Submerged – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Uppercut Games Developer: Uppercut Games
Piattaforma: PS4 Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: € 17,99

Nel caldo mese di agosto, Submerged si presenta come una proposta innovativa e adatta a risvegliare i videogiocatori dal torpore estivo. Un titolo esclusivamente votato all’esplorazione e alla narrazione, che si pone l’obiettivo di regalare al pubblico un’esperienza diversa dal solito. Tra il dire e il fare però, c’è di mezzo il mare e questo detto per Submerged calza a pennello, vista l’ambientazione marina che caratterizzerà tutta l’avventura.

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Una vita da salvare, in un mondo da scoprire

Come già anticipatovi nell’introduzione, Submerged punta molto sulla componente narrativa come si può notare fin dai primi minuti dell’avventura. Infatti, verremo subito catapultati in un misterioso mondo sommerso, con l’obiettivo di salvare la vita di nostro fratello minore. Il gioco ricorre alla tecnica della comunicazione non verbale, quindi niente dialoghi, solo sguardi e sospiri ci faranno capire gli stati d’animo della protagonista, Miku.
Inoltre in maniera parallela alla storia principale, ne verrà narrata un’altra che ci mostrerà come e perché la terra è stata letteralmente sommersa dalle acque, attraverso illustrazioni sbloccabili tramite i collezionabili. Nelle prime fasi l’alone di mistero e la narrazione criptica e minimale, convincono il giocatore ad addentrarsi nell’avventura di Submerged: peccato che questo fascino sia un fuoco di paglia, vista l’inconsistenza di trama, personaggi e ambientazione. Un gioco che avrebbe voluto fare della profondità e della riflessività il suo punto forte, risulta invece molto superficiale sia nei contenuti trattati che nella forma in cui vengono proposti. La narrazione attraverso disegni tribali può essere utilizzata si, ma in maniera moderata, visto che attraverso quel tipo di disegno in primis spesso si fatica a capire e poi, non ci si immedesima nelle vicende come invece sarebbe potuto essere grazie a flashback meno “concettuali”. Insomma, la trama di Submerged non cattura per originalità e profondità e si fa dimenticare più facilmente di quelle canzoni estive usa e getta, dimenticate ogni anno appena finite le vacanze.

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Naviga, esplora e ripeti

Vi abbiamo presentato Submerged come un gioco d’esplorazione e il perché è presto detto: non dovremo affrontare combattimenti, quick time event, sparatorie o qualsiasi altra azione che non sia strettamente legata all’esplorazione. Ecco quindi che ci ritroveremo a scalare pareti di palazzi, rovine abbandonate ed enormi strutture decadute, oltre che ovviamente a navigare con la nostra agile imbarcazione. A dire la verità dopo poco ci si accorge della monotonia di queste fasi, ma la ripetitività non influisce poi così tanto vista anche la durata del gioco (un paio d’ore, cinque al massimo raccogliendo tutti i collezionabili). Esplorare infatti non risulterà poi così noioso: certo, non ci sarà il carisma di Nathan Drake ad accompagnarci o le impervie pareti dell’Himalaya da scalare, ma trascorrere qualche ora alla ricerca di qualcosa, o qualcuno, nel mondo di Submerged non è tutto sommato così male. In sostanza il gameplay non innova e non è assolutamente all’altezza di PlayStation 4 sotto il profilo tecnico, ma riesce ad intrattenere a sufficienza per tutta la durata dell’avventura principale.

Indie, che diventa sinonimo di arretrato

Abbiamo già parlato in passato a proposito di questo tema e di sicuro ne torneremo a parlare in futuro, ma quello che ci interessa ora è Submerged e il suo comparto tecnico rivedibile. D’accordo che per narrare una buona storia la grafica non conta (in realtà ci saremmo accontentati anche di una buona storia, se Submerged ce l’avesse avuta), ma questo non giustifica un comparto tecnico indietro almeno di una generazione. Perché ultimamente realizzare un indie sta diventando sinonimo di “brutta grafica”? Animazioni troppo macchinose, cali di framerate costanti e qualche superficialità di troppo nel design, con luoghi e ambienti spesso ripetuti, saranno all’ordine del giorno in Submerged. Altri sviluppatori ci hanno insegnato che dove non si arriva per questioni economiche, c’è la qualità degli artisti nell’offrire uno stile unico al gioco: i ragazzi di Uppercut Games non hanno appreso la lezione evidentemente, vista l’inadeguatezza del comparto tecnico considerato anche l’hardware sul quale gira. Certo, c’è di peggio, ma c’è anche molto, molto di meglio anche per la scena indie.

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Salviamo il salvabile, o almeno proviamoci

Leggendo la recensione fino a questo punto, vi sarete sicuramente convinti che forse acquistare Submerged al prezzo proposto (che non ci è sembrato proprio onesto) non è proprio una buona idea. A questo punto non vogliamo di certo farvi cambiare opinione, ma quantomeno essere oggettivi e riconoscere che il gioco dei lati positivi ce li ha. Innanzitutto la colonna sonora, premiata anche in diverse manifestazioni, ci ha colpito per la qualità e per la profondità emotiva, a volte addirittura eccessiva paragonata a quella offerta dalla trama stessa. Poi l’ambientazione, che seppur con tutti i limiti tecnici del caso, risulta affascinante anche grazie all’alternanza giorno/notte, offrendo magnifici tramonti ed effetti di luce all’alba. Insomma, se a volte la ripetitività si nota particolarmente, a smorzarla ci pensano colonna sonora e cielo, che sia sereno o burrascoso. Per questo, scoprire nuovi posti o navigare alla ricerca delle creature di Submerged vi risulterà, se non divertente, quantomeno interessante e di sicuro intrattenimento, ovviamente non oltre quelle 4-5 ore vista la quantità limitata di contenuti.

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Trofeisticamente parlando… Niente tesoro sommerso

Neanche i trofei riescono a rendere l’acquisto di Submerged più appetibile: oltre alla mancanza del Platino infatti, dovremo accontentarci di 10 trofei con un solo oro. In ogni caso, ci troveremo di fronte ad obbiettivi piuttosto convenzionali che prevedono di completare il gioco, raccogliere tutti i collezionabili, trovare tutti i luoghi d’interesse e così via. Per altre informazioni comunque, potete consultare la guida ai trofei di Submerged già disponibile sul forum di PlayStation Bit.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=m4–Tfz5H3k

VERDETTO

Submerged rimarrà buono solo nelle premesse, nei fatti è un gioco piuttosto deludente sotto quasi tutti gli aspetti: una trama banale che perde presto di mordente, una longevità ridicola (considerato anche il prezzo), un gameplay ripetitivo dopo poco e un comparto tecnico insoddisfacente, condannano il titolo ad una mediocrità assoluta. A tenere Submerged "a galla" ci pensano l'ottima colonna sonora e l'ambientazione piuttosto evocativa, che contribuiscono a rendere la pillola molto meno amara da mandar giù.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.