The Midnight Sanctuary – Recensione

Sviluppatore: Cavyhouse Publisher: Unties Piattaforma: PS4 Genere: Visual Novel Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 9,99 € Italiano:

Religione, Giappone, visual novel, misteri sovrannaturali e stile grafico quasi surreale. Mescolate questi ingredienti e otterrete The Midnight Sanctuary. Sviluppato da Cavyhouse, questo particolare gioco, anche se definirlo esperienza sarebbe più corretto considerando l’interattività ridotta veramente all’osso, si è fatto notare per la sua compatibilità con PlayStation VR, periferica perfetta per proporre esperimenti o idee innovative. Nonostante le belle premesse, The Midnight Sanctuary è tutt’altro che impeccabile e potrebbe non riuscire ad accontentare proprio tutti. Il perché scopritelo nella nostra recensione.

Il villaggio maledetto

L’intera avventura è ambientata a Daiusu, un villaggio giapponese fondato da una comunità cristiana perseguitata. Gli abitanti sentono il bisogno di modernizzare e valorizzare la propria terra, per questo Hamomoru Tachibana viene invitata dalla regione di Tohoku. Noi giocatori verremo messi nei panni di una guida silenziosa, con l’obiettivo di accompagnare Hamomoru alla scoperta delle leggende legate al misterioso passato del villaggio.

Essendo questa una visual novel, il comparto narrativo è fondamentale, nonché uno tra i pochi elementi valutabile ai fini della recensione, visto che l’interazione consiste solo nel mandare avanti i dialoghi o scegliere quale posto visitare (cosa comunque ininfluente, visto che dovremo comunque passare per ogni ambientazione per proseguire con la trama).

Addentrarci ulteriormente nella trama, quindi, vi potrebbe rovinare le diverse sorprese che questo titolo custodisce. Dopo un inizio un po’ troppo idilliaco e cordiale, scopriremo delle tremende verità legate alla religione, ma soprattutto agli eventi sovrannaturali e al passato di questa comunità. Pur professandosi anche horror, non ci sono jump scare o momenti davvero capaci di provocare sensazioni come angoscia o paura. Le vicende, più che spaventare, prendono una piega drammatica con il passare del tempo.

Pur essendo molto breve (tre ore circa), la storia funziona e riesce a mantenere viva l’attenzione del giocatore, con i suoi improvvisi colpi di scena e la sua originalità. Non parliamo di qualcosa di imperdibile o rivoluzionario, ma di certo The Midnight Sanctuary non è una di quelle produzioni che si vedono tutti i giorni, poiché capace di sorprendere in puro stile giapponese. I difetti sono più che altro riconducibili alle diverse fasi riempitive, con dialoghi a volte demenziali o comunque poco utili, presenza assurda e inaccettabile considerando la durata già risicata della produzione. Questo problema si verifica solo di rado e non riesce, per fortuna, a intaccare più di tanto l’interesse del giocatore verso l’evoluzione della trama.

Onirico

Lo stile grafico di The Midnight Sanctuary è sicuramente qualcosa che colpisce l’occhio, se in positivo o in negativo è poi una questione perlopiù soggettiva. I fondali sono solo abbozzati, anche se spesso è una scelta voluta, i modelli sono troppo semplici e realizzati anche in maniera mediocre e le animazioni sono ridotte all’osso. Nonostante ciò, il gioco riesce a creare un’atmosfera onirica, grazie un’effetto chroma key applicato su modelli 3D con uno sfondo in 2D, che sospende il giocatore nel limbo della piccola ed eterea Daiusu. Questa peculiare direzione artistica, almeno in parte, copre le lacune tecniche, rimanendo in un certo senso coerente alle tinte misteriose e cupe della trama.

Il comparto sonoro è invece molto gradevole, con motivetti originali e orecchiabili e un buon doppiaggio in giapponese. I sottotitoli sono presenti solo in lingua inglese (anche se la localizzazione non ci è sembrata sempre impeccabile); valutate questo aspetto se non siete pratici di lingue straniere.

E il PlayStation VR?

L’avventura di Cavyhouse, come dicevamo in apertura, sembra, almeno sulla carta, un ottimo esperimento da portare su PlayStation VR. Invece di assistere alle vicende con una telecamera che inquadra tutta la scena e i personaggi coinvolti, indossando il visore di realtà virtuale impersoneremo la guida di Hamomoru, vedendo tutto da una nuova prospettiva in prima persona. Il tutto è sicuramente più immersivo ma, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo sfruttato questa feature solo per una piccola parte dell’avventura. L’assenza di interattività (non è possibile neanche muoversi all’interno delle ambientazioni) e la già citata mediocrità di fondali e modelli, non vi spingeranno a voler indossare il visore dopo averlo sperimentato per la prima volta.

Insomma, se pensavate di acquistare questo titolo solo per sfruttare PlayStation VR, non ci sentiamo di consigliarlo. Se invece la trama misteriosa e la grafica onirica hanno stuzzicato il vostro interesse e possedete questa periferica, può essere una buona occasione per sperimentare qualcosa di nuovo.

Trofeisticamente parlando: una passeggiata nel Santuario

Con sole undici coppe, senza il tanto ambito Platino, la lista trofei di questo titolo non sembra particolarmente invitante per i più incalliti cacciatori. Dato il prezzo esiguo dell’avventura, la semplicità e il poco tempo richiesto per raggiungere tutti gli obiettivi (che poi consistono semplicemente nel completare la storia), per qualcuno comunque potrebbe essere un’occasione interessante. In questo caso, vi rimandiamo alla guida ai trofei disponibile sul nostro forum.

VERDETTO

The Midnight Sanctuary non è una brutta visual novel, grazie all'originalità dei temi trattati e ai diversi colpi di scena che caratterizzano la storia, ma non può neanche essere definita eccezionale, vista la durata veramente esigua. Se da una parte la direzione artistica potrebbe intrigare, dall'altra quanto di buono fatto viene purtroppo penalizzato da una realizzazione tecnica appena abbozzata. Discorso analogo per il supporto a PlayStation VR; per quanto possa essere interessante seguire la narrazione da un'altra prospettiva, la totale assenza di interazione e la povertà delle ambientazioni penalizzano parecchio questa feature.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.