The Surge 2 – Recensione

Sviluppatore: Deck13 Publisher: Focus Home Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Il primo The Surge aveva rappresentato l’occasione perfetta per i ragazzi di Deck13 di staccarsi dalle atmosfere troppo “soulsiane” del loro Lords of the Fallen, riuscendo così a creare un action sci-fi diventato famoso sia per la sua atmosfera che per i troppi problemi. Rispetto alle opere targate Miyazaki, questo capitolo di debutto soffriva di alcune grossolane imprecisioni di programmazione che finirono per minare in maniera pesante l’intera esperienza. Fatto tesoro però dei feedback ricevuti da stampa e utenti, lo studio tedesco non si è demoralizzato e ha cercato di mettere tutte le proprie energie in un sequel che potesse migliorare tutto quello proposto in precedenza.

A un occhio veloce l’analisi di The Surge 2 potrebbe ridursi a un semplice more of the same, affermazione questa vera solo in parte. L’ultima creatura nata dalle mani sapienti di Deck13 rappresenta ben altro. Non vi troverete certamente di fronte a un capolavoro inaspettato, ma è da apprezzare il tentativo di fornire all’utenza un prodotto più complesso e rifinito, nonostante la presenza di alcuni aspetti che non sono riusciti a convincerci del tutto. Preparate dunque il vostro esoscheletro. Il viaggio tra le strade di Jericho City non sarà una passeggiata.

the surge 2 recensione

Benvenuti a Jericho City

Dimenticatevi delle peripezie del vostro amato Warren, perché questo capitolo offre una storia inedita e in parte slegata dalle vicende del primo The Surge. Avviata la partita, un grossolano menù di creazione vi permetterà di creare il vostro personale alter ego. Non avrete grossissime opzioni di personalizzazione, quindi scordatevi di creare la vostra waifu ideale, come in Code Vein. Una volta fatto questo, assisterete a un breve filmato introduttivo in cui il personaggio muto appena creato sarà vittima di uno spaventoso “incidente” aereo. Una volta aperti gli occhi, però, vi renderete subito conto che qualcosa è cambiato. Vi risveglierete in una prigione della CREO e, dopo essere stati sottoposti a ignoti esperimenti, dovrete approfittare di una strana rivolta per cercare di fuggire. Queste prime fasi di giochi forniranno quindi il pretesto ideale per presentarvi tutte le nuove meccaniche relative al sistema di combattimento, le armi e le abilità. Insomma, tutto quello di cui avrete bisogno per sopravvivere.

the surge 2 recensione

Da un punto di vista prettamente narrativo, The Surge 2 abbandona la chiarezza e la linearità del primo capitolo per abbracciare un racconto molto più misterioso. Per seguire per bene tutta la vicenda sarà necessario interagire il più possibile con oggetti e persone, completare le missioni secondarie e recuperare il gran numero di registrazioni presenti. Tutto questo dovrebbe quindi convincervi della qualità narrativa dell’opera, ma la marcata dose di fanatismo che emergerà nelle fasi più avanzate dell’avventura farà ricadere tutte le aspettative in semplici cliché. L’ultima opera targata Deck13, malgrado la presenza di una narrazione per gran parte inedita, fatica a regalare momenti di alto livello, finendo molto spesso per cadere in situazioni noiose e piatte. Per fortuna la presenza di alcuni personaggi sopra le righe fornirà alcuni momenti di reale interesse, non sufficienti però per risollevare l’intero comparto.

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Come il buon Dark Souls ci ha insegnato nel corso di questi anni, la lore viene sviluppata soprattutto dai personaggi che abitano i mondi di gioco. Ecco quindi che a mettere un po’ di pepe al tutto ci penseranno gli incarichi opzionali. Questi altri non sono che semplici missioni facoltative, capaci però di creare delle piccole, ma interessanti, bolle narrative in grado di ravvivare un po’ il ritmo di gioco. Dopo le circa venti ore necessarie per completare la campagna principale (oltre al classico New Game +), sarete sicuramente invogliati a esplorare ogni meandro di Jericho City. Sia per trovare tutti i piccoli segreti disseminati, sia per fare la conoscenza di alcuni particolari racconti capaci magari di smuovere un po’ la durezza di un mondo divenuto troppo freddo e pericoloso. Da questo punto di vista, gli sviluppatori non sono riusciti a fare centro con una formula che, malgrado le nuove idee, si conferma sostanzialmente ai livelli del primo The Surge. Per fortuna, però, saranno le innovazioni del gameplay a tirare avanti tutta la baracca.

L’arma giusta per il nemico giusto

Con un comparto narrativo mediocre, solo un gameplay profondo e divertente poteva risollevare la situazione e, per fortuna, sotto questo aspetto i ragazzi di Deck13 hanno fatto centro. Se con il primo The Surge avevamo avuto una prima infarinatura di quella che poteva essere la personalizzazione dell’esoscheletro e dei suoi relativi potenziamenti, in questo sequel si è deciso di prendere quel telaio ed elevarlo all’ennesima potenza. Quello che ne deriva è un sistema molto più profondo, capace di fornire al giocatore approcci diversi ai singoli combattimenti. Fin da subito però una cosa apparirà chiara; rispetto al povero Warren, questo nuovo personaggio si muoverà in maniera più scattante e veloce, favorendo nelle prime ore di gioco l’utilizzo della schivata rispetto alla nuovissima parata direzionale. Prima di dare un’occhiata quindi alla personalizzazione dell’esoscheletro, è necessaria un breve analisi del combat system e di tutte le sue nuove meccaniche.

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The Surge 2 offre un sistema di combattimento tattico molto simile ai souls-like più celebri. Ogni mossa deve essere sempre calibrata tenendo d’occhio sia la barra della salute che della stamina. Ogni attacco prosciugherà sia la vostra energia che quella nemica e, se esaurita, lascerà scoperta la vostra difesa. Potrete colpire i nemici alle spalle rompendo loro la guardia, oppure usufruire della nuova parata direzionale per sbilanciarli e infliggere ingenti danni a ripetizione. Rispetto al sistema di difesa del primo capitolo, adesso è possibile indirizzare la parata con l’arma verso la direzione dei fendenti (in maniera molto simile a For Honor, per intenderci). In questo modo, oltre a una difesa perfetta, sarà possibile stordire il nemico per qualche secondo, lasciandovi il tempo di organizzare un’offensiva come Dio comanda. Oltre a questo, potrete anche usufruire del droide in dotazione per effettuare attacchi a distanza o per mettere in atto alcune tattiche d’attacco più elaborate ed efficaci.

A grande richiesta torna anche la feature che ha reso celebre il primo capitolo: lo smembramento degli arti. In The Surge 2 è possibile selezionare le parti del corpo da colpire, mettendo in risalto i punti critici oppure gli arti corazzati. Se i primi potranno essere utilizzati per porre fine nel minor tempo possibile agli scontri, i secondi potranno essere sfruttati per guadagnare progetti e materiali extra utili per il potenziamento del vostro esoscheletro. Il gioco vi metterà di fronte all’involontaria scelta di adottare un approccio più rischioso ma al contempo più remunerativo, oppure scegliere la via più semplice. L’aspetto del farming di materiali e progetti è quindi importante per iniziare a capire il sistema di personalizzazione dell’esoscheletro e la costruzione della build ottimale. I progetti raccolti dagli arti smembrati possono infatti essere utilizzati per costruire nuovi pezzi di armamento, ognuno con i propri particolari punti di forza o criticità. Potrete inoltre utilizzare i materiali in eccesso per aumentarne le statistiche e costruire così la vostra migliore possibilità di sopravvivenza.

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Ogni equipaggiabile è dotato di una particolare tipologia di resistenza o danno. Combinando questi fattori, sarà possibile migliorare la vostra resistenza a quel particolare elemento, rendendo così molto più semplici i combattimenti con i boss. Allo stesso modo, potrete sfruttare la debolezza dei nemici a un determinato elemento per farvi strada senza troppe complicazioni. Per attuare queste strategie, però, ci sarà bisogno di raccogliere i progetti giusti e per trovarli sarà necessario un bel quantitativo di ore di farming. Se deciderete quindi di adottare questo tipo di strategia, preparatevi a spezzare irrimediabilmente il ritmo di gioco. A tutto ciò si unisce infine la scelta degli impianti, ovvero particolari abilità o perk che potranno fornirvi alcuni vantaggi negli scontri. Facendo la giusta scelta potrete visionare la salute dei nemici e prevedere la direzione dei loro colpi, potrete curarvi utilizzando l’energia residua (utile anche per effettuare spettacolari esecuzioni) oppure semplicemente limitarvi a migliorare le vostre possibilità combattive.

Per ottenere la quadratura del cerchio, non si possono non citare alcune chicche piuttosto esilaranti. Se sarete connessi, potrete trovare sparsi per il mondo di gioco alcuni messaggi di altri giocatori. Alcuni di essi potrebbero portare a farvi scoprire tesori o segreti, altri potrebbero farvi cadere in qualche trappola. Sarà inoltre possibile lasciare un nostro “totem” in giro che, se verrà trovato, fornirà una piccola ricompensa al giocatore di turno mentre, se rimarrà ben nascosto, vi ricompenserà con un cospicuo quantitativo di risorse. Purtroppo accanto a tutte queste belle cose, trova posto una problematica piuttosto fastidiosa. The Surge 2 presenta infatti un grave problema di gestione delle hitbox, tale da mandare a segno attacchi nemici che non avrebbero dovuto colpire. Se con i nemici più piccoli questo aspetto può anche essere trascurato, con i boss più grandi sarà necessaria ben più di qualche accortezza.

Un comparto tecnico sottotono

Con un gameplay di questo livello, qualunque giocatore avrebbe il desiderio di avere un comparto tecnico consono. Purtroppo però sotto questo aspetto i ragazzi di Deck13 hanno fatto cilecca, rilasciando sul mercato un prodotto tecnicamente inferiore al primo The Surge. Con un maggior quantitativo di dettagli e oggetti presenti nelle varie ambientazioni, la qualità grafica ha dovuto scendere a compromessi, abbracciando delle texture poco definite e modelli poligonali piuttosto approssimativi. Per fortuna non sono presenti fastidiosi problemi tecnici come frame drop e simili; in giochi del genere sarebbero stati considerati al pari di una vera e propria condanna a morte. Malgrado una resa grafica piuttosto incerta, i colpi d’occhio di questo The Surge 2 saranno però tutt’altro che banali. Tra complessi in rovina, labirintici vicoli e spettacolari tagli fotografici, faticherete a togliervi dalla testa il ricordo di Jericho City almeno per un po’.

Tra una discarica contaminata e complessi residenziali sfarzosi e lussureggianti, è difficile non notare l’ottimo level design. Tra saliscendi vari, possibili grazie all’utilizzo di funicolari e ascensori gravitazionali, faticherete ogni volta a trovare la strada verso il medbay più vicino. Per fortuna in vostro soccorso arriveranno le scorciatoie, piccoli passaggi sbloccabili che favoriranno il raggiungimento delle aree più avanzate in caso di prematura dipartita. Purtroppo tutta questa mescolanza di stili e tematiche contribuisce a creare solo confusione, finendo irrimediabilmente per mettere insieme un’accozzaglia di modelli poco coerenti e amalgamati tra di loro. Considerando l’ottimo lavoro fatto con il primo The Surge, era lecito aspettarsi qualcosa di meglio.

the surge 2 recensione

In sostanza questo The Surge 2 rappresenta un mezzo passo falso per i ragazzi di Deck13. Nonostante infatti un gameplay che, malgrado qualche imprecisione, è riuscito comunque a convincere in ogni suo aspetto, i passi avanti tanto attesi per quanto riguarda la componente narrativa e tecnica non sono arrivati. Bisogna anche considerare il budget limitato di cui dispone questo studio tedesco. Una cosa però si può dire, pian piano questo studio di sviluppo sta cercando di costruirsi una propria identità, seguendo sì le orme di progetti ben più grandi e ambiziosi, ma assimilandole e riproponendole in chiave originale e innovativa. Di strada da fare ne hanno ancora tanta, ma se queste sono le premesse non vediamo l’ora di mettere le mani sul loro prossimo progetto… magari proprio The Surge 3!

Trofeisticamente parlando: l’ondata di Platino

Come potete notare dall’elenco trofei già disponibile sul forum, il Platino di The Surge 2 riesce a essere molto versatile. Oltre ai classici obiettivi relativi ai boss e alle missioni secondarie, gli altri trofei necessitano della dettagliata conoscenza del sistema di potenziamento, dei nemici e del loro equipaggiamento. Considerando le sole venti ore necessarie per il completamento della campagna principale, è lecito pensare che con una trentina di ore possiate ottenere questo Platino. Se siete inoltri amanti di questo genere, potreste trovare la caccia anche piuttosto divertente.

P.S: Ricordatevi di salutare Warren, se lo incontrerete…

VERDETTO

The Surge 2 rappresenta a conti fatti un mezzo passo falso per i ragazzi di Deck13. Nonostante un gameplay che ha saputo convincere e divertire, i passi avanti attesi per quanto riguarda la componente narrativa e tecnica non sono arrivati. Questo studio di sviluppo è sulla giusta strada, deve solo imparare a indirizzare meglio i propri sforzi così da ottenere un prodotto finale completo in ogni suo aspetto. Staremo quindi a vedere come verrà partorito il loro prossimo progetto.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!