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Watch Dogs 2 – Recensione

Publisher: Ubisoft Developer: Ubisoft
Piattaforma: PS4 Genere: Stealth/Action/Open World Giocatori: 1 (online: 2-4) PEGI: 18 Prezzo: 69,99 €

Voglia di condividere e assuefazione da tecnologia, questi i due elementi che Ubisoft ebbe in mente di comunicare e denunciare attraverso il suo primo capitolo della serie Watch Dogs. Fenomeni così apparentemente innocui che però ormai, riguardando l’intera popolazione del ventunesimo secolo, se da un lato rendono i dispositivi elettronici e internet un vero e proprio bene primario e necessità, dall’altro espongono la nostra privacy sempre più ai pericoli dei malintenzionati. Watch Dogs non fu in grado di rappresentare tutto ciò al meglio a causa di un’eccessiva superficialità circa alcune tematiche e scelte di produzione non proprio condivisibili. Pertanto, speranzosi e con un pizzico di paura ci siamo addentrati nell’interconnesso mondo di San Francisco e del suo ctOS 2.0: ecco a voi la recensione di Watch Dogs 2.

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We are DedSec!

L’idea su cui si basa l’intera trama di Watch Dogs 2 è tanto semplice quanto difficile da realizzare: distruggere la multinazionale Blume che estende il proprio controllo come una piovra sull’intera città di San Francisco grazie al proprio ctOS 2.0, erede del primo sistema operativo che il caro Aiden Pearce (protagonista del primo capitolo) riuscì a distruggere nella città di Chicago. Sarà pertanto compito di Marcus Holloway (nome in codice Retr0), giovane hacker dal carattere molto estroverso, e dei suoi amici Sitara, Wrench, Horatio e Josh, quello di combattere il sistema con strategie anarchiche e sovversive piuttosto insolite ma rigorosamente basate sull’hacking. L’intera opera sembra infatti alzare l’asticella nei confronti di una sceneggiatura basata moltissimo sul creare una forte sinergia tra il protagonista e i comprimari, dotati purtroppo di un carisma molto più accentuato e particolareggiato dello stesso Marcus che spesso e volentieri apparirà come un ragazzo esclusivamente guidato dal team di hacker e con spirito di iniziativa pressoché nullo.

Ciononostante, per la complessiva durata della trama il tutto scorrerà piacevolmente e alcune situazioni saranno in grado di strapparvi più di un sorriso.

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Quello che ci è parso però è che Ubisoft abbia deciso di cambiare drasticamente lo stile della serie avendo, a nostro parere, paura di commettere lo stesso errore del precedente capitolo che ad una trama così seria e fortemente basata sul tema della vendetta non riuscì ad accostare personaggi convincenti e appropriati. Problema risolto dunque? Assolutamente no e anzi ciò che più ci preme sottolineare è come una trama, basata su argomenti e problematiche così importanti e forti come le suddette, sia stata affrontata in un modo eccessivamente “infantile” e diametralmente opposto a come ci saremmo aspettati. La crew di hacker è fin troppo bambinesca e scanzonata nei suoi atteggiamenti (chi avrebbe mai immaginato di ritrovarsi a girovagare per la città in mutande in cerca di vestiti da comprare, a bordo di una vespa rigorosamente rubata?) e raramente vi sembrerà di avere a che fare con ragazzi che vorrebbero porre fine allo sfruttamento dei dati personali delle persone per il bene dell’intero web.

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Tutto ciò però non implica necessariamente che Watch Dogs 2 sia un disastro a livello del comparto singolo giocatore ma presuppone, inevitabilmente, un minimo di comprensione da parte dei videogiocatori più seriosi ed esigenti mentre sarà amato alla follia da chi preferisce divertirsi e scatenarsi come più preferisce attraverso le mille possibilità che un videogame può offrire a livello di gameplay.

Hacking per tutti!

Passiamo ora a ciò che rappresenta il cuore dell’intera opera: l’hacking. Watch Dogs 2 sotto questo punto di vista sembra aver imparato dagli errori commessi nel passato e riesce ad offrire approcci molto più diversificati al giocatore, grazie anche ai numerosi hack in più disponibili ed a strategie di interazione completamente riviste e ridisegnate da zero.

Prima novità fra tutte è il NetHack, un dispositivo attivabile tramite la pressione del tasto R3 che vi permetterà di analizzare il mondo circostante e elaborare le vostre strategie una volta considerati elementi come il numero di nemici, porte di ingresso e uscita, veicoli a disposizione, telecamere e sistemi hackerabili.

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Il mondo circostante sarà ovviamente controllabile mentre lo stesso NetHack sarà ancora attivo ma ciò che più richiederà l’utilizzo di questa funzione saranno i numerosi puzzle disseminati all’interno di missioni che richiederanno l’apertura di specifiche “linee di collegamento” visibili ovviamente solo attraverso questa speciale visione.

Per quanto concerne l’hacking puro invece, l’aggiunta di un sistema tanto semplice quanto funzionale che prevede l’apertura di una ruota di comandi, in seguito alla pressione del tasto L1 (attivabile una volta agganciato l’oggetto desiderato con un mirino sempre presente sul vostro hud), garantisce al giocatore un controllo a 360 gradi del ctOS 2.0, permettendogli così di compiere nuove azioni quali ad esempio: dirottare la marcia di un automobile scegliendo la direzione o creando un incidente di massa hackerando un ingente numero di veicoli; hackerare bot domestici o di aziende ordinandogli di investire letteralmente i propri padroni; hackerare cellulari di bande rivali per creare scontri utilizzabili a proprio vantaggio. Ognuno di questi poteri sarà inoltre indicato come caratteristico di un hacker “Imbroglione”, “Aggressore”, “Spettro”, andando così a sottolineare il vostro stile di gioco.

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Ulteriore novità presente nel titolo sono il Jumper, piccolo drone terrestre ideato per intrufolarsi in abitazioni o in aree riservate e ottenere i dati necessari e il Quadrirotore, drone aereo perfetto per scansioni dall’alto e pianificazione di strategie.

Smartphone… Smartphone delle mie brame!

Watch Dogs 2 riesce ad implementare quanto già detto grazie ad una buona interfaccia che sarà facilmente gestibile e migliorabile attraverso il nostro smartphone, pilastro dell’intera esperienza.

Attraverso di esso potremo infatti selezionare destinazioni, avviare missioni singolo giocatore e multiplayer; richiedere auto; attivare il lettore musicale; potenziare gli hack e tanto altro ancora. Ciò che però risulta fondamentale per ottenere il massimo rendimento dallo smartphone sarà il numero di fan che il giocatore nel corso della propria avventura dovrà far schierare dalla parte del DedSec in modo da aumentarne la “potenza di calcolo”. Grazie alla visibilità e livello di sharing che sarà possibile acquisire attraverso il completamento di missioni primarie, secondarie (come le sfide autista che vi vedranno sfrecciare per San Francisco in seguito alle diverse richieste di aiuto), condivisioni di foto su ScoutX (applicazione che prevede lo sharing di selfie presso specifici punti di interesse) e vittorie online, si avrà infatti l’accesso a punti abilità ed app con i quali potremo migliorare i nostri poteri da hacker e consequenzialmente incrementare l’influenza esercitata sull’intera città.

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Chi va piano va sano… o forse no?

Il gameplay di Watch Dogs 2 risulta pertanto molto dinamico, frenetico ed in continua evoluzione grazie a numerosi fattori che riescono ad amalgamarsi al meglio, peccato però che sotto alcuni punti di vista l’opera Ubisoft risulti ancora troppo acerba. Primo fra tutti, il problema della fisica delle auto e della guida, che aveva attanagliato enormemente il primo capitolo, non sembra essere stato risolto neanche in questo capitolo. Non possiamo essere ipocriti e ammettiamo che alcuni miglioramenti, seppur poco visibili, ci siano, tuttavia l’impressione complessiva che si ottiene pad alla mano risulta piuttosto negativa. I controlli di auto e moto sono innaturali, le frenate presentano una fisica inverosimile e gli effetti di distruzione ambientale appaiono alquanto ridicoli (i pali della luce sembreranno ancora una volta semplici grissini una volta colpiti dalle vostre auto). Tutto questo ovviamente non può essere giustificato, soprattutto se si considera che il lavoro sul titolo ha richiesto ben due anni e il problema della fisica delle auto e del sistema di guida era stato uno dei più sottolineati dall’utenza. D’altro canto però, fortunatamente ci sono nuovi elementi positivi come ad esempio fasi di parkour molto più fluide, divertenti e che non si limitano al semplice gesto di scavalcare una staccionata.
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Hacker nell’ombra

Se da un certo punto di vista la serie di Watch Dogs è stata sempre apprezzata per la possibilità offerta al giocatore di poter completare il gioco in modo stealth o puramente action, in Watch Dogs 2 le cose sembrano leggermente cambiate. Qualora infatti decidiate di affrontare l’avventura in stile totalmente action ci dispiace dirvi che i livelli per come strutturati vi daranno non pochi problemi. Ubisoft ha infatti voluto, sin dal tutorial, incentrare il proprio gioco su uno stile puramente stealth che, se affrontato a dovere e nel modo più appropriato, saprà offrirvi momenti di pura sensazione di onnipotenza e totale controllo sui nemici.

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Consigliamo inoltre di affrontare l’intera avventura a difficoltà “realistico” che oltre ad offrire un indice di difficoltà più alto, sarà in grado di rendere l’intera esperienza decisamente più bilanciata e meno a vostro favore, elemento che a difficoltà basse è in grado di rovinare di molto l’esperienza di gioco, complice anche un’intelligenza artificiale non eccelsa e titubante in più di una situazione.

Welcome to the Golden Gate City

Dopo le numerosissime discussioni riguardanti i vari downgrade e la resa grafica non eccelsa della Chicago del primo capitolo, Ubisoft sfida se stessa con la scelta di portare sullo schermo dei videogiocatori la meravigliosa San Francisco. La città è viva, piena di cose da fare, con numerosi punti di interazione e con alcuni panorami davvero mozzafiato. Peccato però che da un punto di vista grafico Watch Dogs 2 soffra davvero in molte, troppe situazioni. Purtroppo scenari del genere non sembrano essere stati ottimizzati al meglio per console (poche volte ci è capitato di non notare cali di frame al disotto dei 30fps durante inseguimenti o semplici sparatorie). L’antialiasing è impostato al minimo e più di una volta vi toccherà osservare auto, alberi e anche modelli di persone o animali con fin troppe “sbavature”, il fastidioso pop-up delle auto è stato invece ridotto anche se si può ancora notare durante fasi di guida ad altissima velocità.

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Se due anni fa la città di Chicago era stata criticata per il “look” estremamente piatto e monocromatico delle fasi diurne ma osannata per gli splendidi scenari offerti di notte soprattutto in condizioni di pioggia, ci dispiace deludere le vostre aspettative ma ci tocca ammettere che San Francisco, seppur offrendo un buon colpo d’occhio sia di giorno che di sera, non raggiunge minimamente la vecchia controparte per le sezioni notturne e di pioggia, ma appare al contrario piuttosto inferiore sotto questo punto di vista. Il comparto audio invece è di buona fattura e il doppiaggio italiano, benché nella media, appare ben studiato (più volte vi capiterà di sentire del sano e volgare slang del centro/nord italia).

Ci si becca in giro!

Per quanto concerne il lato multiplayer, il titolo riesce ad essere un bel passo in avanti rispetto al predecessore. Oltre alla classica invasione online (di amici e non), il multiplayer è stato concepito come interamente “seamless”. Avrete infatti la possibilità di incontrare altri giocatori (una volta avendo concesso tutti i diritti nelle impostazioni privacy) in determinate zone della città, partecipare ad inseguimenti insieme alla polizia contro hacker in fuga da quest’ultima e avviare divertenti e ben congegniate missioni cooperative con i vostri amici o semplici estranei.

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Il comparto multigiocatore risulta quindi ottimamente implementato nell’intero mondo di gioco e grazie al sistema di classifiche (recluta-bronzo-argento-oro-diamante-maestro) avrete accesso ad esclusivi set di personalizzazione per il personaggio (elemento che ci ha colpito positivamente e che permetterà al giocatore di personalizzare il vestiario del proprio alter ego secondo il proprio stile, grazie anche alla presenza di numerosi negozi nella città differenziati per tipo di moda, insomma… ce n’è per tutti i gusti!)

Trofeisticamente parlando: unlock everything!

Per quanto riguarda il lato trofei, Watch Dogs 2 presenta un classico tasso di sfida. Saranno infatti necessarie circa 30 ore per ottenere i 50 trofei di cui 1 Oro, 14 Argento e 34 Bronzo. Cari cacciatori, San Francisco e il DedSec vi attendono!

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Andrea Ciervo
Appassionato di videogames, musica di tutti i generi, film e serie TV. Specializzato nel settore informatico riguardante sistemi operativi, modding, iOS e assemblaggio PC. Vivo seguendo il motto tanto semplice e mai banale "Ad Maiora!"

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