The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited – Flames of Ambition – Recensione

Sviluppatore: ZeniMax Online Studios Publisher: Bethesda Piattaforma: PS4 Genere: MMO Giocatori: 1 (Online: 2-99) PEGI: 18 Prezzo: 12,99 € Italiano:

Dopo la conclusione del ciclo dedicato al Cuore Oscuro di Skyrim con l’espansione Markarth, il team di ZeniMax Online Studios continua a deliziare i fan di The Elder Scrolls con una nuova saga, ambientata questa volta a Oblivion. Abbiamo recensito per voi Flames of Ambition, il primo DLC dell’anno che fa da apripista al nuovo arco narrativo.

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Ti facevo più giovane

L’inizio della nostra avventura a Tamriel sembra risalire a ieri, tanto gli eventi si sono susseguiti veloci nel mondo virtuale di questo ricco MMORPG, ma la realtà è ben diversa: il titolo di Bethesda è approdato su PlayStation 4 nel lontano 2015 e da ben sei anni intrattiene con successo i numerosi appassionati della serie The Elder Scrolls.

Da qualche anno a questa parte, però, ZeniMax ha deciso di creare una sorta di tradizione, pubblicando annualmente saghe a cui le espansioni fanno da contorno, come successo per il già citato Cuore Oscuro di Skyrim e come avviene ora per l’arco narrativo Cancelli dell’Oblivion, che viene presentato da Flames of Ambition e accompagnato dall’aggiornamento 29. Quest’ultimo apporta radicali cambiamenti al sistema Champion, alle abilità e di fatto obbliga tutti i giocatori a rimanere concentrati per non essere sopraffatti dai vecchi nemici e da quelli nuovi, presenti nei due dungeon di questa espansione.

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La villa oscura

Flames of Ambition, oltre a fare da apripista per il nuovo arco narrativo, aggiunge all’atto pratico due nuove sfide: Black Drake Villa e The Cauldron. Il primo dei due dungeon vede i giocatori intenti ad aiutare Eveli Sharp-Arrow, un volto noto di Tamriel incontrato a Orsinium, che dovrà recuperare dalla biblioteca dell’oscura villa un libro molto particolare.

Come nella più scontate delle trame cinematografiche, però, non saremo i soli a voler mettere le mani sui segreti della biblioteca. Un gruppo denominato True-Sworn competerà con i gruppi di avventurieri per arrivare per primi e portare a casa i preziosi tomi, in un dungeon che si rivela ben realizzato ma senza novità clamorose, se non per la presenza di numerosi enigmi e di alcune sfide da risolvere in gruppo che aumenteranno la rigiocabilità e permetteranno anche di affrontare un boss opzionale segreto. Numerosi anche gli oggetti presenti, per la gioia dei collezionisti di equipaggiamento, mentre sembra praticamente assente, se non per qualche rimando, la connessione con i Cancelli dell’Oblivion.

Dritti nel calderone

I fasti di Black Drake Villa stridono in maniera quasi fastidiosa con quanto offerto dal secondo dungeon che i giocatori si troveranno ad affrontare, ossia The Cauldron. Qui l’atmosfera opprimente che potrebbe essere uno dei temi principali dei Cancelli dell’Oblivion emerge in maniera abbastanza netta, con i daedra che tenteranno di fermarci mentre punteremo a recuperare una scatola per conto di Lyranth.

Se sperate di trovarvi di fronte a una sfida non lineare, rimarrete delusi. The Cauldron è, se possibile, ancora meno ricco di deviazioni di Black Drake Villa, tanto che non saranno nemmeno presenti boss opzionali da affrontare. L’intera prova si ridurrà a una sequenza di battaglie con vari nemici fino a un epico scontro finale in cui ci sarà da sudare le proverbiali sette camicie e collaborare al meglio con i membri del proprio gruppo per sopravvivere e recuperare la scatola e il suo prezioso contenuto. Anche qui tanti equipaggiamenti ottenibili, ma nessuna vera novità e persino meno interazioni di gruppo rispetto al primo dungeon.

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Mi sento spaesato

Flames of Ambition è un’espansione che non aggiunge sostanzialmente nessuna novità al collaudato sistema che i giocatori di The Elder Scrolls Online apprezzano ormai da svariati anni. Il rovescio della medaglia di questa scelta è quello di non riuscire mai a risvegliare l’interesse sopito di giocatori che hanno abbandonato Tamriel da qualche tempo.

Dietro a un design interessante delle ambientazioni, con una villa lussuosa ricca di colori sfavillanti che si contrappone a un mondo pieno di lava in cui non può che prevalere il rosso, si sente però l’assenza di un vero e proprio collegamento con il nuovo arco narrativo, tanto che gli agganci al momento sembrano pressoché inesistenti. Nonostante questo, chiunque abbia un gruppo ormai consolidato con cui giocare affronterà più volte Black Drake Villa che, tra le due, è l’area sicuramente più intrigante e ricca di mordente. Per chi invece cerca novità e magari qualche meccanica nuova, potrebbe essere necessario attendere l’inizio vero e proprio di Cancelli dell’Oblivion.

Trofeisticamente parlando: scandalo al sole

Sul fronte dei trofei, in una lista che mira a diventare tra le più lunghe e ricche mai apparse su PlayStation 4, Flames of Ambition si limita al compitino e aggiunge due sole coppe, una d’argento e l’altra d’oro, che si potranno ottenere completando entrambi i dungeon a difficoltà Normale e Veterano.

VERDETTO

Squadra che vince non si cambia: l'ormai collaudata formula di The Elder Scrolls Online viene riproposta anche per il nuovo arco narrativo dei Cancelli dell'Oblivion, che viene introdotto da un'espansione che si rivela però meno ispirata di altre. I due dungeon di Flames of Ambition sono fin troppo slegati tra loro e, per quanto divertenti e ben realizzati, non riescono mai né a coinvolgere il giocatore. Tra le due sfide Black Drake Villa è comunque la migliore, con alcune meccaniche interessanti e qualche segreto da scoprire.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.