Tour de France 2020 – Recensione

Sviluppatore: Cyanide Studio Publisher: NACON Piattaforma: PS4 Genere: Sport Giocatori: 1-2 (Online: 2-4) PEGI: 3 Prezzo: 49,99 € Italiano:

Gli appassionati di ciclismo stanno vivendo una stagione estiva molto complicata. La recente pandemia da Cvoid-19 ha infatti obbligato gli organizzatori delle gare più importati a rinviarle o addirittura annullarle. A saziare la nostra fame di biciclette ci hanno pensato i ragazzi di Cyanide, con il loro Tour de France 2020. Ecco la nostra recensione.

tour de france 2020

Le domeniche di agosto

L’inizio della centosettesima edizione della Grande Boucle, altro nome dato al mitico Tour de France, è stato spostato al prossimo 29 agosto e, come da tradizione, metterà di fronte i migliori ciclisti del mondo in una serie di ventuno durissime tappe per un totale di quasi quattromila chilometri di salite, discese e volate. La tradizione è anche ciò che lega Cyanide Studio al giro francese, dato che dal 2011 si occupa di realizzare il videogioco ufficiale dell’evento per portare su console tutte le emozioni del ciclismo.

Tour de France 2020 è stato presentato in pompa magna, annunciando grandi novità per la serie e promettendo di offrire ai giocatori la miglior esperienza di sempre. Riuscire a modificare drasticamente un prodotto a cadenza annuale, come ci dimostrano i ben più venduti simulatori calcistici FIFA e Pro Evolution Soccer, non è impresa da poco. La scelta del team è stata quella d’inserire nuove funzioni e una nuova tappa, per scrollarsi di dosso l’etichetta di prodotto incapace di migliorarsi, critica già mossa al suo predecessore.

Tour de France 2020 riparte però proprio dal passato, prendendo in prestito il menù iniziale dal capitolo del 2019. A eccezione di un breve filmato introduttivo, i ciclisti virtuali si sentiranno a casa tra le ormai ben note opzioni. Oltre a un breve tutorial sarà possibile giocare in modalità Pro Leader, Pro Tour e affrontare varie sfide di difficoltà crescente. Tornano anche la possibilità di partecipare a sfide online contro altri giocatori, così come l’apprezzato My Tour per dare vita a una competizione personalizzata e l’editor per apportare ritocchi ai numerosi team e ciclisti su licenza del gioco.

tour de france 2020

Come Peter Sagan

Le modalità principali di Tour de France 2020, per chi fosse alle prime armi, sono Pro Tour e Pro Leader. Nella prima saremo chiamati a scegliere una delle squadre disponibili, affrontando il lungo e tortuoso Tour de France oppure uno degli altri percorsi a nostra scelta. Oltre alla competizione da cui il gioco prende il nome, infatti, sarà possibile cimentarsi nella Parigi-Nizza, nel giro del Delfinato, nella Parigi-Roubaix e, come novità del 2020, anche nella Liegi-Bastogne-Liegi. Questa corsa, tra le più antiche al mondo, si svolge nella regione della Vallonia in Belgio e metterà a dura prova anche i giocatori più abili con le numerose salite delle Ardenne.

La Decana, come viene anche chiamata la gara, è sicuramente una grande aggiunta al già ricco parco di eventi di Tour de France 2020, nonostante la formula adottata per le competizioni sia uguale a quella vista nei precedenti capitoli. Uguale al passato anche la modalità Pro Leader, che sarà strutturata esattamente come il Pro Tour ma consentirà ai giocatori di creare un proprio alter ego che dovrà partire dal basso per acquisire esperienza, migliorare le abilità e arrivare a vincere le gare più prestigiose in una vera e propria carriera.

Le novità si contano davvero sulla punta delle dita, considerato che la maggior parte delle modalità, così come l’editor del proprio avatar, sono sostanzialmente copiate e incollate dal capitolo precedente. Le sfide e la modalità online sono riproposte senza grandi innovazioni, ma a portare una ventata di freschezza in un titolo che si è modificato solo nelle licenze ci pensa una nuova tipologia di gara: la prova a cronometro.

Veloce come il vento

Come gli appassionati di ciclismo sapranno bene, le salite non sono l’unico ostacolo che si frappone tra gli atleti e la vittoria. Anche lo scalatore più abile potrebbe infatti cadere vittima della prova a cronometro, una sfida che il team di Cyanide ha implementato all’interno di Tour de France 2020. Un rapido tutorial spiega come affrontare queste particolari prove, in cui la velocità è tutto. Premendo il tasto Quadrato sarà possibile cambiare la posizione del ciclista, aumentandone l’aerodinamicità e riducendone lo sforzo in fase di pedalata, sacrificando però la maneggevolezza del mezzo.

Ovviamente, come durante le tappe classiche, sarà necessario dosare al meglio le proprie energie e sfruttare magari il comodo indicatore che suggerirà la velocità e lo sforzo da tenere per proseguire al meglio. Questa nuova possibilità si fonde alla perfezione con l’altra grande novità del gioco, ossia una visuale in prima persona che ci metterà direttamente sulla sella della bicicletta, aumentando il coinvolgimento e regalando nel contempo una sensazione di velocità impossibile da ottenere con la classica visuale in terza persona.

Sfortunatamente le novità si fermano qui, dato che nelle gare standard troveremo il rodato schema di comandi che prevede di poter pedalare e frenare con i tasti dorsali, sprintare e ovviamente utilizzare la radio per dare comandi ai nostri compagni di squadra oppure prenderne il comando, qualora questi fossero posizionati meglio di noi. Identica anche la fisica, pressoché inesistente, dei contatti tra ciclisti, così come sarà ancora una volta assente la possibilità di cadere dalla sella, rendendo il gioco di fatto un’esperienza che non riesce a essere né un arcade, né una simulazione.

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Ti ricordavo più bello

L’assenza quasi totale di migliorie e di modifiche si riflette anche sulla grafica di Tour de France 2020, che sfrutta con pigrizia lo stesso engine del suo predecessore. Le divise delle squadre e le biciclette sono state aggiornate per sfruttare al meglio le licenze ufficiali, ma non aspettatevi cambiamenti nei modelli poligonali di ciclisti che sembrano più una massa di cloni che un gruppo di atleti. Persino i nomi più famosi di questo sport saranno maltrattati e si ritroveranno imprigionati in personaggi anonimi dotati di pochissime animazioni e dell’espressività di una pentola di terracotta.

Questa povertà grafica si riflette anche sulle ambientazioni. Detto che la riproduzione delle biciclette e dei fondali è tutto sommato accettabile, gli edifici e il pubblico fanno il pari con i volti dei ciclisti e trasmettono una sensazione di povertà e arretratezza, resa ancora più evidente dal paragone con titoli dalla grafica straordinaria come il recente The Last Of Us Parte II, che mostra cosa è possibile fare con la potenza di PlayStation 4 (anche se il paragone non è da prendere con le pinze… di più).

Come se non bastasse, i fan a bordo strada sono dotati di un numero di frasi così ridotto da spingere la maggior parte dei giocatori a togliere l’audio per evitare di sentirli: “allez, allez” ripetuto per la ventesima volta in un paio d’ore di gioco è davvero troppo per chiunque. A completare il comparto audio ci pensa poi una colonna sonora che si limita al compitino e soprattutto un cronista, sfortunatamente ascoltabile solo in francese e in inglese, che ci fa rimpiangere le emozioni trasmesse dal chiosatore della mitica punizione di Bonfiglio.

Trofeisticamente parlando: vittoria in volata

Sono ben quarantadue i trofei di Tour de France 2020 anche se, incredibile ma vero, la maggior parte è copiata dal capitolo precedente. Persino i nomi sono stati riutilizzati tali e quali, segno evidente che anche qua lo sforzo è stato minimo. L’unica aggiunta è il trofeo legato alla nuova corsa, la Liegi-Bastogne-Liegi, da vincere a difficoltà standard e Leggenda. Si tratta comunque di un Platino per veri ciclisti, che richiederà parecchie ore di pedalate.

VERDETTO

Un passo avanti e due indietro sembra essere il motto di Cyanide, che riesce a introdurre alcune novità interessanti nel suo Tour de France 2020 ma si dimentica sistematicamente di correggere i difetti storici della serie. Una grafica datata non permette di godere appieno di una struttura rodata e arricchita da tutte le licenze ufficiali della Grande Boucle e delle altre corse. Un vero peccato, considerato anche che l'aggiunta delle prove a cronometro e soprattutto la coinvolgente telecamera con visuale in prima persona sono elementi che rendono l'esperienza più completa. Niente scatto in volata neanche quest'anno per un'opera che premiamo con una sufficienza d'incoraggiamento, ma ci aspettiamo novità per il 2021. Nel frattempo, se proprio non riuscite a fare a meno del ciclismo, tra un difetto e l'altro Tour de France 2020 saprà regalarvi qualche emozione.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.