The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel PS4 – Recensione

Sviluppatore: Nihon Falcom Publisher: Marvelous Europe Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Matematica, Economia aziendale, Latino… Quante ore avete passato, o state passando, studiando queste materie? Solo nominarle potrebbe farvi venire gli incubi, possiamo giurarci. Ma se invece di una normale scuola foste stati selezionati da un’accademia militare? Non stiamo parlando di Hogwarts ma della Thors Military Academy, che si occupa della formazione di giovani soldati ed è luogo principale degli eventi di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel.

Il gioco sviluppato da Nihon Falcom è parte di una saga, partita con il nome di Dragon Slayer, che ha piantato le radici negli amanti dei giochi di ruolo giapponesi fin dagli anni Novanta e più nello specifico è il primo capitolo di una quadrilogia già disponibile in Giappone. Mentre i videogiocatori nipponici hanno già potuto godere quanto offerto da questa saga nella sua interezza, a noi poveri europei tocca accontentarci di una riedizione di un titolo uscito, nel nostro paese, nel 2016. Questa versione rivisitata appositamente per PlayStation 4 saprà offrire nuovi contenuti e migliorie tangibili?

Una classe leggendaria

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è ambientato nel continente di Zemuria e più precisamente nell’impero di Erebonia, nazione che eccelle per il suo livello militare. L’impero, tuttavia, sta attraversando un periodo buio per via di un conflitto interno originato dalla divisione societaria della popolazione. Questa lotta politica è nata dal tentativo del moto riformista, comandato dal cancelliere Osborne, di rafforzare il governo e di favorire il benessere dei cittadini; idea che, però, si è andata a scontrare con il tradizionalismo e le province create dalla fazione dei nobili, guidata dalle quattro grandi casate.

Per risolvere questo stallo la più grande scuola di Erebonia, la Thors Military Academy, ha aperto le iscrizioni a studenti di ogni classe sociale e provincia. Ciononostante, il sistema di gestione delle classi dell’accademia è ancora profondamente intrecciato nella cultura ereboniana e quest’idea non ha alleggerito minimamente le turbolenze. Gli studenti, infatti, sono stati divisi in base alla loro appartenenza sociale: i nobili, vestiti di bianco, vengono trattati in modo privilegiato sotto ogni aspetto, mentre i ragazzi nati da famiglie popolane, vestiti di verde, pur eccellendo, devono subire la loro presunta inferiorità.

Un nuovo anno accademico è alle porte e Rean Schwarzer  è pronto a iscriversi alla Thors e affrontare un nuovo capitolo della sua vita. Il diciassettenne, una volta arrivato nella città di Trista, nota però che la sua divisa scolastica color cremisi è diversa. Dopo il discorso del preside e la cerimonia d’ingresso, tutti i ragazzi vengono indirizzati verso le loro classi, eccetto nove adolescenti. I nove, scelti in base alle loro abilità, formano la misteriosa Classe VII; per la prima volta nella prestigiosa storia della Thors nasce una classe in cui il rango sociale non conta nulla. Una minaccia oscura incombe e Rean, Elliot, Alisa, Laura, Jusis, Machias, Fie, Emma e Gaius sono i prescelti che dovranno ergersi a difesa dell’Impero.

La trama di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è pervasa, oltre che da un ottimo spunto di riflessione per la situazione politica e razziale odierna, da forti valori, come ad esempio quello dell’amicizia e della sana rivalità. La Classe VII è composta da membri con personalità forti e spesso contrastanti tra loro, ma il senso della giustizia e dell’unione a favore di un obiettivo comune supererà ostacoli intrinseci nella natura stessa dei personaggi. A poco a poco scopriremo sempre più dettagli sulle storie personali dei nove ragazzi e non affezionarsi a loro è praticamente impossibile, dato che ognuno di essi saprà regalare emozioni ed esperienza uniche. Anche i numerosi personaggi secondari sono caratterizzati in maniera eccelsa, così come i villain che intralceranno il nostro cammino. Fidatevi, questo capitolo dell’eterna saga di The Legend of Heroes è ben più che un racconto scolastico e arriva a sfiorare livelli altissimi di narrazione, anche se in maniera lenta e costante.

Un JRPG vecchio stampo

Pochi fronzoli, quando acquistiamo un JRPG non vogliamo un semplice gioco action ma cerchiamo lenti combattimenti a turni conditi da tonnellate di strategia. The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è uno dei pochi superstiti ad adottare questa soluzione e incarna ed eredita perfettamente l’eredità lasciata da saghe ben più rinomate, pur non rinunciando a gradite innovazioni. Il gioco sviluppato da Nihon Falcom utilizza, infatti, un sistema a turni accoppiato all’Active Time Bar, feature grazie alla quale potremo sempre controllare l’ordine di azione di nemici e alleati.

Dei nove combattenti disponibili solamente quattro (più un sostituto) potranno far parte del party principale e scendere in battaglia, per cui bisognerà sceglierli con cura in base alle abilità disponibili. Rean è un abile guerriero e la sua spada curva gli permette di sbilanciare gli avversari, Alisa utilizza un arco magico per colpire e indebolire dalla distanza, Emma ed Elliot sono equipaggiati con un bastone magico che consente di colpire più nemici contemporaneamente, Laura è un vero e proprio tank grazie al suo enorme spadone, Machias utilizza un fucile a pompa, Jusis una leggera e rapida spada, Fie due gunsword e Gaius un bastone. Molto interessante anche la possibilità di poter selezionare uno qualsiasi dei ragazzi per muoversi all’interno dei dungeon; questo elemento non è da trascurare dato che i nemici, visibili all’interno delle aree di gioco, possono essere storditi (ottenendo così uno o due turni di vantaggio) prima di essere attaccati.

Una volta scesi in battaglia faremo conoscenza di decine di tipi di attacchi e abilità, conosciute come Arts, Crafts e S-Crafts. Le Crafts sono abilità innate, acquisibili salendo di livello, che utilizzano i punti CP per effettuare potenti attacchi magici. Ogni personaggio, inoltre, durante il corso del gioco, imparerà una S-Crafts, una super abilità che utilizza tutti i punti CP e che può sovvertire le sorti dello scontro. I punti CP si ricaricano autonomamente effettuando semplici azioni come normali attacchi o movimenti. Le Arts utilizzano i punti EP e, al contrario delle Crafts, possono essere apprese liberamente grazie ai Quartz, delle speciali pietre magiche che possono essere acquistate nei negozi oppure ottenute da tesori nascosti.

Queste gemme magiche possono essere equipaggiate, per un massimo di sette, all’interno dell’Arcus, una sorta di telefonino magico. Ogni ragazzo può selezionare anche un singolo quarzo master, un Quartz che acquisisce esperienza e sale di livello con il giocatore. I punti EP si ricaricano solamente riposando in una locanda o in uno speciale checkpoint, per cui vanno usati con maggiore parsimonia. Le unità Arcus non servono solamente per equipaggiare i quarzi ma anche per “collegare” i combattenti grazie a un sistema di link che può essere deciso in un menù apposito. Con questi collegamenti, influenzati dal rapporto interpersonale tra ogni personaggio, potremo incatenare attacchi multipli e ottenere effetti speciali.

A primo impatto tutti questi termini potrebbero sembrare fin troppo confusionari, ma una volta immersi nel sistema di combattimento di Trails of Cold Steel tutto risulterà chiaro e conciso. Eccellente anche il livello di difficoltà: non prestando attenzione alle mosse effettuate, a debolezze, affinità o non utilizzando un minimo di strategia, il nostro party avrà vita breve. Se doveste trovare troppo ardua qualche battaglia, a ogni game over è possibile ricominciare lo scontro con degli avversari più deboli.

Migliorie non molto migliori

Il luogo principale di questo capitolo di The Legend of Heroes è l’accademia Thors; non scordiamoci che impersoniamo dei semplici studenti per cui, proprio come nella realtà, dovremo prestarci a interrogazioni orali ed esami pratici. Svolgendo al meglio queste prove verremo ricompensati con dei punti accademici, con i quali, alla fine di ogni sessione della durata di un mese, riceveremo degli oggetti bonus. Al termine delle lezioni potremo svolgere le attività doposcuola, missioni secondarie che prevedono la raccolta di materiali o la consegna di oggetti a cittadini bisognosi. Inoltre, durante i momenti liberi, Rean potrà passare del tempo con i compagni di classe per rafforzare il legame che li unisce. Questa componente è molto importante ed è consigliabile costruire un rapporto con i membri del party preferiti, in modo che gli attacchi link abbiano più probabilità di successo. A estendere ulteriormente la longevità di gioco ci pensano simpatici minigiochi: carte, pesca o cucina.

Ma veniamo ai punti critici. Esattamente come la versione PlayStation 3, anche questa riedizione di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel soffre tantissimo sul versante grafico. Se, però, nella precedente generazione era possibile sorvolare su questo aspetto, questa volta, soprattutto pensando che il ruolo di una remastered sia quello di migliorare questo lato, non è possibile non notare dettagli carenti o texture sbavate. Un vero peccato visto che la direzione artistica delle città, ispirate a quelle dell’Europa dell’Ottocento, è da elogiare a pieni voti. Se solo i personaggi principali avessero avuto poligoni migliori e le suggestive ambientazioni un maggior campo visivo, sarebbe stata la ciliegina sulla torta di un gdr quasi perfetto. La versione PlayStation 4, tuttavia, ha limato tanti altri difetti, come ad esempio i lunghi caricamenti o il frame rate instabile, e ha introdotto gradevoli novità come la Turbo Mode, che con la semplice pressione di un tasto velocizza l’azione di gioco evitando inutili tempi morti. Ottimo anche il comparto audio che può contare su musiche molto ispirate. I puristi del genere, inoltre, saranno entusiasti della localizzazione in lingua originale. Segnaliamo che Trails of Cold Steel non presenta doppiaggio o sottotitoli in lingua italiana.

Trofeisticamente parlando: scuola di Platini

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel possiede una lista trofei che vanta ben cinquantuno obiettivi: due trofei d’oro, dieci d’argento e trentotto di bronzo. Sbloccare il Platino non è assolutamente facile e dovrete spendere moltissime ore su questo gioco; uno dei trofei, infatti, richiede di passare cento ore al suo interno. Inoltre, dovrete trovare tutti i forzieri in una singola run, completare il gioco a livello di difficoltà Nightmare, ottenere un milione di monete e rafforzare il legame di squadra con tutti i compagni di classe. Segnaliamo che la lista trofei è condivisa anche su PlayStation 3 e PlayStation Vita, per cui anche acquistando una copia di queste due versioni non otterrete elenchi duplicati.

VERDETTO

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è parte di una saga di JRPG con decenni di storia alle spalle. Seppur bistrattato rispetto a titoli ben più famosi, il titolo sviluppato da Nihon Falcom ha saputo incantare gli appassionati nella sua prima incarnazione su PlayStation 3. Questa riedizione conferma tutte le ottime qualità dimostrate: una narrazione eccellente che non soffre punti di stallo, personaggi dal design e dalle personalità affascinanti e un combat system degno dei migliori rappresentanti di questo genere. Purtroppo questa versione PlayStation 4, pur limando diversi problemi tecnici, soffre troppo dal punto di vista grafico e non offre migliorie che giustifichino un acquisto da parte di coloro che lo hanno già giocato in precedenza. Se però non lo avete mai provato dovete assolutamente acquistarlo, è uno dei pochi veri JRPG rimasti in circolazione.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.

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