Warhammer 40,000: Mechanicus – Recensione

Sviluppatore: Kasedo Games Publisher: Kalypso Media Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Nel novembre 2018 Kasedo Games lanciò su PC un nuovo prodotto ambientato nel mondo di Warhammer, volto a mischiare l’azione con elementi tattici. A distanza di quasi due anni, Warhammer 40,000: Mechanicus arriva anche su PlayStation 4. Ecco la nostra recensione.

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La messa dei tecno-preti

Uno degli universi che nel corso degli anni ha subito le trasposizioni videoludiche con più alti e bassi in assoluto è sicuramente quello di Warhammer, noto brand di Games Workshop che è stato utilizzato in prodotti di grande qualità, come il recente Chaosbane, alternati ad altri incapaci di suscitare emozioni negli appassionati sia dell’ambientazione classica che di quella spaziale.

Mechanicus si inserisce in questo complicato contesto come un’evoluzione di quanto visto in titoli strategici legati a Warhammer 40,000, tra cui annoveriamo il recente Space Hulk: Tactics, scegliendo come protagonisti gli Adeptus Mechanicus, ossia dei preti devoti al dio delle macchine Omnissiah che credono così fermamente nella superiorità della tecnologia da decidere di sostituire le parti dei loro corpi con innesti cibernetici. L’influenza di Ben Counter, scrittore ben noto agli appassionati della Black Library, contribuisce a dar vita a una storia intensa e ricca di particolari in cui i nostri si opporranno ai Necros, terribili robot autorigeneranti che si rifanno alle tradizioni egizie. In seguito alla ricezione di un segnale dal pianeta Silva Umbris, i nostri decidono di lanciarsi in una missione di ricognizione che si rivela disastrosa, dato che il capo dei Necros in persona si farà vivo per sgominare i nostro futuristici preti. Inizierà così una lunga campagna in cui i protagonisti, ognuno con un preciso scopo personale, tenteranno di spingere il giocatore ad affrontare le missioni secondo un particolare stile, facendo così evolvere la storia in una direzione piuttosto che in un’altra e favorendo la rigiocabilità di uno strategico in cui saranno richieste pazienza, tattica e molta programmazione.

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Muoviti avanti di due caselle

Dopo aver affrontato orde di bestie fantasy in Warhammer Quest 2, la sfida offerta da Mechanicus sembra decisamente abbordabile, almeno fino a quando non ci si lancerà nella prima missione che fa da tutorial e insegna come sopravvivere sul pianeta ostile di Silva Umbris. Warhammer 40,000: Mechanicus, che tenta di emulare il successo di prodotti come XCOM: Enemy Unknown, si presenta come uno strategico in cui fasi di movimento e di scelta di opzioni testuali si alternano a combattimenti tattici in cui spostare le proprie pedine su una scacchiera virtuale per eliminare nugoli di robot.

L’influenza di uno scrittore come Counter si nota già dalle prime fasi di gioco, durante le quali ci verranno presentati gli eroi che potremo schierare in battaglia sfruttando una lunga serie di dialoghi, sfortunatamente solo in inglese, che permettono di calarsi fin da subito nello stile dark fantasy di Warhammer 40,000. Faustinius, Videx e Scaevola sono nomi che, per quanto strani, imparerete a conoscere a menadito, dato che saranno anche i preti che potremo utilizzare nelle numerose battaglie. Andiamo con ordine, però, dato che prima di poter mettere mano alle armi saremo chiamati ad affrontare alcune scelte difficili: esplorando varie stanze, infatti, potremo incappare in eventi in cui scegliere una tra alcune opzioni testuali che porteranno a conseguenze più o meno positive. Questa possibilità, oltre ad aumentare notevolmente il coinvolgimento del giocatore nella trama, avrà il pregio di rendere più frammentate e meno pesanti le lunghe sezioni di combattimento, oltre a fornire una finestra sempre più ampia sul carattere dei nostri cyborg religiosi che porterà inevitabilmente a patteggiare per uno o per l’altro personaggio, proprio come in un buon libro.

Morte ai nemici di Omnissiah

Non tutte le esplorazioni vanno però lisce: quando i Necros fanno la loro comparsa, gli Adeptus Mechanicus sono obbligati a estrarre una serie di armi futuristiche e combattere in prima linea oppure inviare i Servitors, picchiatori nudi e crudi, e gli Skitarii, truppe più esperte e versatili, a fare piazza pulita dei nemici. Mechanicus offre un sistema di combattimento tattico che riporta alla mente i giochi da tavolo, in cui sarà necessario scegliere come schierare e soprattutto spostare su una scacchiera le proprie truppe per evitare di esporsi ma nel contempo riuscire ad attaccare i nemici. I tecno-preti saranno le legioni più forti, nonché quelle che una volta sconfitte causeranno il game over. Gli altri soldati saranno invece poco più che carne da macello, perfetti per fare da scudo o per essere inviati in avanscoperta. La vera novità rispetto a tanti altri titoli tattici di stampo classico è rappresentata dalla possibilità di ottenere punti Cognizione da nemici e strutture; questi garantiranno azioni aggiuntive e perfino la possibilità di sfruttare devastanti armi speciali, introducendo un ulteriore elemento tattico che spingerà a ulteriori pianificazioni delle proprie mosse.

Raccogliendo poi le monete del gioco, le Blackstone, sarà possibile potenziare le proprie truppe con devastanti abilità e sbloccarne di nuove. Le possibilità offerte da Mechanicus, soprattutto se amate passare ore a personalizzare i personaggi, sono pressoché infinite, dato che non ci saranno limitazioni di alcun genere (classi o blocchi di abilità) a frenare la creatività dei giocatori. Questo con il rischio però di dar vita a eroi così forti da rendere il gioco fin troppo semplice, tallone d’Achille di un titolo che per i giocatori incalliti di strategici perderà mordente rapidamente, complice anche un’intelligenza artificiale raramente in grado di creare grattacapi.

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Io ti esorcizzo!

Una delle migliori armi a disposizioni di Mechanicus è l’ambientazione. Il design accattivante dei robot egizi si accompagna a quello di boss cattivi, enormi e dotati di una loro personalità unica e persino di un doppiaggio dedicato. Sfortunatamente la mancata localizzazione in italiano di Warhammer 40,000: Mechanicus toglie immediatezza alla narrazione, tanto che molto spesso ci si ritroverà quasi costretti a saltare una mole corposa di testo in lingua anglosassone, perdendo però così inevitabilmente alcuni dettagli.

A livello grafico, Mechanicus fa un ampio uso del verde fluorescente, associato principalmente ai Necron, e più in generale di una serie di colori al neon che contrastano con fondali scuri, scelta che contribuisce a calare i giocatori in un’atmosfera cupa e cibernetica. La splendida realizzazione dei modelli dei personaggi principali e dei nemici mostrata nei dialoghi cozza però con una grafica obsoleta che presta il fianco a critiche soprattutto durante le sezioni di combattimento, in cui il gioco non brillerà mai né a livello di character design né per quanto riguarda gli effetti speciali, spesso ridotti all’osso.

La colonna sonora di Warhammer 40,000: Mechanicus è un altro elemento che non si farà ricordare per qualità e innovazione. A eccezione delle voci di alcuni personaggi e di qualche traccia coinvolgente, la maggior parte delle volte la musica accompagnerà in maniera pigra gli scontri e le esplorazioni. Più che ottima invece la rigiocabilità di un titolo che risulta tutt’altro che breve già limitandosi ad affrontare una prima volta la campagna, ma che offrirà numerosi percorsi da intraprendere e soprattutto svariate opzioni per personalizzare e rendere più semplice o complicata l’avventura. Ad aumentare poi la longevità del gioco ci pensa il DLC Heretek, rilasciato mesi fa su PC e già incluso nella versione PlayStation 4 del gioco, che darà accesso a cinque missioni aggiuntive e a tante nuove abilità e truppe da sbloccare.

Trofeisticamente parlando: sia benedetto Omnissiah

La lunga lista trofei di Warhammer 40,000: Mechanicus vanta l’immancabile Platino. Per ottenerlo però preparatevi a svariate ore di gioco, ad affrontare l’avventura con varie opzioni attive che ne aumenteranno la difficoltà e soprattutto a potenziare al meglio i vostri preti. Una vera e propria impresa per veri appassionati della Black Library.

VERDETTO

Nonostante l'assenza della lingua italiana e qualche piccolo neo, Warhammer 40,000: Mechanicus riesce a passare senza alcuna fatica dalle comodità di mouse e tastiera al DualShock 4, offrendo agli appassionati di strategia un titolo tattico, intelligente e ricco di fascino. Ovviamente i fan della Black Library riusciranno ad apprezzare al meglio la storia sapientemente imbastita dall'esperto Ben Counter, ma anche chi si avvicinerà per la prima volta a questo universo riuscirà a simpatizzare per le teorie religiose dei bizzarri Adeptus Mechanicus e ad affrontare un gioco da avere assolutamente, se non riuscite a fare a meno di pedine e scacchiere.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.