Project CARS 2 – Recensione

Sviluppatore: Slightly Mad Studios Publisher: Bandai Namco Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1 (Online: 2-32) PEGI: 3 Prezzo: 69,99 € Italiano:

I videogiochi di simulazione di guida hanno sempre spopolato, le acque erano finora divise solamente dai due colossi prodotti in esclusiva per PlayStation e Xbox, ossia la serie Gran Turismo e Forza Motorsport, rispettivamente. Tuttavia dal 2015 scende in campo un’altra software house che non ha avuto paura di lanciare apertamente il guanto di sfida a Polyphony Digital e Turn 10 Studios, rompendo la parete delle esclusive. A voler fare a gara a chi corre più velocemente si unisce la casa londinese Slightly Mad Studios, già sviluppatori di giochi del calibro di Need for Speed: Shift e il suo seguito, o ancora di Test Drive: Ferrari Legends, questa volta però con un nuovo brand di nome Project CARS.

La storia dietro lo sviluppo di questo titolo non fa che farci apprezzare ancor di più la software house, dato che per rendere il suo simulatore quanto migliore possibile decise di coinvolgere i fan che provavano ogni mese le nuove build del gioco chiedendo pareri e consigli, con la possibilità di dialogare direttamente con gli sviluppatori e addirittura suddividere con loro buona parte dei ricavi. Ma per quanto la storia del primo Project CARS sia intrigante, siamo qui per parlare del suo seguito, Project CARS 2.

Per arrivare primo, devi prima arrivare

Project CARS 2 prende e rinnova la formula del suo predecessore riuscendo a essere ancor più realistico. A differenza dei suoi diretti rivali, il lavoro di Slightly Mad Studios è appetibile per qualsiasi tipo di pubblico senza però deludere gli appassionati dei motori. Il gameplay risulta quanto di più realistico si possa provare anche solo con il DualShock 4, anche se l’esperienza di gioco migliora drasticamente con un volante. Basti pensare che per prendere al meglio confidenza con il gioco vi consigliamo di avere cura nella sensibilità e pressione di quasi ogni tasto. Fluido, reattivo e appassionante, Project CARS 2 giunge alle porte dell’Olimpo dei videogiochi anche grazie alla resa perfetta di qualsiasi veicolo, dai km/h massimi alla stabilità dei mezzi; sotto questo punto di vista l’aggettivo sublime è il più appropriato.

La mappatura dei comandi è la classica di qualsiasi simulatore di guida, fondamentalmente con i trigger si accelera e si frena, con il tasto X ci serviremo del freno a mano, mentre con Cerchio del KERS (anche se solo su determinati veicoli). Con il tasto Triangolo guarderemo indietro e con Quadrato invece cambieremo visuale, che può essere dall’abitacolo, rivolta dietro il veicolo o addirittura dal casco, facendoci immedesimare ancor di più. Con i tasti direzionali invece si potrà cambiare HUD o ancora chiedere al proprio team radio consigli, o programmare soste.

Chi ti ha dato la patente?

Prima di qualunque sessione ci sarà concesso (ovviamente) selezionare il veicolo e il tracciato desiderato, oltre alle impostazioni di gara con tanto di data dell’evento (che può addirittura essere quella attuale), numero di giri, tipo di partenza e meteo, e impostare la sessione, quindi aggiungendo od omettendo le prove libere o le qualifiche dall’evento e determinarne la durata, che parte dai cinque minuti fino ad arrivare addirittura alle ventiquattro ore. Se vi mancano le gare endurance dei vecchi Gran Turismo, adesso sapete dove volgere lo sguardo.

Avviata la sessione, ma prima di scendere in pista, avremo a disposizione diverse voci da selezionare. Oltre alla partenza, accompagneranno il menù la messa a punto e la strategia, oltre alle sotto sezioni quali regole e opzioni. La prima è sotto un certo punto di vista adatta maggiormente agli esperti in materia, in quanto qui modificheremo a puntino il nostro gioiellino senza tralasciare il benché minimo tecnicismo. Fortunatamente Project CARS 2 aiuta in quest’ambito anche chi non capisce un tubo di assetti grazie all’ingegnere di guida, che ci sistemerà il veicolo semplicemente spiegando gli eventuali problemi, anche se non sempre potrà agire. Assetti che tuttavia possiamo ricevere dagli amici che condivideranno online i propri, quasi come fosse un furto autorizzato di progetti altrui!

Selezionando la strategia vestiremo i panni degli ingegneri per, come suggerisce il nome, ideare una strategia per i pit stop. Le strategie si possono selezionare sia prima che durante una gara, utile per quando sapremo che, ad esempio, presto pioverà su un tracciato, così potremo già tenere i meccanici pronti con le gomme da bagnato. La sezione regole e regolamento invece non sarà altro che un muro di testo che ci riassumerà la categoria per la quale stiamo gareggiando e i punti che guadagneremo a fine gara, che cambieranno per ogni campionato.

Verso la Hall of Fame

Oltre alla partita veloce nel menù ci sono tantissime altre opzioni. Avremo la Carriera, ossia il fulcro del titolo, la voce Community e tre piccole sezioni quali Il mio profilo, Opzioni ed Extra. Cominciamo proprio dalla prima. Questa modalità ci consentirà di creare un pilota, anche se solo sulla carta. Scelti nome, cognome, nazionalità e nome abbreviato, saremo pronti a buttarci nella mischia e conquistare i trofei del gioco. A tenerci impegnati vedremo ben 29 campionati diversi che si dividono in classi. Per sbloccare un campionato di classe successiva alla nostra dovremo, naturalmente, vincerne uno della precedente.

Partiremo dalla classe 6 per arrivare alla classe 1, tuttavia se ci si ritiene giocatori professionisti si potrà cominciare subito dalla terza, anche se consigliamo di cominciare dal primissimo evento e quindi prendere dimestichezza guidando mezzi semplici come i kart o affrontando la Formula 5 (Formula Rookie), per poi arrivare a salire a bordo di quelli più complessi, considerando che ai “piani alti” ci ritroveremo a dover affrontare anche gare di endurance. Ogni disciplina nasconde al suo interno altri campionati, ci verrà chiesto di scegliere uno dei campionati della prima serie che vinti ci condurranno al secondo, e una volta vinto l’ultimo sbloccheremo il trofeo della disciplina. Un po’ come una sfera delle abilità dei giochi di ruolo; ne sblocchi una e questa ti apre il passaggio per la successiva.

Nel corso della carriera ci arriveranno delle mail da parte del nostro team, con queste si congratuleranno per i nostri successi, ci daranno piccole informazioni sul nostro andamento e, più importante, ci notificheranno di aver ricevuto degli inviti a eventi speciali. Si tratta degli Eventi a invito, richieste da parte di scuderie di un certo calibro di partecipare a degli eventi da loro organizzati, che verranno sbloccati solo in caso dovessimo riuscire a soddisfare determinate condizioni, quali ad esempio vincere in certe discipline oppure salire sul podio un certo numero di volte. Questi sono divisi in cinque categorie diverse, e ognuna di esse ci metterà in determinate situazioni prestabilite, e sono: Historic, Tracciati speciali, Bassa aderenza, Strada e Supercar. Una volta vinti gli eventi riceveremo i rispettivi trofei da esporre in bacheca. Oltre ciò avremo accesso con il tempo anche alle Guide costruttore, eventi che si sbloccano dopo aver raggiunto un certo livello di affinità con un determinato costruttore.

La modalità carriera di Project CARS 2, sebbene sia piuttosto ricca, potrebbe risultare un tantino noiosa. Ad arricchire, anche se non di tanto, l’esperienza di gioco in carriera intervengono gli Obiettivi di vita, ossia sette diverse statistiche da raggiungere durante la nostra avventura al volante. Bisognerà essenzialmente arrivare a vincere due discipline di livello 1, le tre gare leggendarie (Grand Prix di Costa Azzurra, la 24 Ore di Le Mans e la Indy 500), vincere tre campionati in tre differenti categorie motoristiche, salire sul podio un determinato numero di volte e vincere tutti gli eventi.

Rivaleggiando a quattro ruote

La modalità online è piuttosto basilare. Manca inspiegabilmente la possibilità di selezionare il matchmaking rapido, e quindi ci toccherà andare a spulciare le partite in attesa nella lobby, anche se queste non saranno contrassegnate in alcun modo, facendoci spesso partecipare solo da spettatori in partite già avviate in precedenza.

Portando a casa buoni risultati alzerete il grado della vostra patente, che differisce da com’è concepita in un gioco simulativo come Gran Turismo; non ci servirà a partecipare a gare altrimenti inaccessibili, qui sarà un semplice decoro per mostrare al pubblico quanto ci sappiamo fare. Solo andando nella sezione Community (o più comodamente leggendo questa recensione) riusciremo a comprendere il vero valore dietro il ranking, che consiste nel rendere accessibili alcune discipline per gli eSport.

La pit lane dei dettagli

Veniamo adesso alle sezioni collaterali di Project CARS 2, cominciando con Il mio profilo, che altro non è che un menù delle proprie statistiche e della galleria personale di foto e video catturati con la modalità foto in-game. Nelle statistiche si va molto sul dettaglio, in quanto il gioco ci conterà addirittura il numero di partenze, non necessariamente delle gare che abbiamo finito. Prepariamoci quindi a molto imbarazzo se siamo stati in qualche modo costretti a riavviare più volte le sessioni.

In Opzioni, invece, altro menù impeccabilmente dettagliato, avremo a disposizione la gestione del livello di ogni tipo di audio, da quello delle vetture a quello ambientale, oltre alla totale personalizzazione degli HUD, e quindi di trascinare o cancellare ogni valore su schermo. Menzione d’onore va alla possibilità di regolare a piacimento il livello di bravura e di aggressività dell’intelligenza artificiale che va da zero a centoventi, anche se il gioco ci preannuncia che portandolo oltre l’ottanta i nostri avversari si serviranno di setting spietati per portare a casa la vittoria. Regolare il livello di sfida offre un’esperienza di guida strettamente personale, un’ottima aggiunta che cambia le carte in tavola soprattutto per i meno esperti.

La sezione Extra invece è composta semplicemente dai riconoscimenti degli autori, un link dove acquistare il merchandising e addirittura dei tasti che ci condurranno sui social di Bandai Namco Entertainment e di Slightly Mad; la sezione Community invece ci permetterà di partecipare attivamente agli eSport, anche se nei primi momenti solo da spettatori.

Messa a punto

Concludiamo parlando del comparto tecnico generale di Project CARS 2. Come già anticipato nella prima pagina, i dettagli dietro le meccaniche di tutti i veicoli sono a dir poco divini. Ogni auto è fedele alla realtà e ognuna di esse si differenzia dall’altra. Anche solo con il pad il gioco riesce a farci vivere un’esperienza unica, vi assicuriamo che guidare un kart (possibilmente con la telecamera casco) in questo gioco è come guidarlo nella vita vera. I sessantadue tracciati più le oltre centotrenta varianti difficilmente faranno stancare gli appassionati, sono tutti (o quasi) riprodotti fedelmente e grazie alla tecnologia LiveTrack 3.0 sono una gioia per gli occhi.

Faranno di contorno alle nostre sessioni sfrenate ben diciassette condizioni meteo, dal tempo sereno al nuvoloso, coperto o con pioggia, neve, bufera, tempesta, temporale o nebbia, insomma, ce n’è per tutti. Project CARS 2 ci permette di salire a bordo di ben 170 veicoli, e tutti dispongono di licenze ufficiali quali Ferrari, Mercedes-Benz, McLaren, Aston Martin, Nissan, BMW e chi più ne ha più ne metta. Un piccolo, grave problema nel comparto tecnico però risalta a causa dell’intelligenza artificiale. Troppo aggressiva, anche al livello minimo, in tracciati stretti non perderanno occasione di schiantarsi contro di noi e costringerci a ripetere la sessione, oltre alla fisica troppo surreale dei coni, che colpiti potrebbero addirittura farci saltare qualche ruota (LOL NdD).

Il gioco targato Slightly Mad Studios ha tanti pregi, tuttavia il più grande sta nel comparto grafico. Eccellente sotto qualsivoglia aspetto, e non solo per la magnifica riproduzione dei modelli dei veicoli, ci riferiamo soprattutto all’ambiente. L’esterno è vivo, la vegetazione si muove come fosse reale e addirittura i tifosi hanno movenze dinamiche. Non scherzano affatto gli effetti dei riflessi delle auto, o addirittura quelli degli specchietti o ancora delle pozzanghere, che specchieranno perfettamente l’ambiente in base all’angolazione.

Project CARS 2 vanta senza ombra di dubbio di uno dei comparti grafici più godibili mai creati, anche grazie al sistema di danni progressivi. Se impostati su reali, i danni che prenderemo con il nostro bolide saranno non solo permanenti (nel senso che li porteremo con noi per tutto il week-end, anche se ci andremo a schiantare solo nel giro lanciato delle prove libere), ma anche pieni zeppi di dettagli. A seconda della forza di impatto e di dove la macchina andrà a sbattere, ci ritroveremo danni sempre più gravi, cominciando con un’ammaccatura del paraurti fino a far crepare tutto il parabrezza. Senza tralasciare che oltre alle parti estetiche i danni si faranno sentire anche per quelle meccaniche. Ci hanno un po’ fatto storcere il naso quei graffietti che ricordano vagamente una cartina geografica, ma nel complesso questo comparto è gestito egregiamente.

Sfortunatamente abbiamo notato qualche piccolo glitch grafico e dei fastidiosi bug, che ci rendono le ruote invisibili o che ci fanno partire in una posizione obliqua o che non rispetti la linea di partenza. Peccato anche per la mancata personalizzazione di un proprio pilota e per l’assenza di intermezzi animati, in quanto l’unica cutscene che si vedrà nel corso di tutto il gioco sarà quella del modello tridimensionale di un trofeo da vincere in carriera. Nessun filmato sul podio, nulla del genere, il che ci fa sentire un po’ soli (perbacco, mi dispiace, Andrea NdD).

Anche per quanto riguarda l’audio si raggiungono picchi elevatissimi. Qualsiasi suono è realizzato ottimamente, dai giri motore alle sgommate, tutto perfetto e appagante. Unica nota dolente va alla colonna sonora, particolarmente anonima e da dimenticare, ma ciò che conta è il sonoro in-game, che eccelle sotto qualunque punto di vista.

Trofeisticamente parlando: a tavoletta!

L’elenco trofei di Project CARS 2, che ne contiene ben 47, non prevede che facciate i salti mortali per ottenere il Platino. Se avete intenzione di fare vostro il trofeo definitivo e siete esperti di guida, state tranquilli, il gioco vi richiederà solo un po’ di tempo da dedicargli. Essenzialmente bisognerà vincere qualsiasi campionato ed evento a invito in modalità carriera e quindi portare a casa tutti gli innumerevoli premi, e con ciò vi toccheranno le gare di endurance, oltre al completamento di giri illesi su piste innevate, scattare foto e vincere online. Ah, tranqulli, è possibile accorciare la durata delle gare leggendarie, quindi non vi toccherà stare ventiquattro ore incollati allo schermo per la gara di Le Mans! Nulla di impossibile insomma.

VERDETTO

Project CARS 2 è un capolavoro del suo genere, è strutturato magnificamente e riesce a regalare un'esperienza di gioco superba grazie all'incredibile realismo. Ogni veicolo viene gestito in modo diverso e la grafica fa gridare al miracolo, i controlli sono sensazionali e i contenuti sono talmente tanti da risultare quasi infiniti. Si può ancora migliorare un pochino, magari con qualche patch, ma tutto sommato è un must have per gli amanti delle corse.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.

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