“Complimenti! Siete i fortunati vincitori di un’esclusiva vacanza a Trüberbrook, resort immerso nella natura della Germania sul finire degli anni Sessanta”. Con questo incipit, è subito grande la voglia di mettere tutto in valigia e partire, per una vacanza all’insegna del relax e dell’aria fresca; o, almeno, questo era nelle vostre idee iniziali e in quelle di Hans Tannhauser, studente americano protagonista dell’avventura. In questo punta e clicca, sviluppato da btf GmbH, ci ritroveremo infatti ad affrontare un’inaspettata minaccia che potrebbe mettere a repentaglio l’incolumità dell’intero pianeta. Curiosi? Continuate a leggere la nostra recensione.
Fantascienza anni Sessanta
Vincendo una lotteria, a cui non si ricorda di aver partecipato, Hans Tannhauser si ritrova nella tanto affascinante quanto misteriosa Trüberbrook. Durante la prima notte di soggiorno, viene svegliato da un fantasma che fruga nei suoi appunti e che, una volta colto con le mani in pasta, chiede disperatamente aiuto al protagonista per poi svanire nel nulla. Mettendosi alla ricerca di tracce, Hans si imbatte in Gretchen, paleoantropologa attratta dalle leggende e dicerie locali. Comincia così un viaggio bizzarro che ci metterà di fronte a eventi sovrannaturali, evidentemente ispirati alla fantascienza anni Sessanta, personaggi fuori dalle righe e diversi problemi da risolvere.
Non possiamo andare oltre nel raccontarvi la trama del gioco, al fine di evitare spoiler, anche perché questo è sicuramente uno dei pilastri della produzione. Quello che però possiamo fare è parlarvi dei personaggi, della loro caratterizzazione e di alcune scelte narrative, più o meno riuscite. Hans e gli altri protagonisti dell’avventura risultano ben caratterizzati, interessanti da conoscere e divertenti, con personalità fuori dalle righe ma comunque credibili. Discorso analogo per i personaggi secondari, tutti molto particolari, per non dire strani, ma che, a parte un paio di eccezioni, sicuramente rimarranno ben impressi nella vostra memoria. Discorso diverso per la trama, che purtroppo non abbiamo trovato poi così indimenticabile.
Dopo un’ottima partenza, con il passare delle ore la storia perde di mordente, per poi risollevarsi grazie ad alcuni colpi di scena, fino ad arrivare al finale che sembra realizzato un po’ troppo in fretta. Nell’epilogo avremo infatti la possibilità di fare due scelte; il problema è che, oltre a un paio di righe di dialogo, la vostra decisione non produrrà alcuna differenza tangibile. In sostanza, pur avendo delle ottime basi, il gioco non entra mai nel dettaglio, lasciando tra l’altro diverse spiegazioni di trama e fenomeni sovrannaturali all’immaginazione dell’utente.
Un altro punto a sfavore del titolo, è sicuramente la poca originalità dei temi, già trattati in tutte le salse da videogiochi, film, libri e serie TV, e a cui Trüberbrook non riesce ad aggiungere nulla di nuovo. Nonostante questi difetti, l’ottima caratterizzazione dei personaggi e l’humour tipico dei grandi classici di questo genere riusciranno comunque a farvi apprezzare non poco il vostro soggiorno a Trüberbrook, pur lasciandovi l’amaro in bocca per alcune sezioni, fase finale su tutte, trattate con un po’ di superficialità a livello narrativo.
Il classico va sempre di moda
Il gameplay di Trüberbrook è quello ormai ben rodato del genere: parla con tutti i personaggi per analizzare la situazione ed esplora le ambientazioni, per raccogliere oggetti più o meno strambi e risolvere gli enigmi ambientali. L’unica mancanza, rispetto alla formula classica, è data dall’impossibilità di esaminare gli oggetti già presenti nell’inventario, che una volta raccolti possono solo essere utilizzati con altri elementi dello scenario. Ci sono anche un paio di enigmi interessanti, slegati dagli oggetti, in cui sarà necessario spremere le meningi e aguzzare la vista per proseguire.
In generale il livello di sfida è abbastanza basso, soprattutto se siete già esperti del genere, ma il gioco riesce comunque a mantenere alta l’attenzione e la curiosità del giocatore. La longevità, invece, non ci ha assolutamente soddisfatto; Trüberbrook è completabile in appena quattro/cinque ore, a differenza delle sei/otto promesse dagli sviluppatori. La sensazione è che, con qualche ora in più, si sarebbe potuto approfondire ulteriormente storia e personaggi, oltre a inserire ulteriori enigmi, anche se quelli presenti sono già molto interessanti, non banali e divertenti.
Parlando in maniera più concreta del gameplay, possiamo dirci più che soddisfatti di come il team di sviluppo sia riuscito a integrare i comandi sul DualShock 4, cosa non sempre scontata quando si parla di avventure grafiche. Potremo infatti muoverci liberamente per lo scenario in 3D muovendo una levetta analogica, mentre con l’altra sposteremo il cursore che ci permetterà di selezionare e interagire con oggetti o personaggi. Inspiegabile la scelta di dare al giocatore la mappa che permette viaggi rapidi, per spostarsi tra le varie ambientazioni, solo a metà dell’ultimo capitolo dell’avventura. In ogni caso, il numero esiguo della ambientazioni, che sono “poche ma buone” vista l’estrema cura riposta nella loro realizzazione, vi permetterà comunque di muovervi rapidamente da una parte all’altra di Trüberbrook.
Un gioiello fatto a mano
Trüberbrook è una produzione con tanti alti e bassi, come abbiamo visto finora, ma per il comparto tecnico c’è da fare un discorso a parte. Tutto ciò che vedete nel gioco, infatti, è interamente realizzato a mano, con una cura per il dettaglio certosina. Con particolari tecniche, dopo aver ripreso gli scenari con diverse illuminazioni, gli sviluppatori hanno digitalizzato il tutto, facendolo diventare un videogioco grazie al motore grafico Unity. Il risultato finale è qualcosa di unico, che vi arriverà dritto al cuore facendovi ricordare per molto tempo paesaggi e protagonisti, nonostante la brevissima durata dell’avventura.
Oltre all’oggettiva qualità tecnica e all’originalità della produzione, abbiamo apprezzato molto il gusto estetico di btf GmbH: dalla varietà degli scenari ai loro dettagli, fino alla caratterizzazione fisica dei personaggi, tutto è perfettamente integrato con gameplay e narrazione, oltre che, ovviamente, con il tema fantascientifico. Promossa anche la colonna sonora, con motivetti che ci accompagnano piacevolmente durante l’esplorazione, senza mai risultare invadenti. Positivo il doppiaggio, disponibile in inglese e in tedesco, negativa invece l’assenza di sottotitoli in lingua italiana.
Trofeisticamente parlando: osservatore attento
Ottenere il Platino di Trüberbrook non sarà difficile e non vi ruberà neanche troppo tempo. Per sbloccare tutti i trofei, infatti, vi basterà esaurire tutti i dialoghi con i vari personaggi e utilizzare il dittafono in tutte le situazioni richieste. Purtroppo ci sono anche alcuni trofei mancabili, e la presenza dell’autosalvataggio non faciliterà certo le cose. Per ovviare a questo problema, consultate la nostra guida ai trofei.
[…] la recensione in anteprima, uscita qualche giorno fa, Trüberbrook è finalmente disponibile all’acquisto su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo […]