Wuppo – Recensione

Sviluppatore: Knuist & Perzik Publisher: SOEDESCO Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Se avete sempre sognato vivere la vita di uno Wum, gli olandesi di Knuist & Perzik hanno realizzato il vostro desiderio con il loro Wuppo, titolo sviluppato a quattro mani e con qualche anno sulle spalle, ma ancora fresco e degno di interesse. Attenzione, però, perché potreste scoprire che la vita non è per niente facile neanche in questo colorato e cartoonesco mondo fittizio, popolato da mostri e da altri Wum che lo diventano per il pessimo carattere dimostrato nei nostri confronti. Solo il buonumore, l’ottimismo, qualche amico incontrato nel corso dell’avventura e naturalmente un’efficace dotazione di armi ci aiuteranno a ritrovare il nostro equilibrio.

In cerca di una nuova casa

Il nostro protagonista è, per l’appunto, un Wum, membro di una delle quattro razze che popolano il mondo. Nello specifico, siamo gli esseri viventi più evoluti e quelli più numerosi, ma una prima occhiata al buffo personaggio che controlliamo non può che farci chiedere come sia possibile. Coricati scompostamente sulla poltrona del nostro appartamento, intratteniamo un’amena conversazione con Carlos, il proprietario del condominio Wumhouse, che si risolve con l’acquisto di un gelato con cui, nonostante le promesse in senso contrario, imbrattiamo scale e corridoio come bambini distratti.

Non deve essere la prima volta che ci rendiamo colpevoli di un simile disastro, e ad aggravare la situazione c’è la fobia per la sporcizia di Carlos. Reclutate due guardie, il proprietario imbufalito ci viene a prendere nell’appartamento e, senza troppi complimenti, ci fa lanciare dal balcone direttamente in una palude buia e fangosa. E’ l’inizio del nostro esilio e di un viaggio per trovare una nuova casa, che si trasformerà subito in una complessa e pericolosa avventura, ma nel quale non mancheranno sorrisi, amicizia e la simpatia assicurata dalla buffa, impacciata predisposizione del protagonista.

Un metroidvania all’acqua di rose

Wuppo è un gioco che combina esplorazione, fasi di dialogo testuale ben elaborate e con risposte multiple, sezioni platform, enigmi non banali e combattimento vero e proprio. Controlliamo il personaggio sferico con la classica levetta sinistra, mentre salto e salto doppio si realizzano, in virtù di una scelta non proprio azzeccata (a meno che non sia funzionale a un aumento della difficoltà nelle fasi platform), con il tasto L1. Non appena entreremo in possesso della prima arma, la Gumgumgun che spara gomma, potremo usarla e direzionarla con la levetta destra o con il tasto R1. Tutti gli altri tasti sono liberamente e comodamente assegnabili a un oggetto qualunque tra quelli che raccoglieremo e che conserveremo nell’inventario.

Il mondo di gioco, fin dalle primissime battute, appare strutturato come una forma piuttosto diluita ma ben riconoscibile di metroidvania, nella quale alcune sezioni non sono immediatamente raggiungibili poiché richiedono nuovi oggetti o nuove vie d’accesso sbloccate grazie alla risoluzione di enigmi. Di sicuro sulle prime si resta spiazzati per la mancanza di indicazioni precise su cosa fare, anche se ben presto vengono in nostro aiuto l’obiettivo principale riportato nel menù di pausa, qualche cartello sparso per il mondo e soprattutto l’uccello Denksnavel, che si unisce a noi fin dall’inizio e compare di tanto in tanto a darci spiegazioni e consigli fondamentali.

La risposta è là fuori

Per la maggior parte del tempo saremo comunque noi a dovere trovare la strada, affidandoci all’istinto, a una buona manualità per destreggiarci tra piattaforme e all’esplorazione minuziosa dei livelli. Una volta entrati in tutti gli anfratti, dopo aver parlato con tutti i personaggi e aver recuperato tutti gli oggetti importanti, starà ancora a noi capire dove e come utilizzare ciò che è in nostro possesso per completare il nostro obiettivo. I rompicapo, nel complesso, non sono semplici e scontati, ma offrono un buon livello di sfida.

Altre informazioni, utili ai fini della definizione del contesto in cui ci muoviamo, sono ottenibili raccogliendo i nastri sparsi per i livelli. Questi collezionabili possono essere utilizzati su un videoproiettore e mostreranno informazioni sulla lore del mondo di Wuppo, garantendoci inoltre qualche occasionale ricompensa sotto forma di oggetti o salute da parte del buon Allesweter, un altro Wum che vive in un rifugio sotterraneo e che sarà un personaggio chiave fin dai primi minuti di gioco. La salute, in particolare, è rappresentata da un indicatore a forma di cuore che ci accompagna di continuo e può essere ripristinata mangiando, raccogliendo alcuni oggetti o realizzando interazioni con altri Wum che aumentano la nostra felicità.

Il boss che non t’aspetti

Naturalmente il nostro non sarà un viaggio privo di emozioni e pericoli. Uno degli elementi caratterizzanti di Wuppo sono le sue divertenti boss fight, che ci vedono confrontarci con avversari spesso giganteschi e letali, ma che mantengono sempre un aspetto simpatico grazie al particolare stile grafico del gioco. Giocando ai livelli di difficoltà più elevati, questa simpatia potrebbe essere sostituita da un odio viscerale, ma quel che conta è che la realizzazione dei boss è davvero pregevole, varia e sfidante al punto giusto.

Non solo, ma trovare tutti i boss sarà un’impresa non scontata, essendo alcuni nascosti e opzionali. Potremo però ritrovarli, anche se non sarà piacevole visto il livello di difficoltà, nella boss run che ci permetterà di affrontarli in sequenza e contando su pochi o nessun ripristino della salute. Una modalità aggiuntiva, questa, a cui sono collegati diversi trofei e che aumenta la longevità del gioco, anche se avanzare richiederà dedizione e una conoscenza avanzata dei vari nemici.

Giocare in leggerezza

Tanti altri sono i piccoli dettagli che arricchiscono Wuppo e che lo rendono un titolo davvero gradevole e ben realizzato. Riassumendo, i suoi punti di forza principali risiedono proprio nel level design, che combina i diversi elementi con equilibrio e mantiene sempre alto l’interesse, e nella sensazione generale di pace e serenità che si respira nel mondo di gioco. Anche nelle fasi più concitate contro i boss, infatti, è difficile provare ansia o nervosismo, ma è sempre palpabile e piacevole la consapevolezza di essere di fronte a un’esperienza leggera, quasi alla materializzazione del disegno di un bambino che sogna a occhi aperti.

Non che il gioco sia per piccoli, nonostante il suo PEGI 3. Al contrario, dietro al “bel faccino” da gioco colorato e bambinesco si celano le meccaniche già esposte, che spiazzano il giocatore proprio per il contrasto che realizzano. Nelle circa dieci ore necessarie ad arrivare alla fine del viaggio c’è modo di mettersi alla prova e divertirsi, insomma, al netto della citata difficoltà che, in alcune fasi, troviamo nella comprensione del prossimo passo da compiere.

Come già detto, Wuppo è un enorme disegno che prende vita. Personaggi e ambienti, realizzati con linee semplici e colori gradevoli, sono perfettamente caratterizzati e donano al gioco uno stile unico che rende l’avanzamento sempre piacevole. Ci sono casi in cui le scelte grafiche giocano pesantemente a favore del coinvolgimento e delle emozioni che un titolo può trasmettere, e Wuppo è uno di essi. Ottima anche la colonna sonora, che si accompagna alla perfezione al tono del gioco e al suo stile semplice e colorato.

Trofeisticamente parlando: un Platino per pochi

Le statistiche sui trofei parlano abbastanza chiaro: Wuppo riserva un Platino per pochi temerari. Non ci sono, di fatto, trofei semplici; tra mancabili, nascosti e altri legati ai collezionabili è davvero difficile sentire il classico “pling” che sblocca una coppa virtuale. Come se non bastasse, per completare la lista occorre finire il gioco al massimo livello di difficoltà e completare la boss run con diversi handicap. Un’altra testimonianza di quanto la grafica cartoonesca non debba trarre in inganno.

VERDETTO

Wuppo si prende gioco di noi presentandosi con un aspetto infantile e cartoonesco e rivelandosi poi un'esperienza tutt'altro che amichevole. A meno che non scegliate il livello di difficoltà di base, destreggiarsi tra i numerosi boss e completare alcune sezioni platform senza subire danni non sarà opera facile. Forte di un ottimo level design e di una cura innegabile per la storia di contesto e la caratterizzazione dei personaggi, il titolo pubblicato da SOEDESCO garantisce una decina di ore piacevoli e mai banali, grazie al dosaggio equilibrato di diverse ispirazioni in un gioco il cui unico difetto è quello di lasciarci, a volte, un po' troppo spaesati.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.