The Jackbox Party Pack 5 – Recensione

Sviluppatore: Jackbox Games Publisher: Jackbox Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Party Giocatori: 1-99 PEGI: 12 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Se siete appassionati di quiz, vi sarà capitato almeno una volta di sentir nominare You Don’t Know Jack, celebre gioco ricco di domande decisamente fuori dagli schemi che si è trasformato rapidamente in una serie, The Jackbox Party Pack, di cui analizziamo oggi il quinto volume.

The Jackbox Party Pack 5

Chi è Jack?

Dopo il successo di Buzz su PlayStation 2 i giochi di quiz sono tornati prepotentemente alla ribalta, ma You Don’t Know Jack precede addirittura il titolo Sony, puntando tutto su domande politicamente scorrette e riservate principalmente a un pubblico adulto. Lo stile irriverente ha permesso agli sviluppatori di creare una serie di successo, ampliata poi dai Party Pack che tradizionalmente includono una serie di giochi da divano, perfetti per animare una serata tra amici.

Questa quinta raccolta non fa eccezione, dato che da uno a otto giocatori potranno sfidarsi in cinque giochi che richiederanno di utilizzare il proprio smartphone oppure un dispositivo dotato di accesso a internet (tablet, PC e simili) per accedere ai server di Jackbox Party e iniziare a divertirsi. L’estrema fruibilità del gioco, che non richiederà quindi controller aggiuntivi o altri strumenti per lanciare i propri amici nella mischia, è uno dei punti forti di queste raccolte, idea peraltro ripresa anche dalla serie PlayLink e nello specifico da un altro quiz game, ossia Sapere è Potere. Qui però emerge l’altra distinzione, ossia il target di destinazione del gioco. The Jackbox Party Pack è infatti pensato per un pubblico adulto, in cui le persone non abbiano paura di rispondere a domande scomode e a mostrare la loro vera natura.

The Jackbox Party Pack 5

Da che parte stai?

La raccolta di questo quinto pacchetto vanta uno stile che è ormai tradizione per la serie. I giochi sono inediti ma la formula è sempre molto simile, con il ritorno in questa edizione del classico You Don’t Know Jack. Partiamo proprio da qui per iniziare la nostra serata a base di pizza, birra e risposte imbarazzanti. La formula collaudata di domande ritorna con la già citata integrazione degli smartphone dei tablet per dare le proprie risposte, senza stravolgere uno stile che piace da vent’anni a questa parte. Ovviamente chi non è mai riuscito a farsi piacere una raffica di domande irriverenti non verrà convinto da questa versione del quiz, dato che non cambierà sostanzialmente nulla da quanto visto in passato.

Da un grande classico passiamo quindi alle new entry con uno dei minigiochi più riusciti della raccolta, ossia Split the Room. Un simpatico gatto incravattato ci introdurrà in una modalità dove uno dei giocatori verrà messo di fronte a uno scenario ipotetico (solitamente surreale) in cui mancherà un elemento fondamentale. Tutti gli altri dovranno rispondere sì o no a una domanda. Lo scopo di chi dovrà completarla sarà quello di dividere i giudizi in maniera più eguale possibile, da cui il nome della modalità. Più ci si avvicinerà alla divisione perfetta delle risposte, più punti si otterranno, dunque sarà fondamentale pensare fuori dagli schemi e studiare la personalità dei nostri amici in modo da spingerli a discutere e dividersi.

Il ritmo nel sangue

Dopo aver cercato di essere salomonici, passiamo a qualcosa di più dinamico con Mad Verse City, in cui una coppia di giocatori verrà chiamata a darsi battaglia a colpi di rap, in maniera semplificata in modo da non richiedere nessun tipo di abilità canora. Una volta avviata una partita, il gioco sceglierà due contendenti e fornirà loro una strofa canora da completare e un’altra bianca da creare da zero. Una volta scelto cosa cantare, una coppia di robot si occuperà, sfruttando un sintetizzatore, di trasformare tutto in musica e far poi giudicare le opere dal pubblico, rappresentato dagli altri utenti. Inutile dire che la canzoni saranno il teatro dell’assurdo, soprattutto con la giusta compagnia, ma le limitazioni linguistiche saranno un grosso ostacolo al divertimento.

Dalla musica alle invenzioni, con Patently Stupid. In questo minigioco a coppie si verrà chiamati a seguire un’idea base per realizzare gadget folli ma indispensabili (almeno ipoteticamente), disegnandoli e sottoponendo poi i propri progetti ai giudizi degli altri per ottenere denaro. Patently Stupid risulta però divertente solo in prima battuta. A differenza degli altri minigiochi, la natura creativa delle invenzioni tenderà a rendere monotone le partite, con progetti che saranno molto simili tra loro e che molto spesso torneranno tra una partita e l’altra.

The Jackbox Party Pack 5

Fionda che ti passa

Le invenzioni di Patently Stupid sarebbero probabilmente servite a rendere più interessante anche l’ultima modalità, Zeeple Dome, riservata a un massimo di sei giocatori e molto più dinamica di tutte le altre presenti nel pacchetto (ma non per questo migliore). I giocatori verranno divisi in squadre e saranno trasformati in alieni che si daranno battaglia all’interno di un’arena di combattimento. Nel minigioco, basato sulla fisica, si dovrà usare un meccanismo simile a una fionda per lanciarsi da una parte all’altra del campo di battaglia per eliminare gli avversari e raccogliere potenziamenti.

Dispositivi mobili alla mano, il gioco sembrerà una copia triste di Angry Birds, monotono e piatto ma soprattutto senza nessuna componente in grado di renderlo unico. Si tratta comunque di un solo gioco su cinque, dunque un piccolo passo falso che non intacca l’esperienza generale. Quello che influisce davvero è la presenza della sola lingua inglese, un vero e proprio killer del divertimento soprattutto per chi non ha voglia di fare da traduttore per chi non parla la lingua. Fortunatamente il prossimo capitolo dovrebbe essere localizzato in italiano, ma per ora si tratta davvero di un ostacolo arduo da superare.

Ultimo accenno per il comparto tecnico. La serie The Jackbox Party ha sempre brillato per design e musiche ispirate e questa quinta raccolta non fa eccezione, con grafiche brillanti e accattivanti. L’aggiunta del supporto per dispositivi mobili rende poi il tutto ancora più comodo da utilizzare, migliorando l’esperienza generale.

Trofeisticamente parlando: faccia di bronzo

La lista trofei di The JackBox Party 5 include venti trofei, tutti di bronzo e senza l’amato Platino. Poco da rosicchiare per i cacciatori incalliti, che potranno comunque consolarsi pensando che in casa potrebbe essere rimasta un po’ di birra o qualche fetta di pizza dalla sera prima.

VERDETTO

La recensione tutto sommato positiva di The Jackbox Party Pack 5 cozza decisamente con il voto che gli abbiamo assegnato. La ragione è semplice, l'assenza della localizzazione in italiano. Dover giocare con quegli amici (che non sanno la lingua) un party game in inglese è un supplizio, vista anche la particolarità dei temi trattati nella maggior parte dei minigiochi. Tutti coloro che si destreggiano con la lingua anglosassone però troveranno una raccolta di sfide intriganti, divertenti e soprattutto in grado di intrattenere per varie ore. Se non avete paura degli ostacoli linguistici, sentitevi liberi di alzare di un punto il voto e correte a recuperare snack e bevande.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.