Trials of the Blood Dragon – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Ubisoft Developer: RedLynx
Piattaforma: PS4 Genere: Racing Game Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 14,99€

Cosa potrebbe nascere dalla fusione tra Trials Fusion e Far Cry 3: Blood Dragon? Beh, ovvio Trials of the Blood Dragon! In questo mash-up composto da luci psichedeliche, neon, draghi, moto e tutta la magia degli anni ’80 possiamo continuare la storia dello spin-off di Far Cry 3: Blood Dragon, ma sfruttando tutti gli elementi che caratterizzano Trials Fusion ed il risultato è… Spettacolare!

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Obiettivo: Distruggere il comunismo!

La storia viene raccontata da Rex Power Colt, protagonista di Blood Dragon, che una volta trovata la Stella della Morte si è fatto una famiglia. Dopo la morte della moglie, non ha più il coraggio di guardare i figli negli occhi, e parte quindi per la Quarta Guerra del Vietnam e lì, muore. Ed è così che prendiamo il controllo dei due figli di Rex: Roxanne e Slayter, prendendo ufficialmente il posto del padre nell’esercito si ritroveranno a fermare l’invasione comunista che, tramite il sangue dei Blood Dragon, sta creando un’arma di distruzione di massa.

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La trama è abbastanza semplice e banale, a tratti assurda, ma ci terrà incollati allo schermo grazie alla sua follia e a meccaniche di gioco totalmente nuove rispetto al classico Trials Fusion. Non avremo solo la moto a disposizione, ci saranno anche delle classiche fasi platform a piedi, guideremo un enorme carro capace di distruggere ogni cosa, un carrello da minatore, un jetpack e anche una bellissima bicicletta. Il gioco prevede un totale di 27 missioni, più altre segrete tutte molto basilari, si tratta infatti sempre e solo di arrivare dal punto A al punto B; il problema sta sempre nel tragitto per raggiungere il traguardo. Ogni singolo livello non sarà mai statico, la strada davanti a noi sarà sempre in continua evoluzione, tra esplosioni, voli, capriole, assi distrutte e le più assurde idee che potrebbero venirvi in mente.
Per darvi un’idea della follia del gioco vi basti sapere che viaggeremo dal Vietnam a Miami facendo un viaggio psichedelico sui palazzi, per poi fare un giro nello spazio a combattere gli alieni, passare per l’Inferno, andare in Giappone e combattere gli Shinja – mi raccomando Shinja, perché non sono dei semplici Ninja !- e distruggere la C.I.A. – occhio, non la C.I.A. che conosciamo tutti, ma l’associazioni di “Comunisti Insettoidi Alieni”. Insomma ci troviamo davanti ad un prodotto del calibro di Kung Fury.

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Le meccaniche di gioco sono praticamente identiche a quelle di Trials Fusion, quindi scorrimento orizzontale e concept totalmente basato sulla fisica; fortunatamente questo spin-off non ha la stessa difficoltà del titolo principale, ma è stato adattato a tutti. Certo se volete solamente completare il gioco potete tranquillamente farlo in 2/3 ore senza troppe difficoltà (escludendo la sezione con la bomba, ma ne parleremo più avanti), ma se volete riuscire ad ottenere il grado A+ in ogni livello, allora vi servirà un bel po’ di esperienza. Riuscire a padroneggiare il gioco non è roba da poco, milioni di imprecazioni sono dietro l’angolo ed alcune volte è il gioco stesso a non aiutare, facendo venire fuori delle cadute assurde e di conseguenza il peggio di noi.

Poliedrico

Quello che balza subito all’attenzione è che ogni singolo veicolo ha la sua fisica e la sua mobilità, il carro non sarà certamente agile come la moto da cross, ad esempio, e la bicicletta non sarà molto veloce. In questo modo dovrete imparare a gestire ogni veicolo in ogni situazione, e credetemi quando vi dico che alcune sezioni di gioco, soprattutto verso la fine in moto e in bici, sono davvero assurde anche solo da completare; inoltre vengono messe in alcuni livelli delle aggiunte come il mitra o un gancio che certo non aiutano a rendere le cose più semplici, perché costretti a dover combattere nemici impossibili da investire (a causa del fatto che ci uccideranno prima). Praticamente tutti quelli che incontreremo appariranno sempre mentre stiamo saltanto, quindi non solo bisognerà prendere la mira e sparare, ma allo stesso tempo controllare la fisica della moto, pena una rovinosa caduta.

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Ma parliamo della bomba. Cercando di completare il gioco ci siamo ritrovati a dover trasportare una bomba prima su un carrello attaccato alla nostra moto, poi collegata al jetpack. In questo livello, per quanto il gioco sia basato sulla fisica, quest’ultima va per conto proprio creando situazioni al limite dell’assurdo infatti, in moto, sarà difficilissimo riuscire a tenere la bomba praticamente ferma nel carrello mentre dovremo fare salti e svariate acrobazie. Ma la parte incredibile arriva con il jetpack. Riuscire a controllare il movimento del personaggio, il peso della bomba, schivare i nemici e gestire i movimenti irreali che capiteranno praticamente sempre, diventerà un’impresa quasi impossibile, ed inoltre ci ritroveremo a viaggiare in dei cunicoli sotterranei molto, molto stretti.
Anche le missioni nello spazio saranno una spina nel fianco, non avendo un preciso sistema di controllo e per questo capiterà spessissimo di finire carbonizzati a causa dei laser presenti in zona. Infine le sezioni a piedi, seppur classiche, non brillano per originalità e design, e spezzano parecchio il folle ritmo di gioco, mettendoci davanti sezioni stealth e sparatorie in cui il nostro unico scopo sarà saltare da una piattaforma all’altra, distruggendo tutto il divertimento che si crea nelle altre sezioni a bordo dei veicoli.

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Trofeicamente parlando… Il comunista di Platino!

I trofei di Trials of the Blood Dragon non sono per niente semplici. Abbiamo un totale di 21 trofei Platino compreso, la metà di essi riguardano la modalità storia, mentre i restanti 10 trofei riguardano specifiche azioni in game, ma la difficoltà non si basa su quello, bensì sul raggiungere il grado A+ in ogni missione della storia principale e di conseguenza completare l’intero album di figurine presente, che potrà essere completato, appunto, solo ottenendo il grado A in ogni livello.

VERDETTO

Trials of the Blood Dragon ci è sembrato davvero un ottimo mash-up, certo con qualche piccolo difetto, ma una volta presa la mano con il gioco e capito come controllare al meglio i vari veicoli tutto sarà migliore. Per i neofiti del genere ci vorrà sicuramente più tempo, per i vecchi giocatori di Trials Fusion sarà solo una piacevole passeggiata negli anni '80.

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.