WWE 2K20 – Recensione

Sviluppatore: Visual Concepts Publisher: 2K Games Piattaforma: PS4 Genere: Sport Giocatori: 1-4 (online: 2-6) PEGI: 16 Prezzo: 69,99 € Italiano:

L’autunno è quella stagione in cui fanno capolino le nuove edizioni dei videogiochi sportivi. Oltre al calcio e al basket arriva anche il momento di un nuovo episodio della serie WWE, passata per l’occasione al team di Visual Concepts dopo l’improvviso abbandono del team storico dietro al brand, Yuke’s.

wwe 2k20

Viva la Raza

Quello del wrestling è un fenomeno che ha vissuto momenti altalenanti con un periodo di massimo splendore raggiunto nei primi anni Duemila, quando Italia 1 decise di lanciare lo show apprezzato già da parecchi anni in America in chiaro, attirando migliaia di nuovi fan sia occasionali che non. L’arrivo dei videogiochi fu il passo successivo, tanto che Yuke’s e l’allora THQ riuscirono a mettere da parte una discreta fortuna. Ecco quindi che quando 2K assorbì la fallimentare compagnia, fu logica la decisione di chiedere proprio a Yuke’s di dar vita a WWE 2K, in grado di migliorare di anno in anno fino a presentare l’ottimo WWE 2K19, ricco di novità e decisamente apprezzato dal nostro Andrea.

Anche le cose belle però finiscono. Con un divorzio inatteso dovuto forse al crescente affermarsi della AEW (All Elite Wrestling), lo storico sviluppatore ha deciso di abbandonare la sua creatura, costringendo 2K ad affidarla nelle mani di Visual Concepts nella speranza di mantenere alta la qualità, apportando anche qualche miglioria in grado di tenere i fan incollati allo schermo. Purtroppo, ve lo diciamo fin da subito, il prodotto che abbiamo tra le mani è ben lungi dall’essere eccellente.

Andiamo con ordine, però, analizzando le modalità da un menù iniziale che sacrifica la spettacolarità in favore della semplicità, mostrando fin da subito che, a eccezione di 2K Originals, le possibilità di gioco sono le stesse dell’anno precedente: l’immancabile Esibizione, le Torri 2K che tornano dopo il successo dello scorso anno, Universe e Il mio Giocatore. Prima di lanciarci nel raccontarvi il grosso delle novità, abbiamo deciso di partire da un terreno conosciuto, per iniziare a scaldare i muscoli e riprendere confidenza con prese, mosse speciali e schienamenti.

wwe 2k20

Red e Tre, nemici amici

Il mio Giocatore permetterà di creare un lottatore di sesso femminile e uno di sesso maschile con cui affrontare una sorta di storia che ci porterà dai bassifondi della lotta fino alla Hall of Fame della WWE. I protagonisti, Red e Tre, potranno essere personalizzati scegliendo un archetipo di lottatore, l’aspetto e il set di mosse a disposizione, ma non potremo influire (sfortunatamente) sulla storia narrata né sullo stile dei due eroi. Red sarà una ragazza testarda e agguerrita, mentre Tre sarà il classico bestione ignorante. Personaggi stereotipati animati in maniera ridicola e soprattutto inseriti in scene senza senso logico.

L’intera storia che si dipanerà mostrerà come i due, migliorando le loro abilità, riusciranno ad affermarsi nel mondo del wrestling, ma in realtà l’interesse dei giocatori scemerà dopo pochi minuti, complice una serie di scene dotate di una recitazione degna di Alex l’ariete e di una qualità grafica imbarazzante, ben lontana da quanto apprezzato nelle opere di Yuke’s. Non andrà meglio una volta saliti sul ring. L’aspetto da pupazzo dei personaggi, che sembrano realizzati in plastilina, si rifletterà anche sui volti noti dello show, tanto da renderne la maggior parte irriconoscibile. E se pensate che potrebbe essere il gameplay a salvare la baracca, vi sbagliate di grosso.

Ti compenetro la faccia

Uno degli aspetti su cui il team di Yuke’s aveva puntato era il realismo e la resa dei combattimenti, in grado di trasmettere tutta la spettacolarità del wrestling agli appassionati. Tutto il lavoro fatto dal team è stato però distrutto (inspiegabilmente) da Visual Concepts che mette sul ring lottatori che, oltre ad avere modelli poligonali imbarazzanti, saranno dotati di una legnosità ai limiti del fastidioso. Anche i lottatori più famosi, persino quelli di copertina, saranno irriconoscibili, mentre nelle prese e nelle varie animazioni saranno frequenti compenetrazioni o errori grafici, raggiungendo livelli in cui gli oggetti trapasseranno il ring o peggio. Anche la presunta patch lanciata per sistemare questi problemi, che abbiamo atteso prima di iniziare questa recensione, non è riuscita a migliorare l’esperienza generale, tanto che completare i lunghi combattimenti sarà una vera e propria agonia.

Ad aggiungersi a tutto questo troviamo anche la fatica nel realizzare specifiche richieste del gioco, come avviene ad esempio nella modalità Torri 2K o nella stessa carriera, in cui molto spesso saremo costretti a ripetere più e più volte un match in cui saremo obbligati a sorbirci i filmati di introduzione, impossibili da saltare, dilatando incredibilmente i tempi e facendo presto passare la voglia di salire sul ring. Molto buona, come del resto è sempre stata anche negli anni passati, la gestione delle mosse speciali e il moveset di ogni lottatore, fedele a quanto è possibile ammirare dal vivo e in grado di trasmettere la spettacolarità di questo sport. Decisamente ampio anche il roster dei wrestler, che quest’anno vanta anche le star femminili della WWE con alcuni eventi dedicati di cui vi parleremo più in là nella recensione, ma forse, visto il risultato, sarebbe stato meglio puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

wwe 2k20

Un universo di possibilità

Le modalità storiche di WWE 2K tornano anche in questo capitolo, dunque non poteva mancare la possibilità di creare un proprio palinsesto con Universe, calandosi nei panni del manager dello show in grado di modificare gli incontri, creare o sciogliere tag team e molto altro ancora. Se, in questo senso, vi aspettate grosse novità, rimarrete delusi, dato che Visual Concepts ha deciso di proporre la modalità in una sorta di copia e incolla dall’anno precedente, inserendo giusto i nuovi eventi del palinsesto WWE per dare ai giocatori la possibilità di accedere a ogni variante dello show. In questa modalità, fortunatamente, sarà possibile saltare i vari incontri in programma per concentrarsi sui match più salienti, oppure arrivare a un determinato punto dell’anno e cominciare a lottare da lì.

Poco da dire sulla modalità Esibizione, che permetterà a tutti gli utenti di dar vita a scontri di qualsiasi tipo, mentre è sempre più completa la modalità di personalizzazione del gioco. Tramite quest’ultima potremo modificare i lottatori, mettere mano ai team e cercare in rete contenuti creati dalla community per provare a migliorare la resa grafica del gioco che per ora, a livello di giocatori online, non vanta però il numero di utenti visto negli anni passati.

https://www.youtube.com/watch?v=Vg35uxyVpAs

Questine di originalità

Nonostante il lavoro, come avrete capito, sia stato tutt’altro che ottimo, il team di Visual Concepts si è concesso anche di inserire una novità all’interno di WWE 2K20, rappresentato dalla modalità 2K Originals. Qui sarà possibile accedere ai contenuti aggiuntivi rilasciati dal team, ovviamente a pagamento, partecipando a particolari eventi e sbloccando tantissimi contenuti extra. Al momento l’unico pacchetto acquistabile è Terrore nella notte, DLC dedicato ad Halloween che vedrà protagonista niente meno che Bray Wyatt, “The Fiend”, a cui sembra essere stato riservato anche un trattamento di favore a livello grafico. Oltre ai personaggi aggiuntivi e a un’arena, sarà possibile affrontare cinque torri narrative, che tornano anche in questa edizione, e soprattutto competere per sbloccare dei costumi speciali per alcuni dei lottatori ispirati alle tematiche horror.

Si tratta senza dubbio di una gradita novità che si affianca al ritorno anche nella versione base del gioco delle già citate Torri, sfide di difficoltà crescente che potranno essere affrontate come una storia e in cui verrà anche richiesto di portare a termine delle richieste speciali per avviare cutscene ispirate a scene realmente accadute nella WWE. Torna infine la modalità Showcase che quest’anno chiama in causa anche il gentil sesso grazie alle Four Horsewomen (Charlotte Flair, Sasha Banks, Becky Lynch e Bayley), che hanno dato grosso risalto al wrestling femminile tanto da renderlo imprescindibile nello show e da diventare protagonista di una storia dedicata in WWE 2K20.

wwe 2k20

Ammassamento di pixel

La grande proposta messa in piedi da Visual Concepts, nonostante una buona varietà, non riesce quindi a brillare nonostante le migliorie proposte agli utenti e la voglia di continuare sulla falsa riga di quanto proposto negli anni da Yuke’s. La modifica di un paio di comandi, tra cui quello dedicato ai contrattacchi, non riesce a togliere all’opera quel senso di stantio e di legnoso che non rende giustizia alla spettacolarità e alla dinamicità del vero wrestling. Se a questo poi aggiungiamo la già citata grafica da vecchia generazione, contornata da bug e glitch di ogni sorta e accompagnata da personaggi irriconoscibili, sì ha il quadro di un gioco quasi grottesco che scontenta sia i giocatori occasionali che i fan storici della serie, che potrebbero essere intrigati solo dagli eventi 2K Originals, peraltro da acquistare a parte. In tutto questo caos l’unica cosa che sembra salvarsi è la colonna sonora del gioco, sempre su buoni livelli come da tradizione 2K, e più in generale gli effetti sonori sul ring, recuperati dagli archivi e non storpiati come accaduto per la grafica.

Trofeisticamente parlando: Undertaker

La lunga lista trofei di WWE 2K20 vanta ben cinquantadue trofei, resi complicati sostanzialmente dalla legnosità del gioco e dalla difficoltà di giocare per più di qualche ora senza annoiarsi. Oltre a dover completare un intero anno di Universe e l’intera modalità carriera, sarà necessario eseguire richieste specifiche in vari tipi di evento. Niente di impossibile e soprattutto nulla da fare online, ma sarà necessario tenere duro.

https://www.youtube.com/watch?v=pbxzb2qug7c

VERDETTO

Dopo l'edizione dello scorso anno ci saremmo aspettati un salto di qualità ulteriore da parte della serie di 2K dedicata al wrestling, ma l'abbandono dello sviluppatore storico del gioco non ha aiutato WWE 2K20. Quello realizzato da Visual Concepts è un prodotto uscito prematuramente, ricco sì di contenuti, ma tutti mal realizzati, e afflitto da un numero incalcolabile di bug e glitch. Se a questi problemi aggiungiamo l'ormai storica legnosità dei lottatori, una carriera priva di pathos e una grafica che sembra rimasta indietro di una generazione, si può avere il quadro del fallimento che WWE 2K20 rappresenta.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.

1 commento

Comments are closed.