The Girl and the Robot – Recensione

Sviluppatore: Flying Carpets Games Publisher: Flying Carpets Games Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Nel lontano 2001 Fumito Ueda e il suo team realizzarono un titolo onirico e innovativo, in grado di diventare uno dei più apprezzati su PlayStation. ICO è ricordato ancora oggi e vanta numerose imitazioni più o meno riuscite tra cui annoveriamo anche The Girl and the Robot, che analizziamo nella nostra recensione.

The Girl and the Robot

Fuga dal castello

La storia narrata dai ragazzi di Flying Carpets Games racconta di una giovane intrappolata all’interno di una torre, per motivi inizialmente a noi ignoti. La ragazza osserva rassegnata il mondo attraverso le sbarre della sua prigione, fino a quando un uccello ferito non cade all’interno della stanza. Mossa da pietà, la nostra protagonista decide di soccorrere il volatile ricevendo in cambio aiuto da un misterioso anziano, proprietario della creatura, che la libera esponendola però ai pericoli del castello.

Tutto questo, come del resto qualsiasi altro evento all’interno del gioco, viene mostrato con una serie di filmati in cui però non sarà presente alcun tipo di dialogo. La scelta, fatta probabilmente per aumentare l’empatia nei confronti della protagonista, ha soltanto lo svantaggio di rendere caotica e confusionaria la narrazione, tanto che per lunghi tratti non sapremo né cosa fare né perché farlo.

La ragazza senza nome inizierà in ogni caso un viaggio tra le mura di quella che si rivelerà una struttura sospesa nel cielo dominata da una regina malvagia e, ovviamente, piena di pericoli. Per sua fortuna, però, in aiuto accorrerà un robot che, dopo essersi liberato anch’esso da una gabbia, sarà al nostro servizio e difenderà la giovane dalle minacce del castello. Come è facile intuire, l’intera struttura di gioco si baserà sulla collaborazione tra i due protagonisti, che dovranno risolvere rompicapo ambientali per proseguire e scappare.

the girl and the robot

Il braccio e la mente

The Girl and the Robot non è un titolo che brilla esattamente per qualità. Fin dalle prime battute sarà possibile notare una grafica che avrebbe sfigurato se messa a confronto persino con alcuni titoli PlayStation 2 e una legnosità di fondo nei movimenti dei personaggi, che potranno muoversi solamente con telecamera fissa e in linea retta, affidando gli spostamenti laterali alla levetta destra. Una scelta tutt’altro che comoda e poco pratica, tanto che spesso ci si ritroverà incastrati negli angoli.

Cercando di non giudicare il libro dalla copertina, decidiamo di esplorare le scarne stanze del castello, scoprendo che le abilità dei protagonisti sono complementari, proprio come la tradizione di questo genere di titoli vuole: la ragazza sarà piccola e agile, con la possibilità di saltare molto in alto e di introdursi in stretti cunicoli, ma sarà totalmente indifesa. Di contro il nostro robot, nonostante sia pesante e impacciato, sarà dotato di una spada perfetta per distruggere i guardiani nemici, di una schivata tanto lenta quanto inefficace e di un arco preposto all’attivazione di marchingegni più o meno nascosti.

Queste abilità dovranno essere utilizzate per risolvere una serie di puzzle ambientali di difficoltà crescente. Dapprima ci si troverà davanti solo pedane a pressione da premere nella giusta sequenza, poi le sfide diventeranno più complicate introducendo anche interruttori da spostare sfruttando il già citato arco, piattaforme sospese e molto altro, tutto per fare in modo che questo duo possa sfuggire alle grinfie della malvagia regina.

Fuga rocambolesca

Gli amanti dell’azione difficilmente troveranno pane per i loro denti all’interno di The Girl and the Robot. Eccezion fatta per qualche piccolo scontro in cui, a patto di non rimanere incastrati, sarà sufficiente menar fendenti a caso, le battaglie vere e proprie si conteranno sulla punta delle dita, nonostante la scelta degli autori di creare una sorta di moveset dedicato al nostro guerriero metallico che potrà sfruttare combo con la spada e attaccare a distanza.

Queste combo torneranno utili solamente nelle boss fight, che animeranno alcuni momenti della breve avventura di questo duo e che ci metteranno solitamente di fronte a una schiera di nemici comandati dalla regina. Niente di trascendentale anche in questo caso, dato che basterà qualche tentativo per apprendere le semplici dinamiche dello scontro per avere così la meglio sui nostri avversari.

Sfortunatamente, nonostante qualche buona trovata e alcuni momenti strutturati in maniera intelligente, il gioco non riuscirà mai davvero a decollare, complice anche l’assenza di qualsivoglia spiegazione in grado di approfondire la trama, raccontarci le sensazioni dei personaggi o fornire un minimo di background a quello che a conti fatti sarà un semplice girovagare per alcune ore in ambienti sterili e vuoti. La già citata mancanza di dialoghi fa il resto, rendendo di fatto impossibile provare empatia.

the girl and the robot

Il minimo sindacale

Il comparto tecnico di The Girl and the Robot è abbastanza imbarazzante. Fin dalle prime battute saranno visibili un cielo blu privo di qualsivoglia effetto e ambienti scarni, salvo qualche pezzo di mobilia qua e là. A questo si unisce poi una grafica davvero di basso livello, con modelli poligonali che passeranno da quelli accettabili dei protagonisti a quelli deprimenti dei nemici, sostanzialmente tutti uguali e simili ai manichini anonimi utilizzati nei centri commerciali.

A livello di colonna sonora, The Girl and the Robot non prova neanche a regalare emozioni. Fatta eccezione per alcuni sporadici momenti, non ci sarà mai un vero e proprio accompagnamento durante l’esplorazione del castello, con la conseguenza che gran parte dell’atmosfera evaporerà lasciando i giocatori orfani di un elemento fondamentale, soprattutto in questo genere di avventure.

L’unica nota positiva sarà la longevità (scarsa) della storia. Al netto di qualche intoppo, per riuscire a venire a capo dei comunque semplici enigmi ambientali e delle boss fight sarà sufficiente una manciata di ore. Nemmeno il finale dell’avventura peraltro, evitando spoiler, riuscirà a emozionare i giocatori. Nessun sussulto, ma quantomeno si giungerà presto alla conclusione della fuga di questo duo.

Trofeisticamente parlando: un castello piccino picciò

Se vi aspettate almeno di poter ottenere un Platino facile con The Girl and the Robot, vi sbagliate di grosso. La brevissima lista trofei vanta solamente dieci coppe, tra cui non figura la massima ricompensa possibile. Superare le insidie del castello e sconfiggere la regina vi frutterà al massimo un misero oro. Decidete voi se vale la pena lanciarvi in questa missione.

VERDETTO

Tentare di replicare il successo di un'opera famosa sfruttandone le meccaniche è sempre un gran rischio. Flying Carpet Games ci ha provato ispirandosi a ICO, dando però vita a un prodotto che sembra senza anima. The Girl and the Robot vanta un comparto tecnico risalente alla generazione precedente di console, una trama inesistente e meccaniche abusate e ormai obsolete. Anche se amate il genere, difficilmente vi innamorerete di questa avventura. Se però le avete già terminate tutte e non riuscite a starne senza, le vicende di questa ragazzina e del suo robot potrebbero comunque riuscire a trasmettervi qualcosa.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.