande flop di Snail Games: durante le lotte, le hitbox sono pessime e risulta persino difficile capire quando un nemico è stato colpito. Esattamente come in ARK: Survival Evolved, una volta stordito un dinosauro (anche quelli più grossi) è possibile accedere al suo inventario per nutrirlo e renderlo un innocuo animaletto addestrato in grado di seguirci e difenderci. Altra componente palesemente tratta dal titolo sviluppato da Studio Wildcard è quella ruolistica. Costruendo, combattendo e completando missioni (semplici obiettivi offerti da fari luminosi presenti in giro per la mappa) è possibile guadagnare punti esperienza con cui, una volta ottenuto un livello, aumentare le statistiche del proprio personaggio. Punti salute, forza, capacità trasportabile e livello di fatica sono solo alcune delle abilità che è possibile potenziare.

La preistoria a colori

Continuare ad analizzare il gameplay di PixARK sarebbe quasi ridondante, dato che non offre né più né meno (forse su questo abbiamo dei dubbi) rispetto a tutti gli altri open world sandbox survival presenti sul mercato. Sappiate solamente che se avrete la pazienza e la voglia di proseguire, il crafting di questo titolo offre la possibilità di costruire oggetti sempre più tecnologici, come ad esempio armi da fuoco e armature magiche.

Il comparto grafico di PixARK è, sicuramente, il lato ideato in maniera migliore dal team di sviluppo. Il mondo di gioco cubettoso offre un appeal indiscutibile che, in qualche modo, supera addirittura quello del suo padre spirituale. I mondi generati in questo titolo sono formati da paesaggi vari e meravigliosi, dominati da una flora e da una fauna che prendono vita tramite un arcobaleno di colori vivaci che riescono a trasmettere allegria al giocatore. I blocchetti che costituiscono gli oggetti di questo universo, poi, sono di gran lunga più puliti rispetto alla controparte sviluppata da Mojang e i dinosauri sembrano quasi composti da migliaia di costruzioni LEGO. Anche il passaggio che avviene tra giorno e notte riesce pienamente a esprimere le intenzioni del team statunitense: al calare della luce del sole, infatti, PixARK diventa un gioco tenebroso che, fuori da mura amiche, trasmette ansia. Il frame rate risulta essere abbastanza stabile anche in condizioni critiche o in fase di costruzione. Unica pecca da segnalare è la visuale in terza persona, alternabile a piacimento a quella in prima, che all’interno degli edifici risulta essere troppo confusionaria e gestita in malo modo.

La colonna sonora composta da Snail Games riesce a rendere la ricerca di scorte molto rasserenante, mentre con il buio della notte la musica cambia diventando quasi logorante. Il titolo è localizzato interamente in lingua inglese, il che vuol dire che dovrete armarvi di dizionario o di traduttori online per riconoscere gli oggetti utili per la cotruzione di un arnese. Discorso a parte va fatto per la longevità pressoché infinita, a patto che siate amanti di questo genere. PixARK, indubbiamente, è un titolo che deve essere affrontato in multiplayer online con un amico; l’esperienza di gioco, in questa maniera, risulta essere molto più veloce e godibile. Oltre alle già citate modalità single player e multiplayer, inoltre, è presente la modalità creazione, in cui tutti gli oggetti esistenti vengono messi a disposizione del giocatore per permettergli di sfruttare a pieno regime la sua creatività.

Trofeisticamente parlando: un Platino proveniente dal passato

La lista di PixARK è composta da trentatré trofei, suddivisi in diciotto di bronzo, nove d’argento e cinque d’oro. Sappiate che, se siete intenzionati a sbloccare il trofeo di Platino, dovrete trascorrere parecchio tempo in questo titolo preistorico. I giocatori, infatti, dovranno craftare un vestito (sarà uno dei primi trofei sbloccati), esplorare varie location e ottenere oggetti unici. Inoltre, è richiesto addomesticare diversi tipi di dinosauri e uccidere mostri pericolosissimi. Nulla di troppo complicato, come già detto servirà solo tanta pazienza e costanza.

VERDETTO

PixARK è un sandbox survival che cerca di fondere la grafica cubettosa di Minecraft con le meccaniche e le ambientazioni di ARK: Survival Evolved. La domanda sorge spontanea: se ne sentiva davvero l’esigenza? Il titolo sviluppato da Snail Games non propone nulla di nuovo o di alternativo rispetto ai due titoli citati e la community che popola i server online è quasi deserta. La risposta, tuttavia, non è necessariamente negativa. PixARK propone un buon mix di elementi, contaminati, purtroppo, da una gestione tecnica tutt’altro che esaltante. Districarsi tra i menù delle creazioni con il DualShock 4 è pressoché impossibile e in un titolo in cui il crafting dovrebbe farla da padrona... fate un po' voi. Anche il prezzo proposto non è assolutamente invitante, considerando che i suoi rivali valgono il doppio e costano la metà.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.