Potata: Fairy Flower – Recensione

Sviluppatore: Potata Company Publisher: Sometimes You Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS5) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 14,99 € Italiano: No

Il grazioso e delicato platform pubblicato da Sometimes You è un viaggio in un colorato mondo di piccole e paffute fate che popolano una incantevole e incantata foresta. Se siete pronti alla magia e a saltare a più non posso, leggete la nostra recensione di Potata: Fairy Flower.

potata fairy flower

Le volpi hanno sette vite?

All’inizio della nostra avventura ci sveglieremo nella cameretta di Potata in compagnia della sua volpe domestica. Ma subito la nostra tranquillità verrà destabilizzata dalle precarie condizioni di salute della nostra amica. Potata, per curare la sua volpacchiotta, si rivolge immediatamente alla madre, strega di lungo corso e dalle ottime capacità, che, senza agitarsi più di tanto, chiederà a Potata di recuperare delle foglie di una pianta curativa per preparare la pozione che salverà il suo animaletto.

Oltre agli ingredienti per creare la pozione di cura, la mamma ci chiederà anche di raccogliere delle bacche per fare una deliziosa torta e presto scopriremo che le abilità di pasticciera della madre forse superano quelle di strega, dato che quasi tutti i personaggi che incontreremo vorrebbero assaggiare la sua creazione. Partiamo così all’avventura nella foresta incantata per cercare gli ingredienti che ci occorrono, anche se scopriremo ben presto che non saranno così facili da trovare come la mamma ci voleva far credere.

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Salti e indovinelli nella foresta

Il gameplay di Potata è semplice e immediato. Oltre alla levetta direzionale per muovere la fatina, avremo a disposizione un tasto per tirare fendenti con la spada di legno, che ci verrà donata poco dopo l’inizio del viaggio, e un tasto per il salto, che ha la possibilità di essere premuto più a lungo per effettuarne uno più alto. E basta. Con queste due mosse dovremo barcamenarci tra percorsi pieni di pericoli, in cui troveremo numerose trappole e diversi nemici che tenteranno di fermarci. L’attività principale di Potata sarà quella tipica dei platform, per cui ci troveremo a saltare da una sporgenza all’altra cercando di non cadere tra i rovi spinosi o nell’acqua, cosa che significherà morte istantanea e quindi dover ricominciare dal totem del checkpoint.

Questi totem saranno numerosi e, dato che spesso ci troveremo a tornare sui nostri passi per prendere degli oggetti necessari per sbloccare il percorso, saranno anche molto utili. Infatti potremo, pagando alcune gemme raccolte (la valuta), salvare nuovamente allo stesso totem ed evitare di ripetere la stessa parte di tragitto. Oltre alla parte platform, Potata: Fairy Flower presenta anche numerosi puzzle che dovremo risolvere per poter continuare la ricerca degli ingredienti da riportare alla mamma. La difficoltà dei puzzle non è elevata, ma il vero problema sarà capire cosa si deve fare per risolverli. Una volta capita la meccanica, sarà piuttosto semplice venirne a capo, ma una scritta esplicativa su cosa fare, mannaggia agli sviluppatori, la potevano pure mettere!

Colori e suoni fatati

Tutta l’azione in Potata: Fairy Flower avviene in 2D con scorrimento laterale e l’impatto visivo è molto gradevole. I disegni sono stati realizzati a mano da Anna Lepeshkin in collaborazione con Alexey Zavrin; questi due formano l’intero team di sviluppo, e vanno elogiati per una particolare cura e attenzione ai dettagli. Tutti i disegni sono realizzati con un gusto squisito, i colori sono intensi e sgargianti e creano veramente un mondo da fiaba. Le musiche sono anch’esse piacevoli anche se un po’ ripetitive, infatti ci sono solo cinque tracce in tutto, ma si miscelano bene nell’ambiente senza risultare noiose.

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La longevità di Potata: Fairy Flower non è altissima e il videogioco, se si ha un minimo d’esperienza con i platform, si finisce in poche ore. Ma pensando che tutto il peso dello sviluppo è sulle spalle di due sole persone, possiamo dire che questi hanno fatto un gran lavoro. La difficoltà complessiva non è da sottovalutare sia nelle parti d’esplorazione che negli scontri con i boss, infatti ci troveremo a morire abbastanza spesso. Le pecche maggiori di questa produzione sono la mancanza della lingua italiana, che obbliga il giocatore a conoscere bene l’inglese per seguire tutti i dialoghi e gli intrecci vari, e soprattutto la totale assenza di spiegazioni durante gli enigmi, che può spiazzare non poco di fronte ai criptici puzzle.

Trofeisticamente parlando: non è tutta ‘sta favola

I trofei di Potata: Fairy Flower sono un numero esiguo, cioè ventidue compreso il nostro amato Platino, ma bisogna prestare molta attenzione perché è possibile perdersene parecchi. Uno tra tutti quello che si ottiene risolvendo il primo puzzle senza indizi da parte di Luna; un altro che si può saltare facilmente è quello che richiede di trovare tutti e cinque i maiali. Per altri servirà una buona dose di abilità, come per quello che chiede di completare tutte e sette le sfide, o quello in cui si deve finire la prova di Droppy indenni, senza ricevere alcun danno.

VERDETTO

Potata: Fairy Flower è un platform con diversi puzzle da risolvere, con una grafica bellissima e un gameplay molto semplice. Se vi piace il genere, sicuramente l'apprezzerete e vi metterà alla prova la sua difficoltà non scontata. Alcuni aspetti sarebbero da migliorare, ma nel complesso Potata: Fairy Flower raggiunge la sufficienza.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!