The Coma 2: Vicious Sisters – Recensione

Sviluppatore: Devespresso Games Publisher: Headup Games Piattaforma: PS4 Genere: Horror Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 14,99 € Italiano:

“He who is not bold enough to be stared at from across the abyss is not bold enough to stare into it himself”. Sembra esagerato, e anche assurdo, iniziare a parlare di un gioco horror indipendente aprendo il tutto con una citazione di Silent Hill 2. Un accostamento abbastanza audace poiché si dà al piccolo indie una posizione elevata nell’industria videoludica. Ma questo accostamento è sensato perché The Coma 2: Vicious Sisters raccoglie tutto ciò che di buono è stato fatto in questi anni nel genere horror, Silent Hill compreso, e lo riporta in una piccolo prodotto che dimostra immediatamente quanto carattere e voglia di fare abbiano gli sviluppatori di Devespresso Games, team localizzato in Corea del Sud. Spegnete le luci, quindi, collegate gli auricolari e siate pronti a lanciarvi tra le strade e i palazzi di Seul insieme a Mina per sopravvivere alla notte più terrificante che la giovane possa mai vivere.

The Coma 2

Nightmare on Sehwa High

Ciò che è il primo impatto con The Coma 2 lascia presagire al giocatore qualcosa che non possa, effettivamente, essere così d’impatto. Il menù principale abbastanza scarno e un filmato introduttivo che serve solo a mostrare le poche animazioni fatte utilizzando la tecnica del manhwa saranno ciò che si può definire come “non si giudica mai un libro dalla copertina”. Mina Park è una studentessa della Sehwa High, un prestigioso liceo coreano che, come ci si aspetta, non può non nascondere terribili segreti legati ai personaggi che popolano l’edificio e la città di Seul. Dopo aver preso confidenza con le basi del gioco ci ritroveremo a vivere le prime agghiaccianti esperienze; seguendo un compagno di classe, Mina si ritroverà improvvisamente in una versione distorta e oscura della sua scuola. Gli studenti e gli insegnanti sembrano essere diventati di cera, inglobati nelle pareti e nel pavimento o lasciati in posizioni disumane da ipotetici aggressori.

L’edificio scolastico non è più un luogo sicuro e controllando Mina non si dovrà fare altro che evadere e cercare una via di fuga da quell’incubo, dato che a quanto pare tutta la città sembra essere cambiata. Vagando per i corridoi sarà possibile imbattersi in NPC spettrali pacifici e altre entità aggressive, tra cui la vecchia insegnante della studentessa che non sembra molto propensa al dialogo ma molto più indirizzata verso lo squarciarvi la pancia a mani nude. Fuggiti dalla Sehwa High ci si ritroverà in altri luoghi, con la possibilità di ritornare sempre indietro a recuperare oggetti mancati o ad aprire nuove porte grazie ad abilità che si sbloccheranno proseguendo l’avventura. Incontrando anche altri personaggi vivi ci sarà modo di scoprire che quella in cui ci muoviamo non è altro che una dimensione alternativa della città chiamata appunto The Coma, da cui, grazie a determinate reliquie, sarà possibile andare e venire. Il problema di fondo è che le Vicious Sisters, entità maligne e abominevoli, vorrebbero invadere il mondo dei vivi per conquistarlo seguendo un antico rituale che dovrà essere sventato da voi e una piccola comitiva di gente che incontrerete durante il viaggio.

The Coma 2: Vicious Sisters

Dream warriors

Scoperto dunque che quella in cui il giocatore si sta muovendo non è altro che una dimensione alternativa del mondo reale, si dovrà capire come sopravvivere e muoversi in questi lugubri posti insieme alla bella Mina. Già all’inizio dell’avventura saranno mostrati i vari comandi, che chi ha giocato il primo The Coma conoscerà bene. Il titolo si presenta come un horror a scorrimento 2D che, accompagnato da fantastiche animazioni, risulta essere anche abbastanza accessibile, non creando dunque problemi di tasti e comandi. Per avanzare nella trama sarà necessario risolvere diversi enigmi, ambientali e non, tra i vari luoghi visitati dalla protagonista, ponendo tutto in un piano esplorativo. Enigmi che troveranno la soluzione, molte volte, anche nei dialoghi con altri personaggi; sarà quindi essenziale non perdere neanche uno scambio di battute se non si vuole finire a vagare senza meta nel mondo di gioco. A rendere complicate queste fasi ci saranno, ovviamente, diversi pericoli ambientali che bisognerà evitare, pena la perdita di punti vita o il dissanguamento, e la presenza della più grande delle canaglie del titolo: Dark Song, una forma violenta e deviata della professoressa preferita di Mina Park.

La signorina Song, trasformata in un essere violentissimo, non sarà altro che uno stalker, come Jack Baker in Resident Evil 7 Biohazard o Chris Walker in Outlast, a cui bisogna sfuggire con ogni mezzo, nascondendosi in armadi o usando lo spray al peperoncino, poiché se si verrà catturati sarà game over istantaneo con seguente caricamento dell’ultimo punto di salvataggio. L’essere, reso in una grafica cartoonesca, non renderà il titolo meno tenebroso di ciò che è. Una fantastica colonna sonora e degli ambienti costruiti benissimo sia nelle atmosfere che nella veste grafica renderanno ogni passo un’agonia, specie se si incrocerà Dark Song che lancerà uno straziante urlo verso di voi. Ogni spostamento in The Coma 2 dovrà essere ponderato e i continui salvataggi presso i “libri della memoria” sono consigliati.

The Coma: il mito

Pur non essendoci problemi nelle meccaniche di gioco, The Coma 2: Vicious Sisters poteva essere sviluppato meglio, magari limitando il backtracking e qualche sezione esplorativa di troppo. Volendo trovare il proverbiale pelo nell’uovo, sarà fastidioso, magari, il completare una quest e ritrovarsi improvvisamente in game over e dover rifare tutto il tragitto poiché si è dimenticati di salvare la partita. Ma a essere onesti è anche insensato fossilizzarsi su queste piccolezze che non mineranno assolutamente l’esperienza di gioco. Quindi, procedendo oltre il discorso sulle meccaniche di gioco, non si potrà far altro che parlare di ciò che brilla, realmente, in The Coma 2: la scrittura. Il gioco, oltre a essere lineare e comprensibile, contiene in sé anche molteplici riferimenti alla cultura e al folklore coreano. Tramite collezionabili, che saranno fogli di carta sparsi nel mondo di gioco, si verrà a conoscenza di tutto ciò che compone The Coma 2: Vicious Sisters, scorgendo anche analisi riguardanti la reale società coreana. Un fantastico lavoro attuato da Devespresso che serve a dare carattere a un titolo che ha molto da dire e che potrebbe mettere questa piccola azienda sotto un’altra luce nel panorama videoludico.

The Coma 2: Vicious Sisters

Le dovute conclusioni

Devespresso Games probabilmente ha centrato in pieno l’obiettivo che si era prefissata con The Coma 2: Vicious Sisters. Il gioco ha carattere e tanta voglia di mostrarsi, lo si nota già dalle prime fasi di gioco, ricche di dettagli e ben sviluppate. Non risultano esserci bug che possano minare l’esperienza o problemi di altra natura. L’opera prosegue liscia e fluida, rispettando le basi gettate dai capisaldi del genere horror nel videogioco, tenendo il giocatore incollato allo schermo grazie all’ottima narrazione, a uno splendido comparto musicale e a un fantastico lavoro grafico. Non impegna, non delude e non annoia; il gioco è puro intrattenimento condito con meravigliose fasi da brivido che terranno ancora più saldo lo sguardo di chi, controller in mano, seguirà le vicende della giovane Mina Park nella spettrale e distorta Seul, arricchendo, dunque, anche il bagaglio culturale di chi si lascia incuriosire e catturare dalla civiltà orientale, e coreana nello specifico, tra folklore e usanze tradizionali e moderne. Un prodotto da non perdere assolutamente di vista e che merita tutto il rispetto dei videogiocatori.

The Coma 2: Vicious Sisters

Trofeisticamente parlando: un Platino (non) da incubo

The Coma 2: Vicious Sisters presenta trentacinque trofei che il buon cacciatore non si farà assolutamente sfuggire. Un’impresa quasi per nulla complicata quella di ottenere la coppa Platino. Il gioco presenta due finali e diverse azioni da fare per raggiungerli entrambi; non sarà possibile utilizzare glitch con chiavette USB per semplificarsi la vita, dato che portare il gioco verso un percorso vi escluderà automaticamente dall’altro, complice anche la presenza di trofei legati al danno permanente che Mina può ricevere durante l’avventura. Data la durata del titolo, che si aggirerà intorno alle sette ore, la scalata verso il Platino non risulterà essere così ripida come sembra, dando così agio al cacciatore di trofei di sfoggiare in poco tempo una nuova coppa nella propria bacheca virtuale!

VERDETTO

The Coma 2: Vicious Sisters è una piccola perla horror che si rifà ai capisaldi del genere, mettendo in mostra una propria personalità con tanto carattere e voglia di divertire. Sviluppato come un titolo a scorrimento in 2D, il gioco vanta fantastiche ambientazioni costruite con la tecnica del manhwa, un meraviglioso comparto audio e una notevole scrittura. Un prodotto, dunque, da tenere in considerazione e che può anche arricchire il bagaglio culturale di chi è interessato al mondo orientale, specie quello coreano.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.