V-Rally 4 – Recensione

Sviluppatore: Kylotonn Publisher: Bigben Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1-2 (Online: 2-8) PEGI: 3 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Siamo nel lontano 1997 e, sulla prima PlayStation, il brand di V-Rally fa il suo debutto su console. Agli albori dell’epopea della scatola grigia di casa Sony, l’ormai storico titolo di Eden Studios riuscì nell’impresa di far breccia nei cuori degli appassionati delle corse con una trilogia di tutto rispetto, grazie a un comparto grafico impareggiabile per gli standard dell’epoca e una giusta dose di sfida. Dopo i tre capitoli che hanno composto la serie e un vuoto durato ben sedici anni, il timone è passato nelle mani capaci di Kylotonn, autrice dei recenti TT Isle of Man e WRC 7, che hanno deciso di far derapare ancora una volta le quattro ruote. I fan ne sentivano la mancanza, eppure, nonostante ci troviamo nell’era più prolifica dei revival, V-Rally 4 è l’eccezione alla regola. Non sempre far rivivere un leggendario brand è cosa buona e giusta.

Fammi vedere che sai fare

Appena avviato, V-Rally 4 ci catapulta sulle vaste pianure della Monument Valley e ci mette immediatamente al volante di una vettura da rally per testare le nostre abilità, fatto grazie al quale l’algoritmo del gioco valuterà gli aiuti alla guida necessari per fornire l’esperienza più adatta a ogni tipo di giocatore. Terminata la prima prova, la nostra agente ci introdurrà tutte le modalità di gioco disponibili. Tra partite rapide e corse online spicca la modalità più importante, la carriera V-Rally.

Questa si presenta come una ricca tipologia di gioco strutturata a mo’ dei classici Gran Turismo, in cui faremo carriera completando gli eventi mostrati sulla mappa del mondo, comprando di volta in volta auto sempre più performanti. Sarà essenziale guadagnare il più possibile con le gare proposte dal nostro agente e acquistare macchine adatte a tutte e cinque le discipline presenti in V-Rally 4: il classico Rally, gare a tempo su ghiaia, neve o asfalto assistiti dall’esaustivo (ma a volte confusionario) navigatore; il V-Rally Cross, che consiste in corse spericolate su circuito con auto sportive; le Buggy, gare adrenaliniche su fango e ghiaia, costellate da salti e dislivelli; le entusiasmanti Hillclimb (o Downhill), circuiti veloci e stretti in cui bisognerà, a tappe, salire o scendere colline e montagne; e infine le Extreme-Khana, meglio note come Gymkhana, che spezzano il ritmo di gioco aperto delle altre modalità costringendoci a sgommare su circuiti urbani stretti e chiusi.

Mi concedi questa sgommata?

Nonostante le cinque modalità rappresentino una buona varietà di gioco, il gioco manca di chiarezza per quanto riguarda gli obiettivi della carriera. Ci viene prestabilito l’obiettivo finale di vincere il campionato mondiale di tutte le discipline, eppure la nostra carriera viene avviata con un generico messaggio che ci spinge a fossilizzarci su un unico campionato alla volta, garantendoci la partecipazione al torneo massimo solo se otterremo risultati soddisfacenti, senza specificare quanto effettivamente dovremo vincere né a che punto ci troviamo. Da questa mancanza sfocia una ripetizione assurda degli stessi eventi, smorzata in piccola parte solo dalle mail inviate da costruttori e sponsor, che ci chiederanno di svolgere svariati obiettivi, come vincere quattro gare consecutive con un’auto del loro marchio, pagandoci pure una miseria.

Non è riuscita a dovere la gestione della squadra, meccanica che ci consente di assumere agenti, meccanici e ingegneri preferiti in base al salario e al proprio livello. Nonostante ne vengano specificate le qualità, non varrà quasi mai la pena assumerne di nuovi verso gli inizi della carriera, in quanto le nostre vetture miglioreranno solo se utilizzate di continuo per un numero di volte – tanto per cambiare – non specificato. A smuovere effettivamente le carte in tavola è l’assunzione di un agente specializzato, che può aiutarci a trovare eventi cospicui di una determinata disciplina, a seconda della quale si preferisce. Oltre alle classiche gare si aggiunge al pacchetto la finestra Hub online, dove verranno aggiunte quotidianamente nuove gare con classifica online (quindi non vere e proprie gare in rete) con corposi montepremi.

Too fast & too slippery

I problemi non colpiscono soltanto la carriera, che anche mancando di chiarezza risulta godibile, ma è tutto il gameplay in generale a risentire di palesi difetti. Pad alla mano è evidente un esagerato slittamento delle vetture, una sensazione surreale di guida che rende il gioco (prima che ci si faccia eventualmente l’abitudine) quasi ingiocabile. Tra manovrabilità scarsa, una fisica improbabile e molteplici bug, pare che V-Rally 4 sia ben lontano dal desiderio di competere con i racing game “seri” sul mercato, virando invece il più delle volte verso una piega arcade anziché simulativa.

Talvolta i nostri avversari partiranno prima del via, i coni e i gommoni sparsi per i tracciati potrebbero far volare le auto, inoltre l’intelligenza artificiale è tremenda. Nonostante la difficoltà sia regolabile a piacimento (varia anche il montepremi, se modificata durante la carriera), persino a difficoltà massima V-Rally 4 darà raramente filo da torcere al giocatore, anche dopo molteplici fuoripista e testacoda. A livelli medi e minimi invece ritroveremo spesso gli altri piloti schiantati contro le barriere e, nel caso delle gare V-Rally Cross, agiranno all’unisono prendendo tutti nello stesso giro il Joker Lap, un tratto di pista che allunga il circuito, che sarà obbligatorio effettuare almeno una volta per non riscontrare ingenti penalità. In alcuni casi invece il Joker Lap non verrà neppure preso in considerazione dall’IA, lasciando impuniti i piloti.

Il gioco ci offre, all’inizio di ogni evento, la possibilità di effettuare una rapida messa a punto del veicolo che, seppur scarna di opzioni regolabili, riesce effettivamente a fornire un feeling del bolide diverso. Il parco auto è ampio, le auto sono su licenza e alla guida diverse l’una dall’altra, ma gli aspetti positivi nel quadro del gameplay finiscono qui. Altri problemi incombono anche nei minimi dettagli, come nelle schede dei tracciati, le quali riportano l’orario di gara, la lunghezza del tracciato in questione e la percentuale di proprietà del terreno. Queste ultime sono ingannevoli: possiamo ritrovarci davanti una pista che registrerebbe il 70% di ghiaia… quando in realtà presenta solo asfalto. Per fortuna si può prevenire l’imbarazzante situazione effettuando un giro di prova. Menzione di disonore va ai caricamenti: anche nelle gare Rally o Extreme-Khana – quando dunque saremo la sola vettura in pista – ci vorranno minuti per caricare l’avvio della gara. Attesa ingiustificata, considerando che gli ambienti di gioco sono esplorabili solo durante le prove di guida e non in gara.

Una ruota sgonfia

Come già accennato, nonostante il gioco si incentri particolarmente sulla modalità carriera, V-Rally 4 ci offre la possibilità di prendere parte alle partite rapide, in cui potremo girare in lungo e in largo con tutte le cinquantuno vetture sbloccate e alle nostre condizioni. A questa semplice modalità si aggiunge anche il multiplayer, presente sia in locale che online fino a otto giocatori. Abbiamo riscontrato un’ottima stabilità dei server, tuttavia al momento della stesura di questa recensione è arduo trovare qualcuno con cui giocare. Le lobby sono spesso deserte, probabilmente a causa dell’assenza di un vero e proprio incentivo (se non a livello trofeistico) per giocare online. Nessun ranking né classifiche da scavalcare, per intenderci.

In ambito grafico il gioco di Kylotonn se la cava abbastanza bene. Gli scenari sono mozzafiato, le scelte cromatiche azzeccate e vivaci e le condizioni climatiche sono ben realizzate, ma sono difficili da perdonare a livello visivo i pop-up dei cespugli in lontananza. Il level design, a parte qualche confusione in alcuni tracciati, è ottimo e i dettagli dell’ambiente sono sublimi. Il tutto è estremamente godibile seppur il comparto grafico non abbia chance se paragonato a Project CARS 2 o ancora al fresco di uscita Forza Horizon 4.

Bocciata la scelta di cestinare del tutto la possibilità di personalizzare il proprio pilota. Non potremo infatti sceglierne il sesso, l’aspetto, la nazionalità e neppure il nome, e a causa di questa terribile mancanza non vi saranno neppure cenni di intermezzi di vittoria o sconfitta dopo qualsivoglia evento. Da rivisitare il sistema dei danni, con ammaccature esagerate, sgradevoli e surreali che ricordano il vecchio TOCA 2. In ambito sonoro la situazione non è delle migliori. Solo una musica anonima viene riprodotta in loop nel menù principale e i suoni di gioco sono nella media.

Trofeisticamente parlando: il miglio in più

Il set di trofei di V-Rally 4 offre ben cinquanta coppe, tra cui un succoso e longevo Platino. Bisognerà essenzialmente diventare il campione del mondo in tutte le discipline, acquistare tutte le auto e partecipare ad almeno duecento gare online (difficile, vista la desolazione dei server) e vincerne almeno tre. Si aggiungono i trofei legati a determinate azioni, quali completare un Extreme-Khana senza penalità, fare un salto di oltre quaranta metri o ribaltare cinque volte la vettura in una gara. Sarà un lungo viaggio!

VERDETTO

V-Rally 4 è un passo indietro sia per il brand che per Kylotonn. La responsabilità che nasce dal tentativo di riesumare un brand amato non è poca, e purtroppo gli sviluppatori hanno fallito nell'impresa. Per quanto fruibile, la carriera è ripetitiva e poco chiara, il gameplay è mal gestito e pieno zeppo di problemi, mancano incentivi (e utenti) nel gioco online e il comparto grafico è buono ma non all'avanguardia. Consigliamo l'acquisto a seguito di un forte sconto; il gioco merita la sufficienza in quanto riesce a divertire, tuttavia i puristi del genere potrebbero rimanere delusi.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.

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