Windstorm – Ari’s Arrival – Recensione

Sviluppatore: Aesir Interactive Publisher: Wild River Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 39,99 € Italiano:

La serie di libri e film dedicata al cavallo Windstorm ha origine tedesca. L’autrice del primo Ostwind (che per qualche oscura ragione è stato tradotto in modo non letterale in lingua inglese) è infatti Carola Wimmer, la quale ha poi passato il testimone a tale Lea Schmidbauer per una saga composta da numerosi romanzi, quattro film e due videogiochi. L’ultimo di questi, Windstorm – Ari’s Arrival, segue le vicende dell’omonimo film, in uscita quest’anno, e cerca di ricreare le atmosfere di un universo letterario forse poco conosciuto in Italia e adatto a bambini e ragazzine pre-adolescenti. Non sono premesse incoraggianti per un titolo PlayStation 4, ma chi siamo noi per partire con uno stupido pregiudizio?

Windstorm - Ari's Arrival recensione

Il classico film per ragazzi

Ari è un’orfana fuori dalle righe, che per l’ennesima volta viene allontanata dalla famiglia che la ospita in seguito alla sua esuberanza eccessiva. Ma il suo spirito di ribellione la porta a fuggire dalla sua tutrice e la conduce alla tenuta Kaltenbach, un luogo ben noto ai fan della serie. Qui Ari farà il suo primo incontro con il cavallo Windstorm, reduce da un evento traumatico (un incendio in Andalusia) che ha lasciato sconvolto lui e in coma la sua padroncina Mika, l’unica ragazza in grado di cavalcarlo. Ma è chiaro fin da subito che anche Ari ha un rapporto particolare con il cavallo.

Il vecchio Kaan sembra comprendere subito le potenzialità di questa relazione e vede in Ari le premesse per la realizzazione di una misteriosa leggenda. Ma macchinazioni segrete turbano la quiete di Kaltenbach; la gestione passa dalla nonna di Mika alla spietata Isabell, disposta a tutto pur di risollevare le sorti economiche della tenuta. Ari fugge con Windstorm e vive da fuggiasca e ricercata dalla polizia, aiutata solo da Kaan, da una nuova amica e dalle visioni che la mettono in contatto con Mika. Spetterà a lei risolvere una situazione spinosa e salvare Kaltenbach.

Windstorm - Ari's Arrival recensione

Rot Tot Erlösung

Windstorm – Ari’s Arrival è un’avventura open world vissuta nei panni di Ari e nel contesto della tenuta Kaltenbach e dei suoi dintorni, un paesaggio tipico e ben riconoscibile della campagna tedesca. Ci possiamo muovere liberamente in ogni dove, all’interno di una mappa piuttosto estesa e moderatamente variegata, ma priva di PNG, traffico e fauna e quindi morta da questo punto di vista. Lo spostamento avviene a piedi, con una velocità adatta a piccoli tragitti e la fastidiosa assenza dello scatto, oppure preferibilmente in sella a Windstorm.

Lo scopo del gioco è portare a termine le diverse missioni che ci vengono assegnate dagli altri protagonisti e che sviluppano la trama. Le cutscene di collegamento non esistono e sono sostituite da un sistema simile a quello delle visual novel, con disegni fissi e schermate di testo (c’è anche un buon doppiaggio, anche se in inglese). Le attività spaziano dalle classiche consegne a corse tra checkpoint, recupero bestiame, tiro con l’arco, inseguimenti in incognito e così via. Una bussola nella parte alta dello schermo indica sempre l’obiettivo con la massima chiarezza e non c’è davvero nulla di difficile.

Siamo a cavallo!

Il sistema di controllo del cavallo è uno degli aspetti principali di un titolo basato sull’esplorazione ambientale e qui iniziano i problemi del gioco. Per muoversi con Windstorm, infatti, basta montargli sopra e premere X per impostare la velocità tra passo, trotto e galoppo. Mentre si galoppa, tenere premuto X garantisce qualche secondo di scatto, che si ricarica dopo un certo tempo. Peccato che la risposta del tasto non sia sempre immediata, costringendo a premere più volte prima di ottenere un effetto. Stessa cosa, ancor più evidente, per rallentare e fermarsi con R1, che sembra non reagire a meno che non lo premiamo con violenza e in modo prolungato.

Altro problema è legato al salto, realizzabile con il tasto Quadrato di fronte a un ostacolo. Anche qui, anzi in misura ancor più evidente e fastidiosa, bisogna incrociare le dita perché il comando abbia effetto, cosa che non accade quasi mai. La nostra corsa viene quindi interrotta miseramente contro un tronco caduto o una staccionata, costringendoci a girarci intorno o a premere ripetutamente il tasto fino a ottenere l’agognato salto (da fermo) e la ripresa innaturale del galoppo.

Windstorm - Ari's Arrival recensione

In campagna ci sono tanti… bug

Il vero problema del gioco però non è neanche nella pessima gestione della cavalcatura. Esiste una serie spaventosa di bug che limitano la godibilità del gioco e che ne fanno precipitare irrimediabilmente la valutazione generale. Partendo dal meno grave di tutti, possiamo segnalare la deambulazione di Ari, che a volte smette di muovere le gambe e avanza nel mondo di gioco come un oggetto inerte, o come un puntatore del mouse tridimensionale, per intenderci; ma anche alcune automobili parzialmente sprofondate nel terreno non sono da meno.

Passando a questioni più gravi, troviamo una preoccupante frequenza di situazioni che bloccano irreversibilmente Windstorm, impedendoci di avanzare. Se ci fermiamo nei pressi di un muro, una staccionata o un veicolo, o se ci incuneiamo per errore tra alcuni alberi o sopra alle rocce di un declivio, nove volte su dieci non riusciremo più a muoverci. Inutile tentare di cambiare andatura, ruotare il cavallo, smontare e risalire o anche saltare; l’unica soluzione sarà ricaricare il precedente salvataggio e ricominciare la missione, oppure, se siamo abbastanza fortunati da smontare di sella, usare il comando di richiamo per far comparire Windstorm altrove. Basta ricordarsi di evitare queste zone e restare in aree libere, direte. Certo, peccato che ogni volta che salviamo e ricarichiamo presso appositi falò saremo in una delle situazioni ambientali più favorevoli al suddetto blocco del cavallo!

Fingendo di passare sopra a questo difetto, che in realtà assume un peso molto significativo nel corso dell’avventura e cancella molto del buono che essa nasconde, ci troviamo di fronte a un problema dagli esiti ancor più nefasti. In diverse occasioni, infatti, il gioco si è interrotto da solo, riportandoci a una schermata di errore e costringendoci a ricominciare una lunghissima missione. Non è chiaro se il crash dipenda da azioni specifiche o sia casuale, in ogni caso la frequenza dell’episodio (una volta all’ora, in media) è allarmante.

Windstorm - Ari's Arrival recensione

Un’occasione persa

Il gioco in sé, checché se ne possa pensare, non è pessimo. La storia, per quanto leggera, si segue con piacere e la varietà delle situazioni è sufficiente a non far percepire un fastidioso senso di ripetitività. Anche le missioni, piuttosto brevi, risultano gradevoli e ben differenziate, con una nota per quelle finali e secondarie, volutamente costruite per far perdere tempo a gironzolare per la mappa. Il mondo in cui ci muoviamo, poi, ha un non so che di bucolico che infonde serenità e incentiva naturalmente l’esplorazione, per scoprire tutti i segreti della mappa. Niente che giustifichi il prezzo, che andrebbe ridotto di un buon 60%, ma senza i problemi che lo affliggono Windstorm – Ari’s Arrival sarebbe un’esperienza curiosa e con un suo perché.

Dal punto di vista grafico, il titolo di Aesir Interactive fa storcere il naso. Il prezzo per una mappa ampia e per uno stile realistico è una resa visiva di almeno un paio di generazioni fa, una generale sfocatura, una mancanza di rifinitura dell’immagine e un effetto pop-up mostruoso che fa comparire dal nulla non uno o due alberi, ma intere foreste all’orizzonte. Il ricorso al copia-incolla nelle ambientazioni è evidente, ma perdonabile per la resa generale che si ottiene, anche se avvicinandosi a cespugli, erba e fiori si nota con comica evidenza come questi siano formati da immagini bidimensionali incrociate in diverse direzioni. Molto più accettabile il comparto audio, con buone sonorità di sottofondo e un buon doppiaggio in inglese dei dialoghi.

Trofeisticamente parlando: un Platino da esploratori

I trentuno trofei di Windstorm – Ari’s Arrival ruotano per lo più intorno al completamento della storia e all’esplorazione della mappa di gioco alla ricerca di luoghi e oggetti nascosti. Giusto un paio di coppe interessano la nostra attività insieme a Windstorm, ma percorrere i venticinque chilometri richiesti non sarà un problema e saltare cinquecento volte, per quanto tedioso, sarà più che fattibile. Per qualunque dubbio, potete consultare la nostra guida sul forum.

VERDETTO

Tratto da una serie di romanzi e film tedeschi e seguito di Windstorm per PlayStation 4, Windstorm - Ari's Arrival è un tie-in caratterizzato da una storia lineare e prevedibile e da un gameplay accomodante fortemente basato sull'esplorazione. Imperdibile solo per i fan della serie, se ne esistono fuori dalla Germania, non lascerà neanche loro indifferenti ai giganteschi bug da cui è afflitto e al sistema di controllo del cavallo che porta a domandarsi se il prezzo del gioco non sia stato deciso tirando i dadi.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.