The Caligula Effect: Overdose – Recensione

Sviluppatore: Historia Publisher: NIS America, Furyu Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 49,99 € Italiano:

Alzi la mano chi, dopo l’uscita di The Caligula Effect per PlayStation Vita nel maggio del 2017, sentiva il bisogno di una versione ampliata per PlayStation 4. Anche noi all’annuncio di The Caligula Effect: Overdose abbiamo reagito con un sincero e sonoro “perché?”, dettato dalla qualità non eccelsa del titolo originale e dalla nostra supponenza riguardo al fatto che quest’ultimo non potesse essere né ampliato né migliorato più di tanto. Ci siamo sbagliati.

Bentornati su Mobius! 

La trama principale di Overdose non si scosta dal titolo originale. Due virtual doll di nome μ e Aria hanno progettato un mondo virtuale (Mobius) che accoglie le anime di alcune persone che soffrono fortemente nella vita reale, facendole cadere in un sonno profondo. In Mobius, le cause del dolore delle persone vengono rimosse, garantendo quello che apparentemente sembra essere un paradiso idilliaco. Soffri perché nessuna ragazza ti vuole? In Mobius tutte ti vogliono. Soffri perché sei grasso? In Mobius hai un fisico perfetto. Soffri perché non sai disegnare bene? In Mobius sei un artista. Affinché questo mondo continui a esistere, le anime accolte al suo interno devono essere felici e contribuire inconsapevolmente al suo mantenimento. Si creano quindi due fazioni: i Musicians, i quali con la loro musica ipnotizzano le persone e assicurano la permanenza di Mobius; e il Go-Home-Club, un gruppo di ragazzi che si sono accorti di essere terminati in un mondo virtuale e che rinnegano Mobius, preferendo combattere le difficoltà nel mondo reale anziché fuggirvi.

In Overdose è stata implementata la possibilità di poter giocare un personaggio del gentil sesso (modificando molte linee di dialogo), sono stati aggiunti due membri del Go-Home-Club e due nuovi Musicians , due ambientazioni nuove e, soprattutto, il protagonista potrà unirsi in incognito ai Musicians per conoscere le ragioni che spingono questi ultimi a difendere Mobius, potendo quindi vivere in parallelo entrambe le fazioni regalandosi la possibilità di scegliere, durante uno straziante finale, per quale delle due combattere.

Ci vuole del tempo

Il gameplay è rimasto sostanzialmente simile al titolo per console portatile. Ogni personaggio del Go-Home-Club combatterà con i propri sentimenti, trasformati in armi ad hoc dai poteri di Aria, in quello che risulta essere in poche parole un JRPG a turni con controllo temporale aleatorio. Ogni volta che programmate il turno, il gioco vi fa vedere una proiezione degli eventi della battaglia.

Grazie a ciò potrete progettare le mosse dei combattenti posizionandole sulla linea temporale, cercando al contempo di generare delle potenti combo alternando i membri del party. Vi verrà inoltre mostrata una percentuale di riuscita di ciò che avete progettato, potendo le mosse mancare il bersaglio o gli avversari comportarsi diversamente rispetto a quanto previsto. Le uniche vere aggiunte strutturali effettuate in Overdose corrispondono alla “mossa finale” che ogni componente potrà sferrare una volta riempita la barra dello stress infliggendo o subendo danni e all’aggiunta di due nuove armi: la frusta e lo scudo.

E quando non si combatte? 

Beh, si esplora e si dialoga. Per quanto concerne l’esplorazione, ci duole dover constatare che il design dei dungeon si è mantenuto su livelli piuttosto scadenti, catapultandoci in luoghi immensi, spogli ed estremamente simili fra loro. Il numero dei modelli utilizzati è risicato e la qualità non si lascia certo desiderare. Nonostante l’aggiunta di due nuovi dungeon, il livello qualitativo è rimasto invariato, ma essendosi trasferito su PlayStation 4 possiamo senza rancore affermare che questo si tratta di un passo indietro.

Per quanto riguarda i dialoghi, invece, è stato compiuto un notevole passo avanti. I quattro personaggi giocabili nuovi (Biwasaka e Ayana per il Go-Home-Club, Stork e Kuchinashi per i Musicians) sono caratterizzati in maniera netta e splendidamente collegati a livello narrativo. Le relazioni fra i personaggi sono state migliorate, così come i dialoghi sia di storia principale che delle quest specifiche. Adesso tutti i membri del Go-Home-Club godono di una propria spiccata personalità e di un background interessante. Splendido, come ben ricordavamo, il doppiaggio. Infine, potrete fare la conoscenza dei Musicians, imparando a conoscere ciò che li spinge a combattere, i loro traumi, le loro paure e quant’altro, mostrando anch’essi una caratterizzazione nitida e intrigante.

Remastered? No, Overdose!

A conti fatti in The Caligula Effect: Overdose è stato migliorato tutto, con una pulizia estetica comunque godibile. Sono stati rimossi i caricamenti lunghi e ridotti drasticamente i cali di frame rate, presenti occasionalmente solamente durante le battaglie. Anche la colonna sonora, già di grande spessore nel capitolo originale, è stata riadattata elevandola ulteriormente e meritandosi una menzione d’onore come pregio principale di Overdose (splendida la voce di Reina Ueda, così come la rivisitazione di Distorted Happiness, la traccia più bella in assoluto). Menù e interfaccia sono stati ridisegnati risultando molto più immediati nel loro utilizzo e maggiormente piacevoli alla vista.

A livello narrativo, l’introduzione della possibilità di poter vivere contemporaneamente le due fazioni amplia enormemente la quantità di dialoghi trasformando quella che era una storia intrigante ma tendenzialmente banale in una trama articolata e forte a livello emotivo, oltre che piuttosto matura per le tematiche affrontate. Il combattimento, estremamente strategico, si fa apprezzare nonostante il numero di nemici affrontabili rimanga limitato. I nemici ci garantiscono poca varietà, ma potendo utilizzare oltre quindici personaggi principali, sarà il party attivo a offrirla (vi consigliamo comunque di giocare quantomeno a difficoltà normale per non perdervi tutto il fascino che questo peculiarissimo stile di combattimento propone).

Historia dimostra di aver compreso gli errori commessi da Aquria, ritoccando quello che risultava essere un lavoro interessante ma lacunoso, andando ben oltre le aspettative. In un’epoca in cui le rimasterizzazioni, i remake e le deluxe edition dominano il mercato, The Caligula Effect: Overdose insegna come si possa mantenere l’ossatura di un titolo offrendo un’esperienza che sembra nuova in ogni aspetto.

Promossi

Aquria fu rimandata dal Bit a causa di notevoli problemi tecnici e di una trama non sviluppata nel migliore dei modi. Historia ha studiato, corretto, implementato, ritoccato… e ha superato l’esame. Ci teniamo a sottolineare che The Caligula Effect: Overdose non è un titolo all’avanguardia a livello tecnico e grafico. Inoltre, essendo una versione ampliata di un titolo recente, fatichiamo a giustificare il prezzo di lancio di cinquanta euro. Tuttavia, adesso si ritaglia un meritato ruolo fra i JRPG consigliati.

Ultima precisazione che vogliamo farvi riguarda i temi trattati. Infatti, nonostante possiate trovare il bollino del PEGI 12, riteniamo questa scelta del tutto errata, essendo i temi trattati estremamente maturi e crudi. La violenza è quasi del tutto assente, così come i riferimenti espliciti sul profilo erotico (strano, vero?), ma durante lo svilupparsi della trama vi verranno raccontate dettagliatamente situazioni piuttosto gravose quali violenze sessuali, omicidi, suicidi, corruzione, bullismo, malattie fisiche e psicologiche e quant’altro. Tutto ciò tesse una ragnatela narrativa che consente a una persona di una certa età di vivere la trama al meglio, portandosi appresso anche alcuni spunti di riflessione. A 12 anni, dubitiamo che si possano comprendere questi messaggi.

Trofeisticamente parlando: Trophy-Hunter-Club

La lista trofei di The Caligula Effect: Overdose vanta ben trentasette trofei, fra i quali il Platino. Per farlo vostro dovrete completare il gioco due volte, sbloccare entrambi i finali, raccogliere tutti i collezionabili, completare tutte le missioni con tutti i personaggi e portare l’amicizia al massimo di cento NPC (cosa piuttosto lunga). Un’impresa da più di ottanta ore; nulla di ostico per i navigati del genere, una montagna per tutti gli altri.

VERDETTO

The Caligula Effect arriva su PlayStation 4 in versione Overdose. Una trama intrigante e ottimamente narrata correlata a un combat system estremamente strategico, seppur non troppo variegato, ci permettono di vivere un'esperienza emotivamente coinvolgente e molto matura. Tutti i difetti tecnici del capitolo originale su Vita sono stati rimossi o limati, sono state improntate notevoli migliorie estetiche, sonore e narrative ed è stata aggiunta la possibilità di vivere il gioco anche dal punto di vista dei "cattivi". Sarebbe un titolo da 7,5, ma togliamo mezzo punto perché non interamente nuovo, seppur la rivisitazione effettuata da Historia meriti un 9 pieno. Consigliato agli amanti del genere.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.