Warriors Orochi 4 – Recensione

Sviluppatore: Omega Force Publisher: Koei Tecmo Games Piattaforma: PS4 Genere: Musou Giocatori: 1-2 (Online: 2-6) PEGI: 12 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Dopo la cocente delusione, almeno per quanto ci riguarda, di Dynasty Warriors 9, Omega Force torna a percorrere la strada dei musou con il quarto capitolo della serie Warriors Orochi. Nata su PlayStation 2, come crossover tra Dynasty e Samurai Warriors, questa saga in realtà non ha mai ricevuto grandissimi consensi, soprattutto dagli addetti ai lavori, nonostante la sua originalità nell’unire le meccaniche di due diversi hack ‘n’ slash. Questo tipo di produzione non è una novità per Koei Tecmo; circa un anno fa abbiamo infatti parlato di Warriors All-Stars, titolo non perfetto ma comunque abbondantemente sopra la sufficienza. Warriors Orochi 4 prova a percorrere la stessa strada, tornando alle origini, piuttosto che ripetere l’esperimento poco riuscito dell’open world dell’ultimo Dynasty Warriors. Sarà stata la scelta giusta?

Non far arrabbiare gli dei

Come già detto nell’introduzione, Warriors Orochi 4 unisce i combattenti del Giappone e della Cina dei Tre Regni, rispettivamente provenienti dai mondi di Samurai e Dynasty Warriors. Zeus, il dio supremo, ha infatti intenzione di far scontrare ancora una volta gli eroi delle due dimensioni per dare vita alla propria linea temporale e al proprio mondo. Per fare ciò il dio si servirà dei poteri contenuti nei bracciali Ouroboros, fino a che suo figlio Perseo non ruberà questi potentissimi oggetti per fermare il delirio di onnipotenza del padre. Purtroppo i bracciali finiranno nelle mani sbagliate e starà ai nostri eroi recuperarli per ripristinare l’ordine nella storia e ritornare a casa.

Un incipit narrativo semplice alla base ma efficace, capace di coinvolgere il giocatore con diversi misteri; pian piano infatti scopriremo cosa sta succedendo, perché e chi si nasconde dietro tutta la vicenda. Pur non brillando per originalità, la trama riesce nel suo intento di unire più personaggi da diversi contesti, con una storia del tutto inedita (a differenza di Dynasty e Samurai Warriors che prendono ispirazione da fatti realmente accaduti). Bene anche il cast dei personaggi, tutti come al solito caratterizzati come si deve e con ruoli ben definiti all’interno della storia. Il comparto narrativo, insomma, è più di un semplice collante per tenere insieme il gameplay e i centosettanta personaggi del roster, che restano comunque la base di questa produzione.

Ritorno alle origini

Rendere un musou open world non è stata un’idea azzeccatissima, come ha dimostrato Dynasty Warriors 9, e, quindi, Omega Force ha ben pensato di tornare al tipo di gameplay classico che gli amanti del genere hanno imparato ad apprezzare nel corso degli anni. Dite quindi addio a lunghe fasi di esplorazione, crafting e attività secondarie; Warriors Orochi 4 si concentra soprattutto sul combattimento, ed è proprio in questo aspetto che riesce a dare il meglio di sé. Oltre alle classiche combo, eseguibili alternando l’uso dei tasti Quadrato e Triangolo, sarà infatti possibile utilizzare dei veri e propri poteri magici grazie ai Tesori sacri. I personaggi, inoltre, saranno divisi in tre classi e, naturalmente, ognuna di esse avrà il suo diverso tipo di combo e di abilità peculiare. Pur rimanendo un hack ‘n’ slash senza troppe pretese, il musou di Koei Tecmo riesce a offrire delle buone varianti al tema, aumentando notevolmente il fattore divertimento e attenuando, almeno in parte, la ripetitività che caratterizza il genere.

Come al solito, infatti, il livello di sfida offerto dai nemici sarà abbastanza basso e le missioni tutte troppo uguali tra di loro; ogni volta ci verrà infatti richiesto di conquistare delle basi nemiche, sconfiggere alcuni generali, per poi arrivare allo scontro finale con il boss. Uno schema fisso che, seppur mitigato da alcune novità come gli obiettivi secondari presenti in ogni missione, difficilmente riuscirà a fare breccia nel cuore di chi non è già appassionato di musou. Warriors Orochi, in questo senso, ci è parso un gradino sotto ad altre produzioni simili (come Dragon Quest Heroes II, per citarne una), pensato più per proporre un crossover indirizzato ai fan piuttosto che qualcosa di appetibile anche per i meno avvezzi al genere.

Tanti eroi, un solo obiettivo

Una delle feature su cui più hanno puntato gli sviluppatori è sicuramente la presenza di centosettanta personaggi nel roster di gioco; buona la loro realizzazione grafica e buona anche la varietà dei moveset. Come già accennavamo, ogni personaggio appartiene a una delle tre classi presenti nel gioco e ha a disposizione diversi tipi di abilità. Come se non bastasse, sarà possibile far crescere ciascun personaggio sia nelle statistiche che nelle combo, grazie alle gemme ottenute alla fine di ogni missione. Interessante anche la possibilità di cambiare equipaggiamento, venderlo o addirittura potenziarlo, sempre grazie all’utilizzo delle gemme.

Pur non essendo particolarmente profondo, questo sistema di sviluppo aggiunge qualcosa di nuovo che, di certo, in un musou non fa mai male. Vista la presenza massiccia di personaggi, gli sviluppatori hanno permesso ai giocatori di scendere in battaglia con tre eroi per volta; i componenti del team saranno intercambiabili in qualsiasi momento e tra l’altro, scambiandoli, sarà possibile concatenare combo ancor più devastanti. Un’intuizione davvero azzeccata per quanto ci riguarda, che rende le fasi di combattimento ancora più dinamiche e variegate.

Un’eredità scomoda

Purtroppo Warriors Orochi 4 porta con sé quasi tutti i problemi tecnici che affliggevano Dynasty Warriors 9: da una realizzazione delle ambientazioni non eccellente, a un frame rate poco stabile. Sicuramente sono stati fatti tanti progressi (ad esempio è stata fin da subito implementata la modalità multiplayer online e offline, non presente al lancio di Dynasty Warriors per problemi di frame rate), ma l’ottimizzazione su PlayStation 4 è tutt’altro che perfetta e riteniamo ci sia ancora tanto da lavorare per Omega Force in tal senso.

Accennavamo prima alla modalità online; pur essendo la quantità dei giocatori sui server molto risicata, è possibile affrontare la storia in cooperativa (online e offline) oppure giocare in Battle Arena. In questa modalità, che è fondamentalmente una sorta di cattura la bandiera, due squadre da tre persone dovranno attaccare e difendere al meglio i territori presenti sulla mappa; chi riuscirà a conquistarli tutti o ad averne di più a tempo scaduto, otterrà la vittoria. Chiudiamo parlando del comparto audio, con una colonna sonora abbastanza sottotono compensata però da un doppiaggio di buon livello. Assente, infine, la localizzazione in lingua italiana.

Trofeisticamente parlando: vero guerriero

Dei quarantaquattro trofei di Warriors Orochi 4, Platino compreso, saranno giusto un paio a darvi qualche grattacapo. Più che una questione di abilità, ottenere tutte le coppe di questo gioco sarà una prova di pazienza, che vi porterà a giocare decine e decine di ore (un’ottantina almeno). Tra i trofei più ostici ci sono sicuramente quelli che richiedono un certo numero di valutazioni di rango “S”, quelli per cui dovrete completare tutti gli obiettivi secondari delle missioni e quelli che richiedono di completare il gioco in difficoltà Chaotic (sbloccabile solo una dopo aver finito l’avventura per la prima volta). Per ulteriori informazioni vi rimandiamo al nostro elenco trofei.

VERDETTO

Warriors Orochi 4 è senza dubbio un buon esponente del genere; pur non brillando per originalità, la trama offre spunti interessanti, il gameplay riesce a proporre delle ottime varianti alla formula classica e bisogna certamente menzionare l'introduzione della modalità multigiocatore (sia online che offline). D'altro canto, però, c'è ancora molto da fare sotto il profilo tecnico, non sono rari infatti i cali di frame rate, e la noia, a causa della ripetitività, soprattutto per i meno avvezzi al genere, potrebbe sopraggiungere dopo poche ore di gioco. Warriors Orochi 4 rimane quindi consigliato soprattutto ai fan che, se sapranno chiudere un occhio su qualche imperfezione, potranno giocare un titolo capace di intrattenere e divertire per tutta la sua durata.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.