Era il lontano 2002 quando Shantae comparve per la prima volta su Game Boy Color, aggiungendosi al già numeroso ammontare di platform 2D e metroidvania dell’epoca. Considerato come l’erede di Monster World IV, gioco poco fortunato uscito solo in Giappone su SEGA Mega Drive, il titolo di WayForward si è invece difeso benissimo nel corso degli anni conservando una cerchia di appassionati che, come ultimo atto di amore, ha supportato a pieno regime la campagna crowdfunding per Shantae: Half-Genie. In questa recensione parleremo della Ultimate Edition, edizione che racchiude tutte le espansioni uscite dopo il lancio della versione base.
Che fatica la vita da genio
Shantae, la protagonista, è un’eroina mezzo-genio guardiana della piccola Scuttle Town, una stramba cittadina costantemente minacciata da pericoli di ogni sorta. Neanche a dirlo, il gioco inizia proprio con Shantae che, nel bel mezzo della notte, viene avvertita dell’arrivo di un imminente pericolo sulla città. Il giorno seguente, recandosi nel laboratorio dello zio, viene informata sul furto del progetto della dinamo, una delle tante invenzioni a cui Mimic sta lavorando. Parte da qui una storia molto semplice e spensierata, creata per reggere il pezzo forte del titolo che, come è facile prevedere per un platform, risiede nel gameplay. Oltre alla main quest, la Ultimate Edition riserva i DLC Pirate Queen’s Quest, Friends to the End e altre piccole chicche che assicurano ore e ore di gioco e che approfondiremo più tardi.
Come è umana lei
La nostra eroina, convinta di essere nata senza poteri, è in realtà il connubio perfetto fra l’agilità di un essere umano e le potenzialità di un genio. L’arma principale di Shantae sono i capelli; la sua lunga chioma utilizzata come frusta è il modo più veloce per arrecare danno ai nemici che ci ostacolano, mentre le danze permettono alla protagonista di sfruttare poteri magici per prendere le sembianze di alcuni tipi di animali e acquisirne le loro abilità. Capita così di dover risolvere piccoli puzzle ambientali trasformandosi in scimmietta, per scalare o compiere lunghi salti, oppure in elefante o sirena, per abbattere oggetti pesanti o nuotare sott’acqua. Non manca la possibilità di acquisire potenziamenti per resistenza e attacco e di comprare oggetti utili alla sopravvivenza all’interno degli scenari.
La struttura dei livelli permette l’esplorazione in orizzontale e in verticale, da vero platform vecchia scuola, con un discreto backtracking necessario con l’acquisizione di nuove danze che permetteranno di raggiungere settori altrimenti inaccessibili. Tutto è incentrato intorno a Scuttle Town, nella quale riceveremo l’incarico da portare a termine e dalla quale andremo verso i vari scenari autoconclusivi con il consueto boss finale da dover battere, non prima di aver superato i diversi checkpoint di ogni livello. La rigiocabilità è assicurata anche grazie alle modalità Hero e Hardcore: la prima permette di giocare con tutti i potenziamenti sbloccati fin dall’inizio, mentre l’altra rende il gioco molto più ostico rispetto alla normale campagna. Ma se questo non dovesse bastarvi, lo scopo della Ultimate Edition è proprio quello di mettere a disposizione l’esperienza completa prevista per questo capitolo; i DLC Pirate Queen’s Quest e Friends to the End riusciranno non solo a garantirvi qualche ora in più di gioco, ma anche a farvi vedere l’opera da una prospettiva completamente differente.
Contenuti riempitivi, ma non troppo
Nel primo caso, impersoneremo l’arcinemica di Shantae, Risky Boots, in una storia che si svolge parallelamente a quella principale; l’antagonista possiede pattern di attacco completamente diversi rispetto alla mezzo-genio dalla chioma violacea, utilizzando come arma principale una sciabola e, come supporto, diverse armi da fuoco. C’è spazio anche per Bolo, Sky e Rottytops, amici di Shantae e abitanti di Scuttle Town sempre pronti a soccorrere la protagonista al momento giusto. Nient’altro che un modo di gustarsi il gioco attraverso un gameplay differente, dato dalle particolari caratteristiche dei tre personaggi. Purtroppo la scelta di conferire ai tre protagonisti soltanto tre vite, per giunta condivise, fa impennare di molto la difficoltà del contenuto, rendendolo un prodotto molto più adatto agli hardcore gamer che ai videogiocatori che hanno avuto difficoltà già nella storia principale.
Infine il Costume Pack mette a disposizione le modalità Ninja Shantae, Beach Shantae, Officer Shantae e Jammies Shantae, che non si riducono meramente a un cambio di skin della protagonista ma, ancora una volta, a una proposta di svariate nuove meccaniche. In versione ninja la nostra eroina potrà correre più velocemente saltare sui muri e lanciare shuriken. Al contrario, in versione estiva, Shantae potrà colpire nemici a lunga distanza con palle da beach volley, levitare in un bolla d’acqua e ben guardarsi dalle scottature dei raggi solari raccogliendo tubetti di crema protettiva sparsi nello scenario. Shantae Officer non è altro che un omaggio a Mighty Switch Force, altro titolo di WayForward dove, in qualità di ufficiale di polizia, utilizzeremo come arma principale una pistola e dovremo liberare gli space hooligan. Per finire, l’ultima skin, ci presenta la protagonista in pigiama e, di conseguenza, meccaniche legate a questo contesto come la possibilità di fluttuare sulla nuvola dei sogni, lanciare una pecorella (di quelle che si contano per addormentarsi) e attaccare con dei cuscini.
Un platform coloratissimo
Come nella tradizione della saga di Shantae, Half-Genie Hero è un miscuglio di colori che non fanno altro che bene all’esperienza di gioco. Il restyling grafico è il pezzo forte della produzione; la pulizia dell’immagine dovuta all’abbandono della pixel art in favore del cel shading è una ventata di freschezza e proietta l’intera saga nel futuro. La bellezza e il colpo d’occhio vengono accompagnati in modo eccezionale da una colonna sonora in linea con la spassosità del titolo. Purtroppo la localizzazione in italiano lascia spesso a desiderare, abbassandosi al livello di un traduttore automatico spesso e volentieri, specie in alcune voci dei menù e, ancora peggio, nelle descrizioni dei trofei.
Trofeisticamente parlando: esperienza completa
Ben quarantasei i trofei da conquistare prima di arrivare al tanto ambito Platino di Shantae: Half-Genie Hero Ultimate Edition, che per gli appassionati di giochi platform potrebbe risultare addirittura semplice. Ovviamente, oltre alle coppe del gioco principale, si aggiungono quelle dei DLC inclusi in questa versione; sarete chiamati a raggiungere il 100% in tutte le modalità e a dover finire il gioco in un certo limite di tempo. Per ulteriori informazioni, date un’occhiata all’elenco trofei sul forum di PlayStationBit.