The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited – Elsweyr – Recensione

Sviluppatore: ZeniMax Online Studios Publisher: Bethesda Softworks Piattaforma: PS4 Genere: MMO Giocatori: 1 (Online: 2-99) PEGI: 18 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Dopo un anno esatto da quel di Summerset, ZeniMax torna a sfornare espansioni per il popolare MMORPG The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited. Per celebrare il venticinquesimo anniversario della pluripremiata saga, con la formidabile espansione Elsweyr, il titolo vede il ritorno degli amati draghi e si rende ancor più indispensabile per conoscere ogni anfratto della lore della saga.

Un felino per amico

Com’è ormai tradizione, l’espansione Elsweyr è accessibile già dalle prime battute di gioco; i nuovi giocatori nasceranno letteralmente lì. E’ stato un piacere mettere piede nel territorio di Elsweyr, mai più esplorato dal 1994 con The Elder Scrolls: Arena (esattamente com’è accaduto con Summerset) e visitarne l’ambiente intrigante eppure così diverso dal resto di Tamriel. Ma andiamo con ordine. Questo territorio a sud di Tamriel è patria dei Khajiit, la razza bestiale di felini, noti per essere ottimi ladri e abili guerrieri grazie alla naturale agilità e arguzia, da ora razza selezionabile nel gioco.

Precisamente, la terza espansione di The Elder Scrolls Online rende esplorabile solo la regione a nord di Elsweyr, incentrando sui pochi luoghi esplorabili tutta la sua componente narrativa. Il nostro compito sarà prevenire la distruzione del regno e l’estinzione dei Khajiit da parte dei mastodontici draghi, che non vedevamo da Skyrim, eppure tra intrighi di corte, brama di potere e questioni politiche, la minaccia degli sputafuoco passa quasi in secondo piano. La storia resta avvincente – anche se non indimenticabile – e dalla durata di ben dieci ore, anche se ci aspettavamo un maggior coinvolgimento dei draghi nella main quest in quanto la fase di sponsorizzazione dell’espansione non parlava d’altro (solitamente accostata a episodi e video di Game of Thrones, con tanto di draghetto pet come bonus preorder). La sorpresa sono invece le missioni secondarie, ben strutturate e dall’immensa storia di fondo, che il gioco tiene a raccontare non solo tramite dialoghi, ma nascondendone i dettagli più succosi nelle pergamene sparse nei dungeon. Toccanti e credibili come storie, collegate a tutto il resto di Tamriel sia fisicamente che nella lore, anche se la recitazione dei doppiatori lascia un po’ a desiderare.

Apre la caccia al drago

Se avete sete di sangue di drago, non disperate. Sebbene la storia non se ne curi più di tanto, ci penseranno loro a venirvi incontro. Decisamente più potenti di quanto visti in Skyrim – forse giustificato dal fatto di essere il Dragonborn, ma effettivamente chiunque anche con arco e freccia sarebbe riuscito a buttarne uno giù – questa volta i draghi daranno del serio filo da torcere se non si collabora con altri, tanti giocatori. Non lo nascondiamo, prima ancora di dare il via alle missioni principali ci siamo incamminati per Elsweyr in cerca di una delle possenti creature, fiduciosi di poterne ucciderne almeno uno, ma fallendo miseramente.

Subito dopo abbiamo però “partecipato” a una battaglia di gruppo immensa, un miscuglio di incantesimi di ghiaccio e fuoco, teschi e scheletri kamikaze, Atronach e quant’altro per contrastare i Thu’um del drago, un’esperienza che ci ha lasciato a bocca aperta. E’ stato un ottimo biglietto da visita. Degne di nota anche le missioni Trial di Sunspire, in cui affronteremo in un dungeon privato, fino a dodici giocatori, i tre draghi più potenti di Elsweyr, il falso dio Nahviintaas e i temibili Yolnakhriin e Lokkestiiz. Si tratta senza dubbio della sfida più ardua dell’espansione, impossibile se gestita in solitaria (o piccoli gruppi) anche ai livelli più alti.

Un’altra, corposa novità è stata l’aggiunta del Negromante, una classe di stregoni oscuri devastante, capace di scagliare una moltitudine di incantesimi potentissimi già ai primi livelli, tra falci della morte, cure istantanee a sé stessi e ai giocatori nelle vicinanze e l’evocazione di compagni scheletri. Consigliamo a tal proposito ai neofiti di selezionare questa classe per avvicinarvi al gioco, l’utilizzo della solitamente snobbata magicka, a discapito della forza bruta, è molto più divertente.

This is brilliant, but I like this

Ma anche l’occhio vuole la sua parte, come ha insegnato Summerset. La presenza dei draghi non rende l’espansione di Elsweyr più bella da vedere rispetto agli altri DLC del gioco. La location principale dell’espansione infatti risulta più scarna di Morrowind o Summerset, dall’area ridotta e dal bioma prevalentemente composto da deserti e giungle.

Anche le città hanno ben poco da offrire tanto da sembrare dei mercatini delle pulci, eccetto per la capitale del regno Rimmen. Immensa e piena zeppa di NPC e quest, particolare nelle costruzioni a mo’ di Giappone feudale misto allo stile indiano, con stravaganti tetti a punta, che basta a far assumere all’intera regione una propria personalità. Degne di nota le musiche aggiunte, dal tema epico-medievale in grado di calzare a pennello con l’intera esperienza di gioco. Menzione d’onore va alla musica del menù principale, con note soft che rimandano all’ormai popolare tema di Skyrim.

Trofeisticamente parlando: fuoco e sangue

The Elder Scrolls Online: Elsweyr aggiunge al set trofei base solo quattro coppe, per giunta difficili da portare a casa. Si dovranno completare tutte le quest, esplorare tutta la regione, sconfiggere i draghi della prova di Sunspire, trovare tutti i frammenti del Rithana-di-Renata e uccidere un drago nella mappa di gioco. Se siete interessati all’arduo Platino, date un’occhiata alla nostra dettagliata guida!

VERDETTO

Elsweyr è un ottimo modo per invogliare a provare almeno una volta l'esperienza di The Elder Scrolls Online. La storia non è il massimo, ma la profondità delle quest secondarie compensa la mancanza. La mappa non è vastissima, non fa certo gridare al miracolo, ma la presenza dei draghi e la classe Negromante sono aggiunte non da poco che cambieranno per sempre il modo di vedere il gioco. Consigliamo l'acquisto a chi ha sempre cercato incentivi per cominciare un'avventura online e a coloro che si sono già cimentati nelle vicissitudini in quel di Tamriel.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.