Trials Rising – Recensione

Sviluppatore: RedLynx Publisher: Ubisoft Piattaforma: PS4 Genere: Arcade Giocatori: 1-4 (Online: 2-4) PEGI: 12 Prezzo: 24,99 € Italiano:

A volte, si sa, le scelte più azzardate e bizzarre risultano essere le migliori e fanno godere maggior successo rispetto a tante altre studiate a tavolino. L’idea dei giochi dedicati alla disciplina dei trials è nata dal web e dagli ormai deprecati Flash e Shockwave, plugin ai tempi disponibili nei più famosi siti di intrattenimento. RedLynx, branch finlandese di Ubisoft, non spreca inutilmente altro tempo e propone ai maniaci delle due ruote acrobatiche il nuovo, attesissimo titolo della serie Trials Rising, facendo risplendere la serie dopo anni dal predecessore Fusion, ultimo capitolo canonico. Le corse funamboliche più pazze del mondo sono tornate con gare da brivido in singolo e in multigiocatore, lasciandoci perdere in un vortice di divertimento allo stato puro.

Gas a martello

E andiamo! Si comincia una nuova emozionante carriera nell’appassionante e frenetico mondo delle motociclette acrobatiche. A dire il vero, nulla è cambiato a distanza di anni. L’esperienza centrale si basa, per lo più, sulla possibilità di visitare le più belle città del mondo da cima a fondo, partendo dalla occidentale California, con un sentito tributo a Hollywood, fino ad arrivare agli antichi santuari del Giappone, passando attraverso tutta l’Europa, le piramidi dell’antico Egitto e dalla Muraglia cinese. Il giro itinerante è ben strutturato e itinerante a seconda del continente che si sta visitando.

Le sfide si dividono in gare a tempo contro avversari fantasma oppure tornei a eliminazione in competizione con altri otto sfidanti. A ognuno il suo e non ce n’è per nessuno. L’obiettivo sarà arrivare primi in tutte le sfide che si porranno davanti a noi e saltare tutti gli ostacoli che ci troveremo di fronte durante il percorso. Come se non bastasse, il finecorsa, oltre a toglierci il peso della pressione delle gesta compiute, cercherà di strapparci un sorriso con gag ricercate, esilaranti e completamente fuori da ogni senso logico. La modalità multigiocatore ci metterà in competizione con giocatori di tutto il mondo per delle partite veloci o per un torneo vero e proprio per vedere chi è il migliore in questa strampalata disciplina.

Matti, siamo tutti matti

Il gameplay di Trials Rising risulta essere altamente frenetico e tecnicamente scattante. Ogni gara può durare pochi secondi e di norma non supera i due giri di lancette d’orologio. Le prove in cui il nostro avatar digitale dovrà cimentarsi saranno molto semplici sotto certi aspetti, mentre in altre la situazione si farà davvero complicata e sarà necessario riavviare più volte la gara per non arrivare a fondo classifica. Nel caso qualcosa dovesse andare storto, possa essere una caduta accidentale dalla moto o che sia lo stallo e l’impossibilità di movimento su un ostacolo, ci verrà comoda la possibilità di ricominciare la corsa dall’ultimo checkpoint superato, aggiungendo cinque secondi nel proprio intermedio personale.

Se si vuole, invece, essere sempre in vetta alle classifiche ed essere nel gradino più alto del podio, la soluzione migliore sotto il punto dei vista dei tempi, è quelladi ricominciare la gara dall’inizio, cercando di ricordare il punto esatto in cui si è compiuto l’errore e ragionare di conseguenza per non commetterlo nuovamente. Ritorna anche la sezione multigiocatore online, con scontri tra avversari di tutto il mondo senza esclusione di acrobazie. Le sfide online si dividono anch’esse in tornei o testa a testa con classifiche e tempi migliori globali.

La più grande novità che si può apprezzare è la modalità tandem bike, ovvero una motocicletta per due. A partire da questo capitolo, due giocatori offline oppure online possono salire in sella sulla stessa moto e gareggiare in tutti i tracciati in tandem. Le difficoltà crescono notevolmente e portare a termine le gare non sarà affatto facile. La coordinazione e l’equilibrio di coppia sono le fondamenta di questo sconvolgente sistema di gioco. Non si risparmia neanche la sezione riguardante le customizzazioni. A cavallo di una scelta di soli cinque bolidi, di cui due saranno disponibili da subito, sarà possibile personalizzare tutte le parti della carrozzeria con sticker, aerografie e qualsiasi cosa ci salta in mente. Il concetto di personalizzazione vale anche per il pilota; tutti gli indumenti, dal casco fino alle calzature, possono essere sostituiti con altri di proprio gradimento.

Guarda mamma, senza mani

Dopo aver ampliamento parlato delle modalità di gioco e del gameplay di Trials Rising, è opportuno soffermarsi su due argomenti che portano tanti punti a questo capitolo della serie: il reparto grafico e il reparto sonoro.

Soffermandoci dapprima sulla grafica, si vede a occhio nudo la gestione maniacale dei dettagli scenografici e delle minuziosità tecniche. Tutti gli ambienti sono vivi e reali è tutto ciò ci fa godere l’atmosfera da corse tipica dei veri trial. Non mancheranno soprattutto effetti scenografici d’impatto e i cambi di camera ricercati e d’effetto, come se gli sviluppatori volessero rendere vivo l’intero ambiente attorno a noi. La telecamera dinamica ci butterà nel bel mezzo dell’azione, costringendoci a fissare lo schermo per non perderci nessun dettaglio. La visuale a due dimensioni offre un mezzo punto in più grazie al buon utilizzo della profondità ed è perfetta per questa tipologia di gioco e soprattutto per il ragionamento sul superamento di alcuni ostacoli particolarmente infimi.

Il reparto sonoro è oltre le aspettative: carico, pulsante e dominante. Con l’aiuto di una soundtrack di altissimo livello che copre qualsiasi genere musicale, si rimane sempre sull’attenti e pronti a sgasare sull’asfalto. Gli effetti sonori magistralmente definiti mettono sotto i riflettori il ruggito del motore, con tutta la sua potenza, con l’accompagnamento degli spettatori presente ai bordi delle piste.

Trofeisticamente parlando: dio dei trials

Anche se le dinamiche di gioco appaiono semplici e banali, lo stesso non vale per l’ottenimento dei trofei. Trials Rising offre una batteria di ventidue bronzi, nove argenti, cinque ori e un sudatissimo Platino. Sudatissimo, sì, perché sarà un lavoro massacrante dall’inizio alla fine e si cominceranno a vedere i primi risultati o in maniera completamente casuale o solamente verso le fasi finali del gioco o, addirittura, dopo aver concluso la storia principale. Se tutto va bene. C’è da mettere in considerazione anche la minima possibilità che non venga raggiunto nessuno dei trentasei obiettivi. Le richieste, infatti, riguardano: l’ottenimento di determinati risultati su tutti i circuiti, il raggiungimento di medaglie di rango inavvicinabili per novellini e meno affiatati, collezionabili ambientali nascosti da far invidia al miglior ninja, il completamento di tutti gli eventi giocabili e miscellanee che definire toste non è abbastanza. Nel caso non vi fosse ancora chiaro: se state cercando un Platino tranquillo, statene lontano a distanza di diversi chilometri.

VERDETTO

Trials Rising è la resurrezione del marchio targato Ubisoft, reso famoso grazie alle sue competizioni completamente folli e spericolate. Il nuovo capitolo della serie riporta in vita il caratteristico gameplay, uno scoppiettante mix tra una una gara di velocità e un platform su due ruote, con una grafica fine e totalmente ridisegnata. La difficoltà progressiva regala momenti di divertimento assoluto e attimi di frustrazione completa. Giocandoci per lunghi periodi, potrebbe nauseare per la ripetitività all'interno delle gare. Per non parlare, infine, dei trofei ad altissimo coefficiente di difficoltà, che potrebbero mettere alle strette anche il più malato dei platinatori.

Guida ai Voti

Antonino Gennaro
Appassionato di videogiochi di nuova generazione e collezionista di giochi retrò che hanno fatto di PlayStation il prodotto d'eccellenza che conosciamo oggi. Sono un nerd a 360 gradi: oltre ai videogiochi, apprezzo tutto ciò che è arte per gli occhi. Adoro guardare anime preferibilmente in giapponese, leggere manga di ogni genere, amante del cinema cult e fanatico della fotografia.