The Order 1886 – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Sony Computer Entertainment Developer: Ready at Dawn
Piattaforma: PS4 Genere: Third Person Shooter Giocatori: 1 PEGI: 18

The Order 1886 non fa schifo e PlayStation Bit non è un sito solito pubblicare recensioni in ottica “macina-click”, come tanto pare andare di moda, e come anche ha brillantemente intuito il sempre ottimo Farenz in uno dei suoi ultimi video. Per cui, qualora vogliate leggere un articolo che dia libero sfogo alla frustrazione degli haters, potete anche girare i tacchi. Se invece volete sinceramente sapere se l’ultima fatica Ready at Dawn merita l’acquisto dal VOSTRO punto di vista, data la particolarità e specificità del titolo, non posso che augurarvi una buona lettura.

The Order: 1886

Videogioco 2.0

Prima di tutto, cerchiamo di inquadrare nitidamente The Order 1886. The Order 1886 fa della narrazione le fondamenta dell’intera costruzione, tanto che nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni Andrea Pessino, responsabile del lato tecnico, ci confidò che l’obiettivo principale di Ready at Dawn durante il periodo di sviluppo non è stato quello di divertire, bensì di intrattenere il videogiocatore. E, da questo punto di vista, The Order non presta il fianco a nessuna critica in particolare. Ovviamente non entreremo troppo nel dettaglio visto che rischieremmo di rovinarvi il piacere della scoperta (per quanto molto, comunque, sia stato rivelato al mondo ben prima dell’uscita del videogioco, ahinoi), ma la trama e le peripezie, legate soprattutto a Sir Galahad e più generalmente all’Ordine di Cavalieri che dà origine al titolo, intrattengono il giocatore senza mai annoiarlo, dall’inizio alla fine. Quello che risalta molto è stata la capacità da parte degli sviluppatori – e volendo fare nome e cognome, in questo caso i meriti crediamo debbano andare in particolar modo a Ru Weerasuriya – di creare un mix estremamente consapevole di storia, fantascienza, realtà, utopia, letteratura, mito e tecnologia. L’unico aspetto a livello narrativo sul quale ci teniamo delle riserve è proprio il finale, un po’ brusco e che lascia decisamente troppe questioni in sospeso. Certo, Ready at Dawn ha dall’inizio alla fine espresso il proprio desiderio di fare diventare The Order una saga, ma certo è che un finale (un po’) meno aperto sarebbe stato gradito.

The Order: 1886

Il setting è quello della Londra vittoriana di fine Ottocento, uno scenario realistico, dunque, ma reso alternativo da alcuni elementi del tutto inediti. Il suddetto Ordine e i Lycan da secoli si fronteggiano in una situazione di equilibrio apparentemente inossidabile. Apparentemente, appunto, perché la Rivoluzione Industriale cambierà le carte in tavola, spostando l’ago della bilancia verso gli umani. In realtà la situazione è NOTEVOLMENTE più complicata rispetto a quanto le apparenze lascerebbero immaginare, ma come già detto, dilungandoci ulteriormente faremmo un torto a voi e all’esperienza ludica del titolo, che riserva più di un colpo di scena.
La Rivoluzione Industriale, in The Order 1886, è ben più efficace di quanto in realtà non fu effettivamente, a dire la verità, visto che Sir Galahad e compagnia potranno usufruire di alcuni gadget che risultano fantascientifici (e fantastici) ancora oggi, nel 2015. La mente dietro parte del vostro arsenale sarà il geniale Nikola Tesla, una delle figure realmente esistite presenti in questa realtà alternativa, insieme a Charles Darwin, il marchese e generale Lafayette, protagonista della Rivoluzione Francese e poi di quella Americana, e Jack lo Squartatore. Chi più chi meno, tutte le figure appena citate svolgeranno un ruolo in The Order 1886, e non preoccupatevi se qualcuno di questi illustri personaggi si è “spento” prima del 1886, anno in cui è logicamente ambientato il titolo: c’è una spiegazione anche a questo.

The Order: 1886

Ma quanto dura The Order 1886?

Prima ho sentito qualcuno di voi sussurrare “Per forza, The Order dura 2 ore, non fa nemmeno in tempo ad annoiare”. No. A meno che non abbiate la sensibilità e il trasporto emotivo verso le vicende che state virtualmente vivendo di un carrello della spesa, la longevità di The Order 1886 si attesta sulle otto ore circa giocato ad una difficoltà “normale”, dunque attestandosi sugli standard delle attuali produzioni videoludiche. E’ vero, quello sì, che per buona parte del tempo si tratterà di vedere video, più che di partecipare interattivamente all’azione, ma non possiamo non sottolineare come l’integrazione tra “giocato” e “visto” sia pressoché totale, in virtù di una “chiamata in causa” costante ma mai invadente del giocatore attraverso i Quick Time Event, strutturati diversamente in base alla relativa situazione, ed anche grazie ad un lato tecnico pazzesco, su cui ci soffermeremo più avanti.

The Order: 1886

AAA Copertura Cercasi

Per quanto riguarda le sezioni di giochi “più classiche”, The Order 1886 è principalmente uno shooter cover-based, convenzionale ma solido, e pure dotato di una certa profondità: le armi in totale sono sedici, forse non troppe ma di sicuro non poche, soprattutto considerato il fatto che oltre alle solite pistole e agli abusati fucili (tra cui non potevano mancare quello “a pompa” e quello “di precisione”) non manca una certa varietà data dalle armi “scientificamente avanzate”, questa la dicitura, “made in Tesla”.

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Impossibile non citare il Fucile Termite M86, dotato di un fuoco secondario capace di sparare materiale volatile infiammabile, e di uno primario per incendiare, appunto, quest’ultimo; il Cannone Magnetico TS-29, capace di scagliare potenti proiettili esplosivi, più o meno come gli odierni lanciarazzi; la Lancia ad Induzione TS-23, già apprezzata in qualche trailer, sostanzialmente un fucile che, una volta caricato, è capace di scagliare devastanti fulmini, rendendovi uno Zeus novello. La componente strategica sarà fondamentale per non fare una brutta fine (eccezion fatta per gli episodici scontri con i Lycan, che potevano essere realizzati decisamente meglio), così come il sapiente dosaggio della Black Water, un potente “elisir” fondamentale nella trama – visto che permette all’Ordine di essere così longevo – ma anche a livello di gameplay, visto che tramite la pressione del tasto L1 potrete episodicamente attivare una specie di “bullet time” guidato, tanto caro al caro Max Payne.

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Ma non solo di shooting è fatto The Order 1886: in un paio di circostanze avrete a che fare con delle sezioni stealth, che per quanto semplicistiche risultano essere un buon diversivo. Stessa funzione di differenziazione dell’esperienza ludica è svolta anche da dei piccoli minigiochi legati all’apertura di porte o alla violazione della rete elettrica, così come dai cosiddetti Cinematic Event, una sorta di QTE con una maggiore facoltà di scelta data al videogiocatore. Presenti anche delle fasi di esplorazione, necessarie al superamento di semplicissimi enigmi o al raccoglimento dei collezionabili, fondamentali per potere puntare all’agognata coppa di platino (di fatto alla portata di tutti: ovviamente il nostro archivio è già provvisto della guida ai trofei di The Order 1886!), ma comunque messi piuttosto in evidenza da parte degli sviluppatori data anche la loro funzione di caratterizzazione del contesto in cui si svolgono le vicende narrate.

The Order: 1886

Tutta la potenza di PlayStation 4

Del lato tecnico di The Order 1886 si è già accennato, e i soli elogi che gli spettano sono facilmente immaginabili dai trailer rilasciati o dalle immagini che potete vedere in questo articolo. Ma forse vale la pena spenderci ancora qualche parola: l’impatto visivo del titolo è assolutamente, assolutamente impressionante, per quanto le cose siano state semplificate molto agli sviluppatori considerata la natura “sui binari” del titolo. Quel che è certo è che The Order 1886 può vantare, accompagnata da una fluidità ineceppibile, sicuramente la grafica migliore mai vista su console e probabilmente anche su PC. Anche nel bel mezzo di una sparatoria non verrà mai meno lo stupore del videogiocatore di fronte alla miriade di dettagli di cui sono stati omaggiati protagonisti, nemici, location, così come agli effetti di luce.
L’unica incertezza che abbiamo riscontrato più volte è la compenetrazione non così rara tra la riparazione dietro la quale il nostro Sir Galahad è nascosto e l’arma di cui è equipaggiato al momento: per ora non sono previste ulteriori patch, rispetto a quella, molto leggera, del Day One, ma nulla vieta di sperare che anche questo piccolo bug tecnico venga risolto.
Molto buono anche il lato sonoro del titolo, che convince sia per i temi musicali che ci accompagneranno dal menù principale all’epilogo – provvisorio, si spera –, sia per il doppiaggio, assolutamente intenso (il sottoscritto, in particolare, ha apprezzato molto quello di Sir Galahad stesso) e ben realizzato.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=_7SbgvtBDCQ

VERDETTO

The Order 1886, a dispetto di quanto si dica in giro, è un ottimo prodotto, specie se valutato per quello che vorrebbe essere, ossia, prima di tutto, un'opera capace di intrattenere ed emozionare il videogiocatore, piuttosto che divertirlo solamente. Non ci ha convinto troppo il finale, inconcludente, più che altro, e il fatto che in effetti si giochi un po' troppo poco... Comunque sia, speriamo con il tutto il cuore che le peripezie di Sir Galahad abbiano un seguito!

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

7 Commenti

  1. […] Ennesima sensazionale guida ai trofei, prensente negli archivi PlayStation Bit, The Order: 1886; senza dubbio la più completa e dettagliata disponibile in Italia. Il setting è quello della Londra vittoriana di fine Ottocento, uno scenario realistico, dunque, ma reso alternativo da alcuni elementi del tutto inediti. I’Ordine e i Lycan da secoli si fronteggiano in una situazione di equilibrio apparentemente inossidabile. Apparentemente, appunto, perché la Rivoluzione Industriale cambierà le carte in tavola, spostando l’ago della bilancia verso gli umani. In realtà la situazione è NOTEVOLMENTE più complicata rispetto a quanto le apparenze lascerebbero immaginare, ma come già detto, dilungandoci ulteriormente faremmo un torto a voi e all’esperienza ludica del titolo, che riserva più di un colpo di scena. Continua… […]

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