Splasher – Recensione

Sviluppatore: The Splash Team Publisher: The Side Kicks Piattaforma: PS4 Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 14,99 € Italiano:

”Sapete quando il vostro capo è come un pugno nello stomaco? Beh, alla Inkorp il boss fa cose veramente malvagie… come trasformare gli impiegati in mostri dalle fattezze di una patata. Chi meglio di un giovane eroe scelto dal destino per batterlo?”.

E chi meglio di noi videogiocatori per addentrarci in questa pazza, colorata fabbrica, armarci di pericolosissime… spara vernici e acqua per salvare tutti i lavoratori costretti a diventare cavie da laboratorio?

A lanciarci il guanto di sfida è Splasher, videogioco platform in 2D sviluppato da Splash Team e rilasciato da The Side Kiks; le parole sopra citate vengono proprio da uno dei creatori, Romain Claude, che in questo articolo ci ha introdotto il suo nuovo lavoro, da associare al mercato degli indie; un modus operandi decisamente differente rispetto al suo passato, quando lavorò per Ubisoft alla creazione di Rayman Origins e Rayman Legends.

Cimentarsi in un genere come il platform può essere tanto semplice quanto complicato, per la storia e per la grandissima vastità di titoli a esso associabili; la reale difficoltà sta nel confezionare un gioco con una grande personalità, che sappia catturare gli amanti di questo tipo di videogioco ma soprattutto chi è meno avvezzo; voi siete pronti per cimentarvi in un vortice di colori e spari sotto forma di platform? Intanto, a fine articolo, vi ritrovate un video che dimostra come gli sviluppatori abbiano voluto omaggiare un intero genere!

Sala Inkorp

Splasher ci catapulta in un mondo dall’aspetto di un cartone animato, in particolare all’interno di una fabbrica di vernici, dove in un laboratorio vengono svolti malvagi esperimenti sugli operai, che finiscono col farli tramutare in mostriciattoli. Il nostro protagonista, un ragazzo senza nome dai capelli violacei, scopre il tutto e deve cercare di liberare i suoi colleghi dal temibile boss. Questa introduzione viene raccontata tramite brevi immagini che scorrono appena prima di entrare in azione, senza dialoghi, parole pronunciate, che sono assenti per tutta la durata del gioco, fatta eccezione per pochi, semplici balloon da fumetto.

Una mano di vernice, una… d’acqua

Un tripudio di colori ci lascerà spiazzati sin da subito in questo platform a scorrimento in 2D, che incomincia con il più basilare e antico dei comandi: salta. I primi step di gioco prevedono unicamente questo tasto, in aggiunta a una buona dose di abilità per evitare di cadere e solo proseguendo troveremo la nostra prima, vera arma, una pistola spara acqua, utilissima contro i nemici, piccoli robot dalle svariate forme che incontreremo lungo il percorso.

La seconda arma che avremo a disposizione è una spara vernice fucsia, indispensabile per arrampicarsi e rimanere letteralmente appiccicati alle pareti, ma anche per coprire di inchiostro i nostri avversarsi.

La combinazione dell’una e dell’altra pistola ci garantirà di proseguire lungo i 22 livelli totali e terminare la nostra missione, che come già ribadito non consiste tanto nel completare i piani di gioco quanto nel salvare i nostri colleghi operai, che troveremo sparsi nei luoghi più infidi e pericolosi di ogni livello; ve ne sono sette per ognuno di essi. Mettere al riparo tutti i lavoratori permetterà di accedere alla modalità Time Attack di quel dato livello, che, come da nome, diventerà una corsa da terminare nel minor tempo possibile per sbloccare medaglie, trofei e anche per battere i migliori giocatori da tutto il mondo; di fatto è questa l’unica componente online del gioco, una classifica mondiale che mostra quanto abbiano impiegato altri giocatori per completare ogni livello, e ciò conferisce maggior longevità a questo titolo.

Di notevole importanza per il gameplay sono il level design ben congegnato e l’ambiente di gioco stesso, in positivo per i getti d’acqua in verticale che sfrutteremo per saltare da un punto a un altro e per i salti contro i muri, ma anche in negativo quando ci troveremo ad evitare laser, mine, robot pronti a rincorrerci.

Esercitarsi con queste dinamiche risulterà sempre divertente e mai noioso o snervante; a voler cercare a fondo dei difetti si potrebbe unicamente obiettare che il comando del salto spesso richiede grande precisione, onde evitare di scivolare su una superficie, invece che atterrare, o ancora rischiare di coprire con un balzo una distanza troppo breve o lunga per il proseguimento della partita.

Vernici virtuali, quasi reali

Ciò che maggiormente ha colpito la sottoscritta, come già accennato, è stata la grande quantità di colori sgargianti presenti in ogni frame, in ogni pixel di gioco, frizzanti, vivaci, dalle tonalità principalmente calde che si alternano ad altre più fredde, che tuttavia non risultano mai spente o pallide; sono così vive che sembrano reali.

L’audio di gioco sembra ricalcare e proseguire nel campo uditivo l’ottimo lavoro svolto in quello visivo; i suoni sono piacevoli, divertenti, azzeccati e mai fastidiosi. Essi non stroppano e, come già detto, non sono presenti dialoghi parlati, pertanto la partita risulta decisamente godibile.

Se siete amanti del genere platform, consiglio Splasher per il divertimento che può offrire con un partita standard e con la possibilità di rigiocare i livelli per migliorare il proprio tempo; se non ne siete amanti vi suggerisco di provarlo ugualmente, poiché potrà occupare pochi minuti del vostro tempo per un livello, o due, o tre… Non è difficile rimanere catturati da esso, fra un tripudio di colori che sembrano esplodere dal nostro schermo per invitarci al divertimento, senza pensieri.

Trofeisticamente parlando: conclusioni a tinta unita

La strada verso il Platino, presente in questo titolo, metterà certamente alla prova le vostre abilità, poiché molti consistono nel completamento di livelli entro un limite di tempo. Tra le altre richieste principali troviamo quelle di compiere specifiche azioni in-game, salvare gli Splasher e proseguire nel completamento del gioco.

VERDETTO

Il titolo offre grande divertimento per gli amanti e non del genere platform, con grande personalità e una gamma di colori utilizzata che è una gioia per gli occhi. Semplice tanto imparare a giocarci quanto non smettere di riuscirci.

Guida ai Voti

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.