Primo PianoVerdun - Recensione

Verdun – Recensione

Publisher: M2H, BlackMill Games Developer: M2H, BlackMill Games
Piattaforma: PS4 Genere: Sparatutto Giocatori: 1 (Online: 2-32) PEGI: 18 Prezzo: 19,99€

Dal febbraio al dicembre 1916 il mondo ha visto combattersi una lunga battaglia durata 10 mesi, tra francesi e tedeschi per contendersi il territorio del Verdun, importante centro strategico. La sanguinosa battaglia di Verdun viene ancora oggi ricordata come una delle più cruente guerre combattute nella storia, l’offensiva tedesca prevedeva di far radunare il maggior numero di soldati in un unico punto per poi attaccarli pesantemente con qualsiasi mezzo a disposizione, la battaglia conta circa 700.000 morti, tra malattie, mutilazioni, dissanguamenti, pessime condizioni igienico-sanitarie, gas mostarda e il pasante utilizzo dell’artiglieria sul campo.

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Guerra di trincea

Ed è così che nasce Verdun, titolo sviluppato da sole tre persone, nel tentativo di ricreare nel modo più fedele possibile, uno degli scontri più cruenti e sanguinosi che la storia ricordi e di titoli dedicati alla prima Grande Guerra ne abbiamo davvero pochissimi (uno fra tutti assolutamente da giocare è Valiant Hearts), infatti, vuoi per la scarsa tecnologia presente sul campo – la Prima Guerra mondiale è iniziata con i cavalli e finita con i carri armati, vuoi per una non movimentata azione, gli sviluppatori hanno da sempre preferito approfondire quello che è stato il secondo conflitto mondiale.

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In Verdun come già accennato si vuole ricostruire fedelmente quella che è stata la battaglia del fronte occidentale, quindi una profonda guerra di trincea (cosa che purtroppo non offre il futuro Battlefield 1), dove l’azione è limitata, dove bisogna difendere e conquistare pochi metri di terra, cercando di non cadere sotto il fuoco nemico. Verdun si divide in quattro modalità che ora andremo ad analizzare.

Linee del fronte è la modalità principale di Verdun, una guerra di trincea a squadre da 32 giocatori. Sul campo ci saranno 4 squadre composte da 4 giocatori per ogni schieramento, in questa modalità l’obiettivo principale sarà conquistare le trincee nemiche posizionate su enormi mappe piene zeppe di fango completamente devastate dalle esplosioni di mortai e granate. Un breve tutorial iniziale ci spiega il funzionamento di attacco e difesa e sostanzialmente la partita si trasforma in un gioco a turni dove prima dovremo difendere la nostra posizione e poi attaccare. La partita viene vinta quando tutte le trincee nemiche saranno conquistate oppure, allo scadere dei 35 minuti, vincerà la squadra che ne ha conquistato il numero maggiore.

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Tutti contro tutti è il classico deathmatch in cui potremo utilizzare solo ed unicamente fucili. Purtroppo essendo il gioco impostato su una guerra di trincea, tutto ciò che offre in questa modalità si perde, offrendo una modalità molto più confusionaria che tattica. Logoramento è identica alla modalità precedente con la sola differenza che questa volta potremo utilizzare tutto il nostro arsenale.

Difesa del plotone è l’unica modalità cooperativa del gioco ed è anche l’unica modalità che può essere affrontata anche offline (sconsigliatissimo, dato che sarete praticamente soli contro ondate di nemici). La suddetta modalità consiste nel resistere a più ondate di nemici nel tentativo di difendere la vostra trincea. I nemici saranno comandati dall’IA, che sembra settata al livello più basso possibile, vincere non è semplice, ma vi capiterà di morire più per le armi che si inceppano che per la forza dei nemici. La morte equivale alla sconfitta e non ci sarà nessun respawn.

Fango e sangue

Siccome si cerca di simulare la vera guerra, in Verdun praticamente qualsiasi cosa può uccidervi. Non ci troviamo davanti ad un qualsiasi sparatutto dove serve un intero caricatore per freddare un nemico qui, un solo colpo è più che sufficiente, ma bisognerà stare attenti anche alle granate che cadranno nella trincea, ai colpi di mortai, ma soprattutto al filo spinato, rimanendo incastrati infatti c’è il rischio di morire dissanguati e durante un attacco, non è una tattica che porta alla vittoria.

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Anche le ambientazioni fanno il loro dovere non essendo mai uguali e, pur restando praticamente sempre in trincea, queste variano da mappa a mappa. Purtroppo in fase di prova non abbiamo potuto testare tutte le mappe a causa di una totale desolazione nella versione console, popolata da circa un centinaio di utenti e tutti piantati solo su tre mappe – Piccardia, Champagne e Argonne – abbandonando completamente le altre quattro mappe – Aisne, Artois, Fiandre, Douaumont e Vosgi, ma purtroppo il gioco su PC è uscito oltre un anno fa e su console è arrivato abbastanza in sordina.

Come dicevamo anche le mappe fanno il loro sporco lavoro (in tutti i sensi) e avanzare verso una nuova trincea non è impresa semplice, bisognerà nascondersi dietro qualsiasi riparo ci capiti a tiro, che sia un albero, il rottame di un carro armato o una buca di creata da un mortaio. Tutte le squadre hanno in dotazione anche una maschera antigas, utile per quando si sale di livello e si può impiegare il gas sul campo di battaglia cercando di fermare la squadra avversaria. Salendo di livello infatti, verranno dati dei bonus all’intera squadra, come nuove opzioni per gli ufficiali (gas, aerei da ricognizione e supporto), ma anche nuove armi ed equipaggiamenti per i soldati, come granate, fucili più potenti o elmetti in metallo. I potenziamenti esclusivi possono essere davvero utili, non tanto per la battaglia, ma per riuscire a riconoscere i giocatori della vostra stessa squadra, entrati nella mischia sarà veramente difficile capire chi è alleato e chi nemico e per quanto il fuoco amico sia disattivato sprecare qualche proiettile su un alleato è sempre una distrazione che può portarvi a morte certa.

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Graficamente Verdun mantiene degli alti standard per essere un titolo sviluppato da sole tre persone, non siamo ai livelli delle produzioni DICE, ma il motore Unity in questo frangente lavora bene, non causando rallentamenti o cali di framerate. Tra le opzioni, oltre al poter attivare il sangue, sarà possibile anche aumentare o diminuire il campo visivo, cosa davvero rara negli sparatutto e che personalmente ho trovato esclusivamente nella beta di Battlefield 1.

Anche il comparto audio fa il suo dovere lasciandoci davvero pochissime musiche e facendoci completamente entrare in guerra tra urla, proiettili e esplosioni. Anche il menù principale è privo di qualsiasi musica ma pieno dei rumori della battaglia.

Trofeicamente parlando: impresa impossibile

Sotto l’aspetto trofei possiamo definire Verdun un “Platino impossibile”. Con i sui 56 trofei platino compreso Verdun ci metterà davanti ad obiettivi davvero difficili da ottenere e ad oggi ancora nessun possessore del titolo è riuscito ad ottenere l’ambito trofeo blu. Purtroppo vengono richiesti obiettivi lunghissimi e difficili, come ottenere tutte le medaglie d’oro disponibili per 10 volte, tra cui una che prevede di compiere 10 uccisioni senza morire per 10 volte. A prima vista può sembrare semplice, ma entrati nel mondo di Verdun capirete subito che si tratta di un’impresa più unica che rara, inoltre essendo un titolo completamente online, le cose si faranno ancora più difficili del dovuto.

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Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.