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The Creepy Syndrome – Recensione Speedrun

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the creepy syndrome

La mente umana, così complessa, forte, ma allo stesso tempo condizionabile e pronta a cedere, ancora oggi oggetto di molti studi. Gli esperti della mente e del comportamento umano sono tanti, tra psicologici, psicanalisti e altre figure che per molti restano ancora un tabù.

Ed è proprio con una seduta psicanalitica che comincia The Creepy Syndrome, velocissimo titolo horror di Boomfire Games, che porterà il giocatore ad essere analizzato in una sessione che servirà a fargli distinguere meglio realtà da incubo. O forse no. Chiudete la porta, accomodatevi e rilassatevi, riuscirete a venire a capo della vostra condizione psicologica o resterete intrappolati nelle vostre convinzioni?

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La coscienza del giocatore

Il titolo si aprirà con uno psicologo che inviterà il giocatore a prendere posto e iniziare a raccontargli la storia che più vi aggrada, e tutto ruoterà attorno a questa figura. Non aspettatevi però una narrazione in stile Alfred Hitchcock Vertigo, quanto piuttosto una serie di piccole avventure. Da uno scarnissimo menù principale potremo infatti selezionare la storia che preferiamo, ritrovandoci di fatto a viverla e giocarla.

The Creepy Syndrome è diviso in quattro capitoli, ognuno con una piccola storia dell’orrore da scoprire e ambientata in un periodo videoludico diverso. Si passerà, infatti, da titoli ad 1-bit, Game Boy, punta e clicca e via dicendo, percorrendo una sorta di linea temporale dedicata al passato dei videogiochi.

Oltre che essere una piccolissima antologia dell’orrore, è fantastico notare come questo percorso storico si fonda al meglio con il genere scelto, facendo calare ancora più il giocatore nella sensazione onirica e analitica alla quale verrà sottoposto dal gioco e dal medico presente in esso. Con i testi completamente in italiano, sarà ancora più semplice godere di questo piccolo viaggio.

Orrore pixelato

Pur essendo diviso in quattro capitoli, The Creepy Syndrome durerà all’incirca un’ora e avrà un gameplay estremamente risicato. Ogni storia sarà abbastanza lineare, basterà infatti seguire le istruzioni a schermo per completarla. Unica eccezione fatta per Il Pulsante Rosso, storia che sarà di genere punta e clicca, che lascerà più modo al giocatore di ragionare sul da farsi e che potrà impegnarlo di più.

Accompagnato da una pixel art ben curata e dai classici loop musicali simbolo dei videogiochi che furono, non saranno pochi i momenti in cui ci si ritroverà a sussultare. La linearità e la brevità del titolo in toto non sono assolutamente un punto a sfavore, ma anzi, creeranno una voglia di proseguire e scoprire cosa gli sviluppatori si saranno inventati per evocare paura nel pubblico giocante.

Terminati i quattro capitoli ci si ritroverà davanti al finale vero del gioco, legato alla figura dello psichiatra e del giocatore, che cambierà a seconda dell’ottenimento dei vari finali dalle storie principali. Esso potrà essere buono, neutro o cattivo.

La sindrome del Platino

The Creepy Syndrome, oltre che ad una brevissima durata, avrà anche un Platino velocissimo da ottenere. L’elenco dei trofei del gioco, infatti, sarà solo legato al terminare, con i vari finali, tutte le storie proposte dal titolo. Come già detto in precedenza, Platino compreso, il tutto si aggirerà intorno all’ora di gioco, circa.

Ogni storia presenterà due finali, salvo Il Signore della Strada che ne avrà uno segreto in più. Tutti i finali sono accessibili semplicemente facendo una scelta diversa dall’altra che si presenterà alla fine del racconto. La linearità dei capitoli e il gameplay risicatissimo, vi permetteranno di sfoggiare una nuova coppa di Platino in bacheca in men che non si dica. Ding!