Warhammer: Vermintide 2 – Recensione

Sviluppatore: Fatshark Publisher: Fatshark Piattaforma: PS4 Genere: FPS Giocatori: 1 (Online: 2-4) PEGI: 18 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Warhammer Fantasy Battle è un gioco di ruolo da tavolo, creato nel 1983 da Games Workshop, in cui i giocatori collezionano e controllano delle miniature ricreando così epiche battaglie. In seguito il boardgame, grazie al successo ottenuto, si è evoluto con la creazione di Warhammer 40,000, gioco dalle ambientazioni gotico-futuristiche, e con una serie di libri di successo che hanno ampliato ancora di più l’universo.

Un breve riepilogo

Ai meno avvezzi l’universo di Warhammer ricorderà, senza ombra di dubbio, quello del ben più famoso World of Warcraft, prodotto da Blizzard nel 1993. Se Warcraft è nato come un videogioco a tutti gli effetti, Warhammer si è gettato nel mondo delle console solamente dopo molti anni grazie alla saga di Total War e successivamente con la serie Dawn of War. Tuttavia i videogiochi dedicati al marchio di Games Workshop non rientrano solamente nella categoria degli strategici in tempo reale ma anche nei giochi d’azione, grazie a Warhammer 40,000 Space Marine, e nella categoria degli sparatutto con Warhammer End Times – Vermintide, tra gli altri.

Quest’ultimo, sviluppato da Fatshark nel 2015 e pubblicato su PlayStation 4, Xbox One e PC, si è rivelato un buon titolo, seppur minato da parecchi difetti dettati dalla monotonia e diversi bug, che ha saputo conquistare tutti i fan e gli amanti degli shooter arena che ancora non conoscevano questa serie. La software house, invogliata dai risultati ottenuti, ha deciso di riprovarci e far tornare i giocatori ancora una volta nel meraviglioso mondo di Games Workshop con Warhammer: Vermintide 2. Scopriamo insieme se questo sequel saprà migliorare quanto visto nel primo capitolo e, soprattutto, eliminare i suoi difetti.

Ratti alla riscossa

Iniziamo subito con il dire che Vermintide 2 è ambientato nell’universo di Warhammer: Age of Sigmar, espansione che nel 2015 ha rivoluzionato il boardgame, e le sue vicende riprendono esattamente dal finale del primo capitolo sviluppato da Fatshark. Tutti coloro che non hanno giocato End Times – Vermintide non devono temere, la prima missione della modalità storia funge da ponte di collegamento tra gli eventi dei due giochi. Gli Skaven, dei famelici ratti guerrieri che vivono nelle profondità della Terra, hanno invaso anche l’ultimo baluardo dell’impero, la città di Ubersreik, e hanno imprigionato i cinque eroi che la difendevano. Il prologo inizia proprio così, facendoci vestire i panni del soldato imperiale Markus Kruber mentre viene imprigionato e trasportato nella fortezza di Helmgart.

Senza spoilerare troppo sulla trama, il giocatore verrà subito a scoprire che la vittoria degli Skaven è stata causata grazie alla loro alleanza con le tribù devote al Caos e all’apertura di uno Skittergate, un portale in grado di teletrasportare interi eserciti. La prima missione, oltre che narrare gli eventi che portano alle vicende di Vermintide 2, funge anche da tutorial. Al comando di Kruber dovremo infatti imparare i semplici comandi nel tentativo di liberare il resto del nostro gruppetto di eroi: il nano Bardin, l’elfa Kerillian, la maga Sienna e il cacciatore Victor.

Una volta riusciti a riunire tutti i nostri compagni potremo fuggire dalla prigione grazie all’intervento della maga Olesya, che ci porterà in salvo nella fortezza di Taal ormai devastata e in disuso e con cui pianificheremo la distruzione dello Skittergate. Da un incipit così promettente ci si sarebbe aspettati un continuo altrettanto interessante, purtroppo, però, la trama di Vermintide 2 prosegue in maniera molto timida e in seguito appare solamente come un intermezzo tra i tre atti disponibili (ognuno composto da quattro missioni e a cui si aggiungono il prologo e la missione finale.

Warhammer: Vermintide 2 è un gioco in prima persona che si ispira ad altre produzioni come Left for Dead e Killing Floor, e questo secondo capitolo della saga non cerca di rivoluzionare il gameplay a cui i vecchi giocatori erano abituati, piuttosto lo migliora sensibilmente. Selezionando e impersonando uno dei cinque eroi inizialmente disponibili, dovremo abbattere ondate su ondate di avversari, ma a differenza dei giochi citati in precedenza, in cui bisogna solamente difendere una posizione, qui avremo il compito di avanzare e distruggere obiettivi, come in un comunissimo FPS. I lupi solitari possono giocare e completare Warhammer: Vermintide 2 completamente in autonomia, semplicemente con l’aiuto di un’eccellente intelligenza artificiale, ma per godere al massimo delle possibilità offerte da questo sequel è quasi doveroso giocare in cooperativa online, fino a un massimo di altre tre persone. Qualora nessuno di vostra conoscenza possieda il gioco, Vermintide 2 offre un comodissimo matchmaking che vi affiancherà a giocatori di vostro pari livello.

First person… role play

Ognuno dei personaggi del gioco sviluppato da Fatshark è dotato di equipaggiamenti, abilità e possibilità di personalizzazione estetiche uniche che possono essere selezionate nell’hub centrale prima di gettarsi in missione. La maga del fuoco Sienna. ad esempio, è inizialmente equipaggiata con un bastone magico in grado di scagliare dardi infuocati (o in alternativa, caricando il tasto d’attacco, di creare una gigantesca bomba di fuoco) e con una piccola spada con cui fare a fette le centinaia di ratti che vi verranno addosso. Una volta caricata, la sua abilità speciale le consente di compiere un rapido teletrasporto in avanti che lascia una scia in grado di incendiare tutti gli avversari e di scappare agilmente da situazioni pericolose. Sono presenti anche un buon numero di bevande magiche che migliorano le statistiche, pozioni con cui poter ripristinare i punti salute del proprio eroe o in alternativa quelli dei compagni e bombe di vario genere.

Esattamente come in un qualsiasi gioco di ruolo di stampo occidentale, guadagneremo esperienza completando le missioni e potremo acquisire nuovi punti da spendere in una lista di talenti disponibili per sbloccare diverse specializzazioni di classe. Per ogni missione completata otterremo anche delle casse premio in cui troveremo nuove armi (ogni tipologia ha il suo pattern d’attacco differente), amuleti e oggetti cosmetici. Non temete, a differenza di moltissimi giochi usciti in quest’ultimo periodo, in Warhammer: Vermintide 2 non è presente alcun tipo di microtransazione e ottenere queste casse premio non è molto difficile. Equipaggiando l’eroe selezionato con gli oggetti ottenuti andremo ad accrescere il nostro livello di potenza, il quale ci permetterà di riaffrontare le missioni già completate a un livello di difficoltà diverso. Oltre che per le differenti abilità, i personaggi presenti in Vermintide 2 sono anche caratterizzati in maniera perfetta; Bardin, ad esempio, avrà il tipico carattere nanico e il suo scambio di battute con l’arrogante Kerillian renderà molto più piacevole il travolgere le orde di nemici possedute dal Caos.

Alla lunga stanca?

Il difetto principale che affliggeva Warhammer: End Times – Vermintide era la sensazione di monotonia e noia che pervadeva il giocatore dopo solamente un paio di missioni e Fatshark ha lavorato molto per sopprimere questo grave neo. La software house, in primis, ha diversificato in maniera eccelsa la lista dei nemici disponibili; gli Skaven sono divisi in ratti comuni (che si gettano in centinaia in bocca alla nostra lama), legionari, maghi e potentissimi colossi baffuti. Lo studio svedese, inoltre, ha ricreato le ambientazioni di gioco in maniera egregia: all’interno delle tredici mappe disponibili combatteremo in monti innevati, foreste, tetre caverne e città dallo stile medioevale che offrono scorci e panorami magnifici, oltre che delineare un mondo ormai in rovina e privo di speranza.

Il budget dello studio non è stato certamente quello di un tripla A, e in alcuni effetti grafici (come le texture delle ombre) si nota benissimo, ma Warhammer: Vermintide 2 non se la cava affatto male sul versante tecnico; a confermarlo è il frame rate che anche in situazioni confusionarie resta granitico. Il titolo è poi dotato di un’ottima longevità; solamente completare la modalità storia al livello più semplice vi porterà via una decina di ore, ma nel caso in cui il gioco vi piaccia ne avrete per un bel po’ tra i vari livelli di difficoltà, i due DLC già disponibili e il collezionare equipaggiamenti sempre più potenti. Le musiche e gli effetti, poi, sono eccellenti e valorizzano ogni singolo avvenimento sul campo di battaglia: dai corni che richiamano le battaglie fino ai tamburi che incitano le tribù nemiche e le lame che smembrano gli arti dei servitori del Caos. L’unica pecca è il doppiaggio disponibile solamente in lingua inglese e dai sottotitoli davvero minuscoli.

Trofeisticamente parlando: ore e ore di gioco

Warhammer: Vermintide 2 possiede un elenco trofei composto da ben cinquantuno obiettivi, suddivisi in trentotto trofei di bronzo, dieci trofei d’argento e due d’oro. Per conquistare il Platino dovrete completare la modalità storia, fabbricare cinquanta oggetti e recuperarne cento. Oltre a diverse azioni richieste durante le missioni, i giocatori dovranno equipaggiare il proprio personaggio con un oggetto esotico in ogni slot disponibile. Il trofeo che vi porterà via più tempo è Pantheon degli eroi, che richiede di arrivare al livello trenta con tutti i personaggi.

VERDETTO

Fatshark ha sviluppato Warhammer: Vermintide 2 con l’obiettivo di migliorare il primo capitolo sotto tutti i punti di vista e bisogna dire che lo studio ci è riuscito. Affrontare e dilaniare le orde del Caos con un gruppo di altri tre amici online è divertente, esattamente ciò che un videogioco ha il compito di fare. Anche giocato in solitaria, il titolo non perde le sue ottime doti: una grande varietà di situazioni, centinaia di equipaggiamenti diversi e ambientazioni scenografiche. Consigliato non solo agli amanti di Warhammer e degli shooter arena, ma anche a chi non ne ha mai sentito parlare e ama i giochi di ruolo online.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.