The Witcher 3: Wild Hunt – Hearts of Stone – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Bandai NamcoDeveloper: CD Projekt RED
Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 9,99 € (19,99 € retail)

Al momento della sua uscita nei negozi, nel maggio di quest’anno, The Witcher 3 fu accolto con tutti gli onori sia dalla critica, che ha premiato il titolo con alte valutazioni, sia dal pubblico, che ha apprezzato la storia di Geralt e la sua ricerca della giovane Ciri, narrata con estrema abilità e con al suo interno protagonisti ed antagonisti in grado di catturare il videogiocatore. L’unica cosa che sorprese fu l’annuncio, fin da subito, di due DLC già nella testa degli sviluppatori e che sarebbero stati commercializzati più in là nel tempo. Ebbene, a distanza di quasi sei mesi è il momento di capire se Hearts of Stone vale il prezzo del biglietto.

Espansione nuova, vita nuova

Una delle cose che i fan della saga di The Witcher hanno più apprezzato è il costante supporto che CD Projekt ha offerto alla sua creatura, fornendo nell’arco di tempo che ha separato l’uscita del gioco principale da quello del DLC una serie di piccole aggiunte, alcune delle quali richieste espressamente dagli utenti, come ad esempio la possibilità di immagazzinare gli oggetti raccolti nel corso delle proprie scorribande e soprattutto la modalità New Game Plus, che permette di ricominciare l’avventura mantenendo tutto ciò che si era riuscito ad ottenere in svariate ore di gioco. Ebbene, proprio qui, dopo 16 aggiunte gratuite, si innesta un nuovo ramo, questa volta a pagamento, ossia Hearts of Stone, e subito notiamo la cura per i dettagli offerta dallo sviluppatore polacco.

shani hearts of stone love story

Una volta installato il pacchetto scopriremo infatti che potremo giocarlo in tre distinti modi, ossia continuando dal nostro file di salvataggio, ricominciando l’intera avventura da zero oppure giocando il DLC come un’avventura stand alone, provvisti di un personaggio pre-costruito fornito anche di strumenti per il reset delle caratteristiche, il che darà modo di personalizzare il proprio eroe a piacimento. Una volta scelto come affrontare l’avventura potremo quindi calarci nella travolgente narrazione di quello che potremmo definire una delle espansioni migliori uscite per un videogioco.

the witcher 3 wild hunt hearts of stone dlc trofei (2)

Bava di rospo

Senza troppo rivelare della trama, che gioca ovviamente un ruolo fondamentale per far si che le oltre dieci ore di nuovi contenuti scorrano rapide senza quasi accorgersene, vi possiamo dire che la vita di Geralt cambierà drasticamente dopo che lo stesso accetterà di compiere una missione per conto di Olgierd von Everec, colui che si rivelerà il cattivo della situazione oltre che uno degli antagonisti dalla personalità più complessa ed oscura che si sia mai visto all’interno della serie. Proprio l’oscuro è uno dei temi che percorreranno l’intera espansione, visto che dopo poco ci ritroveremo immersi in un turbine di eventi che coinvolge temi horror, religiosi, extraterreni e molto alto ancora che i fan del terrore e del metafisico non potranno che apprezzare.

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Assieme a questo drastica svolta nell’ambientazione vedremo anche la reintroduzione di alcuni personaggi storici, come la bella curatrice Shani, giunta direttamente dal primo capitolo della saga per trafiggere i cuori di migliaia di videogiocatori nonché del nostro buon Witcher, visto che la donzella sarà anche protagonista di una relazione amorosa, oltre che di un evento legato a un matrimonio che avrà l’importante funzione di farci scoprire un lato nascosto della personalità di Geralt e che aumenterà a dismisura il già alto tasso di coinvolgimento, anche grazie ad una struttura narrativa come sempre eccellente. Per percorrere al meglio l’intera storia, che nei momenti di climax supera come intensità anche quella principale, non potremo però limitarci a svolgere solo le missioni principali assegnateci, dato che Hearts of Stone introduce anche alcune nuove sub-quest legate alla trama principale ed altre invece “libere” ed affrontabili senza troppi pensieri.

witcher 3 hearts of stone dlc walkthrough

Muori, animale!

Come ci si poteva aspettare per quanto riguarda il combat system, CD Projekt non ha stravolto nulla, mantenendo invariati i poteri di Geralt e lo stile di attacco con le due spade, modificando solo in minima parte un sistema criticato per un’eccessiva legnosità nei movimenti ma che a conti fatti riesce a svolgere egregiamente il suo lavoro e regalare parecchie soddisfazioni. Un fattore che invece è stato (giustamente) rivisto sono gli scontri con i Boss, vero e proprio punto negativo della campagna principale in cui, superato un certo livello, le battaglie cruciali risultavano all’acqua di rose, anche grazie alla potenza dei segni magici utilizzabili da Geralt (tra cui l’abusatissimo Quen).

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Nonostante i segni siano rimasti il modo più veloce e comodo per eliminare i gregari, lo stesso non si potrà infatti dire per gli scontri con i boss, dato che dovremo dare fondo a tutte le nostre abilità per sopraffare l’avversario e soprattutto utilizzare tutti i nostri strumenti più potenti, come le bombe o i tonici, che dovranno essere razionati e non sprecati come accadeva in passato. Non ci dispiace infatti sottolineare che fin dal primo mostro “grosso” che andremo a combattere abbiamo incontrato grosse difficoltà e siamo stati costretti a sfruttare anche qualche mezzuccio subdolo, nello specifico la tattica della bomba Sogno di Drago seguita dal segno Igni, per sbarazzarci del nostro resistentissimo e potente avversario, rischiando comunque più volte la morte.
Insomma, modifiche non radicali ma piccoli ritocchi per riuscire a far dimenticare qualche piccola magagna tecnica in favore di una maggiore ricercatezza degli scontri e soprattutto boss fight più soddisfacenti che mai.

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Esperto di rune cercasi

Hearts of Stone non si ferma però a qualche modifica al sistema di combattimento e un’aggiunta di alcune ore di gioco con un nuovo tassello di trama. La novità più sostanziosa è rappresentata infatti dall’incantatore, un mercante che verrà introdotto con una corta ma costosissima side-quest grazie alla quale forniremo al losco soggetto gli strumenti necessari per potenziare a dismisura il nostro equipaggiamento. Tramite infatti alcuni nuovi oggetti, ossia le rune, ci verrà data la possibilità di incantare armi ed armature ad un nuovo livello, fornendoci nuovi strabilianti poteri, come ad esempio rinunciare a parte della nostra adrenalina per riguadagnare vitalità e molto altro ancora. Se da un lato però questa modifica aggiunge nuova profondità ad un sistema che, grazie alle pietre, permetteva già una profonda personalizzazione, dobbiamo constatare che il rovescio della medaglia sarà il raggiungimento di un livello che si potrebbe definire “overpower” dato che alcuni cambiamenti ci renderanno praticamente imbattibili per qualsiasi nemico.

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Fortunatamente (o sfortunatamente, a seconda dei punti di vista) tutto questo ben di Dio di potenziamenti avrà la particolarità di costare il proverbiale occhio della testa, visto che come detto la cifra di entrata nel giro sarà già di per se elevata, unita ad una ancora più alta per rendere l’incantatore un maestro, seguita a ruota dalle spese per creare slot di inserimento rune e ovviamente l’incastonamento delle stesse del nostro equipaggiamento. Un vero e proprio bagno di sangue per le finanze del buon Geralt, ma del resto dicono tutti che il lavoro di Witcher paga bene, no? Basterà strappare qualche corona in più per l’uccisione del wraith che tormenta il paese o del demone che rovista nelle tombe per rientrare dei costi (forse).

Trofeisticamente parlando – Geralt alla moda

Dei tredici trofei, tutti di poco raffinato bronzo, che verranno aggiunti con questo DLC solo sei saranno legati alla storia, mentre gli altri dovranno essere sbloccati esplorando a fondo questo Hearts of Stone e provando con mano tutto quanto esso ha da offrirci. Ecco quindi che dovremo bere tonici a più non posso, scivolare giù per le montagne (tutte quelle ore passate su SSX finalmente si riveleranno utili) e tanto altro per riuscire in poco più di 10 ore e con relativamente poca fatica ad ottenere il 100% di Hearts of Stone.

httpvh://youtu.be/ffdxS9R6NTE

VERDETTO

Cosa volevano i giocatori di The Witcher? Più The Witcher. Ed è esattamente quello che ha offerto su un piatto d'argento il team di CD Projekt RED. Dopo la bellezza di sedici piccoli regali, il primo DLC a pagamento si rivela infatti perfetto sotto ogni aspetto riuscendo a regalare un numero di ore di gioco paragonabili a quelle di un titolo stand alone senza snaturare quanto fatto nella campagna principale e soprattutto narrando una storia ancora più bella di quella già vissuta. Insomma, se avete amato alla follia Wild Hunt, non potrete che fare lo stesso con Hearts of Stone, acquisto obbligato per tutti gli amanti dei fantasy, soprattutto a questo prezzo.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.