MobileLate Shift - Recensione

Late Shift – Recensione

Late Shift è il punto di incontro tra i videogiochi come li conosciamo abitualmente e il cinema su grande schermo; la tecnologia e i suoi passi da gigante hanno portato allo scontro dei due colossi artistici per antonomasia, dando vita a questo esempio di ibrido tra film e videogioco – non il primo, e sempre dello stesso publisher, giusto ad onor di cronaca.

Al cinema? No, su PlayStation 4!

La storia narra le vicende di Matthew, un brillantissimo studente inglese, che per pagarsi gli studi lavora come guardiano notturno presso un parcheggio privato della Londra bene. Non sa ancora che, da un momento all’altro, la sua normale vita da cittadino modello verrà sconvolta per sempre a causa di disavventure vissute tutte in un’unica notte. Rapine, omicidi, soldi, mafia, bluff: un thriller ben raccontato, ricco di colpi di scena e dai toni sempre più cupi e misteriosi. Un’esperienza audiovisiva che lascia stupiti per il semplice fatto che ci troviamo davanti a una pellicola cinematografica live action, dove tutto ciò che possiamo fare è decidere cosa succederà a Matthew nell’imminente futuro.

Le scelte sono importanti

La narrazione sarà decisa attraverso le nostre scelte personali che tramuteranno il corso della storia sia nel breve periodo, sia andando avanti con la trama. Nei momenti determinanti in cui il giocatore dovrà decretare quale linea narrativa intraprendere, compariranno in basso due o più opzioni su cui poter scegliere per l’evoluzione dell’avventura. Anche il karma influenzerà durante il racconto; è necessario quindi fare molta attenzione a ciò che si risponde, per quanto poco tempo si ha a disposizione per decidere, prima che le nostre scelte sbagliate o non volute si ripercuoteranno nel futuro. Per i giocatori veterani, è possibile azzardare un paragone con le più famose serie a episodi create da Telltale Games (a proposito, la recensione del primo episodio dei Guardiani della Galassia sta per arrivare, tranquilli NdD), dove ogni scelta incide sul corso degli eventi in modo netto e preciso.

Seguendo la storia in tutti i suoi quattordici brevi capitoli (di cui non tutti potranno essere visibili in un singolo gameplay), si arriverà ben presto a uno dei sette finali previsti; tutto dipenderà da come agiremo e reagiremo agli episodi che si proporranno via via in maniera sempre più caotica, fino a fare luce sulla verità sui fatti accaduti.

Tarantino e Kubrick insegnano

Il reparto tecnico è valido per quel poco che abbiamo da vedere. I filmati sono stati realizzati in maniera egregia e l’esecuzione degli attori è accettabile, veritiera ed estremamente coinvolgente. I dialoghi invece sono molto semplici e a tratti confusi, la lingua dei dialoghi è solamente quella con le voci originali in inglese mentre in italiano sono disponibili i sottotitoli e le varie scelte – cosa non scontata, comunque.

Il menù è scarno, dando al giocatore la possibilità di godersi e immergersi nel gioco senza nessun settaggio aggiuntivo, se non il volume di gioco e il livello di luminosità. A fine della prima partita, nel menù verrà aggiunta una voce per verificare le statistiche di gioco, tra cui il numero di decisioni effettuate, i capitoli giocati e i finali trovati.

Si notano però dei piccoli difetti che andrebbero corretti per garantire al giocatore un’esperienza più profonda. In alcune sequenze, parlato e sottotitoli sono fuori sincronia, affaticando uno spettatore poco colto con la lingua inglese. Invece, tra gli intrecci di trama, si notano lievi seppur brusche pause e interruzioni causate da un brutto e macchinoso montaggio, così come succede non più così spesso anche nel cinema tradizionale.

Trofeisticamente parlando: “And the winner is…”

Late Shift offre un set di trofei stuzzicante per tutti i cacciatori: 21 trofei totali, divisi in 14 argento, 6 oro e l’ambito, e in questo caso semplice, platino.

Il livello di difficoltà è pressoché inesistente: è necessario solamente diversificare le scelte rispetto alla partita effettuata in precedenza oppure lasciarsi aiutare seguendo il nostro elenco trofei.

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Antonino Gennaro
Appassionato di videogiochi di nuova generazione e collezionista di giochi retrò che hanno fatto di PlayStation il prodotto d'eccellenza che conosciamo oggi. Sono un nerd a 360 gradi: oltre ai videogiochi, apprezzo tutto ciò che è arte per gli occhi. Adoro guardare anime preferibilmente in giapponese, leggere manga di ogni genere, amante del cinema cult e fanatico della fotografia.