Il 2020 è sicuramente un anno prolifico per le visual novel, un prodotto che negli anni ha saputo ritagliarsi un angolino nel cuore dei videogiocatori. Robotics;Notes Elite è una storia con risvolti sci-fi che arriva in Europa otto anni dopo la versione giapponese. Ecco la nostra recensione di questa intrigante opera.
Roba da Vecchio Continente
Gli sforzi di Spike Chunsoft hanno permesso a molti titoli nipponici di arrivare anche nel nostro continente. Non stupisce dunque che l’impegno profuso per la serie Robotics;Notes abbia portato alla localizzazione di entrambi i capitoli, recentemente racchiusi all’interno di un comodo Double Pack, che consentiranno di affrontare tutta la storia in un unico, grande viaggio. Robotics;Notes Elite, il primo dei due episodi, è ambientato nell’anno 2019 e mette i giocatori nei panni di Kaito Yashio, Akiho Senomiya e, più in generale, dei membri di quello che viene chiamato Robot Research Club.
Questo gruppo di appassionati di elettronica, traendo ispirazione dal famoso anime immaginario Gunvarrel, decide di mettersi al lavoro per realizzare un robot gigante. Il progetto metterà però i nostri eroi su una strada pericolosa, percorrendo la quale le amicizie e i legami vacilleranno e in cui ci sarà spazio anche per una punta di mistero. L’intera avventura si svolgerà sull’isola di Tanegashima, un’area realmente esistente situata a sud del Giappone che avrà il pregio di offrire panorami ben diversi dalle classiche aree urbane proposte dalla maggior parte delle visual novel.
Amici e cacciaviti
La storia di Robotics;Notes Elite, come in altre opere sci-fi, parte in maniera decisamente lenta, fungendo anche da introduzione per i personaggi che andremo a interpretare. Basteranno però alcune Fasi, il modo in cui vengono chiamati i capitoli, per calarsi appieno in una narrazione che riesce a trattare temi coinvolgenti come quello legato alla difficoltà del mantenimento delle amicizie nella vita di tutti i giorni oppure la volontà ferrea di seguire i propri sogni a qualunque costo.
La storia è uno dei punti cardine di Robotics;Notes Elite, che riesce a emergere grazie alla scelta di far interpretare ai videogiocatori diversi personaggi. A differenza delle classiche visual novel si potranno osservare gli eventi da vari punti di vista, per approfondirne al meglio alcuni aspetti e offrire una panoramica generale delle situazioni che coinvolgeranno il Robot Research Club. L’intera avventura riuscirà comunque a catturare l’attenzione della maggior parte degli appassionati di tecnologia e a coinvolgere anche chi avesse giocato Chaos;Child e Steins;Gate, protagoniste di alcune interessanti citazioni.
Tecnofolle alla riscossa
Nonostante, in apparenza, il titolo possa sembrare la classica visual novel, il team di MAGES. ha introdotto alcune meccaniche in grado di tenere alta l’attenzione e di offrire anche un elemento di sfida: il protagonista Kaito sarà dotato del PhoneDroid, un tablet in grado di svolgere tutte le funzioni degli apparecchi a noi noti. Avviando il dispositivo sarà possibile consultare la mappa dell’isola, a volte sfruttabile per viaggi rapidi, utilizzare funzioni come il telefono e le e-mail e soprattutto accedere al social network Twipo, una rivisitazione del classico Twitter.
Queste funzioni, che all’apparenza sembreranno solo una simpatica aggiunta per ottenere informazioni extra sui personaggi e sul mondo di gioco, saranno in realtà l’unico modo per influenzare la narrazione e dunque incamminarsi su uno dei vari percorsi presenti, scoprendo così i finali alternativi. Abbiamo però anche parlato, non a caso, di un elemento di sfida: di tanto in tanto Kaito si ritroverà a giocare alcune partite di Kill-Ballad, un videogioco di lotta online in cui sarà necessario premere tasti in sequenza per ottenere la vittoria. Niente di complicato, ma sicuramente un piacevole diversivo che sarà anche in grado d’influenzare in minima parte la trama in base ai risultati ottenuti.
Viva le tre dimensioni
Lo stile grafico di Robotics;Notes Elite è decisamente particolare, dato che mischia in maniera sapiente fondali bidimensionali e personaggi realizzati in tre dimensioni. Questa scelta ha permesso a MAGES. di dar vita a modelli in grado di mostrare una vasta gamma di espressioni, abbandonando i classici sprite disegnati a mano che si trovano ormai praticamente in ogni visual novel in commercio. Il rovescio della medaglia di questa scelta è però la realizzazione solo parziale dei personaggi in tre dimensioni: le comparse, infatti, saranno in 2D, creando un contrasto a tratti quasi fastidioso tra immagini piatte e protagonisti “profondi”.
Una tirata d’orecchie va anche fatta parlando della localizzazione in inglese: oltre all’assenza di una traduzione vocale nella lingua, elemento in realtà abbastanza comune all’interno della maggior parte delle visual novel che conservano il doppiaggio in giapponese, stona parecchio l’assenza di un editing nella maggior parte dei documenti. A differenza del già citato Steins;Gate, ad esempio, gli appunti scolastici saranno riportati con ideogrammi sottotitolati in inglese, scelta che li rende di difficile consultazione oltre che esteticamente molto più brutti di quelli modificati e tradotti. Buona invece la colonna sonora, mentre risulta un po’ lacunoso il comparto tecnico, con alcuni modelli poligonali che si compenetreranno tra loro e alcuni saltuari cali di frame rate.
Trofeisticamente parlando: esperti di robot
Visual novel fa rima con Platino facile. Robotics;Notes Elite regala ai videogiocatori una lista di trofei decisamente ricca, con ben cinquanta coppe da sbloccare. Sarà sufficiente scoprire tutti i finali, utilizzare un po’ i social network e completare con successo qualche partita a Kill-Ballad.