Redeemer: Enhanced Edition – Recensione

Sviluppatore: Buka Entertainment, Sobaka Studios Publisher: Ravenscourt Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1-2 PEGI: 16 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Il genere degli sparatutto top-down, pur essendo indirizzato a una nicchia di pubblico, non conosce crisi e continua a proporre alternative interessanti per gli appassionati. Oltre all’intramontabile coppia degli Hotline Miami, che è per molti versi il termine di riferimento, non si faticano a trovare titoli capaci di combinare azione, frenesia e un briciolo di strategia per ripulire le “stanze” dai nemici ed evitare i loro colpi letali. Sobaka Studios, sviluppatore indipendente russo, debutta su PlayStation 4 con una edizione migliorata del suo Redeemer, già disponibile su PC, e realizza una duplice operazione di arricchimento ed edulcorazione delle meccaniche tipiche del genere.

Sono tranquillo, ma non provocatemi

Vasily è un monaco dedito alla meditazione e alla ricerca della pace interiore all’interno di un monastero isolato sperduto tra le montagne. Ma è anche un ex-tipo poco raccomandabile che lavorava in una delle principali aziende produttrici di armi del mondo; dietro a un ruolo di addetto alla sicurezza si nascondeva uno scagnozzo che si occupava di omicidi, estorsioni, torture e altre simpatiche forme di cortesia. Almeno fino al giorno in cui Vasily non ha deciso di fuggire e ha trovato rifugio nel monastero.

La pace interiore non è però destinata a durare a lungo, e il passato di Vasily è troppo torbido perché qualcosa di spiacevole non ne venga a galla. I membri dell’azienda per cui lavorava lo rintracciano e fanno irruzione nel monastero sterminando i poveri monaci, ma scrivendo di fatto la loro condanna a morte. La furia di Vasily è rimasta in attesa appena sotto la superficie ed è pronta a esplodere di nuovo, senza freni, sotto i comandi del nostro controller.

Un action shooter top-down…

Dopo una breve introduzione che narra le premesse della storia che andremo a vivere, il nerboruto Vasily passerà sotto il nostro controllo. L’impostazione è quella di uno sparatutto dall’alto, con personaggi mostrati da una distanza piuttosto ravvicinata e ambienti dalle dimensioni contenute tra i quali spostarsi con una progressione assolutamente lineare. Il primo livello, ambientato nel monastero e nei suoi dintorni, come tutto il primo blocco, introduce gran parte delle meccaniche legate al combattimento.

Nello specifico, scopriamo che parlare di sparatutto è riduttivo. Vasily può contare infatti sulle sue mani, l’arma principale con cui ci faremo largo tra le schiere nemiche, e solo in modo opzionale (almeno nei primi capitoli e con i nemici più abbordabili) su armi per il corpo a corpo reperite in giro o armi da fuoco vere e proprie. Possiamo atterrare un soldato con una combo di pugni, o districarci da situazioni più affollate con calci rotanti, o ancora approfittare di nemici ignari per un’esecuzione rapida e silenziosa. Non è per nulla necessario ripulire al 100% ogni area; ipoteticamente potremmo anche correre verso la fine del livello o verso una sezione con combattimenti obbligatori lasciandoci alle spalle sopravvissuti. A differenza di altri titoli, quindi, la conclusione di un capitolo non dipende dall’eliminazione totale dei nemici, ma dal raggiungimento di uno specifico punto della mappa o dall’uccisione di uno dei boss che incontreremo.

… arricchito nel gameplay…

La formula del tradizionale sparatutto viene fortemente arricchita in Redeemer: Enhanced Edition, che propone una grandissima variabilità nell’approccio ai nemici. Al centro stanno senza dubbio azione e spettacolarità, se contiamo che Vasily può vendicarsi dei suoi ex-colleghi con una fantasia crudele e appagante. Oltre al combattimento a mani nude, armi come bastoni, coltelli e asce aggiungeranno un po’ di pepe al corpo a corpo e si riveleranno fondamentali con alcuni avversari più coriacei degli altri. Queste armi sono deperibili e dopo un po’ diventeranno inutilizzabili, costringendoci a trovarne altre e favorendo quindi la sperimentazione di nuove modalità di eliminazione.

Le armi da fuoco, reperibili casualmente o dai nemici uccisi, conferiscono ulteriore profondità al gameplay. Saranno fondamentali contro alcuni nemici e boss insensibili a pugni e calci, ma usarle contro i nemici comuni toglie parte del divertimento dato dal combattimento fisico. Realizzare uccisioni permette di potenziare le diverse classi di armi (a patto di trovare apposite pergamene sparse nei livelli) e di renderle ancor più letali e dagli effetti esagerati.

A fare un’ulteriore differenza è anche la possibilità di sfruttare l’ambiente per le nostre eliminazioni. Possiamo raccogliere oggetti da terra, come pietre, estintori, barili di liquido corrosivo, sedie e molto altro, e lanciarli contro i nemici. Oppure, se siamo nelle vicinanze di un elemento idoneo a un’esecuzione ambientale, possiamo dire addio al nostro nemico infilzandolo in un ramo, sbattendolo contro un armadio o dividendolo a metà contro una sega circolare. Uno zoom temporaneo della telecamera sottolinea le esecuzioni più spettacolari e contribuisce a gasarci parecchio.

… ma edulcorato nella difficoltà

E’ inevitabile continuare a fare paragoni con altri esponenti del genere. In particolare, sotto al profilo della difficoltà di gioco e dell’elemento sfida, Redeemer: Enhanced Edition si mostra più accondiscendente verso i giocatori. Prima di tutto, possiamo dimenticarci della morte istantanea: Vasily ha una barra della salute bella lunga che continua a ripristinarsi a ogni uccisione furtiva o sotto altre condizioni. Nel caso dovessimo addormentarci e morire, non sarà obbligatorio ricominciare dall’inizio, ma ci ritroveremo in uno dei checkpoint in cui sono suddivisi i capitoli.

Al di là di questo aspetto, è piuttosto difficile lasciarsi sopraffare dai nemici. A livello normale, la progressione è poco più di una passeggiata in cui basta premere ripetutamente Quadrato e Triangolo e ricordarsi di parare con L1 quando un nemico sta per attaccare. Usare armi da fuoco e rotolare per sfuggire agli attacchi diventa fondamentale solo oltre la metà del gioco, quando i nemici diventano più esigenti in termini di approccio. Anche i boss che concludono le tre parti in cui il gioco si divide sono più che abbordabili e lo studio dei loro attacchi è paragonabile a quello della tabellina del 2 o del 5.

Tanto divertimento, poca sfida, qualche problema

Redeemer: Enhanced Edition non è un gioco nato per essere ricordato, ma nelle poche ore che richiederà per essere completato saprà farvi divertire. I capitoli, di lunghezza media, offrono tante possibilità di interazione nell’eliminazione dei nemici, una caratteristica che previene il rischio di noia e ripetitività dato dalla poca varietà nel tipo di avversari e dal già citato livello di difficoltà poco sfidante. Anche la storia si lascia seguire piacevolmente, il che non guasta.

Non possiamo non elencare alcuni evidenti difetti, tra cui un frame rate non sempre al top e a volte addirittura fastidioso, caricamenti di inizio e fine capitolo che si bloccano costantemente lasciandoci con il fiato sospeso (abbiamo registrato anche una chiusura improvvisa del gioco durante la prova) e qualche bug qua e là. L’intelligenza artificiale è… scandalosa, con nemici che non si accorgono di un loro collega fatto fuori a pochi centimetri di distanza o che impiegano secoli a spararci pur avendoci perfettamente sotto tiro.

Dal punto di vista grafico, Redeemer si difende più che bene. Le ambientazioni sono ben realizzate e ricche, anche se inevitabilmente alcuni elementi vengono copiati e incollati tra un capitolo e l’altro. Le animazioni di combattimento ed esecuzioni rendono giustizia alla furia di Vasily. Poco incisivo il comparto audio, con una musica di fondo che si sente a malapena ed effetti sonori piuttosto generici. La narrazione è affidata a voci fuori campo in inglese o russo con sottotitoli italiani.

Trofeisticamente parlando: pochi e misteriosi

Per i cacciatori di trofei, Redeemer: Enhanced Edition è ben poco attraente. La lista trofei include solo coppe di bronzo e d’argento, senza Platino. Quindici trofei sono legati ad azioni specifiche da fare in ognuno dei capitoli, anche se le descrizioni sono vaghe e vi costringeranno a seguire la nostra guida ai trofei. Le coppe più preziose (si fa per dire) dipendono dal completamento del gioco alla difficoltà massima e dal completamento di ogni missione senza morire.

VERDETTO

Con Redeemer: Enhanced Edition i russi di Sobaka Studios ci propongono un titolo che combina azione e sparatutto con la visuale tipica dei top-down shooter. La varietà di approcci per il combattimento, che sfrutta sapientemente anche elementi ambientali, permette di attraversare con piacere i quindici capitoli del gioco, resi più che accessibili da un livello di difficoltà tarato verso il basso e da un'intelligenza artificiale spesso assente. Il prezzo non è forse commisurato all'offerta, ma Redeemer è da tenere d'occhio in occasione delle promozioni periodiche perché, al netto di qualche difetto tecnico, sa regalare momenti divertenti.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.