Wander – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Wander MMO Developer: Wander MMO
Piattaforma: PS4 Genere: Avventura/Simulazione Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 24,99 euro

L’idea alla base di Wander è affascinante e sicuramente peculiare nel panorama videoludico odierno: alla base dell’intera esperienza di gioco c’è infatti solo esplorazione. Nelle intenzioni iniziali, l’idea era quella di proporre qualcosa di nuovo e di diverso dal resto: un mondo sconosciuto, completamente esplorabile, con una trama tutta da scoprire. Insomma, c’erano tutte le premesse per realizzare un indie interessante e diverso dal solito. Il problema è che, facendo partire il gioco, i buoni propositi vengono risucchiati da un vortice di mediocrità, volendo fare un complimento, nel quale il buon Wander vi trascinerà fin da subito, come? Scopritelo nella nostra recensione.

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Non sembra così male vero? Ecco, continuate a leggere..

Un mondo “meraviglioso”

Il nome Wander è chiaramente ripreso da wonder, che tradotto dall’inglese significa meraviglia, stupore. Ed è effettivamente questa la prima sensazione che si prova cominciando una nuova partita: “Come ho fatto spendere 25 euro così?” Scherzi a parte, la sensazione iniziale non è neanche poi così malvagia: veniamo infatti messi nei panni di un albero umanoide, che dovrà esplorare un’isola in preda ad un’amnesia totale. Non sappiamo chi siamo, dove siamo e perchè ci troviamo in quel posto, ma poco importa, perchè disseminate nell’isola troveremo misteriose steli di pietra che ci sveleranno piccoli dettagli sul mondo fantasy di Wander. L’idea di base non è affatto malvagia, anzi, inizialmente tutti questi misteri vi spingeranno ad addentrarvi in ogni caverna, isoletta, insenatura e anfratto della mappa di gioco.

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Voglio imparare anche io a nuotare solo sfiorando il mare!

Arrivati a questo punto dovremmo approfondire il discorso riguardante la trama, se è interessante, ben narrata, se ci sono colpi di scena: la verità è che buone idee, non si trasformano automaticamente in un buon gioco. Wander semplicemente non funziona, vi scoraggia e vi impedisce di scoprire la trama a causa della sua giocabilità a dir poco oscena. Volete un esempio? Il monologo iniziale del protagonista che dovrebbe quantomeno introdurci al gioco, semplicemente non si resce ad ascoltare perchè gli effetti sonori della foresta circostante superano il volume della voce e no, non ci sono sottotitoli per rimediare e neanche un menù per regolare il volume delle voci. Ma aspettate, c’è ancora altro…

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Da questo screen, Wander sembra ottimo. SEMBRA.

Corri, nuota, vola, trapassa texture

Passiamo a parlare del lato gameplay di Wander: durante l’avventura avremo la possibilità di controllare ben quattro diversi personaggi tra cui un albero parlante, una donna indigena, una bestia marina e un grifone. Ognuno di essi ovviamente ha delle peculiarità che gli permettono di raggiungere luoghi inaccessibili agli altri personaggi. Wander però, oltre all’esplorazione e all’interazione con massi parlanti, non offre nulla a livello di gameplay per scelta stilistica degli sviluppatori. In realtà, se il gioco non fosse così tanto buggato non sarebbe neanche poi così tanto un problema non poter fare altro oltre che esplorare: dalle texture che si trapassano nei modi più assurdi con i personaggi, alle animazioni completamente sbagliate, dopo i primi cinque minuti di gioco avrete incontrato probabilmente più glitch che nella vostra pluriennale esperienza videoludica. A questo punto probabilmente avrete già scartato l’ipotesi di acquistare Wander, ma aspettate, non avete ancora letto il paragrafo riguardante gli aspetti tecnici!

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Il filtro ottico adottato è una sapiente scelta stilistica? No, solo un modo per nascondere una grafica scadente, probabilmente.

Maestoso… come un patata

Ormai avrete capito che Wander è un titolo veramente mediocre, sotto il profilo narrativo non riesce ad esprimersi a causa di evidenti limiti strutturali e lo stesso si può dire del gameplay. Il “meglio” di sè però, Wander lo esprime quando si parla di grafica e aspetti tecnici: le texture ad esempio non sono neanche così pessime, tanto che ai tempi di PlayStation 2 le avremmo sicuramente apprezzate, le animazioni invece non si sarebbero salvate neanche un paio di generazioni fa. Un po’ dispiace, perchè il concept fantasy alla base del design di personaggi e ambientazioni avrebbe del potenziale, ma vedere cali di frame imbarazzanti e pop-up dei fondali costanti è francamente inaccettabile su PlayStation 4 nel 2015. Per non parlare dei bug, tanto clamorosi che non potranno strapparvi qualche sorriso: vi capiterà spesso di camminare sospesi in aria e trapassare massi a causa di uno sviluppo sciagurato o di ritrovarvi tranquillamente a camminare sui fondali marini, come se d’improvviso tutta l’acqua intorno a voi fosse sparita.

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@ui_Loading, si è proprio come sembra: un errore di programmazione imbarazzante

Sul serio potrei continuare per molto tempo: ad esempio, disegnando simboli sul trackpad del Dualshock 4 per comunicare con le steli, vi potrebbe capitare di vedere sullo schermo le vostre tracce senza ovviamente poterle cancellare, oppure potrebbero andarsi a far benedire tutti i menù a causa di pesanti errori nel codice del gioco. Vorremmo anche specificare che ci sono bastati giusto un paio d’ore per scoprire tutto ciò: immaginate cosa si potrebbe trovare in Wander dopo ore e ore di gioco (anche perchè noi non ci riusciamo dopo aver assistito a certi scempi). A livello sonoro c’è il problema già accennato in precedenza, relativo al pessimo bilanciamento tra parlato ed effetti audio, per il resto non c’è nulla da ricordare, anzi speriamo di dimenticare presto tutto quanto di brutto visto ed ascoltato in Wander. Ah, il gioco dovrebbe essere anche multigiocatore e constantemente connesso in rete, ma per quanto ci riguarda non abbiamo incontrato nessuno con cui condividere questa stupefacente esperienza.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=ZglbByCKdec

VERDETTO

Wander è un concentrato di bug e idee interessanti gettate al vento. La storia, se c'è, è quasi impossibile da scoprire e apprezzare visti gli evidenti limiti strutturali alla base del gameplay. Tecnicamente non sarebbe stato sufficiente neanche un paio di generazioni fa, non tanto per il basso budget della produzione ma per la chiara incapacità degli sviluppatori di rendere il gioco quantomento funzionante.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.

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