Shadow Warrior 2 – Recensione

Sviluppatore: Flying Wild Hog Publisher: Devolver Digital Piattaforma: PS4 Genere: FPS Giocatori: 1 (Online: 2-4) PEGI: 18 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Il genere degli sparatutto in prima persona continua a camminare a testa alta, e Flying Wild Hog ce lo dimostra con Shadow Warrior 2, aggiungendo ancora più sangue e arti volanti alla miscela!

Lo Wang, il ninja dei giorni nostri, è tornato ed è più assetato di sangue di prima! Saliamo nella nostra cara auto, armiamoci fino ai denti e facciamo quello che sappiamo fare meglio: uccidere! Ma prima, per chi non lo sapesse: Shadow Warrior 2 è il seguito del capitolo del 2013, che è a sua volta una conversione in 3D del titolo del 1997.

Wang is back!

Sono trascorsi cinque anni dagli eventi del primo capitolo della saga, dove il ninja Lo Wang è riuscito a sventare il piano malvagio di conquista del Giappone del suo vecchio capo.

L’annientamento dell’oscurità ha dato vita a una strana convivenza tra uomini e demoni tutt’altro che pacifica. Lo Wang è ora un mercenario che si guadagna da vivere svolgendo qualche lavoretto per conto dei clan locali della Yakuza. Tuttavia, qualcosa all’improvviso va storto e il guerriero si ritrova nel bel mezzo di un conflitto tra uno scienziato e il leader di una setta, e a causa di ciò sarà costretto a condividere la sua mente con Kamiko, figlia di un boss della Yakuza posseduta da un demone. E i due non andranno proprio d’amore e d’accordo.

Prepariamoci a sfoderare la nostra fidata spada, a ricaricare le nostre pistole e fucili, a tagliuzzare con la nostra motosega e a dilettarci con gli elementi magici per farci strada in questo scenario non adatto ai minori sterminando le legioni di demoni che occupano il mondo. Una sorta di DOOM con le spade e la magia!

Dove siamo, in un film di Tarantino?

Shadow Warrior 2 consiste essenzialmente nel fare a botte con i nemici nella maniera più tamarra possibile. Anche per chi non ha giocato al primo capitolo, fin da subito ci si innamora del personaggio che stiamo usando. Lo Wang è uno pseudo-ninja che si serve di una spada, come i classici ninja, e di un incredibile arsenale, che sia comune o futuristico. Le nostre azioni degne di uno splatter saranno accompagnate dalla personalità accattivante, sarcastica e anti-eroica del protagonista, che faranno sorridere in ogni occasione. Preparatevi anche a scovare centinaia di easter egg, segreti, riferimenti e citazioni ad altre opere!

Le meccaniche e i comandi sono semplici: vagheremo per le mappe di gioco in cerca di nemici da affettare e sterminare per guadagnare punti Karma (i corrispettivi dei punti esperienza) per potenziare le nostre abilità. Completeremo le missioni indicate e raccoglieremo oggetti aiutandoci con l’utilissima mappa – dove ci verranno indicati tutti i punti d’interesse – pur prestando sempre attenzione alla barra della salute e a quella del Chi in basso a sinistra. I movimenti del personaggio consistono nel saltare, attaccare e scattare, senza contare le abilità speciali attivabili con i tasti indicati.

Utilizzando il nostro Chi (che si ricaricherà in automatico col tempo) potremo curarci, colpire i nemici con onde d’urto o addirittura diventare temporaneamente invisibili. Curioso e vario è il sistema degli attacchi, almeno con le armi da taglio: affetteremo i nostri avversari esattamente dove vorremo, effettuando attacchi diversi in base alla direzione da noi scelta. Lo Wang è anche in grado di caricare i suoi colpi: puntando in avanti e tenendo premuto il tasto L2 infatti eseguiremo la tecnica Stinger (pungiglione), mentre muovendoci lateralmente e premendo L2 eseguiremo l’attacco Vortex, con cui colpiremo tutti i nemici vicini. Utile! Peccato però per la sensibilità del pad, che farà risultare i combattimenti ben più confusionari di come sembrano con mouse e tastiera.

Molto soddisfacente è il sistema dei danni, che consentirà di tagliare e mutilare i nostri nemici dove li colpiremo e lasciare a terra le loro parti del corpo. Il gioco ci propone oltre 70 armi diverse, tutte personalizzabili a piacimento con le gemme, degli oggetti particolari lasciati dai nemici o dai forzieri sparsi per il mondo che aggiungono determinati attributi al nostro equipaggiamento, come l’aggiunta di danni elementali o aumento della capienza dei caricatori.

In giro per la mappa, inoltre, ci sono svariate statue. Queste statue possono fornirci un checkpoint, riempirci la barra della salute o ancora quella del Chi. Inoltre è possibile scovare gli oggetti collezionabili, come i Biscotti della Fortuna, le Pergamene e i Diari, senza dimenticarci della valuta di gioco: gli Zillyen, che torneranno utili per acquistare nuove armi o gemme.

Ogni nemico eliminato ci ricompenserà con i già accennati punti Karma. Accumulandone il più possibile si potrà avanzare di livello e ottenere così dei punti abilità da spendere per potenziare determinate skill. I poteri si suddividono in quattro categorie: Life, dove potremo aumentare la nostra barra della salute o la difesa; Warrior, per dare più potenza ai nostri attacchi; Powers, per aumentare la barra del Chi e aumentare le statistiche delle abilità che lo richiedono; Resource, utile per aumentare la percentuale di loot, per ottenere più denaro o oggetti dai nemici caduti.

httpvh://youtu.be/c2mt5CUQXxc

C’è abbastanza Wang per tutti

Con Shadow Warrior 2 la Flying Wild Hog riprende la formula brutale e già funzionante del primo capitolo e la perfeziona a dovere: le missioni e le mappe non sono più lineari come un tempo, e sono state aggiunte nuove meccaniche come il doppio salto e la scalata dei muri, utili per favorire l’esplorazione. La modalità Storia non ci fa più sentire “in catene” come il suo predecessore, saremo infatti in grado di scegliere le nostre missioni liberamente da una sorta di Quartier Generale, la Dragon Mountain, e alternare la nostra avventura tra missioni principali e secondarie. Queste saranno addirittura rigiocabili, in modo da aiutarci a far crescere la forza del nostro personaggio. A proposito di missioni, le secondarie sono particolari: ogni scenario sarà infatti completamente generato in modo casuale. E con completamente intendiamo tutto di tutto: i layout delle mappe, le posizioni dei nemici, il terreno, gli edifici e persino le condizioni climatiche saranno casuali.

Il titolo mette a disposizione due modalità di gioco che si collegano perfettamente l’una all’altra. Abbiamo la Storia principale e la partita in multiplayer. La Storia sarà la nostra personalissima avventura, giocabile sia in singolo che con gli amici, mentre la partita in multiplayer consisterà nel prendere parte a una qualsiasi missione avviata da un altro giocatore, per un massimo di quattro persone, caricando il proprio slot personaggio, e ciò ci consentirà di conservare gli oggetti trovati nella mappa per la nostra avventura e ad avanzare di livello.

Una piccola, ma grande nota a sfavore riguarda proprio quest’ultima modalità di gioco, perché anche al giocatore più scarso sarà aperta la porta alla missione più difficile. In questo modo, un personaggio di livello 1 potrà girarsi i pollici mentre la sua squadra fa il resto, e prendere tutti gli oggetti rilasciati dai nemici più potenti, potenziando così al meglio le proprie armi fin dall’inizio. Insomma, è una modalità che vi consigliamo di non provare da subito, altrimenti rischiereste di rovinare l’altrimenti quasi perfetta esperienza di gioco.

Pulisci il sangue dalla spada, ricarica e fai il dito medio

I dettagli grafici di Shadow Warriors 2 sono buoni, seppur non eccellenti, in particolare nelle cutscene, in cui le espressioni dei personaggi sono statiche e poco credibili. Fortunatamente quel che davvero conta in questo tipo gioco sono gli scenari, il design dei nemici e soprattutto i dettagli in-game e questi la fanno da padrone. Il level design è ben curato per quanto bizzarro, infatti l’ambientazione su cui si basa il titolo intero non è ben definita. Ci sposteremo da livelli dal puro stile giapponese antico a scenari futuristici.

Il design dei nemici invece è molto ispirato e accattivante. Ognuno di essi è azzeccato allo scenario di appartenenza e dà effettivamente l’impressione di avere a che fare con dei demoni. Ma, naturalmente, uno dei più grandi punti di forza grafici sta nel danneggiare i nemici. Ogni arma lascerà il suo particolare segno: affettare con la spada e spappolare con fucili e lancia granate! Un piccolo, grande dettaglio che dà una propria identità al titolo.

Sangue che schizza a volontà; il poter pulire il sangue dei nemici dalla spada e mostrar loro il dito medio non ha prezzo!

La colonna sonora invece risulta poco presente nelle fasi di gioco, ma riesce a distinguersi durante i filmati, alternando il suo stile a una musica più moderna servendosi del rock e a una puramente in stile giapponese. Un’accoppiata apparentemente assurda, ma che funziona abbastanza bene!

Trofeisticamente parlando: taglia, taglia e taglia!

L’elenco di Shadow Warriors 2 conta ben 39 trofei: 1 Platino, 4 d’oro, 9 d’argento e 25 di bronzo. Essenzialmente bisognerà finire la storia in tutte le difficoltà, uccidere almeno 2.500 nemici normalmente e altri in diversi modi prestabiliti, trovare 50 segreti e potenziare le proprie armi almeno 500 volte.

VERDETTO

Shadow Warrior 2 migliora tutti gli aspetti del prequel. Non annoia mai, e il titolo "per intero" non verrà mostrato almeno prima di due ore di gioco. Un gioco del genere inoltre tirerà fuori tutta la vostra sadicità in meno di due minuti. Siete avvisati. Peccato per la mancata localizzazione in italiano che rende la trama difficile da buttar giù. Il personaggio di Lo Wang in un certo senso ci ricorda il Duca, per la sua personalità. Cosa volere di più?

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.