Primo PianoSeraph - Recensione

Seraph – Recensione

Publisher: Dreadbit Developer: Dreadbit
Piattaforma: PS4 Genere: Platform 2D Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 14,99 €

Con la totale apertura da parte di Sony, Microsoft e Steam al mondo degli indie, i platform 2D stanno avendo una seconda vita. Questo chiaramente non è solo un bene, perché si trovano spesso anche titoli al di sotto della mediocrità ma, grazie alla passione di alcuni sviluppatori, riusciamo a trovare delle piccole perle, che vale sicuramente la pena di provare e giocare. Una di queste perle è Seraph, titolo che mi ha affascinato sin dal suo annuncio, non solo per la sua semplicità, ma soprattutto per la frenesia che il gioco regala in ogni situazione.

Anche gli angeli provano paura

Seraph è un angelo caduto imprigionato nel corpo di una giovane ragazza, Talia. Si sveglia intrappolata in una prigione, totalmente invasa da demoni e priva di ricordi, la nostra unica guida è un secondo angelo che ci mette al corrente della situazione e, per salvare la fortezza Corangelus, dovremo sterminare ogni singolo demone presente al suo interno.

La trama non è quindi niente di eccezionale e viene portata avanti solo da semplici linee di dialogo ad ogni inizio e fine livello, oltre che da alcuni diari da recuperare durante la nostra avventura. In quanto a gameplay il titolo Dreadbit strizza tantissimo l’occhio a opere come Bayonetta o Devil May Cry, questo perché la nostra eroina combatte applicando le tecniche del Gun-Fu, arti marziali mischiate alle armi da fuoco. Ci ritroveremo quindi a saltare e schivare ogni sorta di avversità, da palle infuocate a proiettili velenosi, dai semplici attacchi dei nemici a bolle di energia oscura, il tutto con la pressione di un singolo tasto. Come dicevamo inizialmente infatti, Seraph punta tutto sulla semplicità, partendo dal menù principale, fino alle basi del gioco stesso; la mira sarà totalmente automatizzata, quindi con la pressione di un singolo tasto potremo far calare una pioggia di fuoco sui nemici, mentre con un altro avremo l’abilità della schivata, il che ci permette di essere sempre concentrati sull’azione, senza mai nessuna distrazione di sorta.

Fly me to the moon

La mira automatizza porta il titolo ad essere totalmente skill-based, il che vuol dire che è tutto nelle mani del giocatore e questo fattore è ancora più accentuato dalla difficoltà dinamica. È la prima volta che la sentite nominare? Beh, in parole povere, più voi siete bravi a sconfiggere le orde di nemici, più la difficoltà aumenta, viceversa, se non riuscite ad abbattere i demoni, la difficoltà si regolerà in automatico semplificandovi il lavoro. Potete tenere la difficoltà sempre sott’occhio, grazie a dei numeri presenti nell’angolo sinistro dello schermo, la partita in difficoltà standard partirà da una difficoltà pari a 1, per man mano salire fino al boss finale. Abbiamo poi diverse difficoltà che ci danno l’occasione di iniziare la partita con un grado più alto, il che permette al giocatore di essere più competitivo, fin dalle prime fasi di gioco.

Nessuna prigione mi fermerà!

Purtroppo la trama principale si completa in una manciata di ore, un giocatore medio riuscirà infatti a completare il titolo in circa 3 orette, senza troppe difficoltà. Ad aumentare la longevità però, ci vengono in aiuto le sfide che troviamo sotto l’apposita voce, e ci permettono di fronteggiare altri avversari umani in un testa a testa a colpi di punti sulle classifiche. Troviamo quindi due tipi di sfide, si parte con quelle giornaliere, sfide molto basiche che prevedono il completamento di una missione, di solito nel minor tempo possibile, come uccidere un certo numero di nemici in un determinato lasso di tempo o aprire X casse nel minor tempo possibile. Si passa poi alle sfide settimanali, questa rimane sempre la stessa, si tratta in breve di una sopravvivenza all’interno dell’intero gioco, finite le vite a disposizione ci sarà il calcolo del punteggio per posizionarsi poi in classifica.

Posizionandosi rispettivamente nel 75, 25 e 10% della classifica mondiale si riceveranno bonus sempre maggiori e migliori per potenziare il nostro angelo nella campagna principale, questo perché, ad aiutarci nella nostra avventura, avremo numerosi potenziamenti al danno, alle munizioni, all’energia e, come ogni buon angelo che si rispetti, avremo dalla nostra parte i Miracoli, abilità speciali che ci aiuteranno contro le ondate più nutrite di demoni, che variano da una semplice esplosione che disperde gli avversari, ad una palla di energia che danneggia tutti sul suo percorso. Nuovi Miracoli, armi e anelli abilità si otterranno grazie ad un semplicissimo menù di creazione che, grazie agli oggetti trovati in gioco sconfiggendo i demoni, ci permetteranno di creare equipaggiamenti sempre più resistenti, armi più devastanti e Miracoli più forti.

Se proprio dobbiamo trovare un difetto, questo va sicuramente individuato nei livelli presenti. Data la proceduralità di questi ultimi, saranno purtroppo sempre troppo uguali tra loro, oltre a causare spesso dei problemi visivi riguardanti porte aperte o chiuse, oppure incappare in oggetti dello scenario che sembrano inizialmente in secondo piano, cosa che, in presenza di una moltitudine di nemici particolarmente forti, è causa di una perdita inutile di energia.

Trofeisticamente parlando: un Platino divino

In ambito trofei Seraph è una spina nel fianco; il titolo ci da modo di ottenere 31 trofei Platino compreso. Oltre quindi al trofeo più prestigioso, i restanti sono suddivisi in 14 trofei di bronzo, 10 di argento e 6 ori, alcuni purtroppo per niente semplici da ottenere. Dato lo scarso quantitativo di giocatori presenti, sarà molto difficile riuscire ad entrare nel 10% di giocatori giornalieri, infatti per ottenere i trofei dovrete arrivare primi al mondo in classifica, almeno per un giorno. La difficoltà non si ferma qui, dovrete non solo riuscire a raggiungere il livello difficoltà 9.0, ma dovrete anche battere il boss finale in quello status e… fidatevi, è davvero molto frustrante.

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Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.