Snooker 19 – Recensione

Sviluppatore: Lab42 Publisher: Ripstone Piattaforma: PS4 Genere: Sport Giocatori: 1-2 (Online: 1-2) PEGI: 3 Prezzo: 34,99 € Italiano:

Da estimatori di una splendida disciplina quale è lo snooker, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di provare quello che, a detta degli sviluppatori, è il miglior simulatore di sempre della suddetta versione del biliardo. Nella recensione non vi spiegheremo le regole del gioco (esiste Wikipedia per questo, almeno per ora), ma andremo ad analizzare il gioco dal punto di vista tecnico, del coinvolgimento e della similitudine con la realtà. Nel caso foste all’oscuro di tutto ma voleste farvi un’idea di questo elegante mondo, il 6 maggio è fissata la finale del Betfred World Championship di snooker.

Poche chiacchiere!

Verremo subito accolti da un breve tutorial sulla tecnica di tiro e catapultati nel menù principale. Innanzitutto abbiamo notato una frase del tutorial non tradotta in italiano, piccolo dettaglio che sicuramente verrà corretto a breve. Le nostre opzioni sono variegate. Potremo infatti posizionare la stecca in corrispondenza della bilia bianca seguendo due angolazioni, la visuale del giocatore frontale e l’inquadratura televisiva posizionata sopra il tavolo. Potremo quindi determinare il range di potenza del nostro tiro e dopo cimentarci in una prova di precisione QTE che influirà sulla buona riuscita del colpo. Infine, ma probabilmente la nota più importante, ci è concessa l’opportunità di scegliere l’effetto da dare alla palla che influirà non solamente sulla traiettoria della bilia che verrà colpita prioritariamente dalla bianca, ma anche e soprattutto sulla traiettoria che questa seguirà dopo l’impatto, andando dunque a incidere fortemente su quello che è l’aspetto principale e caratterizzante dello snooker, vale a dire il posizionamento a seguito di ogni colpo in preparazione del successivo (o in difesa per mettere in difficoltà il rivale).

Non avete potere sull’utilizzo di accessori quali ad esempio la stecche di supporto (che verranno utilizzate automaticamente dai giocatori quando le condizioni di gioco ne rendono conveniente l’utilizzo). E quindi no, non potete fare i montati con i gessetti ogni venti secondi come quando andate al bar per far colpo sulle ragazze.

Inseguendo il sogno del 147

Le modalità di gioco consistono nella partita veloce, attraverso la quale impersonerete un giocatore professionista fra i centoventotto selezionabili, la modalità online sia classificata che non e la modalità carriera, il fiore all’occhiello di questo titolo. Qui potrete scegliere di giocare come uno dei fenomeni in cima al ranking, ma è estremamente consigliato utilizzare un giovane astro nascente e partire dal basso. Il calendario è fedele all’andamento degli eventi reali, il numero delle arene in cui giocherete è elevato e il quantitativo di licenze disponibili è sconcertante.

Vi sembrerà di essere dei veri giocatori di snooker in un batter d’occhio. Sotto il profilo della fedeltà al mondo dello snooker, i ragazzi di Lab42 hanno fatto veramente un capolavoro, difficile immaginarsi qualcosa di migliore.

Giuoco per esperti

Veniamo al gameplay crudo, che poi è ciò che ci interessava maggiormente. Lo snooker è una disciplina di grande intelligenza tattica e di grande pazienza, e portarla in un videogioco riuscendo a non annoiare il fruitore è impresa stoica. Abbiamo giocato una cinquantina di partite nella modalità carriera e possiamo dirvi che non ci siamo annoiati nella maniera più assoluta. Piccola premessa: per godervi questo titolo è richiesto quantomeno conoscere il funzionamento dello snooker, sapere quale debba essere la condotta dinanzi a determinate situazioni di punteggio, specifiche sistemazioni del tavolo e, soprattutto, sapere quando conviene tentare il break e quando temporeggiare difensivamente. Si tratta di una premessa importante perché se nelle vostre intenzioni c’è di cercare sempre la “buca”, verrete massacrati da qualsiasi giocatore a qualsiasi livello di difficoltà. Giustamente, aggiungeremmo. Snooker 19 è un titolo concepito per gli appassionati, e quasi esclusivamente a questi è rivolto.

A livello di gameplay Snooker 19 raggiunge l’apice. La partita è coinvolgente a prescindere dalla sua longevità e il livello di difficoltà sprona il videogiocatore a concentrarsi, dote cruciale per cimentarsi in questo gioco. La fisica progettata dagli sviluppatori sul tavolo è impressionante per il suo realismo e per l’ottima gestione della variabile dettata da errori tecnici (mal gestione della potenza del tiro o dell’effetto della palla) o da semplice sfortuna (sponde maledette). Infine, i menù di gioco vantano uno spiccato stile e sono piuttosto comodi e intuitivi, anche se ci sono dei piccoli ritardi sui comandi di conferma con X.

Il realismo spezzato

Come detto, il gioco coinvolge, i tornei e le arene sono fedeli alla realtà, il tappeto verde vi mostra gli effetti dei vostri colpi lasciando le proverbiali “strisciate”, gli effetti di luce sulle bilie sono ammalianti e le inquadrature prima e dopo i colpi sono quanto di più televisivo non possa esistere. Dal punto di vista sonoro Snooker 19 non abbassa di una virgola il proprio livello, proponendo una coppia di telecronisti mai invasivi ma che commentano ottimamente i colpi della partita e le intenzioni dei giocatori. Vi sembrerà una cosa da poco, ma se considerate che sui vari FIFA i telecronisti ancora confondono dei passaggi filtranti con tiri rasoterra nonostante il tasto che premiamo sia eloquente, vi fa capire che quanto fatto da Lab42 non è banale e vi permette di essere ancor più coinvolti dall’elegante atmosfera dello snooker.

A tutto ciò si aggiunge una gestione degli applausi da parte del pubblico ad hoc, poiché vengono lanciati nei momenti più opportuni e all’orecchio sembrano veramente “umani”. L’umano purtroppo finisce qui, perché le animazioni del pubblico lo rendono tutto tranne che vivo e, considerando la esigua dimensione delle arene di snooker e dunque un numero di modelli non proibitivo, sotto questo versante si poteva fare decisamente di più. Apatico come da tradizione invece l’arbitro che annuncia i punteggi. Stessa cosa vale per i giocatori, che non somigliano eccessivamente alle loro controfigure carnali e questo rischia di spezzare la magia.

IA e bug, che scivolone

Siamo assolutamente d’accordo con gli sviluppatori sull’attributo di miglior simulatore di snooker di sempre (soprattutto in virtù della nutrita e agguerrita concorrenza NdD), ma è nostro dovere sottolineare qualche lacuna o semplicemente qualche mancanza che ci avrebbe fatto piacere non ci fosse stata. Innanzitutto, vista la tendenza al realismo, avremmo gradito vedere qualche animazione in più da parte dei giocatori; ci sarebbe piaciuto vedere in sottofondo il nostro rivale seduto che beve un bicchiere d’acqua o il giocatore pulire la punta della stecca con il gessetto, raccogliere le aste di supporto da sotto il tavolo o semplicemente camminare intorno al tavolo nei momenti di riflessione. Inoltre, si nota terribilmente l’assenza dell’arbitro che riposiziona le bilie colorate, un’animazione in più (magari skippabile) che avremmo gradito molto. Si tratta comunque di dettagli.

Cosa non è un dettaglio è il corpo dei giocatori che delle volte trapassa il tavolo o qualche animazione in occasione dei colpi che lascia a desiderare. Errori che possono essere corretti con delle patch future, errori che non compromettono in alcun modo l’esperienza di gioco ma possono far storcere il naso o sorridere quando si presentano. In pratica finché si rimane ancorati all’interno dei confini del tavolo il titolo è perfetto anche tecnicamente, uscendo dal tappeto verde ci si imbatte in un livello tecnico smodatamente inferiore. Giusto focalizzarsi sul tavolo, ma questa disarmonia è fin troppo marcata.

Ultima piccola lacuna che abbiamo notato è l’assenza pressoché totale dell’identità dei giocatori professionisti. La differenza fra affrontare un Jak Jones qualsiasi o un Ding Junhui risiede nel fatto che quest’ultimo vanta una percentuale di errore esageratamente inferiore, rendendo dunque lo scontro più impegnativo. Ecco, avremmo gradito molto se fosse stata implementata anche un’identità di gioco ad alcuni giocatori, quantomeno i più iconici. Per intenderci, se nella modalità carriera affrontiamo Judd Trump, gradiremmo di assistere a qualche tentativo folle tipico del suo stile di gioco nella realtà, mentre in occasione di una battaglia all’ultimo colpo contro Mark Selby ci aspetteremmo il colpo difensivo a molteplici sponde che regala a ogni partita da un paio di anni a questa parte.

Ci teniamo comunque a sottolineare che queste sono sottigliezze che ci siamo trovati a marcare per assenza di critiche da poter muovere; Snooker 19 estrae l’essenza di questa disciplina e ve la propone su console con estrema fedeltà e spiccata eleganza. L’applauso adesso lo facciamo noi.

Trofeisticamente parlando: world champion

L’elenco trofei di Snooker 19 è piuttosto ricco ma altrettanto complesso da conquistare. Oltre a un numero elevato di partite che dovrete portare a termine vittoriosi online e a determinati traguardi da raggiungere nella modalità carriera, vi sarà richiesto anche di cimentarvi in un 147, sconfiggere O’Sullivan a difficoltà massima e soprattutto di pulire il tavolo in meno di cinque minuti, in assoluto il trofeo più complesso di tutta la collezione.

VERDETTO

Se amate lo snooker ma non avete le qualità (o i soldi) per giocarci nella vita reale, Snooker 19 è una manna dal cielo che accorre in vostro soccorso. Al netto di qualche difetto strutturale qua e là, l’esperienza di gioco è coinvolgente, realistica e fa leva su un aspetto tecnico-tattico spiccato. Centoventotto giocatori professionisti, ventisei arene e un’infinità di licenze ufficiali vi faranno immergere in questo affascinante mondo in stile inglese, in particolar modo attraverso la meravigliosa modalità carriera. Il voto è da considerarsi valido esclusivamente per gli appassionati di Snooker, ai quali il titolo è rivolto; se non appartenete a tale categoria, difficilmente questo videogioco vi farà cambiare idea e, dunque, fareste bene a guardare altrove.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.