Port Royale 4 – Recensione

Sviluppatore: Gaming Minds Studios Publisher: Kalypso Media Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Ancora un gestionale, ancora Gaming Minds Studios. Dopo otto anni di attesa e un terzo capitolo non troppo riuscito, la saga Port Royale approda su PlayStation 4 con la sua quarta iterazione. L’eccellente esperienza con Railway Empire non può che conferire ottime basi di partenza allo sviluppatore tedesco. Rotaie a parte, sarà riuscito a ottenere il meritato riscatto dopo Port Royale 3?

Port Royale 4

Siediti e impara

E’ il XVII secolo e il nuovo mondo è pieno, zeppo di risorse da prosciugare. Spagna, Inghilterra, Francia e Olanda sono le quattro potenze pronte a dividersi una fetta della torta, democraticamente o a suon di cannonate. Le numerose città costiere di Port Royale non sono autosufficienti e hanno bisogno di sostenersi l’una con l’altra per la sopravvivenza dei coloni e, soprattutto, per alimentare le attività produttive. Come avrete capito, le merci hanno il ruolo di assolute protagoniste insieme a navi mercantili, galeoni e tutto quello che è possibile far galleggiare nello splendido mar dei Caraibi.

Abbandonata l’idea di una campagna diversificata come quella di Port Royale 3, in cui il giocatore poteva scegliere se partire come mercante o come avventuriero, in Port Royale 4 ci troveremo davanti a una tipica campagna in cui potremo assaggiare via via le varie sfumature di Port Royale 4. Partiremo con la campagna spagnola, perlopiù indirizzata verso il commercio e lo sviluppo delle città ma non priva di battaglie, per poi proseguire parteggiando per le altre nazioni, tutte con i propri interessi, che lasciano spazio a modi di giocare completamente differenti tra loro.

L’approccio a Port Royale 4 non è dei più immediati, per questo lo sviluppatore ha previsto ben dieci tutorial per spiegarci le basi del commercio, della crescita delle città e delle battaglie navali. Tanto per farvi capire l’importanza di queste “lezioni”, Gaming Minds Studios ha messo in palio un trofeo come ricompensa per il completamento. Noi di PlayStationBit, da bravi ragazzi, ma soprattutto da bravi recensori, ci siamo seduti e abbiamo ascoltato il nostro marinaio guida per non cominciare la campagna da completi sprovveduti. Partiti con la prima avventura e impostate le prime rotte automatiche da veri pigri, ci siamo trovati con il conto prosciugato in un battibaleno, dovendo ricominciare tutto da capo. Ottimo inizio, vero?

Port Royale 4

Ogni città ha bisogno di qualcosa

In Port Royale 4 lo scopo principale è quello di comprare merci nelle città in cui sono disponibili in abbondanza e rivenderle dove scarseggiano o non sono presenti. Ciò comporta un’attenta valutazione dei prezzi di acquisto e di vendita da parte del videogiocatore, oltre a un calcolo approssimativo delle quantità potenzialmente vendibili a un prezzo maggiore. Insomma, le basi della legge della domanda e dell’offerta applicabili grazie agli attenti grafici, stilisticamente mutuati da Railway Empire ma migliorati di gran lunga (avevano alcuni difetti, quelli, anche gravi), che vi permetteranno di capire quali prodotti e quanti barili dovreste caricare sui convogli.

Trovati i beni più redditizi e fatte le prime prove di acquisto e vendita, il gioco vi permetterà di impostare delle rotte automatiche per scambiare quei beni costantemente durante la partita. Il menù vi permetterà di scegliere da due a più città e, per ciascuna di esse, le merci da acquistare e vendere una volta arrivati al porto, ma anche di scegliere il percorso più efficiente sfruttando i venti a favore ed evitando le tempeste o le zone morte che rallenterebbero il viaggio.

E’ qui che, pur avendo seguito attentamente i tutorial, abbiamo riscontrato il problema di cui vi parlavamo; le nostre rotte automatiche provocavano cospicue perdite di denaro e in men che non si dica hanno svuotato le nostre casse. Il motivo? Semplice, da principianti, abbiamo commesso l’errore di commerciare solo uno o due beni e di far viaggiare i nostri convogli spesso senza merci a bordo. La variabilità della domanda, in certi istanti della partita, premia non solo l’abbondanza, ma anche la varietà di merci che un convoglio porta con sé durante le traversate. A venirci in aiuto è stato ancora una volta un automatismo inserito dagli sviluppatori, il quale ci ha permesso di impostare valori standard per tutti i tipi di merci della rotta selezionata, consentendoci di avere soldi a palate nel giro di poche ore.

Case su case, catrame e cemento

Non passa affatto in secondo piano lo sviluppo delle città. Come in ogni gestionale che si rispetti, in Port Royale 4 la crescita delle colonie del regno è fondamentale per il commercio dei beni. Anzitutto perché una città con molti abitanti necessità di movimentazioni di beni molto più grandi, il che si traduce in flussi commerciali basati sulla vendita in quantità, poi perché una città che produce una certa tipologia di merce garantisce anche prezzi di acquisto più bassi, linfa vitale per la compravendita di beni.

Ogni città potrà produrre fino a un massimo di sette merci diverse, potenziando opportunamente le attività produttive già presenti o creandone altre da zero. Non si potrà invece coltivare un certo tipo di materia prima laddove le caratteristiche del territorio non lo permettano. La crescita delle città, poi, è regolata da attente procedure burocratiche; per costruire attività produttive vi servirà una concessione da parte dell’amministratore della città scelta, oltre alla licenza per produrre quella determinata merce. Non basta produrre merci a più non posso, poiché in qualità di amministratori di una città dovremo provvedere anche ai bisogni dei nostri cittadini, dal garantire degli alloggi degni al provvedere alla loro salute costruendo ospedali e scongiurando eventuali epidemie (in una maniera migliore di Trump, Bolsonaro, Johnson e affini, possibilmente NdD).

Referente per le pratiche burocratiche è il viceré, una figura posta tra noi e la corona al quale potremo chiedere l’amministrazione di una città e le licenze per aprire nuove attività commerciali in cambio di punti Fama. I preziosi punti Fama dovranno essere spesi con parsimonia, pena l’impossibilità di completare gli incarichi nel tempo richiesto. Si ottengono completando gli obiettivi e consegnando beni coloniali per l’esportazione in Europa.

Port Royale 4

Amici o nemici?

Il libero scambio di merci avrà presto bisogno del supporto della polvere da sparo, perché non a tutti piacerà vedervi intascare milioni e milioni di monete d’oro senza alcuna difficoltà. Per la prima volta nella serie, Port Royale 4 introduce un sistema di battaglie navali a turni; il giocatore potrà mettere insieme una flotta e proteggere le proprie rotte dai pirati o diventare parte di essi. Le imbarcazioni militari avranno punti Salute, potenza di fuoco, punti Movimento e punti Manovra utili per pianificare gli spostamenti attraverso le caselle del campo di battaglia e organizzare al meglio la strategia da adottare.

Per comandare e quindi utilizzare una flotta militare sarà fondamentale assumere un capitano, ottenibile spendendo punti Fama in cambio di concessioni del viceré. Ogni capitano potrà avere da zero a otto punti Comando che consentiranno di avere più o meno navi nella flotta e incrementeranno i perk in battaglia e fuori, con bonus sia relativi agli attacchi in battaglia, sia al trasporto di merci. Quelli del capitano non saranno gli unici vantaggi disponibili; ad aiutarci durante le battaglie ci saranno anche le tattiche legate alle singole imbarcazioni, che consisteranno in attacchi speciali o in ricariche istantanee per i punti Battaglia, Movimento e Manovra. Avvicinando l’avversario con un convoglio da guerra ci verrà mostrata una schermata riassuntiva che indicherà il possibile esito dello scontro, in base alle risorse disponibili, per poi lasciarci decidere se provare a far valere le nostre abilità manualmente, magari capovolgendo una battaglia non troppo favorevole, oppure tentare la fortuna con uno scontro automatico.

In modalità manuale avremo a disposizione, oltre alle utili tattiche, tre tipi di attacchi. La bordata, che infliggerà danni soprattutto all’imbarcazione; i colpi a mitraglia utili per sottrarre marinai nelle fila nemiche; infine l’abbordaggio, utilizzabile per saccheggiare l’imbarcazione e aggiungerla alla propria flotta. La controparte bellica di Port Royale 4 non è finita qui, perché durante le nostre vittoriose campagne potremo addirittura attaccare le città nemiche, instaurare blocchi navali e annetterle per espandere ancora di più il nostro impero.

Port Royale 4

Dalle locomotive ai galeoni da guerra

Sul piano tecnico la produzione si rifà soprattutto a Railway Empire e Tropico 6, entrambi pubblicati da Kalypso Media, con il primo prodotto proprio dagli stessi autori di Port Royale 4. Il salto generazionale dal precedente capitolo è evidente, con un mondo completamente in 3D e sessanta città caraibiche accessibili senza noiose schermate di caricamento, confermandosi la più grande mappa mai creata nella storia della serie. L’esecuzione di Port Royale 4 è stabile e fluida per la maggior parte delle situazioni, anche se il gioco non prevede impostazioni grafiche aggiuntive per i possessori di PlayStation 4 Pro. Il sonoro è composto da una manciata di tracce che si prestano bene come sottofondo durante le lunghe campagne e da effetti ambientali di base per le città e le battaglie navali. Nulla di ricercato, insomma.

La consolidata esperienza di Gaming Minds Studios si vede anche nella gestione dei menù, a tratti non molto reattivi ai comandi, ma abbastanza efficaci in termini di organizzazione. Centrare un oggetto con il cursore mosso dal DualShock 4 non sarà mai preciso come quando si utilizza un mouse, ma tutto sommato non possiamo chiedere di più. Particolare menzione va fatta per la modalità di gioco libero, ormai onnipresente nei titoli di questo genere. Il gioco libero, a differenza della campagna, ci permetterà di impostare numerosi parametri relativi alla difficoltà, alla distribuzione dei beni e delle città, per avere un’esperienza ancora più personalizzata. Nessuna traccia, invece, di modalità multigiocatore.

Port Royale 4

Trofeisticamente parlando: sovrano dei mari

Se comprate un gestionale, è sottinteso il fatto che passerete decine e decine di ore in sua compagnia. I trofei di Port Royale 4, a dire il vero, arrivano in buona quantità anche durante le campagne principali, dando un significato a quello che fate anche sotto questo punto di vista. Tuttavia, raggiungere il trofeo di Platino richiederà anche traguardi ardui come quello di accumulare un miliardo di monete d’oro o di amministrare trenta città in una sola partita. Per farvi un’idea, potete consultare l’elenco trofei sul nostro forum.

VERDETTO

Kalypso Media si conferma ancora regina di questo genere, pubblicando un altro ottimo titolo firmato Gaming Minds Studio. Port Royale 4 è un gestionale che enfatizza più del solito l’importanza degli scambi commerciali e racchiude in questa meccanica il divertimento nel trovare la gallina dalle uova d’oro che vi permetterà di sovrastare economicamente ogni avversario. Al loro primo debutto le battaglie navali a turni non fanno brutta figura, pur essendo migliorabili. In generale, preparatevi a una campagna ricca di ore di gioco e di imprevisti sempre dietro l’angolo.

Guida ai Voti

Salvatore Terlizzi
Scopre i videogiochi con Monkey Island e Indiana Jones, per poi rimanere legato a vita al genere delle avventure grafiche. Grazie a PlayStationBit scopre, quasi per caso, la serie Yakuza e finisce per innamorarsene. Ha ancora l'immenso piacere di farsi sorprendere da un settore in continua evoluzione. Ehi guarda laggiù! Sisi, c'è una scimmia a tre teste...

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