Vampyr – Recensione

Sviluppatore: Dontnod Entertainment Publisher: Focus Home Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Dopo il successo ottenuto da Life is Strange, i ragazzi di Dontnod decisero di mettere da parte momentaneamente la loro serie di maggior successo per dedicarsi a un nuovo progetto, probabilmente il più ambizioso da loro creato. Poteva un tenebroso open world includere la profondità narrativa a cui il talentuoso studio francese ci aveva abituati nel corso degli anni? Appena abbiamo messo le mani su Vampyr, abbiamo subito capito che ci trovavamo di fronte a un nuovo punto di riferimento per la narrazione videoludica, non tanto per la qualità della scrittura, ma per le ramificate conseguenze che ogni scelta porta inevitabilmente con sé. Il nuovo titolo di Dontnod non è però solo belle parole e colpi di scena, quindi, se vi interessa conoscere la nostra opinione, continuate pure la lettura.

London vampire

Mentre la Londra del 1918 è occupata a cercare di limitare i danni provocati dall’influenza spagnola, il dottor Jonathan Reid si ritroverà non solo trasformato in vampiro, ma anche invischiato nelle vicende di un mondo parallelo di cui lui stesso ignorava l’esistenza. Data la natura cupa di questa produzione, l’incipit iniziale non poteva non essere un lutto di cui il nostro affascinante Ekon (vampiro che non ha perso l’intelletto nel processo di trasformazione) si sentirà in colpa per gran parte della vicenda principale. La sete di vendetta e la ricerca di risposte per la sua nuova condizione lo porteranno a conoscere personaggi che difficilmente ci dimenticheremo, almeno nell’immediato.

Durante le prime ore di avventura finiremo infatti per incontrare il dottor Edgar Swansea e l’affascinante Elizabeth Ashbury, una vampira che saprà guidarci attraverso le nostre nuove sensazioni. Proprio il dottor Swansea, sfruttando la nostra qualifica di ematologo, ci proporrà un nascondiglio temporaneo dove poter progettare la nostra vendetta ed essere al sicuro da sguardi indiscreti: il Pembroke Hospital. Grazie agli strumenti forniti dall’ultimo ospedale della zona di quarantena, il dottor Reid inizierà a indagare sull’epidemia che sta tenendo in scacco Londra e cercherà un collegamento tra questo e l’aumento del numero di orde di Skal che si aggirano per la città.

Se con la prima stagione di Life is Strange ci sentivamo responsabili per Chloe, in Vampyr avremo tra le mani il destino di una città intera. Il futuro di ogni abitante dipenderà dalle nostre scelte e azioni che finiranno per modificare inevitabilmente gli eventi del mondo di gioco. Ogni personaggio sarà custode di molti segreti e toccherà proprio a noi andare a scavare nella sua anima per fargli confessare tutta la verità. Queste possibilità contribuiranno ad aumentare la voglia del giocatore di esplorare ogni anfratto dell’ambientazione di gioco ed conoscere i personaggi e le storie connesse.

Le decisioni non saranno in alcun modo reversibili, anche perché gli sviluppatori hanno avuto la brillante idea di eliminare qualsiasi tipo di salvataggio manuale. Ogni avventura che inizieremo sarà quindi unica e la storyline verrà plasmata proprio dalle scelte che decideremo di intraprendere. Anche le missioni principali e secondarie verranno influenzate dalla condizione di determinati personaggi; difficilmente si può ricevere una missione da personaggi che abbiamo brutalmente ucciso. Giusto?

L’action RPG che non ti aspetti…

Dopo le prime missioni proposte, che serviranno anche per introdurci alle diverse meccaniche di gioco, Vampyr rivelerà la sua vera natura da open world, permettendoci di visitare liberamente quattro zone di Londra. Ognuno di questi distretti sarà accompagnato da un particolare stato di salute che sarà influenzato direttamente dalla condizione dei personaggi che vi abitano. Lasciare andare al degrado una particolare zona non sarà una scelta priva di conseguenze, infatti, oltre a un aspetto più cupo e degradato, le strade verranno popolate da un maggior numero di nemici e gruppi di Skal, che renderanno la vita ancora più difficile.

Se dal lato narrativo eravamo certi che Vampyr non ci avrebbe deluso, dal punto di vista del gameplay non sapevamo proprio cosa aspettarci. Fortunatamente per noi, questo ha saputo a suo modo sorprenderci, proponendo delle meccaniche da action RPG, sebbene solo abbozzate, molto interessanti e divertenti. Il sistema di progressione finirà per influenzare anche la difficoltà degli scontri. L’unico modo per salire di livello sarà quello di accumulare sangue dalle nostre vittime o grazie alle ricompense di alcune missioni. Ben presto ci accorgeremo però che, se decideremo di non cibarci degli NPC che abitano i diversi quartieri, saremo molto deboli rispetto ai nemici che ci si pareranno davanti. Se decideremo invece di fare una carneficina, uccidendo tutto ciò che incontreremo, la difficoltà si abbasserà bruscamente per via dell’alto livello raggiunto dal nostro personaggio.

Il combat system risulta abbastanza vario e divertente. Il nostro personaggio accumulerà nel corso dell’avventura un buon numero di armi che diversificheranno le possibilità in combattimento. Avremo armi da mischia, con il quale faremo la maggior parte del danno, e quelle da supporto che contribuiranno a fornirci alcuni vantaggi durante gli scontri. I banchi da lavoro che avremo a disposizione nei nostri nascondigli sparsi per la città ci permetteranno, oltre che di creare farmaci utili per curare gli abitanti, di potenziare il nostro arsenale con i materiali che troveremo in giro o che saranno rilasciati dai nemici uccisi.

Vampyr propone anche alcune meccaniche che sfruttano proprio la nostra nuova condizione di vampiro. Oltre a sguainare le nostre armi più fidate, potremo anche fare affidamento su alcuni poteri che sbloccheremo e potenzieremo con il sangue accumulato durante la nostra avventura. Il gioco ci permetterà di poter comporre, come meglio crediamo, un set di abilità che potremo sfruttare in combattimento. Queste skill potranno essere utilizzate solo se la relativa barra del sangue sarà sufficientemente piena, altrimenti ci toccherà stordire e accumulare sangue dal nemico di turno.

Tralasciando per un momento l’interessante tipologia di progressione, non possiamo dimenticarci di elogiare la varietà dei nemici proposti, boss inclusi. Nel caso in cui decidessimo di abbracciare una condotta pulita e priva di omicidi, il gioco finirà per rivelare un approccio agli scontri che strizza l’occhio ai tatticismi visti nella serie dei Souls. Le boss fight, che saranno collocate in punti chiave delle diverse missioni principali, saranno impegnative e diversificate tra loro grazie proprio alla diversa natura del nemico proposto. Morire non sarà una cosa rara, ma a differenza di alcuni titoli più punitivi, il gioco ci permetterà di mantenere l’esperienza accumulata fino a quel momento.

Artisticamente sublime, tecnicamente acerbo

La Londra creata dai ragazzi di Dontnod sembra letteralmente uscita da qualche romanzo britannico di inizio Novecento. Tra architetture tipiche e strutture frutto dell’industrializzazione, il mondo di gioco che ne è uscito fuori è quanto di più immersivo si poteva creare. Il primo impatto sarà senza dubbio labirintico, ma con il passare del tempo impareremo a riconoscere ogni angolo della città e sapremo muoverci riconoscendo proprio i particolari di alcune case o di alcune strade. Anche il level design, vagamente ispirato a Bloodborne, riesce a collegare, con stradine e scorciatoie varie, i diversi quartieri di Londra.

Se da un punto di vista artistico siamo su ottimi livelli, dal punto di vista tecnico non ci siamo proprio. L’Unreal Engine non riesce completamente a nascondere il limitato budget di Dontnod, finendo così per proporci una grafica un po’ datata e animazioni troppo rigide, senza dimenticarci anche dei troppi, e vistosi, cali di frame rate. Una maggior cura per questo aspetto poteva contribuire a regalare al pubblico un’esperienza tra le più complete viste negli ultimi anni.

Ad accompagnare le nostre scorribande londinesi ci pensa infine l’ottima soundtrack proposta che riesce, grazie ai cambi repentini di traccia, a equilibrare perfettamente momenti tenebrosi ad altri più tranquilli e rilassanti. L’ottimo doppiaggio inglese riesce a trasmettere alla perfezione i tratti caratteriali di ogni personaggio e grazie alla presenza della localizzazione italiana potremo seguire l’intera vicenda senza perderci nulla, nonostante qualche refuso di troppo.

Trofeisticamente parlando: suam mortem, propositum meum

Dando un’occhiata alla lista trofei già disponibile sul nostro forum, potrebbe sembrare che gli obiettivi di questo Vampyr siano tutt’altro che impossibili. Effettivamente sarebbe così se non fosse che la morte di un personaggio chiave potrebbe precludere l’ottenimento di un particolare trofeo. Se, a questo, aggiungete anche la mancanza di un salvataggio manuale, preparatevi a iniziare una nuova run al vostro primo errore. Per il resto, soprattutto se si segue un’ottima guida, non ci saranno particolari difficoltà e il Platino, con la giusta dose di attenzione, verrà ottenuto in maniera veloce e indolore.

VERDETTO

Vampyr è un action RPG dalla forte componente narrativa che cerca di proporre al videogiocatore un’esperienza quanto più immersiva possibile. Grazie proprio all'abilità di scrittura tipica dei ragazzi di Dontnod, il risultato finale è un’opera videoludica che segna un nuovo punto di riferimento narrativo per l’intera industria. Un gameplay divertente e un mondo di gioco totalmente influenzato dalle scelte del giocatore riescono in parte a nascondere le magagne di un lato tecnico molte volte non all'altezza. Se questo è il livello che può raggiungere questa software house, siamo ancora più curiosi di scoprire i loro prossimi progetti.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!

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