The Crew 2 – Recensione

Sviluppatore: Ivory Tower Publisher: Ubisoft Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1 (Online: 2-8) PEGI: 12 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Alla fine del 2014 Ubisoft decise che era giunto il momento di esplorare un ramo dei videogiochi fino a quel momento toccato poco dalla software house francese, quello delle corse automobilistiche. Il risultato fu The Crew, titolo targato Ivory Tower che torna con un seguito che promette di espandere e migliorare l’esperienza di gioco.

Che ti è successo? Una volta eri ganzo

I ragazzi di Ivory Tower hanno deciso di abbandonare totalmente quanto proposto nel primo capitolo della serie, ossia una trama quasi poliziesca in stile Need for Speed, mettendoci nei panni di un pilota alla disperata ricerca di follower in grado di dargli fama e prestigio. Senza troppi preamboli, avviando The Crew 2, sceglieremo il nostro beniamino tra una serie di giovani promesse, non personalizzabili se non negli abiti, ognuna dotata di un suo look e di un motto, con poche variazioni a livello di gameplay.

Pronti via, saremo letteralmente catapultati in una competizione in cui, in pochi minuti, passeremo dal comodo sedile di un’auto sportiva a quello bagnato di un motoscafo per terminare in cielo, alla guida di un aereo. In pochissimo avremo quindi una generale infarinatura della non-trama e delle meccaniche di gioco, e potremo iniziare la nostra disperata ricerca di seguaci partecipando a una serie di gare divise in quattro categorie: Street Racing, Pro Racing, Off Road e Freestyle.

King of tuning

Le modalità di gioco presenti in The Crew 2 ci verranno spiegate tutte allo stesso modo: un personaggio doppiato in un italiano poco convincente ci dirà di volerci prestare un veicolo e, se vinceremo, potremo averne un altro in regalo. Prenderà così il via una semplice gara in cui tutto quello che dovremo fare sarà arrivare al traguardo, per avere poi maggiori dettagli in merito alla specialità e ottenere un mezzo con cui iniziare ad accumulare esperienza e follower.

Lo Street Racing sarà la categoria più lineare tra le quattro presenti nel gioco; si tratta di gare di strada in cui potremo usare bolidi elaborati sia esteticamente che come prestazioni per sfidare altri piloti in prove di velocità, di drift e molto altro ancora. Nulla di realmente innovativo ma sicuramente piacevole, soprattutto per quello che riguarda le modifiche estetiche che ci riporteranno ai tempi del buon Need for Speed Underground. Se agli spoiler e alle aerografie preferite i circuiti, troverete ad attendervi la modalità Pro Racing, che accoglie sfide più professionali (ma non necessariamente più complesse) in cui troveranno spazio anche barche e aerei, i due nuovi veicoli introdotti da The Crew 2, di cui parleremo più in là nella recensione. Off Road sarà la scelta da fare per chi ama i fuoristrada; a differenza dello Street Racing, oltre al tipo di veicoli, troveremo ad attenderci polvere, rocce e gare in cui spesso correremo contro il cronometro piuttosto che contro avversari fisici, sia su quattro che su due ruote. A chiudere il tour delle modalità troviamo Freestyle, la più particolare e innovativa, in cui potremo fare acrobazie su aerei, lanciarci in gare di velocità su piccole imbarcazioni e pilotare enormi monster truck.

Mari e cieli

Le varie modalità di The Crew 2, che vanteranno un progressivo aumento di difficoltà e uno scontro finale con il boss della situazione per diventare i campioni di una data disciplina, avranno il merito di introdurre senza troppa invadenza tutte le novità del titolo, tra cui appunto le prove in mare e in cielo. Le barche, divise in piccole e scattanti per il Freestyle e in grosse e potenti per il Pro Racing, mostreranno uno stile di guida arcade liberamente ispirato a quello di un qualsivoglia Grand Theft Auto: grilletto per l’acceleratore, con la possibilità di abbassare la levetta dello sterzo per acquisire maggiore velocità.

Velocità che in realtà sarà poco avvertita. Le gare navali, a dirla tutta, saranno tutt’altro che esaltanti, visto che, salvo qualche salto qua e là, non si proverà mai l’adrenalina che si ha correndo su quattro ruote, senza contare che l’essere obbligati a tenere in posizione la levetta per accelerare renderà scomodo gestire le curve. Tutt’altro discorso va fatto per gli aeroplani. Anche qui l’influenza dello stile Rockstar si sente, ma il divertimento sarà decisamente maggiore rispetto alla navigazione complice anche una maggior varietà di gare, che spazieranno dalle sfide contro altri piloti a prove acrobatiche in cui eseguire trick.

I can’t drive 55

The Crew 2, quindi, vanterà un enorme numero sia di veicoli che di gare, alle quali potremo avere accesso in due modi. Dal menù di pausa potremo selezionare una disciplina e un tipo di gara per essere immediatamente trasportati al luogo dell’evento, mentre l’altra possibilità sarà quella di girare per le strade degli Stati Uniti. Il lavoro svolto da Ivory Tower in questo senso, nonostante pare che la mappa sia più piccola di quella del primo episodio della serie, è stato gigantesco. Miglia e miglia di strade sono state riprodotte e con esse tutta una serie di iconici monumenti.

Nascosti per la mappa potremo poi reperire kit per migliorare i veicoli, ottenibili anche come ricompensa per le vittorie, che potranno essere equipaggiati in stile GdR per migliorare le prestazioni dei nostri bolidi, e degli eventi che, se completati, ci daranno denaro e follower. Queste sfide saranno solitamente prove rapide, legati a scatti fotografici o salti mozzafiato, e saranno un piacevole diversivo tra una gara e l’altra, ma non permetteranno di non accorgersi di un grosso problema di fondo: la monotonia. Dopo qualche ora ci accorgeremo che il free roaming offerto da The Crew 2 è perlopiù fine a sé stesso e dunque inutile, senza contare che le strade di collegamento tra le città saranno lunghe vie con modelli poligonali a ripetizione continua.

Amatemi ma non imitatemi

Il punto forte di The Crew 2 dovrebbe essere costituito dalle gare, che soffrono però degli stessi problemi che falcidiarono a suo tempo il primo episodio. Pur trattandosi di un titolo puramente arcade, infatti, ci saremmo aspettati una maggiore profondità di guida che non arriverà se non per volontà del giocatore, che potrà modificare alcuni parametri senza in realtà mai rendere tutto troppo complicato. L’IA soffre ancora di un effetto elastico a causa del quale, con una guida perfetta, i piloti avversari ci talloneranno mentre con errori gli stessi rallenteranno vistosamente, con la conseguenza che con un po’ di esperienza i giocatori aspetteranno sempre l’ultima curva per sorpassare.

Buono il frame rate, nonostante la grafica di gioco non sia a livello di altri giochi di guida sul mercato, mentre decisamente da migliorare sono gli urti, che daranno l’impressione che i veicoli, peraltro non danneggiabili, siano fatti di gomma, tanto sarà il rimbalzo sugli ostacoli. Ostacoli che sono un altro grosso problema: cancelli e barriere all’apparenza sfondabili si riveleranno essere insormontabili.

Dimenticato qualcosa?

Il problema più grosso arriva nel momento in cui i giocatori si ritrovano a cercare, anche solo per sfidare un amico, una modalità PvP inesistente. Nonostante i proclami e la promessa di introdurre le partite tra giocatori entro fine anno, si tratta di una mancanza gravissima che rende di fatto il prodotto incompleto. Un titolo di guida senza sfide tra giocatori in rete, pur considerato la possibilità di creare la propria crew, sembra davvero un azzardo.

Parlando invece del comparto tecnico, troviamo buoni effetti di luce e una visuale dall’abitacolo molto coinvolgente abbinata a un parco auto vastissimo. Ottima sotto ogni aspetto la colonna sonora scelta per il titolo: tante piccole perle indie studiate gara per gara che aumenteranno notevolmente l’immedesimazione e il coinvolgimento del giocatore nelle gare.

Trofeisticamente parlando: tutto sul mio divano

Il rapporto complicato con il gioco in rete fa sì che la lista trofei di The Crew 2 sia composta da coppe ottenibili giocando la modalità single player. Arrivare quindi al Platino, considerato anche l’assenza di coppe legate alla difficoltà, sarà quindi semplicemente una questione di tempo.

VERDETTO

Assegnare un voto in questo momento è impresa assai complicata. Da un lato tante cose buone, dall'altro tutta una serie di problemi ereditati dal capitolo precedente e non corretti, uniti a nuove magagne come un free roaming fine a sé stesso e gare in barca non proprio esaltanti. Clamorosa l'assenza (provvisoria) di una modalità PvP che arriverà solo a fine anno; la sola modalità in singolo non riesce a soddisfare completamente. Al momento The Crew 2 è un titolo nella media, consigliato solo ai fan sfegatati oppure ai malati di corse.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.

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