The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited – Dragonhold – Recensione

Sviluppatore: ZeniMax Online Studios Publisher: Bethesda Softworks Piattaforma: PS4 Genere: MMO Giocatori: 1 (Online: 2-99) PEGI: 18 Prezzo: 13,99 € Italiano:

Da oltre un anno Bethesda e ZeniMax hanno dato il via alla Stagione del drago, un mastodontico evento in The Elder Scrolls Online partito dalla formidabile espansione Elsweyr, che passa per Scalebreaker e si chiude con Dragonhold, il DLC di cui vi parliamo oggi. L’Anno del drago ha segnato una grande svolta nel mondo di Tamriel, in particolar modo ci riferiamo a tutte le aggiunte, migliorie e rivisitazioni che ZeniMax ha voluto apportare alla sua creatura, ora più che mai viva e pulsante, così come la sua community.

The Elder Scrolls Online: Dragonhold

Capitolo chiuso

Come ogni espansione degna di tale nome, Dragonhold presenta nel suo pacchetto completo una nuova area esplorabile, la regione meridionale di Elsweyr, insieme a tante missioni, ricompense e sfide, il tutto contornato da una main quest da un’impronta diversa dai canoni classici. A sud di Elsweyr, decine di anni prima degli eventi narrati, Pellitine è stata devastata da un potente drago chiamato Kaalgrontiid. La regione prima rigogliosa ha ceduto al caos ed è ora occupata da banditi e schiavisti. A risollevarsi dalla tragedia è la capitale Senchal, che però può contare soltanto su un piccolo numero di guardie e fortezze, insufficienti per dover affrontare la seconda ondata di distruzione.

Esattamente come la regione a nord, anche il sud di Elsweyr è sotto scacco dai draghi, ma seguendo la questline principale faremo squadra con Sai Sahan, vecchio capitano dei Dragonguard, e i suoi alleati per estirpare la minaccia dello sputafuoco e salvare tutta Tamriel. Ovviamente, nonostante qualche colpo di scena spiazzante, la trama di questo DLC non brilla per originalità, ma ci teniamo a premiare il comparto narrativo per aver preso le distanze dalle solite strutture scontate e stantie. Per cominciare, quel che forse è l’aspetto migliore dell’intero pacchetto è la profonda caratterizzazione dei personaggi secondari. Scalda il cuore avere a che fare con guerrieri dalla forte personalità e non sentirci più i soli al centro dell’attenzione. La saccenza della gatta Caska e la prolissità di Sai Sahan e il suo continuo voler riportare dei proverbi rendono i dialoghi più credibili.

Dragonhold presenta un’impronta narrativa più lineare e meno dispersiva. Si concentra in tutta la sua essenza nelle due ore di gioco previste, caratterizzando un’espansione breve, ma intensa. Come non menzionare l’effettivo spessore dietro un dialogo a scelta multipla, che spesso e volentieri determina l’andazzo di una quest o quantomeno il nostro approccio. Questo è abbastanza da rendere malleabili le missioni e non renderle un semplice “viaggia dal punto A al punto B”, anche se alcune di queste scelte ci rendono artefici involontari delle sorti della regione. Ma non scendiamo troppo nel dettaglio. Degna di menzione è la natura stand-alone di questo DLC, facilmente fruibile anche da chi non ha mai messo piede nella main quest del gioco base.

The Elder Scrolls Online: Dragonhold

La caccia è ancora aperta

In termini di gameplay vero e proprio non c’è molto da aggiungere. Nonostante con Dragonhold sia arrivato anche l’update 24, questo non è che abbia fatto miracoli, o quantomeno non alla luce del sole. L’ultimo aggiornamento si è preoccupato essenzialmente di riscrivere internamente il sistema di ricerca dei gruppi, di bilanciare i consumi di certe abilità e di ridurre la frammentazione dei dati in utilizzo, favorendo la stabilità del software per impedire possibili crash. Sulla carta, almeno. Paradossalmente nel corso delle nostre ore di esplorazione del sud di Elsweyr siamo incappati in numerosi cali di frame rate anche in zone non popolate, in fastidiosi glitch grafici (perlopiù relativi a colori “a intermittenza”) e in alcuni bug che temporaneamente hanno disabilitato segnalini delle quest e leve da tirare, o ancora hanno immobilizzato i nemici – buon per noi, in questo caso.

L’unica vera aggiunta sta nelle Dragon Hunt, quest da intraprendere in (larga) compagnia e nelle missioni secondarie e giornaliere, rapide nonché utili per ottenere i migliori equipaggiamenti e le ricompense legate ai Dragonguard. Per il resto saremo accompagnati da pochi ma validi dungeon da completare, da certe abitazioni eleganti e lussuose da esplorare, queste ultime capaci di dar prova di un certo rialzo della qualità in ambito texture, e da piccole sezioni puzzle come già viste in Scalebreaker. Come sempre, inoltre, anche in Dragonhold i nemici si adattano al livello del nostro personaggio, ma i boss in maniera meno evidente.

The Elder Scrolls Online: Dragonhold

One sky, one destiny

E’ stato interessante muovere finalmente i primi passi nella regione a sud di Elsweyr, pur essendo una zona abbastanza ridotta rispetto ai soliti continenti. Le dimensioni contenute sono però giustificate da un grande dettaglio visivo. L’intera regione è uno spettacolo per gli occhi, con ancora presenti le strutture khajiiti, edifici con stravaganti tetti ondulati e a punta, che s’alzano su un’ambientazione tutta al naturale, prevalentemente composta di piante e fiori – stop alla desolazione del deserto.

The Elder Scrolls Online: Dragonhold

Cristallina la cura nei dettagli delle animazioni dei personaggi secondari, ora ispirate e naturali, non rigidi come la maggior parte degli NPC. E’ un elemento che, pur stonando con il resto del gioco, resta un chiaro segnale: Bethesda ha ancora voglia di migliorarsi. Molto valido, come al solito, anche il comparto audio. Le musiche del menù principale, pur derivato dalla prima espansione di Elsweyr, sono sempre un piacere da ascoltare, ma è comunque degno di nota anche il doppiaggio degli NPC legati alla questline, con voci dalla perfetta tonalità e adatte ai personaggi. C’è un po’ di enfasi di tanto in tanto, ma la cosa è trascurabile.

Ora che è finita la Stagione del drago, però, chiediamo a gran voce una localizzazione in italiano. Magari è chiedere troppo, vista la mole spropositata di dialoghi in-game, ma dopo tutti questi anni sarebbe bello poter vivere un’avventura completa come le controparti in single player nella maniera più fruibile possibile. Improbabile, ma ci speriamo!

Trofeisticamente parlando: ne prendo altri due, grazie

L’espansione Dragonhold aggiunge al set di The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited due trofei, uno d’argento e l’altro d’oro, legati semplicemente al completamento delle quest The Dragonguard e Pride of Elsweyr. Paradossalmente non si tratta di nulla di troppo impegnativo né, ovviamente, obbligatorio per ottenere il già proibitivo Platino. In caso vi vogliate gettare nell’impresa, vi lasciamo la nostra dettagliatissima guida ai trofei.

VERDETTO

Con Dragonhold, The Elder Scrolls Online chiude con stile l'Anno del drago. Sarà anche l'esperienza più breve del pacchetto Elsweyr, ma si tratta di sicuro della più intensa. Una bella storia, gli ottimi personaggi e la superba ambientazione ci hanno saputo stupire. Se vi avanzano duemila corone in-game, acquistatelo senza remore.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.