Valthirian Arc: Hero School Story – Recensione

Sviluppatore: Agate Publisher: PQube Piattaforma: PS4 Genere: Manageriale Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 12,99 € Italiano:

L’anno scolastico non ha neanche il tempo di finire che già ricomincia, anche se non come ce lo ricordiamo. Mentre le scuole vanno in pausa vacanza, PlayStationBit torna tra i banchi grazie a Valthirian Arc: Hero School Story, un gestionale che ci farà vestire i panni della figura di maggior rilievo di un istituto scolastico, il preside. Ma non di un semplice istituto, bensì di un’accademia di eroi! Niente libri da studiare, solo una spada da sguainare e mostri da sgominare. Il concept è chiaro e conciso; si tratta infatti di un gestionale pensato appositamente per chi non si è mai approcciato al genere, ma parlando di esecuzione… non è tutto rose e fiori.

Nessuno nasce eroe

Valthirian Arc: Hero School Story si apre con una cerimonia in nostro onore, adulati e idolatrati da figure di nobile lignaggio perché candidati perfetti per essere preside della scuola di Valthiria (che potremo rinominare a piacimento). Gli eroi nel mondo scarseggiano e le cinque regine di Valthiria hanno bisogno di protezione dai mostri e da eventuali colpi di stato, vista la fragilità del regno. Prevenire la sconfitta dei cinque regni è dovere del nostro alter ego, che con studi assidui e azioni sul campo tenterà di sfornare eroi di buona qualità come pane quotidiano, accompagnati dagli esaustivi consigli della nostra segretaria Jeanne.

La storia c’è, ma è banale e scontata tanto da fungere da mero pretesto per tutto il gioco, con ben pochi colpi di scena e senza mai riuscire a mettere al giocatore la pulce nell’orecchio per andare avanti con essa, soprattutto a causa dell’estrema piattezza delle main quest, che si limitano a farci aiutare personaggi irrilevanti e che non vedremo più di due volte. Nel complesso, il tutto si basa sul gestire a mo’ di manageriale la propria accademia, mandando in missione gli studenti per raccattare materiali da craftare, “reclutandone” di nuovi e facendone diplomare altri per fornire denaro e fama alla scuola, questo ripetuto per dieci ore circa, quest secondarie incluse. E’ praticamente un racket legalizzato di alunni.

Teen Avengers assemble

La peculiarità di Valthirian Arc: Hero School Story è il suo gameplay, non solo gestionale. Il gioco si basa sullo svolgere missioni per aumentare il prestigio della scuola, missioni che potremo effettivamente giocare pad alla mano (escluse le automatiche quest Errand). Lo stile di gioco ricorda molto un The Legend of Zelda vecchio stile, anche se in salsa (molto) indie, con visuale dall’alto che segue – male, ma ci arriveremo dopo – i movimenti del party, da uno a quattro personaggi, questi generati casualmente. Le intenzioni sono buone, ma è l’esecuzione a risentirne. Il setting è carino, al contrario tutto il resto: le mappe sono simili tra loro e per giunta talmente piccole da poter essere completate in meno di un minuto, l’esplorazione non serve a nulla, visto che al di fuori degli obiettivi preimpostati non ci saranno collezionabili o quest secondarie interne a una missione, e gli stessi obiettivi sono di un piattume unico; si tratta spesso e volentieri di andare dal punto A al punto B, prendere il portale e tornare a casa per poi ripetere.

Ma non abbiamo ancora menzionato il più grande problema di questo gioco: il combat system. La sua gestione è confusa e incasinata, l’azione impossibile da inquadrare; il gameplay si riduce a un fastidioso button mashing del tasto X per attaccare a ripetizione e alla pressione del tasto Cerchio in momenti non ben definiti per utilizzare una tecnica secondaria che non farà mai la differenza. Questo è in realtà un riempitivo per la modalità manageriale, che si basa sul passare del tempo a blocchi di settimane. Ogni missione al suo termine farà infatti trascorrere un numero preciso di settimane e al termine di ogni semestre ci si occuperà della cerimonia di diploma degli alunni, azione che porterà tanti soldi nelle casse della scuola che verranno reinvestiti per far evolvere l’istituto e per poter costruire più aule, stanze di addestramento o dormitori per aumentare la capacità massima di personale e migliorarne le statistiche. Un continuo loop vi accompagnerà fino alla fine del gioco.

Da segnalare un’aggiunta apparentemente carina, ma che anch’essa fallisce miseramente. Parliamo degli eventi occasionali nel mezzo della gestione dell’istituto, indicati da punti interrogativi sopra le aule che ci metteranno davanti a diversi quesiti a cui dovremo rispondere nel modo più corretto possibile per avere punti fama o soldi bonus, ma il problema è che gli stessi eventi si ripeteranno anche a distanza di secondi, facendoci chiedere tantissime volte al giorno (virtuale) di chi sia quel dannato portafogli smarrito.

A drunk cameraman story

Uno dei pochi elementi che ci sentiamo di premiare è la gestione dei party e la loro crescita. A seconda del livello dell’istituto, gli allievi potranno arrivare fino al livello 10, 15 o 25, dopodiché potranno essere promossi a una classe superiore di eroe, tra cui il classico cavaliere, il mago, il medico e altre specializzazioni. Molto carina la possibilità di equipaggiare a dovere i personaggi creando nuove armi alla forgia tra coltelli, bastoni magici, accessori e spade (da ricordare un’apprezzata citazione a Game of Thrones con l’ago di Arya Stark), anche se i livelli di potenza sono mal calibrati.

L’aspetto grafico di Valthirian Arc: Hero School Story è minimalista e, forse, abusa un po’ troppo del chibi, ma, nel complesso, nulla di tragico. Il design dell’accademia e di ciò che la circonda è credibile e ben strutturato, al punto da ricordarci l’accademia delle streghe in Little Witch Academia e il design dei personaggi è buono, seppur non faccia gridare al miracolo. I problemi cominciano a spuntare come funghi non appena si mette piede fuori dall’istituto, a cominciare dai modelli poco elaborati dei mostri e dallo scarno level design, che non riesce mai a trasmettere al giocatore la sensazione di essere in un mondo fantasy; piuttosto ci si sente ingabbiati in una sporca palude.

Ma il problema peggiore di tutti è la gestione della telecamera, chiaramente rimasta ancorata alla versione PC senza ricevere alcuna ottimizzazione su console. Spesso per i fatti suoi e tante altre volte incapace di inquadrare l’azione ai bordi dello schermo, gestire la visuale sarà sempre fastidioso. Nulla da sottolineare per quanto riguarda il comparto sonoro, composto da musiche orecchiabili ma ripetute alla follia.

Trofeisticamente parlando: è tempo di marinare la scuola

Il set di trofei di Valthirian Arc: Hero School Story è composto da trenta coppe totali, diciotto di bronzo, cinque d’argento, sei d’oro e un Platino. Per ottenere quest’ultimo bisognerà finire tutti i capitoli del gioco, craftare armi e accessori, arrivare a gestire trenta studenti presenti nello stesso momento, diplomandone addirittura cinquanta e costruendo tutti gli edifici al rango A, eseguendo tutti gli upgrade possibili. Proprio quest’ultimo trofeo potrebbe richiedere due o tre run. Un Platino non troppo difficile, solo molto lungo e noioso.

VERDETTO

Valthirian Arc: Hero School Story è un gestionale che si apre ai neofiti, ma lo fa con una ridondanza esagerata. La storia tenta, senza successo, di fare da condimento e il gameplay nelle fasi action è paradossalmente complementare, nonché l'aspetto più noioso. Le intenzioni sono buone, l'esecuzione da dimenticare.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.