Sonic Mania – Recensione

Sviluppatore: Headcannon, PagodaWest Games Publisher: SEGA Piattaforma: PS4 Genere: Platform Giocatori: 1-2 (Online: 1-2) PEGI: 3 Prezzo: 19,99 € Italiano:

“SEEGAAA”.
Sega

Piccolo test iniziale. Se avete letto la citazione in cima all’articolo e nella vostra testa ve la siete immaginata uscire dalle casse del televisore a tubo catodico a cui era collegato il vostro SEGA Megadrive, allora preparatevi a un viaggio nei ricordi con Sonic Mania, il progetto che vuole riportare il porcospino blu agli antichi fasti.

Fulmine alla brillantina

Se pensiamo a una delle icone più rappresentative del mondo dei videogiochi e soprattutto dell’universo SEGA, non può che venirci in mente Sonic. Il celeberrimo e velocissimo eroe con al seguito i suoi amici Tails e Knuckles è entrato fin dalla sua prima apparizione, nell’anno 1991, nei cuori di molti giocatori. A distanza di oltre venticinque anni e di svariati prodotti legati al brand, di cui alcuni riuscitissimi e altri decisamente meno, SEGA ha deciso di appoggiarsi ai talentuosi team di Headcannon e PagodaWest Games per dare vita a un nuovo capitolo della saga che fosse in grado di mescolare sapientemente le apprezzate meccaniche del passato con le tecnologie del presente.

Il primo impatto con Sonic Mania non può quindi che essere di quelli nostalgici. Avviando per la prima volta il titolo verremo accolti dalla popolare citazione iniziale, con tanto di effetto audio vintage che farà riaffiorare alla mente tutti i bei momenti passati a disarticolarci le mani sul pad del nostro Mega Drive, chiusi nelle nostre camerette accompagnati da urla relative al fatto che la cena fosse pronta da un pezzo. Neanche il tempo di trattenere la commozione e verremo catapultati nella basilare schermata iniziale, che ci mostrerà, per il momento, l’unica modalità disponibile, ossia quella legata alla campagna in single player. Dopo aver selezionato chi interpreteremo, potremo iniziare il nostro viaggio all’inseguimento del terribile dottor Eggman, l’immancabile cattivone che cercherà in tutti i modi di sfruttare il potere del nuovo e particolarissimo Smeraldo del Caos di cui è venuto in possesso.

Mi ricordo colline verdi

Da dove iniziare se non dalla verdeggiante Green Hill? Headcannon e PagodaWest Games hanno messo anima e corpo in un progetto che prima di tutto vuole ricordare ai giocatori quanto sia bello correre tra i livelli, senza però dimenticarsi di apportare qualche piccola ma sostanziale modifica al prodotto che tanti anni fa è riuscito a stupire e far innamorare milioni di utenti. Qualsiasi esperto di Sonic, infatti, non avrebbe immaginato inizio diverso dal quello proposto dai due team, salvo poi scoprire dopo pochi minuti di gioco che in effetti qualcosa è cambiato. Dopo un piccolo filmato introduttivo rigorosamente realizzato con la grafica di gioco, ci troveremo a muovere i primi passi sulla collina verde scoprendo che sono state aggiunte nuove interessanti funzioni.

Nuove possibilità come quelle di bruciare i ponti se saremo protetti dalla barriera di fuoco, oppure di giocare in una serie di livelli bonus che ci permetteranno di raccogliere gli Smeraldi del Caos (quelli originali della serie), completando sfide a tempo molto particolari, aggiungeranno un pizzico di pepe, e permetteranno anche ai malati del porcospino blu di trovare dei punti legati alla serie originale, ma a tutti gli effetti inediti. Proprio questo mix di vecchio e nuovo, che è in effetti il leitmotiv del titolo, rende Sonic Mania davvero interessante e godibile da chiunque, sia vecchi fan che neofiti della saga. Le innovazioni però, per fortuna, non si fermano qui.

Scarpe vecchie, pavimenti nuovi

Dire che Sonic Mania è semplicemente una rivisitazione di quanto fatto da SEGA sarebbe riduttivo nei confronti nell’opera realizzata dai ragazzi di questi team di sviluppo. Oltre infatti a zone classiche come l’impianto chimico e la già citata Green Hill, proseguendo nella longeva campagna in singolo avremo modo di affrontare aree totalmente nuove. Il lavoro dietro a tutto ciò che di inedito c’è nel gioco è davvero immenso, anche se quello che colpisce davvero è la maestria con la quale questi livelli sono stati amalgamati con il resto dell’esperienza, creando una sorta di filo conduttore che non ci metterà mai di fronte a elementi che stonano con l’idea che tutti noi abbiamo nella testa del classico Sonic.

Come detto però parlare solo di modifiche single player sarebbe riduttivo, dato che dopo aver completato almeno il primo atto avremo accesso alle due modalità inedite del titolo: una dedicata al gioco in multiplayer e una invece alle sfide a tempo. Ancora una volta nulla di trascendentale, dato che nelle partite a due giocatori potremo scegliere di giocare con un amico sia in locale che in rete, mentre nelle sfide a tempo ci verrà assegnato un bonus tanto più alto quanto più veloci saremo stati nel completamento dei vari livelli. Si tratta ovviamente di proposte volte a stimolare la competitività dei giocatori, soprattutto le sfide a tempo dotate anche di una leaderboard in cui pavoneggiarsi dei propri risultati, che non fanno altro che aumentare di parecchio la già buona longevità del prodotto.

Si stava meglio quando si andava a 16 bit

Nella nostra lunga disamina di Sonic Mania non ci siamo mai soffermati sui comparti audio e video, questo perché abbiamo pensato che l’analisi di questi due fattori meritasse maggior approfondimento. Come abbiamo già accennato, Headcannon e PagodaWest si sono dannati per riuscire a mantenere lo stile classico della serie apportando però quante più innovazioni possibili e sfruttando al meglio le attuali tecnologie; ecco perché la coloratissima grafica in stile vintage colpisce soprattutto per velocità e fluidità.

La potenza di PlayStation 4 ha (ovviamente) agevolato il compito, ma è innegabile che veder girare il nostro porcospino e i suoi amici a 60 fps è un piacere sia per gli occhi che per le mani, dato che sarà ancora più divertente e appagante sfrecciare a 100 km/h giù per le numerose rampe sparse nei livelli. Sullo stesso livello anche la colonna sonora del gioco, anch’essa volutamente retrò ma con una qualità di resa audio elevatissima, che fa sì che i motivetti che hanno reso celebre la serie si facciano apprezzare puliti come non mai, senza perdere il loro storico fascino.

Lamentele? Forse l’unica che potremmo muovere a Sonic Mania è il fatto che ne vorremmo sempre di più, perché si tratta di un’opera dotata di una rigiocabilità decisamente alta e soprattutto della possibilità di intrattenere anche oltre la semplice storia principale, grazie a scelte sagge che non ne stravolgono lo stile.

Trofeisticamente parlando: la Gioconda mi fa un baffo

L’elenco trofei di Sonic Mania manca di un Platino (nonché di coppe d’oro). Tale assenza è compensata dalla varietà dei trofei stessi, che spaziano da richieste esplicite, come quella di trovare tutti gli Smeraldi del Caos, fino ad altre ben più criptiche. Riuscire a radunare tutte le coppe richiederà pazienza, abilità e anche un pizzico di intuito.

VERDETTO

Sonic Mania è senza ombra di dubbio un prodotto eccellente, che riporta la saga agli antichi fasti senza stravolgerne le meccaniche. Il lavoro svolto da Headcannon e PagodaWest è encomiabile, le aggiunte di livelli e di modalità azzeccate e l'adattamento su PlayStation 4 quasi perfetto. Se siete fan del porcospino blu e non vedete l'ora di fare un tuffo nel passato, non fatevi scappare Sonic Mania. Se invece non conoscete ancora questa saga, probabilmente avete vissuto gli ultimi trent'anni in un bunker, ma non è mai troppo tardi per iniziare a combattere il malvagio dottor Eggman in compagnia di Sonic, Tails e Knuckles.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.