The Coma: Recut – Recensione

Sviluppatore: Devespresso Games Publisher: Digerati Distribution Piattaforma: PS4 Genere: Horror Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Dopo aver pubblicato su PC circa un paio d’anni fa The Coma: Cutting Class, i ragazzi di Devespresso Games sono finalmente pronti a portare il loro horror coreano anche su PlayStation 4. La nuova edizione del gioco, rinominata Recut, contiene diverse novità: dal bilanciamento del gameplay alla risoluzione dei filmati, concludendo con una nuova meccanica di gioco che permette di farci nascondere. Dopo una breve introduzione è finalmente arrivato il momento di buttarsi a capofitto nella tetra avventura di The Coma: Recut.

Routine interrotta

La paura di qualsiasi studente è andare a scuola e affrontare un esame sapendo di non aver studiato o non aver studiato abbastanza. Youngho, matricola di una scuola coreana, il liceo Sehwa per la precisione, è uno dei tanti a cui è capitato di addormentarsi sui i libri la sera prima di un test. Come se non bastasse, la mattina successiva è in ritardo e deve darsi una mossa per arrivare in tempo per l’esame. Giunto a destinazione però vede un’ambulanza; un ragazzo si è suicidato per ragioni sconosciute. Pare non sia abbastanza per interrompere la normale routine scolastica.

Il nostro protagonista si dirige verso la classe e incontra la sua insegnante, miss Song, per la quale ha una cotta. L’affascinante professoressa gli ricorda di dare il meglio in questo esame e di rimanere dopo le lezioni per parlare dei suoi voti bassi. Youngho prende posto, guarda il foglio dell’esame ma non ricorda nulla, anzi, incomincia a sentirsi stanco e all’improvviso si addormenta. Di colpo si ritrova in un incubo.

Da qui comincia il gioco vero e proprio. The Coma: Recut, gioco a scorrimento orizzontale, si presenta in uno stile grafico tipico dei manga coreani, dove dovremmo sopravvivere in un ambiente oscuro e tetro, perseguitati da una creatura dall’aspetto familiare, che vorrà ucciderci per qualche strano motivo. Per quanto riguarda il lato narrativo dell’avventura, vi consigliamo di non saltare nemmeno un dialogo, dato che alcune informazioni vi verranno date proprio da lì e non saranno segnalate sulla mappa; di conseguenza, saltandoli, sarete costretti a girare a vuoto. Purtroppo i testi non sono in italiano ma comunque il livello d’inglese è abbastanza basilare per capire dove bisogna andare e cosa fare.

Il gameplay, in definitiva, consiste nell’accovacciarsi nell’oscurità o chiudersi in un armadio per evitare il killer, e sopravvivere utilizzando la torcia e altri oggetti utili, ma senza abusarne, ond’evitare di attirare l’attenzione. Troppo poco, poiché anche nel caso in cui abbiate terminato e apprezzato il titolo originale, non avrete troppi motivi per tornare a giocarci grazie a questa nuova versione. I miglioramenti consistono solo in un generico bilanciamento del gameplay, un nuovo modo di nascondersi e un miglioramento di definizione grafica.

Destinato a rimanere nell’oscurità…

Purtroppo, per quanto possa sembrare interessante all’inizio, il gioco incomincia ad annoiare già dopo una mezz’ora, giusto il tempo di abituarsi alle solite meccaniche e smettere di saltare di paura a ogni apparizione della creatura. Da segnalare alcune situazioni fastidiose, in cui sapremo benissimo cosa fare ma il gioco ci impedirà di proseguire prima di aver parlato con un determinato personaggio. Delusione anche dal punto di vista della trama che perderà d’importanza più si andrà avanti nel gioco, conducendoci a un poco sorprendente doppio finale.

Il gioco con tutta la cura nei particolari, gli oggetti utilizzabili e le note, faceva presupporre una durata più lunga delle quattro ore che ci sono volute per finirlo (compresa la raccolta e la lettura di tutte le note presenti nel gioco, che svelano retroscena e verità su studenti e insegnati del liceo). Concludendo, non possiamo che dirci delusi a causa di un finale frettoloso, che poteva sicuramente essere rivisto e corretto rispetto alla sua versione originale uscita su PC.

Comparto sonoro azzeccato

Il comparto sonoro dà molto spessore al gioco, con suoni ambientali e musiche che all’inizio sono tipiche della normale routine scolastica ma dopo diventano sempre più cupe e piene di tensione fino ad arrivare a un ritmo che sottolineerà come sia importante correre senza fermarci. Per un’esperienza di gioco migliore è consigliato l’uso di cuffie, grazie alle quali potremo sentire meglio da che direzione vengono determinati suoni e quindi prepararci a nasconderci a terra o negli armadietti, facendo sempre attenzione su cosa andremo a mettere i piedi.

Trofeisticamente parlando: fuori dall’incubo

The Coma: Recut possiede undici trofei, tra cui tre d’argento e uno d’oro, con l’assenza dell’ambito trofeo di Platino. Portare a termine tutti gli obiettivi non vi porterà via più di 4-5 ore e sarà piuttosto semplice, tuttavia bisognerà fare attenzione visto che la maggior parte dei trofei sono mancabili. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo all’elenco trofei completo, già disponibile sul nostro forum.

VERDETTO

The Coma: Recut è un gioco dalle premesse interessanti ma che alla lunga (anzi, alla corta, visto quanto dura) non riesce a convincere, sia per la storia che si perde mano a mano che si va avanti nel gioco, sia per le meccaniche che si ripetono dall'inizio alla fine risultando troppo ridondanti. Considerando il prezzo e la durata dell'avventura, ci sentiamo di consigliarlo solo agli amanti del genere.

Guida ai Voti

Sergio Ciufo
Nato e cresciuto sempre con una console Sony in casa, possessore anche di qualche console Nintendo e Pc. Preferisce una storia toccante in un single player che molte ore online. Prop maker, lettore e cinefilo accanito.