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The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition – Recensione

Publisher: Bethesda Developer: ZeniMax Studios
Piattaforma: PS4 Genere: RPG Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 59,99 €

“Una volta anche io ero un avventuriero come te, fin quando non mi sono buscato una freccia nel ginocchio.”

Guardia di Skyrim

Se ripensiamo a PlayStation 3 sono tanti i titoli che hanno lasciato un segno nel mondo dei videogames: basti pensare alla saga di Uncharted, a Red Dead Redemption, per non parlare di Mass Effect e molto altro ancora. Aprendo i cassetti della nostra mente ce n’è però uno decisamente più pesante degli altri, quello che contiene le numerose ore accumulate all’interno di The Elder Scrolls V: Skyrim, che torna più raggiante che mai su PlayStation 4 con una ricca Special Edition.

Esistono recensioni che non esistono

Per parlare in maniera approfondita di quello che fu, nel lontano 2011, Skyrim non basterebbe forse un’enciclopedia: ecco perché non abbiamo la pretesa di proporre una recensione completa di questo immenso videogame (a questo ci ha già pensato a tempo debito il buonDario), preferendo invece concentrarci su tutto ciò che c’è di nuovo o diverso all’interno dell’opera magna di Bethesda.

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Skyrim: Special Edition giunge su PlayStation 4 a distanza di quasi cinque anni dal lancio della versione base del titolo, e si porta dietro le tre vaste espansioni che nel frattempo hanno aumentato una longevità già di per sé decisamente elevata: stiamo ovviamente parlando di Dawnguard, Heartfire e Dragonborn, DLC dalla qualità purtroppo altalenante che rappresentano comunque un interessante aggiunta per i fan del titolo.

Nulla più, a livello quantomeno di contenuti extra, è stato proposto in questa versione riveduta e corretta del gioco, tanto che non sono stati in pochi a storcere il naso visto anche il prezzo non proprio irrisorio di questo pacchetto e considerato anche il fatto che su PC l’aggiornamento alla versione Special è stato fornito gratuitamente.

Si tratta, ovviamente, di una pratica non eseguibile su console, data l’incompatibilità dei dischi, che da comunque da pensare se vale la pena riacquistare un titolo magari già completato qualche anno fa con un esborso pari a quello per un titolo inedito.

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Ma che Mod sono?

Uno dei traguardi che Bethesda è riuscito a raggiungere negli ultimi mesi è la possibilità di introdurre anche su console le mod, pacchetti aggiuntivi creati dagli utenti che vanno a sistemare bug, inserire nuovi oggetti e perfino stravolgere la struttura stessa di gioco.

Per poter accedere a queste modifiche verrà richiesto all’utente di creare un apposito account sul sito del producer ed inserire poi i dati all’interno del menu del gioco, garantendosi così l’accesso a tutta una serie di novità che permetteranno di giocare Skyrim in una maniera tutta nuova.

I vantaggi offerti dalle suddette mod sono anche il motivo per cui Sony ha saggiamente scelto di bloccare l’ottenimento dei trofei se tali pacchetti venissero attivati, per evitare qualsiasi tipo di problema, soluzione che ha senza dubbio un senso ma che priva anche i giocatori della possibilità di utilizzare quelle patch indipendenti volte a sistemare molti degli errori che ancora infestano queste terre fantasy, come ad esempio la scarsa intelligenza degli alleati.

Il neo più grande riguarda però il numero di mod presenti per PlayStation 4, irrisorio rispetto a quanto si può trovare su PC e dunque limitativo per gli utenti che vogliono personalizzare al massimo la loro esperienza, anche se siamo certi che Bethesda offrirà supporto costante al titolo sfruttando anche i suggerimenti della vastissima community che ruota attorno al gioco.

Insenature a forma di zoccolo di gnu

Una delle migliorie più rilevanti che Bethesda ha fatto su Skyrim riguarda la grafica: per questa Special Edition infatti è stato compiuto un approfondito lavoro di svecchiamento, per portare le texture di gioco sulla nuova console Sony.

Il titolo è stato completamente rivisto, con nuovi effetti per quanto riguarda l’acqua e l’illuminazione e soprattutto una maggiore profondità visiva che va a sistemare uno dei punti deboli segnalati sia dalla critica che dagli utenti. Girare per Skyrim insomma non è mai stato così bello, un’esperienza che immergerà in un fantastico universo fantasy popolato di una serie pressoché infinita di NPC nonché di tantissimi mostri, tra cui i terribili draghi.

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Queste modifiche grafiche però non sono andate a sistemare una generale legnosità dei movimenti, per un sistema che nonostante gli aggiustamenti sente (anche giustamente) il peso degli anni e non regge il confronto con mostri sacri come gli ultimi capitoli di Dragon Age o di The Wicher.

Per me è sì… O forse no?

Skyrim Special Edition è quindi una riproposizione elaborata di quanto visto su PlayStation 3, che non snatura eccessivamente il titolo ma che nel contempo non riesce a portare quel pizzico di innovazione che i fan della serie avrebbero sicuramente addotto come pretesto all’esborso monetario per acquistare il titolo.

Quanto detto però si riferisce ovviamente a quel folto gruppo di giocatori che hanno già goduto a suo tempo delle glorie di questo immenso gioco di ruolo, spendendoci 100 e più ore per scoprirne tutti i segreti, potenziare al massimo il proprio equipaggiamento e completare ogni sub-quest possibile ed immaginabile.

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Tutti coloro che non avessero avuto questa fortuna hanno ora invece un motivo in più per lanciarsi in questo meraviglioso universo open-world, in cui la libertà regna veramente sovrana. Come nei migliori Grand Theft Auto, con un pizzico di magia e di fantasy in più, Skyrim saprà avvolgervi in un abbraccio così caldo che difficilmente vorrete andarvene, tanto che il sottoscritto, nonostante il numero impressionante di ore spese a suo tempo sul gioco, ha rischiato più volte di “ricadere nel tunnel”.

Skyrim è senza ombra di dubbio un capolavoro senza tempo, che tenta in tutti modi, come la miglior Valeria Marini, di rifuggire la sua vera età con qualche ritocco, un paio di aggiunte ed una sistematina qua e là. La verità è che il gioco era perfetto (anche con i suoi difetti) già cinque anni fa e questa Special Edition altro non è che una chance di redimersi dalla colpa di non aver giocato il titolo a suo tempo.

Trofeisticamente parlando: sei un vero Dovahkiin?

I trofei presenti nell’elenco di Skyrim Special Edition sono lo specchio del lavoro di Bethesda: poca spesa, tanta resa. Le coppe sono rimaste le medesime dell’edizione PlayStation 3 del titolo, sia per quanto riguarda il gioco base, sia per ciò che concerne le espansioni. Per arrivare al Platino, comunque, preparatevi ad un centinaio di ore minime di gioco, che potranno essere ridotte dalla nostra esaustiva guida, la migliore in Italia. Arrivare alla massima ricompensa, comunque, sarà un’impresa degna dei veri Sangue-Di-Drago.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.