Greymoor è il secondo, vastissimo aggiornamento di Bethesda e Zenimax Online Studios per l’avventura annuale Cuore Oscuro di Skyrim in The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited. Questa vasta espansione è collocata novecento anni prima degli eventi di The Elder Scrolls V. Il nostro cammino ha inizio quando, durante il viaggio, verremo assaliti da nuove minacce composte da lupi mannari, streghe e vampiri, capitanate proprio dal Signore dei Vampiri. Durante la storia incontreremo e faremo parte di un gruppo di eroi pronti a salvare Skyrim e a svelare, insieme a Lyris Titanborn, Fennorian e tantissimi altri personaggi, cosa si nasconde dietro il Cuore Oscuro.
Sono già stati annunciati due DLC che completeranno tutto l’arco narrativo a cui Greymoor dà il via: uno sarà lanciato ad agosto, mentre l’ultimo potrà essere giocato a novembre di quest’anno.
Un ritorno familiare
Nell’espansione Greymoor di The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited saremo dunque chiamati a esplorare la regione innevata della zona occidentale di Skyrim e dovremo affrontare un esercito di vampiri che un tempo tormentava Tamriel e ora divora anime per alimentare la sua rinascita. Per quanto riguarda il gameplay, rispetto ai precedenti capitoli non c’è una vera propria innovazione, a parte alcune nuove meccaniche legate allo stile di gioco del potere vampiresco.
Catapultati all’interno del nuovo capitolo, ai novizi verrà proposto un piccolo tutorial che fornirà le basi per iniziare a esplorare la mappa e a prendere confidenza con la classe scelta. I comandi sono ben strutturati e proposti in modo da abituarsi subito alla miriade di pericoli che troveremo lungo il percorso, grazie all’assegnazione di tasti rapidi con cui selezionare le magie e gli attacchi speciali che più riterremo opportuni per una determinata area di gioco o per affrontare uno dei numerosissimi dungeon presenti.
Nuove meccaniche vengono introdotte con questo capitolo. Una delle tante, e quella che ci ha colpito di più, è sicuramente il sistema delle Antichità (Antiquities System). Le Antichità, grazie alle quest secondarie, ci porteranno in giro per la tutta la mappa per scoprire la storia dietro alla ritrovata regione e per scoprirne i vari e rarissimi manufatti, mettendoci alla prova con minigiochi oppure con una sorta di radar che ci aiuterà a trovare la posizione dei tesori.
Troviamo che quest’ultimo sia un modo appagante e divertente per darci la possibilità di scoprire e vivere la “nuova” regione. Un’altra novità che ci ha colpiti è stata l’aggiunta delle cosiddette Harrowstorm, ovvero veri e propri combattimenti pubblici, in cui qualsiasi giocatore potrà unirsi per sconfiggere la minaccia di turno e ricavarne laute ricompense.
Comparto grafico soddisfacente
The Elder Scrolls Online intrattiene molti giocatori da tutte le parti del mondo dalla bellezza di sei anni, ma con l’avvicinarsi della futura generazione di console e delle prossime piattaforme di gioco, il titolo inizia a sentire veramente il peso dello scorrere del tempo, affidandosi a un motore grafico che è stato già spinto al massimo. Queste problematiche non affliggono il gioco dal punto di vista del gameplay, visto che, come abbiamo spiegato, Greymoor porta con sé una ventata di aria fresca per spezzare la routine, ma piuttosto il comparto grafico, con cui si nota la differenza con altri titoli, anche online. Questo influisce molto spesso sull’immersione totale nella trama e su tutto ciò che circonda il giocatore, spezzando il clima di mistero che avvolge le ambientazioni.
Tutto questo non riesce, però, a ridurre lo splendore dei freddissimi luoghi di Skyrim, ma soprattutto i labirintici sotterranei di Blackreach, che per l’occasione è stata resa visivamente molto più attraente e con una grafica variopinta, capace di creare un distacco dai castelli in stile gotico dei vampiri che popolano questo angolo di Tamriel. All’esterno di questa nuova area, invece, ci aspettano le tempeste di neve, molto frequenti. Queste daranno quel tocco in più che ci farà immergere nel cammino verso una missione o un luogo inesplorato. Intanto alcune delle località riconoscibili di Skyrim, come il villaggio sul fiume di Morthal e la città di Solitude, per alcuni risulteranno molto familiari, ma li ritroveremo leggermente modificati, come detto all’inizio della recensione, poiché ci ritroveremo in un arco temporale diverso.
Per quanto riguarda il sonoro, il tutto è ben gestito. Ogni singola creatura o mostro che incontreremo avrà un verso o una frase caratteristica; a volte questo ci potrà essere d’aiuto per capire anche da lontano a cosa stiamo per andare incontro. La colonna sonora, composta da alcuni nuovi brani, si incastra perfettamente con l’atmosfera dell’espansione, spronandoci a volte a fermarci un attimo per ascoltare la musica, goderci il momento e prendere un attimo di respiro dalla moltitudine di quest secondarie che affronteremo.
Trofeisticamente parlando: pochi ma buoni
Greymoor, per quanto possa essere vasta la mappa, presenta una trama composta da non più di venti ore di gioco e comprende solo sei trofei, di cui uno di bronzo, tre d’argento e due d’oro, ma, per gli appassionati della caccia al Platino, questa volta nessun premio li attende alla vetta. Nonostante i trofei siano pochi, non è detto che siano facili; preparatevi a macinare molte ore nelle terre di Skyrim poiché alcuni richiederanno di trovare tutti i diciannove strumenti sparsi per l’intero continente, mentre per altri dovremo sconfiggere tutti i boss presenti o semplicemente scoprire e affrontare le cosiddette tempeste.
Molto bello questo gioco